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6. In ospedale

Go Mi Nam's p.o.v.

Quando Tae Kyung visualizza e risponde al mio messaggio è ormai sera tardi. Sono rimasta tutto il giorno accoccolata sotto quell'enorme albero in giardino, cercando di evitare Jeremy e Shin Woo, e di non pensare a niente.

"Go Mi Nam, sono stato agli studi di registrazione da questa mattina presto, e adesso sto per tornare a casa. Non appena arrivo potremo parlare faccia a faccia. A dopo."

Questa è la concisa risposta di Tae Kyung, e tiro un sospiro di sollievo non appena la leggo, rimettendomi poi il cellulare in tasca.

L'importante è che Tae Kyung stia bene, e che non gli sia successo nulla di grave.

Ma, proprio mentre mi sto dirigendo all'ingresso di casa nostra per dargli un bacio di benvenuto quando ritornerà, vedo da lontano un Jeremy affannato correre verso di me a tutta velocità.

«Go Mi Nam!»

A vederlo sbucare così all'improvviso prendo quasi un infarto, ma quando poi noto che sul suo viso è dipinta un'espressione assai disperata, comincio seriamente a preoccuparmi.

«Go Mi Nam! Shin Woo è ricoverato d'urgenza all'ospedale, dobbiamo muoverci, presto!»

Le parole gli escono dalla bocca senza fermarsi, e, non appena mi rendo conto di cosa questo significhi, spalanco gli occhi terrorizzata.

«Shin Woo? All'ospedale?» domando, restando immobile con gli occhi sgranati, per paura che possa essergli successo qualcosa di veramente grave.

«Sì! A detta dei medici ha bevuto troppo ed è svenuto, cadendo a terra! Adesso dobbiamo andare subito là, presto!» esclama, afferrandomi un polso e cominciando a correre fuori, verso il primo tassista disponibile.

Il viaggio in macchina è uno strazio, si sente solo Jeremy piangere copiosamente e singhiozzare, mentre io, in silenzio, cerco di tranquillizzare sia lui che me stessa, accarezzandogli la schiena e offrendogli una spalla su cui sfogarsi.

Nel mentre, per la mia testa si affollano mille domande, a cui però non riesco a dare una risposta: perche Shin Woo dovrebbe aver bevuto così tanto? Che gli sia successo qualcosa di grave in questi giorni?

Ma soprattutto... dov'è Tae Kyung? Perché nessuno lo ha avvisato di niente?

***

~Una settimana dopo~

Shin Woo's p.o.v.

Mi fa male la testa, mi fanno male le braccia, le gambe, il corpo... mi fa male tutto.

Mi sento completamente appesantito, e non riesco nemmeno a muovere un muscolo, nemmeno ad aprire gli occhi. Sento solo delle voci poco distanti da me, che però sussurrano qualcosa di incomprensibile.

«È tutta colpa mia...»

Sembra la voce del mio amore, ma non ne sono sicuro. È una voce troppo flebile, troppo rotta dal pianto, per essere la sua.

La voce di Go Mi Nam che conosco io è allegra, spensierata, sempre caratterizzata da quel perenne tocco di ingenuità. Ma questa... questa voce è diversa.

«Go Mi Nam, tu non hai colpe, hai solo fatto ciò che era giusto» risponde un'altra voce, che questa volta sembra appartenere a Tae Kyung.

Già, Tae Kyung. Colui che ha rubato il cuore a Go Mi Nam, allontanandola da me sempre di più.

Uno dei miei migliori amici, che inconsapevolmente ha fatto sua una ragazza che anche io amo, e da molto più tempo di lui.

«Ma perché? Perché Shin Woo ha reagito così d'istinto? Perché? Lui è il mio migliore amico, ed io non voglio perderlo. Se non dovesse più svegliarsi, allora...» piange ancora Go Mi Nam, fra i singhiozzi.

« Basta, Mi Nam-ah, non c'è niente di cui disperarsi, perché il dottore ha detto che si risveglierà!» parla allora la voce di Jeremy, con un tono deciso come non avevo mai sentito prima.

Poi si schiarisce la gola con un colpo di tosse, e parla di nuovo: «E comunque... io sapevo che sarebbe andata a finire così, me lo sentivo, fin dall'inizio. Era palese che Shin Woo soffrisse tanto vedendoti con Tae Kyung, e di solito non è di certo un tipo che se ne resta sempre zitto nell'angolino a soffrire. Ma lui finora non ha fatto altro che riempire il sacco, sopportando la sua sofferenza in silenzio. Ma dopo un po' è scoppiato. D'altronde, chi non lo farebbe?»

Ah, Jeremy, il mio caro amico Jeremy.

Lui, anche quando faceva tutto lo scemo con le sue battute, in realtà ha sempre cercato di appoggiarmi e di aiutarmi.

