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I segreti del passato ritornano sempre

Always - Gavin James
Narratore esterno
Posto sperduto 2022
Presente Alternativo

Inconscia del fatto che stesse baciando nella realtà il ragazzo che credeva di odiare ma che nei suoi remoti sogni amava segretamente non si preoccupò di continuare.
D'altro canto quell'idiota di Thomas Blake si godeva quei pochi istanti in cui lei non lo avrebbe odiato o per sino fatto fuori.
Non riusciva credere ancora che lei, quella che aveva cercato di sacrificare per riavere sua madre, la notte lo pensasse e anche in modi alquanto piacevoli.
Probabilmente sarebbe stato uno shock per lei sapere di non star sognando, ma di star vivendo quegli acclatanti momenti che non scorrerà mai... neanche con l'aiuto di una pozione oblivium.
Il frantumarsi di una lampada e un vocio bisbigliato proveniente dal piano di sotto arrestò ogni minimo movimento in quella stanza.
Marika Jackson parve come svegliarsi da una trance, a cavalcioni su Blake disteso sul letto incapace di potersi muovere a causa delle mani di lei sul suo petto, per fortuna vestito《Che diamine...》proferì.
Thomas mortificato si tirò su trovandosela addosso e terribilmente vicina al viso, cercò di spiegare ma lei lo zittì con l'indice.
Si proferì ad ascoltare quello che le voci nel corridoio dicevano《Dovrebbe essere qui dentro...》e《Cosa il quadro?》disse un'altra voce《No, imbecille la ragazza del dipinto!》lo rimproverò la prima voce percorrendo a grandi passi il corridoio.
Con fiato sospeso Marika non ci pensò neanche un secondo abbracciò forzatamente Blake e rotolò giù dal letto dalla parte opposta alla porta.
Atterrarono con un tonfo sul pavimento con un leggero lamento da parte di Thomas Blake che aveva appena ricevuto una testata dalla Jackson.
Lei gli tappò la bocca in un istante e scendendo da sopra Blake lo trascinò sotto il letto senza alcun minimo rumore.
Quando la porta della camera si aprì Marika fremette prendendo per mano il Blake sorpreso《Qui non c'è niente》dichiarò una voce.
L'uomo con forza spalancò la porta ordinando all'altro di farsi da parte《Chi ti ha insegnato questo tipo di lavoro non ti ha detto che bisogna controllare fino in fondo?》lo sgridò varcando la soglia della porta e fece la sua ispezione, raggiunse a passi felpati il letto matrimoniale scomposto per via della capriola improvvisata sul momento all'arrivo dei due.
Da sotto il letto era stato possibile ammirare il buon gusto dell'uomo dai suoi inestimabili ed eleganti stilavi in pelle marroni decorati con uno dei comuni materiali, ma anche uno dei preziosi appartenenti alla terra: dello sterco al cento per cento.
Davvero un ottimo gusto Mister.
Thomas Blake trattenne il respiro quando quei profumati stivali si avvicinarono pericolosamente alla parte del letto dov'era lui ... si trattenne pure dal portarsi una mano al naso tappandolo, ma avrebbe rischiato di lasciare andare la mano che lo aveva afferrato proprio quando aveva bisogno di lui.
Era buffo il fatto che l'anno scorso quella notte lei avrebbe osato sputargli su quella stessa mano che adesso per paura teneva stretta al petto che batteva all'impazzata per la troppa vicinanza e per paura di essere scoperti.
Ma d'altronde erano le circostanze a cambiare le cose, se non fossero ricercati da quei due misteriosi uomini probabilmente Blake si sarebbe trovato legato ad un albero in piena notte di luna piena in attesa di essere mangiato vivo dai lupi di passaggio, e devo aggiungere anche molti dato che il posto è quasi deserto.
《Visto non c'è niente, andiamo nel frattempo saranno scappati...》disse esasperato l'uomo davanti alla porta nel corridoio aspettando che lo stilista famoso di catrame finisse il suo inutile intervento《Aspetta, ho trovato qualcosa!》Thomas scattò sull'attenti infilò la mano libera nella tasca dei pantaloni e tirò via la bacchetta pronto a infliggere qualche maledizione contro i due tipi lì fuori.
