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Nel blu dipinto di Nero, felice di stare all'Inferno

Rule the World – Take That
Narratore esterno
Ilvermorny 2022
Presente Alternativo

Con sguardo assente puntato sulla punta delle scarpe nere lucide della divisa da Wampus, Marika Jackson, aspettava dietro la porta dell’ufficio del preside Barnes, nella Torre Ovest, che qualcuno all’interno si precipitasse a chiamarla.
Solo quando finalmente sentì lo scricchiolio della porta aprirsi si raddrizzò la schiena e alzò lo sguardo verso i suoi genitori con alle spalle il preside Barnes e la professoressa Jekins piuttosto seri.
Indietreggiò d’istinto per far passare i suoi genitori《Buona giornata》disse Natalie Marryway accompagnata da Leonard Jackson con un《Grazie del vostro tempo》, ogni mese, alla stessa ora era sempre la stessa storia soprattutto da quando Thomas Blake era riapparso nella sua vita.
Tutto questo a opera Leonard che in qualche modo cercava di riacquistare la fiducia che la figlia un tempo aveva riposto in lui, ma che adesso faceva fatica a vedersi, l’unica cosa che riuscì a scaturire in lei fu solo un senso represso di rabbia.
Non aveva bisogno di due genti a salvarla da ogni singola persona che cercava di parlarle, come avrebbe trovato un ragazzo se chiunque ci provasse aveva puntata una bacchetta addosso e uno sguardo truce?
Nessuno, quindi caro paparino dovrai cambiare metodo perché questo non sta funzionando nel modo giusto.
《Tesoro, prepara la valigia partiamo》disse di punto in bianco la madre, lei spalancò gli occhi scioccata《Cosa?》chiese come se fosse avvolta da una nuvola passeggera, suo padre la guardò sospirando《Andrete per un po’ da tua nonna, ha da dirti alcune cose prima che…》lasciò in sospeso la frase lasciando intendere la fine.
Lei comunque protestò《La nonna sta bene, e poi cosa dovrebbe dirmi?!》《Ma non è nonna Vera》le disse dolcemente la madre prendendole la mano《So che non la ricordi, faccio fatica a ricordala io figuriamoci tu…》
continuò《Ma lei vuole parlarti…》.
Marika annuì incerta《Perché vuole parlare con me?》《Non lo so, tesoro ma meglio scoprirlo subito no?》le disse indicando l’orologio sul suo polso destro, erano le 11: 36 e qualcosa le diceva che non sarebbe stato un viaggio corto.
Rassegnata raggiunse il dormitorio non poco distante dall’ufficio del preside, entrata si imbatté in chi meno si aspettava…《Per caso, oggi ho qualche possibilità di riuscire a parlarti?》disse con la solita voce profonda.
Lei immobile alzò lo sguardo dalla sua cravatta rosso oro ai suoi occhi castani ad un centimetro da lei《Non credo, Carter o dovrei dire Blake? Sai mi sono un po’ confuso quando ci siamo presentati la prima volta…》disse con presunzione una voce dietro di lui.
Entrambi si voltarono a guardarlo, ora le strade si dividono a seconda di chi conosce chi con quale nome.
Adesso vi spiego meglio.
Da una parte abbiamo Thomas Blake che sta fissando con sguardo truce Metvey Exsavior ancora sotto falso nome di Harris Lewis; dall’altra abbiamo Marika Jackson che sollevata rivede il suo migliore amico Harris Lewis che dopo tutto quello che le era successo lui le era rimasto accanto.
Ora voi come lo vedreste?
Marika sorpassò all’istante Thomas per raggiungere Metvey… ehm Harris per abbracciarlo《Com’era l’Italia?》Thomas sbuffò ridendo ‘Com’era l’Italia? Ma per davvero?’ pensò nel momento in cui Metvey iniziò a pararle dell’Italia come se non ci fosse mai stato nessuno.
《Qualcosa non va, Blake?》chiese lui squadrando Thomas dalla testa ai piedi《Sono un po’ confuso dal fatto che quella sera tu sia dovuto scappare per l’Italia improvvisamente… hai ricevuto qualche chiamata urgente?》gli sfuggì un sorriso malevolo.
Metvey lasciò andare la sua amata per fare un passo verso Blake per poi bisbigliare《Potrei dire lo stesso di te, anzi ho di meglio… per caso avevi la luna storta quella sera per essere diventato pazzo per un momento?》rise mostrandogli gli affilati canini bianchi.