È diventato a tutti gli effetti un amico molto importante, per me, ma non gliel'ho mai potuto dimostrare, a fatti.

E adesso, pur inconsapevolmente, ha appena espresso con chiarezza le mie sensazioni di una vita intera. Io ero sempre in un angolo a soffrire, solo, stando zitto. E dopo un po' sono scoppiato.

Ecco il motivo per cui sono qui. Sicuramente mi hanno trovato ubriaco, in qualche pub poco raccomandabile, e poi devo essere svenuto o, peggio, essere andato in coma etilico.

Non so quanti giorni sono passati, non ne ho la benchè minima idea, so solo che durante tutto questo tempo non ho fatto altro che starmene come disteso su un limbo.

E adesso che sono sveglio, è come se abbracciassi di nuovo la realtà per la prima volta dopo tantissimo tempo.

Saranno passate due settimane? Tre? Un mese intero?

Questo non lo so, so solo che devo ritrovare le forze per aprire gli occhi e per parlare. Per far vedere ai miei compagni di gruppo che mi sto impegnando per farcela, per ritornare a vivere a casa insieme a loro, perché, da quanto ho capito, devo sicuramente trovarmi in ospedale.

«Ragazzi...»

La voce che riesco a far uscire dalla mia bocca è flebile, e mi comporta uno sforzo non poco faticoso.

«Shin Woo-yah!» esclamano tutti in coro, spostando i loro sguardi, un attimo prima persi nel vuoto, su di me, e abbozzando dei sorrisi.

«Shin Woo-yah, finalmente ti sei svegliato!» esclama Go Mi Nam, allegra, prendendomi una mano fra le sue e continuando a sorridere.

Ah, Go Mi Nam, mia carissima Go Mi Nam... quanto mi sei mancata.

Mi sembra che siano passati mesi, dall'ultima volta che ti ho vista, ma in realtà tu non sei cambiata per niente. Sei sempre la solita, allegra, ingenua e buffa ragazza di cui sono innamorato.

«Shin Woo-yah, non sai quanto ci hai fatti preoccupare!» esclama poi Jeremy, avvicinandosi al mio viso e scrutandomi con espressione felice.

«Kang Shin Woo, non farlo mai più. D'ora in poi, pub e alcool sono proibiti» interviene infine Tae Kyung, dapprima sorridendomi e poi guardandomi severo, come se fosse un genitore apprensivo.

Do un'occhiata generale a tutti e tre, rendendomi poi conto che hanno un aspetto piuttosto trasandato.

Sembra che non si curino e non si lavino da giorni, come se fossero stati qui all'ospedale con me per tutto questo tempo.

E, in fondo, secondo me lo hanno fatto. Perchè, anche se solo come compagno di band, loro mi vogliono bene, ne sono sicuro.

«Ragazzi... grazie. Grazie per essere stati qui con me, per avermi aspettato. Grazie» sussurro, richiudendo per un attimo gli occhi.

Dopo tutto quello che ho bevuto, essere ancora vivo può essere considerato un miracolo.

Dio ha voluto risparmiarmi, forse pensando che in fondo sono ancora un ragazzo giovane, e di anni da vivere spensierato ne ho parecchi.

«Vado ad avvisare il medico e a dirgli che si è svegliato! Poi dobbiamo anche chiamare il manager!» grida Jeremy, tutto trafelato e coi lunghi capelli che fluttuano in aria quando inizia a correre.

Non passano nemmeno dieci secondi, che il dottore entra improvvisamente in stanza, seguito da Jeremy, e mi guarda perplesso.

«Ragazzo! Te la sei presa comoda in quel letto per una settimana, eh? Dai, dai, che domani potrai essere dimesso! Ma, mi raccomando, niente più esagerazioni con l'alcol, eh!» dice il dottore, con un sorriso da persona estroversa stampato in faccia, facendo ridere tutti quanti.

Quindi... avrei dormito solo per una settimana?

Beh, in fondo non ci ho messo poi molto, no?

A vedere lo stato in cui erano ridotti tutti i miei compagni, pensavo che fossi stato qui molto di più.

«Hai sentito, Shin Woo-yah? Domani ti dimettono!» grida Go Mi Nam, iniziando a saltellare gioisa per tutta la stanza, seguita poi da Jeremy, mentre Tae Kyung li guarda a braccia conserte con una smorfia in volto.

Non l'avrei mai detto, ma sono proprio felice di essere sopravvissuto a questo incubo.

Da domani tornerò a casa, e inizierò a guardare la vita in modo diverso.

Niente più cazzate, solo scelte giuste.

Sarò un nuovo Kang Shin Woo, che assaporerà l'esistenza della vita in ogni sua sfaccettatura, facendo tesoro anche delle esperienze più piccole.

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