L'uomo alla porta sorpreso lo invitò a mostrargli cosa avesse attirato tanto stupore negli occhi del collega, l'altro ai piedi del letto afferrò con le mani sporche e le unghie nere un braccialetto verde che all'istante fece cadere a terra procurando all'uomo una piccola ustione《Merda, non può essere condizionata!》《Dopo la tua attenta indagine possiamo andare?》chiese l'altro ridendo di gusto lasciando l'uomo da solo nella stanza.
Brontolando e ripetendo le parole del collega l'uomo si degnò finalmente di lasciare la stanza e continuare il percorso della casa che a proposito era viva.
Più che una casa normale era tutt'altro ... probabilmente era la stessa madre natura di cui tanto le Marryway parlavano e predicavano, ma al momento non era questo il problema che tormentava le Marryway.
《Stai bene?》chiese Thomas rivolgendosi a Marika ancora sdraiati sul pavimento ghiacciato della sua stanza sotto il letto, lei confusa lo guardò dritto negli occhi quasi a piangere disperatamente, ma tuto quello che fece fu rigettargli addosso il petto di pollo che a cena aveva toccato a malapena.
Thomas chiuse gli occhi sorridendo beffardamente, se di certo aveva evitato il catrame non avrebbe evitato il vomito di una ragazzina impaurita.
Sospirò profondamente prima di tirarla fuori da sotto il letto e raggiungere la porta.
Passi frettolosi raggiunsero l'inizio del corridoio Marika si bloccò sul posto ansimando, Thomas le strinse la mano schiacciandosi nel muro.
Dal corridoio fino alla loro porta comparve Artemide Marryway preoccupata《Dovete lasciare la casa...》disse di punto in bianco.
Marika sembrò replicare, ma la donna si rivolse al Blake lì di fronte《Devi portarla al sicuro, loro lo sanno. Prendi la via che porta alla biblioteca, c'è un passaggio dietro la statua fate attenzione》si affrettò a dire.
Marika confusa e contraria affermò《Ma la mamma e zia Estia? Non avrai intenzione di lasciarle qui?!》《Sono al sicuro, l'unica che sperano di trovare sei tu》ribattè incitandoli a correre il più veloce possibile.
Come in un film in cui si fugge da un ente soprannaturale malvagio, la piccola Jackson si ritrovò a vivere una scena quasi romantica dove il suo Cavaliere dal fascino misterioso la proteggeva da pericoli nascosti nei paraggi del corridoio perlustrando ogni minimo movimento.
Lei rimase a fissarlo con l'aria di una che non sembrava affatto preoccupata del fatto che, come aveva detto sua nonna, fosse 'l'unica che speravano di trovare' anzi era ammaliata dell'avventurosa azione del giovane Blake.
Sembrava esser uscito da uno di quei film d'avventura dove ogni ostacolo è buono per morire... i suoi capelli erano come stati colpiti da un fulmine all'in sù più del solito e i suoi occhi marroni lucidi guardavano in tutte le direzioni tranne che lei.
Le sue labbra rosee al buio quasi grigie erano leggermente dispiegate per via del respiro sospeso.
Il suo sguardo vagò per il corridoio davanti e dietro di loro, solo quando incrociò quello di lei riuscì a capire come quella notte, quando stava per sacrificarla, lui era riuscito a terrorizzarla.
Era stato capace di crearle un trauma che l'avrebbe accompagnata per quasi tutta la vita.
E adesso non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi... e se lo faceva riusciva a leggervi soltanto orrore e disgusto.
Ed era stata tutta colpa sua, di suo padre e di sua madre.
Per una volta doveva ammetterlo aveva torto quando diceva che la colpa era di lei e di Mr. Jackson.
In verità lui stesso aveva perseguito le folli idee del padre in una lotta contro un bel niente.
Anni interi di farneticazioni su come progettare una vendetta per niente e nessuno.
Tutto sprecato per una donna che non teneva neanche per metà del l'oro del mondo ai suoi figli e a suo marito pronto ad andare ad Azkaban per lei.
E così è stato... invano.
La guardò per un'infinità di tempo prima che dei passi dietro di loro lo costrinsero a proseguire verso il corridoio e poi subito a sinistra.
Raggiunta la biblioteca si nascosero per un po' tra gli scaffali in cerca della statua in questione visto che era completamente piena di monumenti.
