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Capitolo 25

Siamo in viaggio da ormai due ore e sto iniziando a innervosirmi, c'è troppo traffico e noi saremmo dovuti essere a casa un'ora fa- "Si mamma lo so - È solo che c'è un sacco di traffico - Certo, va bene a dopo"- riattacco l'ennesima chiamata di mia madre sbuffando sonoramente- "Andiamo è libero, muoviti"- urla Trevor suonando ancora il clacson- "Sta tranquillo"- gli dico accarezzando le mani che avevo notato stringere troppo forte il volante, si rilassa e intreccia le nostre dita sbuffando per poi lasciarci un dolce bacio sopra.

"Scusami è solo che non capisco come certa gente possa avere la patente- inizia facendomi ridacchiare- Dio, muoviti non c'è nessuno davanti a te"- conclude esasperato. Stanco della situazione inizia a sorpassare tutte le auto che può arrivando alla uscita di quell'ingorgo. Rilascio il fiato, che non mi ero accorta star trattenendo, quando egli si sporge leggermente per baciarmi la guancia.
"Principessa è tutto ok?"- mi chiedo con una nota di preoccupazione nel suo tono- "Si tranquillo"- gli dico girandomi e sorridendogli, lui fa lo stesso prima di concentrarsi nuovamente sulla strada.

Mezz'ora dopo...
"Principessa?"- mi dice Trevor cercando di svegliarmi, emetto un piccolo lamento e ancora con gli occhi chiusi e addormentata sento Trevor accanirsi violentemente sulle mie labbra. Sgrano gli occhi e quando mi rendo conto di ciò che sta accadendo scalvaco i comandi e mi metto a cavalcioni su Trevor che inizia a spingere più a fondo la sua lingua. Quando incontra la mia le intreccia e le fa muovere a suo piacimento, Trevor mi circonda i fianchi con le sue possenti braccia tatuate e inizia a muoverli in modo circolare, facendo scontrare la mia intimità con la sua che si già svegliata.

Trevor mi toglie il vestito e il golfino di dosso con violenza e sembra non interessargli che siamo nel vialetto di casa mia. Abbassa velocemente anche il reggiseno e si fionda sul mio seno, baciandolo e accarezzandolo. Rilascio un gemito quando lo sento mordicchiare i capezzoli.

È impossibile descrivere come io mi senta in questo momento, è un mix di emozioni tra felice, triste, commossa, arrabbiata....
Esatto arrabbiata, sono arrabbiata per quello che mi hanno fatto, sono arrabbiata perché non ho potuto dimostrare che io non avevo colpe su niente, sono arrabbiata perché mi sono lasciata andare invece di ripartire, sono arrabbiata perché ho lasciato che loro mi abbattessero.
Ritorno alla realtà solo quando sento dei colpi sulla finestra.

Entrambi sussultiamo e quando guardiamo il finestrino mi sento avvampare dappertutto. Mio fratello se ne sta li fuori in piedi con i pugni serrati e un espressione tutt'altro che felice sul volto. Recupero velocemente il vestito e lo indosso uscendo dalla macchina.

Mi dirigo in fretta verso di lui e gli blocco il polso cercando di fermarlo quando si volta- "Ti prego, non essere arrabbiato con me"- dalla mia bocca esce quasi una supplica ma lui non sembra cedere e infatti si irrigidisce e se ne va. Mi volto, con le lacrime già uscite, verso Trevor e la sua espressione sembra dispiaciuta.

Mi fiondo tra le sue braccia e cerco di immaginare anche solo per un secondo che quello che sto stringendo sia Cody, ma è del tutto impossibile. Lui è mio fratello, tra le sue braccia sono a casa e protetta non che con Trevor io non senta queste cose ma è diverso, Cody è mio fratello. Trevor si stacca dall'abbraccio e io lo guardo confusa, mi fa cenno col capo di girarmi e così faccio. Cody ha un espressione più dolce e quando incontra i miei occhi mi sorride debolmente. Corro verso di lui che prontamente mi prende per le cosce e mi stringe forte- "Scusa è solo che mi ci devo abituare e poi Trevor non è il mio migliore amico"- mi allontano leggermente per poterlo vedere in faccia e il suo sorriso e in generale la sua espressione mi fa capire che è sincero.