《Aspetta di vedere quando lei deciderà di passare il resto dei suoi giorni con me, poi vedremo come riuscirai a parlarle, Blake》detto ciò aprì la bocca e la richiuse all’istante per simulare un finto morso.
Thomas annuì con sfida《Aspetterò quel giorno con ansia… Metvey》disse salutando con un cenno entrambi ed uscire fuori dalla Sala Comune, dove incontrò Natalie e Leonard in perfetta armonia prima che lo incontrassero.
Come se fosse ad una sfilata Blake si fermò proprio davanti alla stampa che di certo qualunque cosa avrebbe fatto sarebbe stato sempre criticato《Oh, ma che splendida sorpresa… Leonard Jackson in compagnia di Natalie Marryway, avete chiarito finalmente quegli anni di infelice matrimonio?》 disse con l’intento di infastidire i due.
Mr. Jackson scoppiò a dire, l’attimo dopo però quasi non si scaraventò sul ragazzo se non fosse stato per Natalie che lo afferrò da un braccio《E’ solo un ragazzo…》poi rivolgendo lo sguardo verso Thomas con la voce che una sola mamma può avere disse《Non sei rimasto abbastanza solo? Quello che hanno fatto i tuoi genitori è orribile, ma tu poi essere diverso da loro… non deve per forza andare così, perché continui a fingere di essere il cattivo della storia?》.
Thomas deglutì a fatica squadrando dalla testa ai piedi Natalie, ecco da chi lei aveva preso: da sua madre《Sono sempre stato solo, fin da quando sono nato… e non smetterò di esserlo, e a proposito dei miei… la mela non cade mai lontano dall’albero》disse freddamente per poi voltargli le spalle.
Di certo a salvarlo non sarebbe stata Natalie Marryway.
E come aveva detto come i suoi avevano fatto cose orribili lui non sarebbe stato poi così diverso… d'altronde era sangue del loro sangue.
Non avrebbe permesso a nessuno di distruggere la barriera che aveva creato in tempo prima di cadere nel profondo dell’abisso in cui le bugie e i segreti di sua madre e suo padre l’avevano spinto.
D’altronde lui non era poi così diverso da Marika, ad entrambi era stata nascosta la verità ed entrambi erano rimasti feriti… chi più chi meno.
Se solo lui non avesse contribuito al malefico piano vendicativo di suo padre adesso non sarebbe rimasto da solo a rimuginare su quanto sia ingiusta la vita e su osa sarebbe stato meglio fare.
E si ritorna al gioco del 'E se?'.
E se non avesse aiutato il padre a vendicarsi? Probabilmente adesso si ritroverebbe con meno problemi da risolvere, Marika si fiderebbe ancora di lui, suo padre lo odierebbe ma almeno non finirebbe ad Azkaban e non dovrebbe girovagare nel mondo come un povero ragazzino indifeso.
Ma quella era un’altra storia magari di un altro universo o realtà parallela a questa.
L’unica cosa che provava era il rimorso di non esser riuscito ad uccidere Metvey.
Era l’unico motivo per cui era tornato ad Ilvermorny lasciando la zia Abigail alle sue dolci nozze con il suo nuovo zio acquisito Andrew Jackson, che strana la vita.
Aveva in mente un altro piano, dove stavolta nessuno veniva sacrificato, sarebbe riapparso come il solito ragazzo testardo e cattivo con alle spalle un passato orribile solo per girare intorno a colei che stata per sacrificare sull’altare di una vecchia chiesa nel passato solo per attirare l’attenzione di un vecchio pazzo vissuto nel 1843.
Tutto questo per organizzare la sua morte ovviamente con l’aiuto di un perfetto complice che recitava bene la sua parte fingendosi dolce e rassicurante.
Ormai non aveva più paura di dover mentire ancora, tutto sarebbe andato come sperato e finalmente avrebbe risolto uno dei problemi che gli intralciavano di vivere una vita serena e solitaria lontano da Ilvermorny, New York e il resto dell’America.
Una volta giunto al termine del piano sarebbe partito per molto lontano lasciando la vecchia vita che un tempo credeva gli fosse stata destinata.
Avrebbe messo al posto giusto le cose, anche se non sapeva ancora che quel presente che stava vivendo era stato modificato e che probabilmente lui non sarebbe riuscito mai ad uccidere Metvey.
Ma nonostante questo lui credeva, all’insaputa della cosa, di avere una speranza di aggiustare l’errore che aveva commesso mesi fa interrotto da quel semplice ragazzino del futuro.
