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Quale amore riesce a durare nei secoli?

Monster - Shawn Mendes, Justin Bieber
Narratore esterno
Castello Westhard-Foster 2043
Futuro Alternativo

Come al solito tutto girava intorno alla maledizione e questo era inevitabile, ormai per sino l'informazione più futile era parte integrante di quella storia, man mano che le realtà cambiassero.
E adesso che Ross aveva scoperto come stavano le cose... sarebbe stato un passo avanti al resto che sperava di impedire che la maledizione si spezzasse. L'unico che avrebbe salvato Amelia da un matrimonio che non desiderava davvero, ma che non lo sapeva e il destino che attendeva la sua migliore amica, Luce, anche se in quella realtà non lo conosceva affatto.
Erano cresciuti insieme fin da bambini, a stringerli era un legame più forte come fratello e sorella, avrebbe dato la sua vita per lei perché la considerava parte della famiglia e vederla felice era l'unica cosa che lo avrebbe fatto stare bene.
Certo, c'era stato un periodo in cui si era innamorato di lei... ma sapeva non potesse funzionare, lei era come una sorella per lui e questo sarebbe stato per sempre, nonostante la realtà alternativa avesse fatto in modo che si dimenticasse di lui.
Luce poteva anche esser cambiata, ma dentro di sé qualcosa le diceva di non appartenere a quella realtà così diversa... Londra da sempre era stata il suo sogno e adesso che ci viveva non la pensava come l'altra se stessa.
La città era semplicemente stupenda, ma da qualche tempo qualcosa in lei era cambiata, anche Hogwarts, amata da sempre, adesso non le sembrava più come una volta, era stufa di vivere sempre nello stesso luogo e fare sempre le stesse cose.
Le sue due migliori amiche: Elisabeth e Grace le davano torto ricordandole che viveva una vita fantastica come figlia del Ministro della Magia e di un Auror altrettanto brava in una città che tutti invidiavano per le sue bellezze; e come ragazza di Ryan Folkher, il biondino tedesco trasferitosi dal suo secondo anno insomma il più ricercato a Hogwarts, ma loro non potevano capirla.
Era stanca di dover interpretare la solita recita da ragazza e figlia perfetta, ormai tutti la vedevano come la più fortunata di tutto il mondo magico, ma non capivano quanto fosse dura continuare a fare tutto quello che i protocolli e il galateo, le regole le imponevano in quanto figlia del grande Noah Maxwell e della splendida Aurora Stewart.
Era stanca di prendere parte ai galà che vedevano come principali ospiti i suoi genitori, era stanca di stare sotto i riflettori solo perché era loro figlia, non poteva vivere la sua vita normalmente... tutti le erano amici solo perché lei era una Maxwell.
E poi un giorno dovette ricredersi quando scoprì di dover lasciare Londra, nell'ufficio del preside, dai suoi genitori "Sarà una cosa diversa... andremo in America per un bel po' " le aveva detto sua madre sorridendole,《Come mai questa improvvisa decisione?》aveva chiesto sospettosa, suo padre le sorrise nervoso《In verità...》ecco che iniziava a dirle che il Ministero lo aveva inviato in una missione speciale che coinvolgeva il resto del mondo magico e che lui in quanto Ministro doveva assolutamente essere presente in difesa dei suoi cittadini.
Lo aveva capito ormai, tutto quello che riguardava i suoi era soltanto per lavoro《Come immaginavo!》sorrise beffarda sapendo dove suo padre volesse andare a parare《Luce, per favore... è già complicato dovertelo comunicare così》《Mi hai delusa... credevo dovessimo lasciare Londra per fare un viaggio, non per lavoro!》ribatté stanca uscendo dall'ufficio del preside sbattendo la porta.
E proprio quando credeva che l'unica persona che potesse consolarla dalla delusione dei suoi genitori, quest'ultima la tradiva da mesi con la sua migliore amica: Ryan aveva cercato di spiegarle che lei non era più la stessa che improvvisamente lui avesse iniziato a provare qualcosa per Elisabeth che era durata per sino un anno e per di più quella che credeva essere la sua migliore amica dal primo anno, Grace, le aveva mentito per tutto quel tempo.
Quello che più le dava tormento era che le sue due migliori amiche si fossero presentate per quello che erano veramente solo in quel momento, lei non le riconosceva più... sembrava essere estranea a quella che una volta chiamava casa, Hogwarts.
Per non parlare di Ryan per il quale non provava più granché da un bel po' ma il fatto che lui l'avesse tradita per un anno e che l'avesse lasciata per la sua migliore amica le faceva provare una sensazione di rabbia, vendetta e delusione.
Partire di sicuro le avrebbe fatto bene, ma non era quello lo scenario che si era immaginata quando aveva pensato di lasciare Londra per viaggiare in una città come quella.