"È anche colpa nostra non avremmo dovuto-" -Non finisco la frase che lui mi blocca- "Okay ora non voglio sapere i dettagli. Layla mi assicuri che sei ancora-" - Questa volta lo blocco io prima che potrebbe sganciare una bomba- "Cosa? Certo, ma che vai a pensare?"- lui scoppia a ridere e dopo un po lo seguo anche io- "Sono felice che tu stia bene sorellina- inizia lasciandomi e prendendomi il viso tra le mani per poi lasciarmi un dolce bacio sulla fronte- e tu Harrison attento a cosa fai con mia sorella. Uno sbaglio, un fottuttissimo sbaglio e sei fuori dalle nostre vite nel giro di pochi secondi intesi?"- conclude con voce più che seria, puntando un dito contro Trevor che annuisce abbassando la testa e torturandosi le mani. Giurerei che in questo momento è come se fosse consapevole di quello che diceva Cody, come se stessero parlando con un codice segreto.

Cody intanto è tornato dentro così io ne approfitto per andare da Trevor- "Tutto Ok? Lui scherzava non v-" - inizio ma vengo bloccata- "Tutto ok tranquilla, entriamo?"- mi dice in tono distaccato, annuisco senza capire cosa è successo e ci dirigiamo dentro.
Prendo la mano di Trevor e la intreccio alla mia, lui non dice nulla, non la stringe a sua volta, ma quando sto per allontanarmi lui la stringe come se temesse che io scomparissi. Sorrido senza farmi vedere e poi entriamo in casa.
Mia madre mi corre incontro stritolandomi e costringendomi a lasciare Trevor.

"Layla tesoro tutto bene?Ti sei ripresa?"- inizia facendomi domande a raffica a cui mi innervosisco e Trevor sembra notarlo in quanto mi viene dietro e inizia delicatamente ad accarezzare la mia schiena, ovviamente solo dopo che mia madre si è staccata- "Sto bene mamma, ora andiamo di là perfavore?"- lei annuisce e capisce che non ne voglio parlare.

Successivamente arriva mio padre e mia sorella che mi salutano nello stesso modo della mamma, senza però assilarmi di domande- "Trevor ben trovato, e grazie mille"- dice mio padre porgendogli la mano che il mio ragazzo non esista a stringere- "È un piacere anche per me signor Anderson"-mamma lo abbraccia e gli sussurra parole dolci e di gratitudine all'orecchio.

Quando lo lascia andare lui è visibilmente imbarazzato così propongo, nonostante siano le una e mezza, di pranzare. Per fortuna hanno consentito tutti salvandoci da una situazione un po' scomoda.

"Allora Trevor- inizia mio fratello continuando a mangiare e puntando lo sguardo su quello del ragazzo di fianco a me- come sta andando la vostra storia?"-conclude con un sorriso falso- "Direi più che bene, non è vero principessa?"- si gira a guardarmi e fa un sorriso dolcissimo, io arrossisco per il suo nomignolo anche se non è di certo la prima volta che mi chiama così, annuisco semplicemente sorridendoli nel modo più dolce che mi viene- "E sentiamo quando vi siete messi insieme? Layla mi ha raccontato tutto, lei è falsa e cerca solo attenzioni o sbgalio Trevor?"- inizia facendo una faccia arrabbiata, Trevor inizia a torturarsi le mani da sotto al tavolo così io le prendo e le stringo nelle mie.

Abbassa lo sguardo e mio fratello si alza più che arrabbiato dalla sedia, ci viene incontro e prende Trevor per il colletto della maglietta- "Ma che cazzo ne sai tu di quello che le è successo? Come cazzo ti permetti? Ma io ho capito sai, Trevor Harrison che salva improvvisamente una damigella in pericolo,di solito non sei tu che le metti in pericolo?"- afferma Cody continuando a stringere, Trevor guarda in basso e posso notare che ha gli occhi lucidi, scatto nella loro direzione ma Cody mi spinge via- "Stanne fuori Layla"- mi dice- "Stanne fuori un cazzo, gli stai facendo male"- urlo a mia volta cercando di avvicinarmi ma ancora una volta mio fratello mi spinge via- "Ma che ti è preso figliolo lascialo immediatamente, che cosa stai blaterando?"- strilla mio padre- "Cody tesoro gli farai del male"- interviene anche mia madre, mia sorella cerca di mettersi in mezzo ma nulla- "Io lo so cosa vuoi, tu non vuoi mia sorella, tu vuoi il suo corpo. Non ci riuscirai, non di nuovo"- tuona mio fratello prima di lasciare cadere Trevor e andare di sopra.


