All for love.

~Madison Beer ft Jack&Jack

Con una rapidità incredibile Dylan prende Hardin dalla maglietta e lo sbatte contro il muro "voi due mi state dannatamente  prendendo per il culo?!" Lo spinge sul muro facendogli sbattere la testa.

"Dylan lascialo" cerco di avvicinarmi

"Tu stanne  fuori" mi lancia un occhiataccia per poi riprendere a guardare la sua preda.

"Quale cazzo di parte di starle lontano non hai capito ?"

Posso vedere lo spavento negli occhi di Hardin anche se cerca di essere impassibile.
"Calmati amico.. Non è colpa sua l'ho invitata io a bere nell'attesa che tu arrivassi" mi difende.

"Dylan per favore" lo tiro dalla maglietta.

"Entra in macchina" ringhia.

"Si ma per favore lascialo" lo prego.

"Ti ho detto di entrare in macchina" urla più forte.

Sospiro arrendendomi e mi avvio  in macchina col cuore che batte forte. Non appena mi allontano, Dylan da un pugno in faccia ad Hardin facendolo cadere a terra.

"Dylan" urlo.

Mi ignora, lo guarda con disgusto e si avvicina alla macchina.
"Sei sorda? Entra in macchina." Sbraita.

Entro e poi mi ricordo di Jessica: non può assolutamente rimanere là dentro.

"Jessica.. Non possiamo lasciarla lì" mi lancia un occhiataccia.

"Non me ne frega un cazzo."

"Credevo fosse tua amica.. Là dentro ci sono tantissimi ubriaconi e lei non è sobria"

"Meno male che te ne sei accorta!" Urla.

"Smettila di urlare" sussurro.

"Ho il pienissimo diritto di urlare e sbraitare quanto cazzo mi pare" dice uscendo dalla macchina e sbattendo la porta.

È incazzato più di quanto immaginassi e il problema è che ha capito tutto male.
Dopo un paio di minuti passati  a formulare un discorso da fare, sento la porta dei sedili dietro aprirsi e una risata suonare tra gli sbuffi di Dylan.

"Oh ciao Al, perché hai chiamato anche il tuo noiosissimo fidanzato?" Dice e solo girandomi a guardarla mi rendo conto di quanto sia ubriaca.

Sospiro ignorandola.
"Perché ci hai rovinato la festa, sei uno stronzo" dice Jessica attaccando ad una risata isterica.

"Siete delle incoscienti! Vaffanculo!" Urla sbattendo la mano sul volante.

È incazzato nero.

"Ma dai.. Che noioso" continua a ridere Jess.

Si ferma davanti a casa sua, scende e apre la portiera tirando per un braccio Jessica e bussando freneticamente la porta.
Appena sua madre apre la porta, Dylan butta sua figlia nelle sue braccia e se ne va farfugliando qualcosa alla madre.

Jessica è nella merda. Non doveva portarla in quello stato a casa sua.

"Era meglio portarla a casa tua .." Consiglio ma poi mi mordo la lingua.

Faccio meglio a stare zitta.

Per tutto il tragitto piomba il silenzio fino a quando arriviamo a casa. Si toglie la giacca buttandola in un angolo indistinto del salotto e sale su senza dire una parola.

Questo silenzio mi sta uccidendo.

Per smaltire un po' l'ansia entro in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e mi dirigo al piano di sopra: nella sua stanza.

Apro la porta e lo trovo intento ad infilarsi un paio di shorts, toglie la maglietta butta per terra anche quella e si distende sul letto prendendo il cellulare, sicuramente per fare qualsiasi cosa invece di parlarmi.

"Puoi dire qualcosa.." Dico esasperata.

Mi lancia l'ennesima occhiataccia da questa sera a venire "Credimi Stewart è meglio per te se non parlo."

Stewart?
Da quando mi chiama con il mio secondo cognome?

"La vuoi smettere con questa buffonata?"

"Buffonata? Ti prego dimmi che stai scherzando! Buffonata è quella che hai fatto tu insieme alla tua amica."

"So che sei incazzato ma non puoi parlarmi così-"

"Incazzato? No, io non sono incazzato, io sono furioso"- sbraita.