《Dev'essere vicino al muro per forza》suggerì lei affacciandosi da uno scaffale, Thomas la tirò via per il pigiama《Che diavolo stai cercando di fare? Vuoi farci uccidere?》disse preoccupato.
Lei abbassò lo sguardo sulla sua mano stretta ancora nel suo pigiama《Cercavo di aiutarti》disse acida evidenziando il fatto che quella sua mano non doveva assolutamente trovarsi lì.
'Il mandato del ministero era andato a farsi fottere' pensò lei affermando《Non puoi toccarmi》《Questo non era niente》la zittì lui alludendo ad un doppio senso.
Lei lo guardò schifata per tutto il tempo mentre lui da bravo scopritore di tesori cercava la via indicatagli da Artemide Marryway per il passaggio.
Tentò con la prima statua a est del muro ma nulla, sud nulla, ovest sembrò la più vicina così provò a spostarla leggermente in avanti per vedere qualche segno di porte o finestre, ma l'unica cosa che vide fu una crepa sul muro.
La statua che aveva provato a spostare era un antico cavallo bianco in pietra dei tempi delle prime olimpiadi.
L'unica pecca era uno zoccolo al contrario che Marika non esitò a mettere al posto giusto uscendo dal nascondiglio.
Dall'entrata della libreria però si fecero spazio altri due uomini molto più giovani e con più gusto《Presto prendeteli!》aveva urlato un terzo uomo dietro di loro.
Un rumore assordante di una porta arrugginita interruppe il momento di caccia aprendo così il passaggio dietro la statua.
Thomas afferrò in un batter di ciglia dalla vita Marika facendosi strada nel tunnel sconosciuto.
Una luce bluastra illuminò tutto il corridoio.
Con alle calcagna quei tre uomini i due accelerarono il passo finché non svoltarono improvvisamente verso destra sbagliando strada.
Davanti a loro a bloccare il passaggio vi era una porta in legno con un lucchetto nella fermatura.
L'unica possibilità di sopravvivere sembrava aprire la porta e rimanerci dentro finché non si sarebbero calmate le acque.
Thomas sfoderò in fretta la bacchetta pronunciando contro la fermatura 'Ahlomora' ricevendo come risposta un bel niente.
Allora così si scaraventò sul lucchetto con un piede rompendolo con un calcio, lasciando che ad entrare per prima fosse proprio lei.
Chiusero la porta all'istante una volta dentro.
Un freddo gelato li colpì all'impatto lasciando sulla pelle scoperta la pelle d'oca.
Tastando il buio Marika cercò Thomas《Non ti ho ancora sentito dire come mai ti trovi qui?》《Ti sembra il momento di chiederlo?》lei annuì ingenuamente e al buio aspettandosi che lui potesse percepire il suo tono arrabbiato.
Lui sbuffò《Non è il momento...》《E quando mai lo è, con te》disse fredda alludendo al fatto che in quasi tutti i momenti in cui si erano ritrovati a parlare seriamente lui non avere il coraggio di dirle la verità.
Neppure quando era ubriaco riusciva a parlarle seriamente.
Si fermò dal cercarlo amareggiata《Vuoi dirmi che l'unica cosa che vorresti da me in punto di morte è sapere perché sono qui?》chiese lui confuso《Per una volta, per una sola buona volta non potresti rispondere?!》《No, è una questione privata》.
Lei sbuffò sbalordita《Fammi indovinare una questione familiare?》buttò gelida《Sei una stronza》ribattè lui senza emozioni.
L'improvviso camminare a vuoto divenne un senso tutto iniziò a illuminarsi di luce bianca.
Erano alla chiesa diroccata che non lo sembrava più, era intatta all'esterno 《Oh, andiamo molto divertente!》urlò beffarda incrociando lo sguardo confuso di Thomas a pochi metri da lei.
Lui scosse la testa incredulo《Non sono stato io》《Come no, dov'è il pugnale stavolta?》chiese drammatica fingendo di conficcarselo nel petto con un colpo secco cadendo a terra in ginocchio.
Per morire sull'erba fresca.
Con tono compiaciuto lui aggiunse《Avrei preferito pugnalarti alle spalle》《Stronzo》commentò seria.
Lui ridendo affermò《Uno a uno》riferendosi ai colpi bassi di quella notte.
Lentamente le si avvicinò con aria sospetta, lei indietreggiò impaurita.
Avrebbe di nuovo provato a sacrificarla in mezzo al nulla? E stavolta per cosa?