Io non riesco a muovermi, perché ha detto quello cose? Mi ha praticamente detto di essere una poco di buono, ha detto che mi sto vendendo, ma come si permette? Trevor corre da me, io inizio a piangere lui mi stringe forte- "Vado a parlargli"- riesco a dire- "Tesoro è meglio che non-"- inizia a dire mia madre con le lacrime agli occhi- "Cosa mamma eh? Ti rendi conto di cosa appena detto? Ha fatto diventare tua figlia una puttana, ha detto che io vendo il mio corpo mamma capisci? Questa non la passa liscia"- urlo a un centrimetro dalla sua faccia.

Inizio a correre per le scale ignorando gli altri che cercano di fermarmi, e quando lo vedo nella camera che prima del college era la sua non ci penso due volte a entrare dentro e chiudere la porta con un tonfo facendolo sussultare- "Esci fuori"- ringhia spingendomi fuori, io poggio le mani sul suo petto e lo allontano facendolo cadere sul letto- "No ora tu mi ascolti! Come ti sei permesso di dire quelle cose? Sono tua sorella non una sgualdrina qualunque! Tu non capisce niente, credi di sapere tutto ma la verità è che non sai nulla. Lui mi fa stare bene, mi fa preoccupare, mi rende triste, arrabbiata, ma sono felice capisci? Sono tutte emozioni che avevo smesso di provare, sono tutte emozioni che io non conosco più. Sei un emerito stronzo sai? Ho pensato guardandoti fuori che ci avresti provato, che avresti provato a fartelo andare bene per la felicità della tua "sorellina", ma non hai resisto una cazzo di ora Cody. Hai rovinato tutto ne sei consapevole? Io non ci volevo venire qui, è stato il ragazzo a cui hai appena cercato di fare del male che mi ha portata. Lui mi ha detto che volevate solo stare con me, che volevate vedere se effettivamente stavo bene, che voi siete la mia famiglia e non mi avreste mai potuto fare del male"- sputo quelle parole con acidità e rabbia, con le lacrime che escono copiose dai miei occhi.

Cody non mi guarda poi si alza cercando di accarezzarmi la guancia- "Noi non vogliamo farti del male, io volevo sol-"- mi scosto brutalmente dal suo tocco, maledicendomi per avere voluto di piu, per avere voluto lasciarmi andare tra le braccia di mio fratello- "Volevi cosa? Tu mi hai fatto più male di quanto credi Cody"- strillo, lui cerca si venire da me ma io indietreggio di nuovo- "No, non questa volta"- dico in un sussurro mettendo le mani davanti a me- "Layla..."- il suo nome esce dalla sua bocca come una preghiera ma non succederà di nuovo- "Io me ne vado"- esco dalla stanza e lui cerca di seguirmi fino a quando non mi vede prendere Trevor e uscire da quella casa.

Quando siamo fuori lo conduco nella piccola casetta, sempre di nostra proprietá, dietro la casa principale. Venivo ogni volta che litigavo con la mia famiglia sopratutto quando litigavo con Cody. Purtroppo lui per me è sempre stata una specie di colonna portante, mi ha sempre sostenuta, mi ha sempre dimostrato quanto in realtà mi volesse bene. Quando i miei genitori litigavano mio fratello, pur essendo solo un anno più grande di me, prendeva sia me che mia sorella e ci proteggeva sotto le sue ali. Le mattine dopo ci ritrovavamo tutti e tre abbracciati e avvolti nelle coperte, poi i miei genitori chiarivano e tornavamo ad essere la famiglia contenta, felice e perfetta di sempre.

Ma resta comunque il fatto che abbiamo un rapporto speciale, diverso da ogni tipo di fratello e sorella.

L'interno non è molto grande, una cucina, due camere da letto, il bagno e il salotto. Piccola ma confortevole.

Mi appoggio con la schiena alla porta e Trevor poggia la sua fronte sulla mia, chiude gli occhi e mi accarezza dolcemente il viso solcato dalle lacrime - "Io non ho intenzione di metterti in pericolo e di farti del male. Non voglio il tuo corpo, voglio te"- mi dice lasciandomi di stucco lo abbraccio allacciando le mani ditero la sua schiena, lui mette la testa l'incavo del mio collo bagnandolo con le sue lacrime. Quando mi rende conto che sta piangendo gli prendo il viso tra le mani e gli lascio un bacio a stampo.

"Lo so, tranquillo"- gli dico in un sussuro- "Io aspetterò non voglio metterti in fretta"- mi dice ancora una volta, mi guarda negli occhi e prorpio in quel momento due lacrime escono dai suoi occhi, sul suo volto si fa strada un sorriso debole e sincero. Mi accollo al suo petto e lui mi stringe forte lasciando qualche volta dei baci delicati sulla mia testa.
Lui è la mia casa.

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