I suoi le avevano fatto preparare i bagagli per partire al più presto e l'essere ripresa dai giornalisti in lacrime mentre i suoi le davano conforto e la invitavano a salire in auto per andare in aeroporto non era stata una delle sue giornate migliori.
Soprattutto al suo arrivo a New York nella famigerata scuola di magia, nemica da sempre di Hogwarts, Ilvermorny.
E pensare di dover riiniziare tutto d'accapo con la scuola, con le lezioni, con le 'nuove' amicizie o relazioni, le facevano sentire la mancanza della sua amata Londra e questo la portava a richiudersi in se stessa rifugiandosi in quel piccolo spazio che ancora la proteggeva dal resto delle delusioni che col tempo l'avevano ferita duramente.
E come promesso dal padre ovviamente, dopo lo spiacevole incidente del primo giorno ad Ilvermorny, avevano dovuto accettare l'invito la notte di Halloween ad un'enorme festa in un castello macabro, da parte dei Beker per scusarsi del comportamento insolito e sgarbato della figlia, Amelia Beker, nei confronti di Luce.
Non appena era arrivata in America si era già fatta una nemica per via del suo ragazzo che neppure conosceva, e chi l'avrebbe mai fatto... era così antipatico ed egocentrico che neppure sapeva spiegarsi il motivo per cui non lo sopportasse.
《Lo so che ti avevamo promesso niente giornalisti, ma questa famiglia non è come le altre...》le confessò sua madre non appena varcarono la soglia del castello trattenuti da una folla di flash che scattavano impaziente.
《Benvenuto, Ministro...》disse una donna dai capelli rossi e a dir poco stupenda nel suo abito verde scuro che riprendeva il colore dei suoi occhi chiari come il mare tendenti all'azzurro.
Strinse con un sorriso la mano del Ministro, di sua moglie e di sua figlia come una vera diplomatica avrebbe fatto《Maestà, siamo grati dell'invito... ci scusi inoltre per l'inconveniente con la famiglia Beker》, Luce sembrò essere confusa.
Perché suo padre si scusava con quella donna quando non era neppure imparentata con i Beker? E perché aveva un'aria così familiare?
《Nulla di ché, cosa da ragazzine! E per piacere mi chiami Kateelyn, Noah!》disse la donna dando un colpetto alla spalla del Ministro che le sorrise annuendo, poi rivolse uno sguardo a Luce quasi sorpresa《Cara, qualcosa non va? Sembri molto pallida... perché non entri e fai un giro, credo che ti annoierai a sentire parlare di lavoro》le disse con un sorriso invitandola ad entrare con gentilezza.
Più che annoiarsi sarebbe stata in compagnia se non altro della sua famiglia, ma a Kateelyn non andava che stesse lì ad ascoltare《Quello è mio figlio Arthur, in compagnia di Dylan Beker credo lo conosci già, è il fratello di Amelia》le indicò la strada chiamando l'attenzione dei due giovani al bancone che le si avvicinarono.
Luce sorrise nervosa stringendosi nel suo abito vellutato rosso scuro a mezza manica stretto in vita, i due si avvicinarono rivolgendole un sorriso《Ciao, piacere Arthur Foster... conosci già mia madre》si presentò il ragazzo alla sua destra: biondo cenere dagli occhi di un blu accecante, prendendole la mano e baciandone il dorso.
L'altro castano dagli occhi color miele lanciò uno sguardo mesto all'altro《Dylan Beker, ma credo tu già mi conosca... per via di mia sorella Amelia, un po' testarda, ma gentile...》tossicchiò un po' prima di aggiungere《Con chi vuole》rise divertito.
Arthur scosse la testa divertito《Con chi vuole? Spero tu stia scherzando è completamente pazza》《Ti ricordo che stai parlando di mia sorella...》affermò serio Dylan, Arthur lo fronteggiò.
Per un momento Luce credette che i due avrebbero iniziato una rissa proprio lì in mezzo a tutta quella gente e di fronte a lei ritrovatasi in mezzo, ma il biondino invece disse《Ti ricordo che stai parlando con un principe, Beker》il sorriso vittorioso che gli comparve sulle labbra fu sostituito da uno più serio al sol sentire il commento di una voce alle spalle di Luce《Si, il principe dei miei stivali》, una voce abbastanza familiare.
Non appena le passò accanto, un profumo misto di menta fresca e un mix di frutta la travolse《Guarda chi abbiamo qui...》chiese una volta voltatosi a guardarla in viso, Jake Mccall rimase sorpreso nel vedere che non trattava di Violet Foster, sorellastra di Arthur ma di lei.