Camminando a vuoto con la testa piena di pensieri sentì delle voci provenire dietro l’angolo nelle scale《È chiaro che la seconda profezia si riferisse a Marika, ma la prima e la terza sono un po' incerte…》Aurora Stewart seduta su di uno scalino seguita da Melany James inconsapevole di quello di cui stesse parlando annuiva semplicemente.
《Gioca pure a nascondino… la verità… la verità》iniziò col cantilenare《ti fa male, lo so》Melany continuò cantando il testo di una canzone italiana, Aurora la guardò male《la verità verrà fuori con un casino》continuò una voce appartenente a Shawn Beker accompagnato da Lucifer Fallen che continuò la profezia《Il tempo, Barnes, inizia a scorrere… è meglio che inizi a correre》.
Le due si scambiarono uno sguardo abbastanza confuso《James, James Barnes?》si chiesero all’unisono《Conoscete altri Barnes?》chiese retoricamente Shawn, ignorandolo entrambe cercarono di riflettere sul perché il demone si fosse rivolto verso Mr. Sinclaire.
《Non trovo il nesso, perché chiamarlo Barnes?》chiese Melany inarcando un sopracciglio《Forse perché non è chi dice di essere?》affermò Lucifer alzando le mani con fare ovvio.
Le due si voltarono finalmente a guardarlo incitandolo a parlare《Mrs Dember sparisce per un indigestione, guarda caso un nuovo insegnante arriva a sostituirla in meno di due secondi. Per non parlare del fatto che alla terza lezione appare il demone per narrare una delle sue profezie… Mr. Sinclaire non la racconta giusta》disse centrando il punto della situazione.
Aurora scosse la testa《Mr. Sinclaire è un caro amico del preside, andavano ad Ilvermorny insieme, e poi facendoci caso da pochi giorni sono arrivati nuovi studenti oltre al primo anno e uno è con noi a lezione… Frederick Firewell, Evelyn Adams, Serenity Wihler, Daniel Caspers》elencò i nuovi arrivati.
Thomas rifletté su ciò che Lucifer aveva detto di Mr. Sinclaire che ancora non aveva conosciuto per via dell’essere arrivato tardi ad Ilvermorny.
Solo un piano strategico e ben organizzato poteva essere all’altezza di uno che prendeva il posto di un altro e se Lucifer aveva ragione su Mr. Sinclaire solo uno come Thomas Carter poteva riuscire a capire il gioco a cui il professore di Divinazione stava giocando.
L’avrebbe tenuto d’occhio per un po’ finché non si sarebbe accertato della cosa, per quanto ne sapesse poteva essere un alleato di Metvey come del resto, a parte suo cugino Frederick, i nuovi studenti.
《D’accordo, ma pur sempre si è voltato verso di lui》continuò Lucifer convinto della cosa《In effetti sì, ma chi dovrebbe essere?》《Qualcuno che cerca vendetta magari…》propose Melany rivivendo quella famosa sera del 1998 nella chiesa diroccata《Mr. Blake?》chiese Lucifer ricordando la prima volta in cui insieme a Marika lo avevano incontrato fuori al Pab dopo che discretamente aveva parlato con il figlio, Thomas Blake o Carter.
《O per sino Thomas Blake》dichiarò Melany, Shawn scosse la testa《Impossibile è appena tornato e a quanto pare è tenuto alle strette》, Aurora annuì《L’ho visto a lezione di Pozioni》《Si, ma suo padre potrebbe essere il principale sospettato…》affermò Melany seguita da Lucifer《Sempre se sia riuscito a fuggire da Azkaban》.
《Papà…》bisbigliò Thomas dietro l’angolo nascosto pensando in quale strano complotto si fosse messo per fuggire da un luogo impossibile da scassinare.

Nel frattempo dall’altra parte del corridoio Marika era appena uscita dal dormitorio con in mano una piccola valigia marrone con dentro l’essenziale per un viaggio di due giorni in luogo isolato dal mondo la cui posizione era segreta per sino alla madre stessa.
Per qualche strano motivo nessuno oltre i residenti dovevano sapere dove si trovassero, per dire quel viaggio sarebbe stato ad occhi chiusi quasi come un sequestro bello e buono.
Sperando almeno che all’arrivo sarebbe stato accogliente.
Dando un ultimo sguardo al potente e grande castello di Ilvermorny salì insieme alla madre su di una Mercedes AMG nera a vetri oscurati, almeno solo i finestrini posteriori per via del viaggio top secret che dovevano affrontare per cinque ore di fila.
