Come un tuffo in mezzo al mare
Drowning - Backstreet boys
Narratore esterno
Ilvermorny, Settembre 2022
Presente Alternativo
Persa nel vuoto come tutte le mattine, dal suo arrivo ad Ilvermorny, con le posate scavava la sua colazione: bacon e uova fritte con qualche fetta biscottata e un po' di latte caldo nel calice in oro.
Infilzò una striscia di bacon come a strapazzarlo, poi lo portò alla bocca per assaggiarlo.
Bruciato al punto giusto.
L'improvvisa sensazione di vomito le salì alla bocca dello stomaco, era da mesi ormai che tutto quello che toccava le causava nausea.
Ma nonostante ciò, quando correva in bagno per rigettare non succedeva nulla.
Forse era solo l'impressione, o forse era diventata psicopatica per questo non riusciva a spiegarselo.
Alzò lo sguardo verso la finestra, quella mattina sarebbe stata come le altre: deprimente.
Poggiò le posate nel piatto, trasse a sè la borsa con i libri del giorno e bevve di fretta il latte caldo bruciandosi la lingua, maledicendosi silenziosamente.
Mise la borsa in spalla e guardando l'orario delle materie, da poco stabilito, prese le scale almeno per quattro volte fino a raggiungere l'aula di Divinazione, materia che l'anno scorso era diventata all'ordine del giorno.
Con l'alunna più brava del corso: Melany James e il demone oscuro che la possedeva.
Alquanto inquietante, ma tanto affascinante tanto che ogni due per tre aveva qualche visione sul futuro.
Previsioni riguardanti un paradosso temporale del presente, chissà quale è chissà quando.
Era molto vaga sulle conseguenze e sulle informazioni, ma di sicuro quel paradosso temporale sarebbe accaduto nonostante l'era o il perché.
Ciò nonostante Marika aveva smesso di parlare quasi con tutti i suoi vecchi amici.
Durante l'estate non aveva neppure toccato pergamena per buttare giù qualche cosa del tipo un augurio o un 'come vanno le cose?'.
Di certo non avrebbe avuto il coraggio di rispondere a domande come 'Tutto bene?', 'Ti sei ripresa?Come stai?' o peggio 'Hai parlato con tuo padre?'.
Domande a cui avrebbe preferito passare oltre perché inutili e ovviamente stupide.
Con lo sguardo basso entrò in aula, un vociferio di voci di corridoio interruppe il silenzio.
Ormai era diventata come 'Quella che era stata quasi sacrificata dal suo presunto ragazzo'.
Prese posto negli ultimi banchi in fondo all'aula sotto gli sguardi di tutti comprese Melany e Aurora.
Sistemando la cartella per terra uscì il libro di Divinazione e lo poggiò sul tavolo, avvolto da una tovaglia rossa che strofinare per fino a terra, accanto alle tazzine di te che predivano il futuro.
Il professor Paul Sinclaire fece la sua entrata intimidando con lo sguardo tutti presenti.
Era un uomo abbastanza giovane e freddo all'impatto, era da poco arrivato e già l'intera scuola parlava di lui.
Un uomo single, dagli occhi verdi come il mare e capelli castani scompigliati al massimo con indosso sempre un completo di camicia da quelle bianche a quelle azzurre, cravatta, pantaloni e gilet blu abbinati perfettamente alle scarpe lucide marrone scuro.
Si era appena trasferito dal Canada e aveva da poco sostituito la professoressa Dember che a causa di una brutta digestione sarebbe mancata per alcuni mesi.
Terribile la sorte che le era capitata ma non appena si sarebbe ripresa il professor Sinclaire le avrebbe di nuovo lasciato il posto.
Avviantosi alla scrivania posò sulla cattedra la sua borsa mentre tra le mani teneva una piccola scatolina verde scuro in pelle lucida.
Da circa due settimane era lì e aveva già assegnato compiti e spiegato nuovi argomenti partendo dalla cartomanzia.