《Scusa credevo fossi...》si scusò all'istante lasciando perdere le strane spiegazioni che stava per darle, scosse la testa e le porse la mano《Piacere Jake Mccall, il ragazzo che ti ha salvato》. Luce annuì silenziosa guardandolo dalla testa ai piedi per poi riportare lo sguardo sui suoi occhi verde smeraldo《Beh, anche il responsabile della gelosia di una ragazza abbastanza socievole》ribatté con un mezzo sorriso offesa.
Non sapeva bene a chi dare il premio per il miglior scambio di sguardi: se ad Arthur e i suoi occhi blu come il mare o a quelli di Jake verdi splendenti《Ahia amico, non so se ridere o provare pena per la tua ragazza》commentò Arthur ricevendo una spinta da Dylan Beker《Fortuna che sei il principe ereditario sennò ti avrei già sistemato》.
Jake rimase senza parole per quella battuta e annuendo mestamente abbassò la mano rifiutata deglutendo offeso《Si, beh è stato un piacere Maxwell》rispose, con un sorriso mesto, ricordandosi il suo nome《Lo stesso vale per me Mccall》affermò con un finto sorriso Luce.
Qualcosa in quello sguardo le fece provare un senso di rabbia e sdegno nei suoi confronti, chi si credeva di essere? 'Il ragazzo che ti ha salvata', col tono con cui lo aveva detto sembrava pure che le avesse fatto un favore. E per giunta il suo ego, grazie alla gelosia della sua ragazza, si era innalzato.
Jake d'altra parte vide una ragazza scontrosa che neppure l'aveva ringraziato per essersi preoccupato per lei e di averle salvato la vita quando avrebbe potuto lasciare che qualcun'altro potesse offrirle il suo sangue, ma per come le aveva spiegato Mr. Beker a lei serviva il suo.
《Arthur ti dispiacerebbe farmi da guida, sono sicura tu sia il più adatto riguardo le bellezze che questo castello ha da mostrare》disse lei rivolgendo poi un sorriso entusiasta al biondino di fronte a sé che con sua meraviglia accettò volentieri.
Dylan ammiccò al biondino che lo fulminò con lo sguardo, Jake sospirò sorpreso e allo stesso tempo irritato si morse le labbra leggermente《Ah, benissimo》disse tra sé e sé sottovoce commentando il tentativo di Luce Maxwell di sedurre Arthur, e di esserci riuscita con poco, tanto che quest'ultimo le porse il braccio che lei accettò volentieri.
L'istante dopo Luce lanciò uno sguardo fugace verso Jake che incrociando il suo sguardo fece una smorfia guardandola dalla testa ai piedi 'Brava Maxwell sbava dietro al miliardario' pensò Jake sarcastico.
In quella frazione di secondo davanti agli occhi gli passò in mente un pensiero, quasi fosse un ricordo lontano《Qualunque cosa sia successa quella sera, non c'è stato nessun sbaglio, nessun momento e nessun bacio... ci siamo capiti?》percepì la sua voce preoccupata e abbastanza seria《Niente di niente, Mr. Mccall》lei rideva divertita nel mentre con l'indice gli colpì la cravatta verde argento scombinata.
L'attimo dopo scosse la testa confuso, distolse subito lo sguardo da Luce riflettendo sul fatto che non aveva mai vissuto quel momento con lei fino a quel momento e soprattutto non avevano mai avuto un momento intimo come quello che aveva appena ricordato.
Era in assoluto la prima volta che la incontrava e arrivare ad avere ricordi con lei era un'assurdità bella e buona, probabilmente stava diventando pazzo come del resto era Amelia per la maggior parte dei presenti.
Dylan lo guardò confuso《Sembri pallido, che ti prende?》gli chiese preoccupato, lui rivolgendo uno sguardo a Luce rispose《Nulla, sono solo stanco》disse tastandosi la fronte per il mal di testa che lo aveva colpito improvvisamente.
Faceva fatica pure a stare all'in piedi《D'accordo》rispose il cognato dandogli una pacca sulla spalla per sollevargli il morale per poi lasciarlo da solo, incapace di restare ancora alzato cercò di raggiungere il bar in fondo alla sala.
Tuttavia qualcuno gli venne addosso gettandogli sul completo nero e camicia bianca un cocktail rosso sangue, abbassando lo sguardo vide le mani imbrattate di rosso e un altro strano ricordo gli passò per la mente.
FLASHBACK
Lei stava lì ai suoi piedi dolorante, lo sguardo che gli rivolgeva era pieno di sofferenza, aveva le lacrime agli occhi che le scendevano per le guance. Ogni lacrima lasciava una scia lungo tutto il viso fino ad arrivare alle sue labbra bagnate di sangue scuro, stavolta il suo.