Il suo sguardo parve leggerle ogni minimo particolare che le circondava il corpo rigido e proteso in avanti come a proteggersi, mentre lui avanzava misterioso e inquietante.
《Precisamente in quel punto》disse una volta dinanzi a lei a pochi centimetri dal suo corpo, la sua mano sfiorò proprio la sua schiena.
L'impatto del suo tocco sulla stoffa della vestaglia la fece rabbrividire... la sua mano percorse la colonna vertebrale intensamente lasciando sulla pelle un segno.
Lentamente risalì passando le dita tra la scapola e la gabbia toracica e in quel preciso punto nel mezzo di entrambe incise il suo tocco e ne lasciò l'impronta《Non preoccuparti non mordo mica》disse ritraendo la mano e ridendo《E poi perché dovrei farlo adesso con l'opportunità che ho avuto in passato prima di scoprire che mia madre era ancora viva?》continuò.
Lei parve rilassarsi e per sciogliere il ghiaccio buttò giù《Chissà chi avresti riportato in vita...》《Hai ragione, probabilmente un demone o un pazzo psicopatico che avrei dovuto riportare nel mondo dei morti... immagina se avessi sbagliato formula...》disse scuotendosi dai brividi.
Lei scoppiò a ridere per sdrammatizzare la cosa abbastanza critica, lui la seguì con un leggero sorriso.
Sorriso che per la prima volta le sembrò vero《Hai finto tutto il tempo?》chiese lei di botto una volta ritornato il silenzio imbarazzante che lei preferiva chiamare 'Silenzio da Ex', lui si voltò a guardarla interdetto per poi riuscire a comprendere il significato di quella domanda.
Un minuto di silenzio li divise finché lui non trovò il coraggio di parlare《Si... non ho avuto scelta》, lei annuì mestamente《Quindi il Thomas Carter doppiogiochista, odioso e depravato che ho conosciuto non centra niente con il Thomas Blake di adesso?》chiese curiosa.
Lui la fissò dritto negli occhi《Se te lo dico poi dovrei ucciderti》, lei sgranò gli occhi preoccupata mentre lui scoppiò a ridere ritornando serio e tranquillo《Per certi aspetti magari qualcosa è simile, ma per altri decisamente no》《Tipo...》chiese lei molto vaga.
Lui la guardò con sguardo circospetto《Ad esempio la maggior parte delle volte sono serio, intelligente e so recitare abbastanza bene... puoi raccontarlo per esperienza piccola Jackson...》le disse compiaciuto《Sai probabilmente avrei preferito te stesso che la copia di un altro》confessò lei.
Thomas scosse la testa《Non è vero, se non fossi stato ribelle, odioso e depravato tu non mi avresti neanche notato... è bello ciò che duole o che si vuole》rispose lui, lei obiettò aprendo bocca per ribattere ma fu interrotta dalle sue parole《Hai scelto il finto me e hai lasciato andare Harris, il bravo e serio ragazzo che preferisci》le fece notare.
Rimase perplessa e sorpresa, in fondo aveva ragione.
Aveva scelto quello doppiogiochista, odioso e deprato《Non ci credo...》proferì lei, lui confuso disse《Più ovvio di così》alzò le braccia per evidenziare la verità.
Lei scosse la testa dandogli torto《Non ci credo che sia stato tutto finto, per me era reale...》prese una pausa, lo guardò negli occhi e continuò col dire《Facevi sembrare tutto così vero... come nei sogni, infatti la magia è finita quando mi sono svegliata》il silenzio riprese il sopravvento.
Era come se una nuvola passeggera li avesse inghiottiti tra i ricordi di un passato che sembrava lontano quasi mille anni dalla realtà che in quel momento stavano vivendo.
Era tutto così tranquillo, Marika non riuscì a spiegarsi perché ancora non lo avesse strangolato o sacrificato come lui aveva provato a fare con lei.
Ma... la vendetta ormai non faceva più per lei, in qualche modo il passare di quei mesi e degli ultimi giorni in cui erano stati insieme le avevano fatto capire che non sarebbe servito a niente, il dolore che provava era talmente grande che neppure la vendetta sarebbe riuscita a risanarlo.