Mr. Sinclaire era molto conciso e serio durante le lezioni, infatti ogni volta girava tra i tavoli per attirare attenzione o per controllare che nessuno fosse distratto.
Dimostrava molta calma nonostante la situazione diventasse critica, ad esempio l'ultima lezione dello scorso martedì.
La classe era in perfetto silenzio e accuratamente attenta al test iniziale che aveva dato per cercare di capire il livello a cui era la classe quando... scoppiò il panico.
Le finestre e la porta dell'aula si bloccarono chiudendosi con un tonfo esagerato, l'aria divenne fredda e congelata come quando ad Ilvermorny arrivava l'inverno.
Tutti gli studenti presenti in aula iniziarono a raggrupparsi vicini con le bacchette puntate davanti a sè.
L'unica a non essersi alzata era stata proprio Melany James che come ipnotizzata guardava a testa bassa, di un bianco albino, il foglio del test.
Mr. Sinclaire aveva spalancato gli occhi, l'ultima volta che aveva visto una cosa del genere era stata anni fa ad Ilvermorny, una ragazza aveva preso a rimare qualcosa contro di lui, ben presto però i suoi saputo dell'accaduto la cambiarono di scuola.
Da quel giorno non la vide più chissà per quale motivo, e adesso rivedeva la stessa cosa come pietrificato sul posto.
La James rimaneva ferma seduta nel banco mentre l'aria l'avvolgeva... la faceva sentire forte come se dipendesse da questo.
《State calmi》aveva detto lentamente Mr. Sinclaire afferrando la bacchetta e facendosi strada verso Melany.
Aurora però si affrettò a raggiungerla prima le toccò il braccio《Cosa devi dirci?》, Melany alzò il volto verso di lei.
I suoi occhi erano bianchi come velati e lo sguardo sembrava assente e sempre più rabbioso, afferrò dal braccio Aurora e disse《Il tempo si è trasformato,
i colpevoli lo han modificato.
Ora tocca pagarne le conseguenze,
dovran accorgersi delle differenze.
L'universo è nelle loro mani,
ma dovranno sbrigarsi prima che arrivi il domani.》.
La voce gelida raggiunse le mura dell'aula risuonando come aspre e inquietanti nelle orecchie degli studenti che impauriti iniziarono ad urlare.
Aurora urlò cercando di dimenarsi dalla stretta di Melany che la stritolava, mentre questa si girò verso Marika《Il Dolore prima o poi sparisce,
Come un ricordo affievolisce.
Esiste un solo modo per guarire,
Si può ristabilire.》.
Mr. Sinclaire rimase confuso fissando le tre restarle vicine e normali al comportamento strano della compagna.
Aurora cercò di allentare la presa ma Melany si voltò di scatto come un vortice verso Mr. Sinclaire.
Ad intervenire fu proprio Shawn Beker che afferrò il braccio della James per allentare la presa da Aurora.
《Gioca pure a nascondino,
La verità verrà fuori con un casino.
Il tempo, Barnes, inizia a scorrere,
È meglio che inizi a correre.》disse lasciando la presa da Aurora e alzandosi dal tavolo per raggiungere il professore col fiato sospeso e immobile sul posto.
D'improvviso l'aria divenne di nuovo a temperatura e le porte si spalancarono mentre i capelli e gli occhi della James ripresero colore《Ecco ho finito》disse con voce normale posando il test sulla cattedra come se nulla fosse accaduto.
《Qualcosa non va?》chiese confusa e preoccupata, Mr. Sinclaire le sorrise a malapena dandole il permesso di lasciare l'aula.
Quella fu la prima volta in assoluto che la James aveva avuto una visione dopo l'accaduto nel 1998, nel passato.
Ed ora era tranquillamente seduta accanto ad Aurora ad ascoltare attentamente il professore.
Cosa che invece Marika non stava facendo, era piuttosto interessata al giardino fuori dalla finestra.
Il cielo quel giorno era poco sereno, ma nonostante ciò vi era uno spiraglio di sole che arrivava a riscaldarle la pelle.
L'erba era bagnata e come al solito al taglio all'inglese, mentre gli alberi sembravano secchi, spogli.