Le prime due ore passarono in men che non si dica a parlare di cose come il primo giorno di scuola o delle lezioni o dell’arrivo dei nuovi studenti e insegnanti finché non parvero interminabili una volta affrontato un argomento abbastanza tagliente.
Sua madre le aveva chiesto di punto in bianco guardandola dritto negli occhi《Che effetto ti ha fatto rivedere qualcuno che amavi dopo tanto tempo?》, lei d’istinto si girò verso il finestrino per fingere di essersi immersa nel panorama, ma si rese subito conto che non era possibile《Sono passati solo sei mesi…》disse come se non gli importasse.
La madre sorrise《Perché ridi adesso?》《Credevo mi contradissi sui sentimenti che provi per lui non su quanto tempo fosse passato》, lei fece per aprire bocca per controbattere ma si limitò a restare in silenzio.
Natalie dolcemente le poggiò una mano sulla spalla《Sai anni fa incontrai un ragazzo, all’età di 14 anni, ne ero completamente innamorata…》indugiò per poco per poi riprendere il discorso《Lui non ricambiava e faceva di tutto per dimostrarmelo… un giorno si fidanzò con un’altra e ogni giorno che stavano insieme lui passeggiava mano con la mano con lei solo per incontrarmi e rinfacciarmi che io non ero quella che voleva…》di come ne parlava sembrava che non fosse mai riuscita a superarlo.
Marika si voltò verso la madre con sguardo triste《Ma ho capito una cosa quel giorno… che non era l’unico ragazzo sul pianeta, e che potevo averne anche più belli e di sicuro più intelligenti di lui… questo per dirti che non importa ciò che lui ha fatto di te, tu riuscirai sempre a ricucire la ferita qualunque sia l’attesa》《E se non ci fosse alcuna attesa e se rimanesse per sempre?》le chiese la figlia con aria affranta.
Natalie le sorrise a labbra chiuse《Nessuna ferita può rimanere aperta per sempre, a volte sei tu a ricucirla altre volte invece abbiamo bisogno di un aiuto》《Bene, allora credo che nessuno potrà aiutarmi》disse la figlia.
《Dici così perché hai sofferto tanto, ma un giorno non sarà più così… ti assicuro che saprai gestire il tuo dolore》disse per lasciare spazio al silenzio.
Ad un tratto la macchina frenò di botto spaventando madre e figlia.
Le sicure agli sportelli furono tolte e le due finalmente scesero toccando terra dopo cinque ore di viaggio in auto.
《Dovrete proseguire sempre verso dritto, state attente alla nebbia》disse l’autista, una volta che entrambe furono scese, indicando loro la strada《Quale nebbia se è una splendida giornata?》chiese Marika accennando al calore del sole ad Est.
L’autista scoppiò a ridere e prima che lei potesse ribattere salì in auto accendendo il motore e tornando indietro lasciandole da sole in mezzo al nulla.
《Facile, no?》disse Natalie alla figlia incamminandosi dritto dove l’autista le aveva indicato, Marika la seguì in fretta.
Appena varcato un punto si ritrovarono di fronte una grande e alta nuvola di nebbia che nascondeva l’altra parte del luogo ai visitatori《Dobbiamo entrare lì dentro?》《Mi sa di sì》, sorpassarono la grande nebbia per ritrovarsi una grande e maestosa villa un po’ vecchiotta e decrepita.
《In che genere di posto vivevi quand’eri piccola? Ad Hill House?》le chiese Marika ispezionando il perimetro: sembrava essere notte dato il buio pesto illuminato solo da due lumi, a luce giallognola, posti accanto al grande cancello nero.
Si avviarono verso il cancello《Sono scappata di casa appena uscita da Ilvermorny, avevo litigato con i miei loro volevano trasferirsi…》affermò Natalie spaventata dal cancello arrugginito che al loro arrivo si aprì di botto.
Varcarono l’entrata finendo per calpestare il terriccio bianco di una piccola stradina con ai lati un grande giardino di un verde molto scuro e con immense piante alte masi tre metri e poco curato, in fretta e furia si affrettarono a raggiungere la porta d’entrata...

Perché non fare un bel viaggio in un posto sperduto e isolato?
Oltretutto dove una vecchia decrepita e morente vuole confessarti il suo testamento prima di morire.
Chissà dove il vento le porterà e quale oscuro segreto i Marryway nascondono.
~ Beauty_princess05

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