Era accovacciata tra la neve bianca imbrattata del suo stesso sangue mentre il fratello di lei, dal volto sconosciuto, combatteva contro un demone dagli occhi bianchi e vellutati.
Lui la raggiunse gettandosi nella fredda neve solo per sorreggerla e prenderla tra le sue braccia, le scosse leggermente il viso con la mano per riportarla ad aprire gli occhi, ma nulla era come se quell'essere mostruoso le stesse consumando l'anima da dentro《Devi restare sveglia, apri gli occhi Beker, rimani qui con me!》.
La paura nella sua voce divenne più forte quando lei spostandosi di lato rigettò altro sangue stavolta nero e iniziò a tremare tra le sue braccia 'Sai cosa fare' quelle parole gli passarono per la mente quando Dylan Beker riuscì a bloccare il demone.
Allora lui si precipitò ad alzarla un po' di più in modo che potesse arrivare al suo collo《Prendine un po'》la incitò a curarsi col suo sangue umano, ma lei si rifiutò《E' tutto okay, puoi prenderlo Beker》solo così lei poté appoggiare le labbra e affondare i canini per curarsi.
FLASHBACK
Improvvisamente ritornò in sé confuso e spaventato, quei strani ricordi lo tormentavano, qualcosa stava cercando di riaffiorare alla sua memoria, facendolo dubitare persino del fatto che quella fosse la prima volta che la incontrava ma quella di sicuro non era stata la prima volta e lui lo sapeva benissimo. C'era qualcosa nei suoi modi di fare, nella sua dolcezza e nella sua arroganza... nei suoi occhi ci vedeva un'infinità di possibilità, era come se l'avesse colpito un fulmine al chiuso in mezzo a quella sala tra mille invitati e nessuno si fosse accorto di nulla.
《Hai per caso visto Amelia, caro?》gli chiese Hailey Beker poggiandogli una mano sulla spalla come a rincuorarlo, lui sconcertato le rivolse lo sguardo.
Mrs Beker era sempre stata così frivola e pesante forse quanto la figlia, tuttavia Amelia aveva preso più dal padre che dalla madre e questo la rendeva più dolce e romantica agli occhi di Jake che confuso e turbato scosse la testa, Mrs. Beker lo guardò preoccupata《Tutto bene, caro... ti vedo un po' pallido》《Si sto bene signora, sono solo stanco... Ilvermorny, i preparativi del matrimonio, la maledizione...》non lo fece neanche finire che lo interruppe, come suo solito fare, affermando《Ti capisco, anche mio marito prima del matrimonio era confuso e stanco... sono fatti così gli uomini l'ho sempre detto ad Amelia ma che vuoi che sia》gli confidò continuando a farneticare non sapendo però che la confusione che Jake aveva era molto simile a quella che anni fa suo marito aveva provato prima di dire il fatidico sì, tutto girava intorno a una sola domanda: 'Avevano scelto quella giusta?'
Nulla togliendo ad Amelia era tutto quello che chiunque altro avrebbe desiderato: bella, immortale, con un caratterino, forte e soprattutto la prescelta... ma se fin dal principio non fosse stato quello che lui realmente desiderava? Se solo per un istante avesse smesso seguire il confluire della maledizione, che cosa sarebbe accaduto? In fondo perché doveva sposarla se non c'era mai stato alcun segnale che gli facesse capire di provare qualcosa in piùdel semplice affetto? Qualcosa di più del dovere di dover portare avanti un qualcosa di troppo grande da poter realizzare?
E se Amelia non fosse mai stata, come diceva la maledizione, il suo amore tra secoli?
E se quello che provava per lei era soltanto un'illusione, un qualche strano effetto procuratogli dalla maledizione affinché il loro destino si compiesse?Cosa lo tratteneva dal dimostrare all'intera comunità vampira, al Consiglio e alla sua regina, che non avrebbe mai assecondato le loro pazzie per una stupida maledizione mai apparsa veramente?
Forse era tutta un'invenzione ma perché, e per quale ragione?
Probabilmente il matrimonio sarebbe saltato se solo lui avesse provato a rifiutarsi, e il caos si sarebbe impadronito della sicurezza che tutti avevano sul fatto che loro due fossero i prescelti per cui ancora dopo anni non considerano sia possibile l'alternativa che potessero non esserlo.
Non era mai arrivato a chiedersi se fosse quello il suo destino e se lo volesse, era pronto a rischiare tutto pur di spezzare la maledizione?
Tutto sembrava così complicato e poco verosimile, ogni cosa sembrava non combaciare con quello che la maledizione aveva annunciato attraverso la Marryway.

Ogni certezza al momento opportuno può crollare insinuando le più terribili ipotesi mai credute.
~ Beauty_princess05

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