I cespugli invece erano folti, ma ingialliti《I Tarocchi sono un mazzo di carte da gioco, generalmente composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, la cui origine risale alla metà del XV secolo nell'Italia settentrionale, si diffusero poi in varie parti d'Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione tra il XVII e il XVIII secolo.》disse Mr. Sinclaire.
All'improvviso dietro un albero in ombra notò qualcuno che la fissava insistentemente.
Distolse lo sguardo confusa non riuscendo a comprendere se la sua mente gli stesse giocando qualche brutto scherzo oppure qualcuno la stava fissando per davvero.
Optò per la prima, rialzando lo sguardo alla finestra non vide più nulla.
La campanella suonò è immediatamente gli studenti si alzarono dal posto《Voglio che prendiate un mazzo di carte e durante la settimana appuntiate su pergamena ogni evento futuro o passato su cinque persone, prossimo martedì c'è la consegna》disse Mr. Sinclaire indicando un cesto pieno di Tarocchi alla sua sinistra sulla cattedra.
Marika si affrettò a prenderne uno mentre guardò Melany afferrarne uno《Niente strani trucchi, Miss James》affermò Mr. Sinclaire con mezzo sorriso, lei annuì silenziosamente.
Uscì prima che Melany e Aurora potessero raggiungerla e scambiare qualche parola.
Intenta a fuggire e a voltarsi indietro per vedere se le aveva seminate si imbattè in un ragazzo.
Alto, Tuono Alato, castano dagli occhi azzurri《Frederick che ci fai qui, ad Ilvermorny?!》chiese atterrita guardandolo in viso per poi abbassarlo e notare la sua divisa nera a tema verde-argento.
Lui con il solito sorriso accattivante e l'affascinante accento francese rispose《Sono stato appena trasferito ... i miei si fermeranno qui per un po' e visto che Tom studia qui hanno pensato di iscrivermi》.
Lei gli rivolse uno sguardo perplesso, Thomas Carter o Blake per come lui lo conoscesse, non partecipava più alle lezioni da sei mesi ormai o meglio dal giorno in cui suo padre era stato arrestato e lui si era dileguato《Ma Tom... Blake non studia più qui》.
A distrarla furono proprio dei passi provenire dietro Frederick accompagnati da una voce profonda e così familiare《Beh, non ci conterei tanto》, accanto al cugino apparve un Thomas Blake più alto, bello e diverso rispetto quell'estate al matrimonio.
Aveva per giunta cambiato colore di capelli, le punte dei capelli castani erano diventate bionde, che diavolo gli era saltato in mente?
Nuova vita, nuovo taglio? Nuovo nome, nuova delusione?
Oppure era da sempre biondo ma come il nome, l'età e il carattere lo aveva nascosto?
Che razza di idiota, con che coraggio si presentava a scuola sapendo di avere un mandato dal M.A.C.U.S.A. di dover stare almeno 10 metri lontano da lei?
Sospirando lei lo ignorò di nuovo rivolgendosi a Frederick di fianco a lui《Beh, benvenuto ad Ilvermorny, se vuoi scusarmi ho da fare ...》lo accolse con un gran sorriso forzato prima di girarsi e smettere di sorridere per assumere la solita espressione da 'Che cos'ha il mondo contro di me?'.
Svoltò l'angolo abbandonando il corridoio e i due ragazzi quando il rumore di alcuni passi la seguirono... sapeva perfettamente che non erano dei passi di una qualunque persona normale così affrettò il passo.
Raggiunse la scala per scendere al Piano Inferiore Est in direzione dell'aula di Trasfigurazione della professoressa Virginia Jakins, che a proposito era diventata Mrs. Barnes o almeno stava per diventarlo.
Scese la prima rampa ritrovandosi al secondo piano, Torre Ovest, con alle calcagna Blake che la inseguiva per parlarle di nuovo, per qualche strano motivo nonostante il piano fosse andato a monte e avesse scoperto della finta morte della madre, non riusciva più a non starle lontano《Perché così di fretta?》le chiese una volta raggiunta con un salto al pianerottolo che divideva una rampa dall'altra.