Thomas distolse lo sguardo spostandolo verso la Chiesa, curioso di vederla in sesto avanzò verso l'interno della chiesa: due file di panche bianche erano ai lati della Chiesa; di fronte si affacciava un altare in legno scuro decorato d'oro con sopra un calice anch'esso d'oro e un grande libro dalle pagine ingiallite.
Thomas con sospetto si avvicinò all'altare misterioso, il libro era aperto nel mezzo delle pagine e come titolo citava 'Maledictionem mortuorum et vivorum' era Latino, la lingua dei morti.
Nella sua formazione, per il progetto di suo padre, il Latino era l'unica materia che gli aveva imposto di studiare affinché riuscisse a leggere e decifrare alla perfezione il rituale di resurrezione per riportare in vita sua madre.
Quindi tecnicamente riusciva alla perfezione a leggerlo e interpretarlo《La maledizione dei morti e dei vivi》bisbigliò tra sé e sé leggendo in modo fluido e scorrevole le altre parole 'sanguis', 'mortem duorum', 'pugio', 'palum ligno' 'gramen'《Dobbiamo andarcene, non c'è tempo》disse lui frettoloso udendo i passi di lei farsi avanti all'ingresso della chiesa.
《Perché? Come vuoi uscire di qui con quei tizi lì fuori ad aspettarci?》chiese lei confuso guardando il libro che lui stava ancora ispezionando《Qui non è sicuro, qualcuno sta per arrivare...》, lei ancora più confusa si avvicinò a lui guardando il libro con curiosità.
Thomas la tirò indietro afferrandola da un braccio, lei si dimenò, lui lasciò andare la prese e lei cadde tenendo il suo peso all'altare spostando il libro《Dobbiamo andarcene!》la intimidì lui.
Lei parve disorientata per un attimo, l'istante dopo chiuse gli occhi e aspirò l'aria che la circondava riaprì gli occhi un secondo dopo prendendo con sé il libro e dirigendosi fuori dalla chiesa nonostante i richiami di Blake esasperato dietro di lei.
L'altare che prima si trovava dentro la chiesa improvvisamente comparve fuori nel punto esatto in cui lei prima finse di pugnalarsi il petto《Detur mihi pugio, calix et palus》disse una volta raggiunto l'altare e poggiato il libro alla pagina giusta.
'Non era qualcuno che stava arrivando, ma qualcuno che doveva svegliarsi' pensò Thomas spaventato dalla voce che era appena uscita dalle labbra della sua ex.
Dal nulla nelle sue mani alzate in cielo comparvero un pugnale, un calice e un paletto di legno puro e anche abbastanza appuntito, Thomas indietreggiò ma accidentalmente andò a colpire qualcuno.
Voltandosi capì che il rituale stava iniziando e che le vittime sacrificali erano proprio lì in cerchi bianchi distanti ma paralleli tra di loro.
Nel cerchio a sinistra un uomo dai capelli corvini e gli occhi di un verde accecante, nell'altro a destra una coppia entrambi castani e dagli occhi marroni terrorizzati da lei che in quel momento non era in sé.
I tre sembravano troppo confusi e terrorizzati da lei che non riuscirono nemmeno a notarlo lì in mezzo a loro《Hoc ritu pugionem incipit》'Con questo pugnale inizia il rituale' ripeté Thomas, lei ignorandolo scese dall'altare e raggiunse con occhi famelici l'uomo nel primo cerchio a sinistra.
Con cura gli afferrò il braccio e tagliò con il pugnale il bottone della manica della camicia bianca dell'uomo lasciando che la pelle bianca colpisse la lama del pugnale e lo ferisse facendo sgorgare sangue caldo nel calice che lei teneva con l'altra mano.
Una quantità di sangue raggiunse il fondo del calice vuoto《Huius sanguinis eris damnatio》'Di questo sangue tu ne sarai la condanna' detto ciò raggiunse la coppia nell'altro cerchio e con gentilezza prese il polso della donna ferendola al polso con lo stesso pugnale per far scorrere il suo sangue nello stesso calice.
Nel mentre il sangue dei due iniziava a mescolarsi, lei ritornò all'altare poggiandovi il calice per intagliare il paletto: una scheggia di legno cadde all'interno del calice insieme ad una strana erba verde simile a quella usata da Artemide Marryway per il braccialetto della nipote.
