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-Capitolo 3-

Emily's pov

Il professore continuava a parlare e parlare ma io, sinceramente, non sapevo neanche quale materia stessimo facendo.

Dovevo restare con la testa incollata sul mio quaderno, cercando di incrociare il suo sguardo il meno possibile.A un certo punto Nash decise di togliersi la felpa, e quel movimento brusco mi fece alzare lo sguardo, mentre se la sfilava la sua maglietta si alzò leggermente mostrando il suo non statuario ma decisamente bel fisico.Mi morsi il labbro cercando di reprimere il mio istinto di sorridergli o ancora peggio di saltargli addosso.

 "Allora, cara, chiariamo questa cosa: io non sono solo un pezzo di carne, ho dei sentimenti, smettila di guardarmi così!” disse facendo finta di piangere disperato.

Io boccheggiai per un attimo confusa.

"Dovevi vedere la tua faccia" disse ridendo

"Non sei simpatico" dissi incrociando le braccia e puntando lo sguardo dritto di fronte a me.

"Sai spastichetta, dovresti essere più diretta nel provarci con me" disse facendomi l'occhiolino

Io sbuffai facendo roteare gli occhi,e lui sorrise soddisfatto.

"Bhe ti capisco, devi sentirti molto a disagio in questo momento" disse lui

"Perchè dovrei?" Risposi

"Bhe è normale che non sei abituata ad avere vicino un ragazzo così dannatamente sexy come me" rispose lui, modesto il ragazzo

"Ma tranquilla, non sentirti inferiore spastichetta,sono sicuro che prima o poi anche tu ci farai l'abitudine,so' che è difficile abituarsi a tutta la mia bellezza,anche io la mattina quando mi guardo allo specchio rimango meravigliato" continuó poi

"Ma tu sei sempre così fastidioso o devo sentirmi onorata?" Chiesi acida io

"E tu sei sempre cosí acida o ti sto particolarmente simpatico?" Rispose lui

"Sono acida con gli stronzi" dissi io sempre con il solito sorriso acido

"Sono fastidioso con le acide" ribattè lui imitandomi

Ci ignorammo per tutto il resto dell'ora, o meglio, lui mi ignorava, io lo guardavo di nascosto ad ogni buona occasione.I ricordi del sogno si facevano sempre meno nitidi nella mia mente ma comunque il pensiero che lui non fosse mai stato mio, sebbene ne fossi stata convinta fino a questa mattina, mi tormentava e più di una volta fui costretta a guardare in alto per impedire alle lacrime di scendere.

"Emozionata di starmi vicino?" Chiese lui di punto in bianco.Io non risposi, era così dannatamente presuntuoso, mi sarebbe venuto da prenderlo a schiaffi fino a fargli diventare rosse le guancie, ma mi sarebbe venuta anche voglia di baciarlo fino a consumargli quelle sue labbra così invitanti e carnose.

"Attenta che così mi consumi" disse, lo stavo fissando, ma come fai a non incantarti in quei occhi azzurri come il cielo?Erano così perfetti, di un celeste intenso e perfettamente compatto.E quei nei che gli risalivano dal collo fino al suo bellissimo viso, non so' neanche io il motivo, ma mi facevano impazzire.E quel cavolo di sorriso, per quanto acido e stronzo potesse essere a volte , rimarrà sempre il sorriso più bello che io abbia mai visto, uno di quei sorrisi che non ti dimentichi neanche volendo, quelli a cui non puoi di certo rimanere indifferente,di quelli che quando li guardi senti il cuore bloccarsi per un attimo per poi ricominciare a battere ad un ritmo velocissimo, e non puoi negare che ogni volta che guardi uno di quei sorrisi ti sentissi come quando si risale  in superfice dopo essere stata per tempo sott'acqua,come una boccata di aria fresca, ti senti rinascere guardandoli, il cuore ti si riempe di una senzazione calda e legera,una sensazione che era un misto tra la felicitá e la pace, ti senti in pace con te stesso,con il mondo intero, ed era questo l"effetto che mi facevano, per non parlare delle mandrie di bufali e di farfalle che si muovevano nel mio stomaco.

"Non ti fissavo" dissi risvegliandomi dai miei pensieri e girandomi verso il professore che continuava a parlare

"Guarda che non c'è niente di male, anche io mi fisserei" disse lui

Sbuffai e feci roteare gli occhi, lui sorrise di nuovo soddisfatto.

"Ma il tuo unico scopo nella vita è fare esasperare me?" Dissi più a me che a lui

"È uno dei tanti" disse lui facendomi l"occhiolino

Ma cosa voleva?Lo odiavo sul serio quando faceva il vago e poi ammiccava, sul serio non lo capivo proprio.

La campanella suonó annunciando la ricreazione, mi alzai subito e andai da Sarah.

"Scusami,scusami,scusami" dissi abbracciandola

"Quanto ti odio" disse lei ricambiando l'abbraccio

"Ti amo anche io" ridacchiai io

"Simpatica Jennifer?" Chiesi io

"Chi?Ah l'oca?Eh non sai quanto" disse

Io ridacchiai e lei mi fulminò con lo sguardo.

"Scusami" dissi mordendomi il labbro per trattenere una risatina.

"Fa niente, come vá con Mr Fighetto?" Chiese indicando con la testa Nash

Mi girai a guardarlo ed era tutto tranquillo a pomiciare con la sua ragazza, sentii una piccola fitta al cuore, faceva sempre male vederli baciarsi.

"Hm, il solito.Si crede il re del mondo" dissi facendo spallucce

"Vuoi che cambiamo posto?" Disse lei

"Non ti lascierá mai venire lì dietro" dissi io

"Vieni tu avanti" disse lei non capendo il problema

"No, è una questione di principio" mi impuntai io

"E vuoi stare vicino a Nash" disse lei con un sorrisetto

"Forse" dissi io facendo la vaga

"Ma se ti fa soffrire anche quest'anno lo meno a sangue" disse lei seria

"Tieniti pronta allora" scherzai io ma con una punta di amarezza

Lei mi guardò dispiaciuta sforzando un sorriso per farmi forza, io ricambiai con quello stesso sorriso.

"Sarah, Emily" disse una voce da dietro di noi
Spazio autrice
Ciao bellissimi,
Scusate ho aggiornato tardissimo, scusate davvero.Spero che la storia vi stia piacendo e grazie mille a quelli che la seguono.Mi farebbe piacere se passaste a leggere le altre mie FF, grazie davvero a chi lo fará.
Ciao e grazie ancora a tutti♡


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