Lei stufa sospirò, si fermò proprio di fronte a quel ciuffo mezzo biondo irritata《Non lo capisci da solo?!》gli chiese retoricamente, lui alzò le sopracciglia scuotendo la testa ingenuamente《Cosa?》《Che non puoi stare più a 5 centimetri da me, ti serve un traduttore? O vuoi che chiami Mr. Markov e Mr. Winkler?》disse indicando alle sue spalle due normali studenti con un paio di anni in più per poter indossare la divisa scolastica.
Uno biondo, alto tre metri e con l'aria di spezzarti le ossa solo con lo sguardo glaciale per via degli occhi così chiari; l'altro invece era molto più informa del biondo per via della muscolatura e della postura più da generale che da bodyguard.
Mr. Jackson era stato chiaro sulle istruzioni che aveva dato ai due agenti: proteggere sua figlia da qualsiasi pericolo la circondasse e dai ragazzi come Thomas Blake.
Marika alzò la mano tentando la sorte《D'accordo, va bene! Ma a condizione che mi darai un'altra possibilità ...》lei quasi non si strozzò con la sua stessa saliva, abbassò la mano per darsi un colpo proprio sul petto《Possibilità di parlare ...》disse lui ovvio.
Lei sorrise beffarda e irritata chiese retorica《Perché cosa ti era sembrato avessi capito?!》, tutt'altro che parlare però dettagli sarebbe rimasto nella sua mente per oltre mille secoli finché non lo avrebbe confessato.
Lei scosse la testa contraria e fece per sorpassarlo, ma lui si puntò si fronte a lei e con espressione seria e alquanto decisa disse《Potrai continuare a fingere quanto vuoi, Jackson, ma sai benissimo che potrei provare a sacrificare loro al posto tu in un secondo ... quindi che tu lo voglia o no dovrai concedermi una seconda opportunità ... di parlare ovviamente》.
Sconcertata per quanta crudeltà quell'arrogante ed egoista di un Blake avesse appena utilizzato per ricattarla, sfoderò la bacchetta contro di lui infilzandolo al collo《Credi tanto di essere così potente da minacciare me e loro? Sai i tiranni cadono sempre, e tu sei caduto tempo fa》disse fredda avendo l'ultima parola.
Lui sorrise minaccioso alzando il sopracciglio sinistro《E tu credi ancora che potresti battermi qui su due piedi, e dimmi farai proprio come hai fatto quella sera?》Blake voleva giocare con il fuoco e non lo sapeva.
Marika lo guardò con più disprezzo possibile, se prima lo considerava il suo peggior nemico adesso era diventato il suo peggior incubo.
Qualunque cosa avrebbe fatto non avrebbe cancellato il passato, né quello che lui aveva osato rinfacciarle e di certo non valeva niente restare lì ad assecondare le sue provocazioni e rivivere il passato ancora una volta ricadendo nel più profondo degli abissi.
Con occhi spenti abbassò la bacchetta, non aveva voglia di cadere così in basso come aveva fatto lui, lei non era per niente come lui, non cercava vendetta e la non ne aveva bisogno.
Lei era diversa, non era come lui, come suo padre, Leonard, come Mr. Blake che aveva davanti due scelte e ha scelto di cadere dell'abisso finendo pure nel torto.
Ma aveva scelto, non sarebbe caduta così in basso avrebbe scelto la terza opzione:
1.Andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle con la probabilità di ricaderci;
2.Cercare vendetta con la probabilità di perdere;
3.La via più semplice per tutti: dimenticare con zero probabilità di ricadere e perdere.
Con un ultimo sguardo gli diede le spalle andando via.
Ah, l'amour... quanto dolce e quanto crudele può essere.
In queste circostanze è davvero difficile scegliere quale tra queste tre opzioni sia meglio decidere, ma sicuramente se fosse possibile tutti sceglierebbero la terza.
Dimenticare è la cosa migliore.
~Beauty_princess05
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