《Et desideres omnia haec donec moriaris》'Bramerai tutto questo fino alla morte' affermò scendendo dall'altare e raggiungendo l'uomo accanto alla donna ancora dolorante, afferrandolo dal collo l'uomo lo costrinse a bere dal calice il miscuglio.
《Cum morte tua novum bellum veniet, Mccall et Beker bellum intrat sine salute...》'Con la tua morte una nuova guerra verrà, Mccall e Beker in guerra entreranno senza trovare salvezza' dopo di ché sfoderò il pugnale e glielo piantò nel cuore uccidendolo.
《Solus unus dies duo vestrum illum amore vero frangere poterunt et me procul esse iuro》disse spezzando i cerchi con un'incrociata di mani《Solo un giorno due di voi riusciranno a spezzarla col vero amore e quel giuro che sarà lontano...》interpretò Thomas ricordando la volta in cui Shawn aveva raccontato la storia della maledizione.
Stranamente loro erano stati nel luogo esatto della creazione della maledizione e adesso ne rivivevano la storia col sangue e con la mente, ai piedi di quella che doveva essere Valissa Krugher vi erano Ethuriel Mccall a sinistra mentre gli altri due erano Amelia Beker e suo padre Heinrich Beker.
Non appena il cerchio si spezzò Ethuriel corse verso Amelia abbracciandola《Cosa è successo?》《Kateelyn ci ha venduti a Valissa Krugher per averla tradita...》rispose Ethuriel amaro, Amelia scoppiò in lacrime alla vista del padre morto ai loro piedi.
Valissa in silenzio osservava la scena, loro avevano distrutto la quiete del marito e la sua razza aveva ucciso suo marito... quale migliore vendetta per coloro che in futuro sarebbero caduti.
L'impero dei vampiri sarebbe crollato per via di una maledizione e nessuno l'avrebbe mai spezzata.
Valissa era molto brava a nascondere la vera ragione del suo disprezzo verso di loro... come strega discendente da madre natura era stata capace di prevedere la caduta del regno di Nyron Foster e Metvey Exsavior solo per una maledizione da lei effettuata.
L'istante dopo Heinrich Beker resuscitò dalla morte alzandosi in piedi.
La pelle d'oca raggiunse il collo di Thomas in un istante come del resto ad Ethuriel e Amelia《Padre...》disse quest'ultima senza parole, l'uomo con fermezza afferrò il pugnale dal petto e lo strappò via poi con ferocia si avventò sulla figlia.
I bianchi canini si insinuarono nel suo collo aspirando anche l'anima della giovane che giacque a terra morta, dopo di ché toccò ad Ethuriel che sconvolto e furibondo per la morte di Amelia cercò di combattere ma invano, anch'egli cadde in un sonno profondo per l'eternità finché un giorno la sua anima sarebbe riapparsa.
Quando lo sguardo sconvolto di Thomas incrociò quello di Marika... Valissa lei avanzò verso di lui a passi lenti, lui indietreggiò spaventato, deglutì quando lei gli accarezzò il volto per un ultimo saluto《Ricorda, lui sa chi eri in un'altra vita Thomas Marryway》.
Con quella frase sparì, Marika ritornò in sé confusa e spaventata《L'hai visto anche tu?!》chiese intimorita, Thomas annuì deglutendo《Ho visto Valissa era come impazzita, sembrava volesse farmi vedere come tutto ha avuto inizio...》Thomas la fissò per un secondo intero.
Valissa Krugher viveva nel profondo di Marika quasi fosse una sua seconda personalità e lei stessa aveva deciso di mostrarlo a lui, che in un'altra vita era stato Thomas Marryway suo marito ucciso da Metvey in persona e che poteva di nuovo ucciderlo.
Perché Artemide o Metvey gli non avevano detto niente?
Qual era il motivo per cui lui non doveva saperlo?
Era possibile che anche dentro di lui il Thomas Marryway di un tempo dovesse risvegliarsi da un momento all'altro come per Valissa in Marika?
Adesso capiva il motivo per cui non riusciva a starle lontano anche se per tutto il tempo fingeva di amarla...
Erano come legati da un filo invisibile dal giorno in cui Valissa e Thomas si erano incontrati nel 1800 e si erano innamorati.

Dopo un libro intero si scopre la verità su Thomas, su come abbia inizio la maledizione, la verità su come Amelia ed Ethuriel siano morti.
Cosa succederà adesso?
~Beauty_princess05

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