"Non ho fatto niente..quindi-"

Si alza dal suo posto.
"Tu pensi di no?  Vediamo: vai ad una cazzo di festa insieme alla tua amica vestite come due puttane, senza dirmelo fra l'altro, e in tutto questo vai a casa di quei figli di puttana per non parlare di quando ti ho trovato insieme a quel depravato di Hardin a ridere e scherzare. E tu mi dici che non hai fatto niente? Tu non hai idea di quanto sono furioso. Non posso neanche guardarti per quanto sono incazzato." Calcia con un piede l'anta dell'armadio.

"Se solo mi lasci spiegare.."

"Non c'è niente da spiegare è già tutto chiaro come il sole"

Faccio un respiro "sono andata a quella festa soltanto perché non volevo che Jess ci andasse da sola, sta già troppo male. Non ti ho avvisato perché me ne sono dimenticata, giuro che mi sono completamente scordata di  chiamarti finché non mi hai chiamato tu. Jessica non mi ha neanche detto che era casa tua.. E poi mi hai visto con Hardin soltanto perché voleva aspettare insieme a me fuori" dico tutto d'un fiato.

La sua espressione non cambia "Questo non giustifica il fatto che sei stata a bere con lui mentre stavate ridendo"

Alzo gli occhi al cielo.
"E non alzare gli occhi al cielo. Hai torto marcio" mi punta il dito contro.

Mi avvicino "senti.. Stavamo soltanto bevendo una birra da amici.. E poi Hardin non è terribile come pensi" lo difendo.

"Oh immagino che non sia così terribile, ti faceva ridere. Dimmelo se vuoi lui." Le sue parole urlate sono ferite.

" Dylan ma dai i numeri? Ma come ti viene in mente? Sai che amo solo te"

"Come no" mi da le spalle come un bambino imbronciato.

Provo a tentare un approccio diverso. Stare qui ad urlarci in faccia non servirà a niente.

Mi avvicino a lui e gli circondo le braccia attorno alla sua vita "Amo solo te" ripeto.

"Togliti di dosso" cerca di staccarmi le mani ma mi stringo a lui come un koala.

"Ti amo, non allontanarmi" gli bacio il dorso nudo.

Strofino le mie mani sui suoi addominali e gioco con l'elastico dei suoi shorts.
"Non toccarmi così che poi mi passa l'incazzatura troppo presto" so che sta lottando per non sorridere.

"Scusami se non ti ho chiamato. Giuro che non l'ho fatto apposta"
Si gira completamente verso di me e appoggia la sua fronte sulla mia. "Promettimi che non lo rivedrai mai più"

Sospiro "non funziona così Dylan, ti amo, dovresti fidarti di me"

"Continuerò a rivederlo?"

"Non di proposito" lo rassicuro.

"Lo odio."

"Lo so." E non so il perché.

Passa un minuto di silenzio "sono perdonata?"

"Si, ma sono ancora arrabbiato, con te e con Jessica."

"Sta male.. Questo è stato il suo modo di sfogarsi"

Alza un sopracciglio "andare a fare la puttana?"

"Non chiamarla così.. "

Si stacca da me e poi si rimette disteso sul letto.

È ancora incazzato con me.

"Vado a mangiare qualcosa" annuncio "vuoi qualcosa?"

Scuote la testa prendendo il suo Mac, ignoro la sua freddezza e scendo in cucina a preparare due sandwich.
Riempo anche due bicchieri di succo d'arancia e perdo dieci minuti a cercare un dannato vassoio. Dopo aver sistemato tutto spero con il cuore che sia un po' più di buon umore.

Lo trovo a pancia in giù concentrato a guardare qualcosa. Metto il vassoio sul comodino e gattono vicino a lui abbracciandogli la schiena e infilando la testa nell'incavo del suo collo odorando il suo profumo. "Che fai?" Chiedo guardandolo di sottecchi.

Gira la testa guardandomi negli occhi, sospira .

"Vieni qui" mi abbraccia "Un sandwich non basterà a farti perdonare" mi bacia la fronte.

"Ci ho provato" ridacchio.

"La realtà è che non riesco a starti lontano neanche da incazzato" ruota gli occhi al cielo, mi prende il viso e mi bacia.

Mi sono mancate da morire. Si posiziona meglio su di me e continua a baciarmi con foga facendomi dimenticare tutta questa merda di stasera.

Mi aggrappo a lui allacciando le mie gambe avvicinando il suo corpo al mio e approfondendo il bacio.
Si stacca piano "mi piacerebbe stare qui a baciarci ma devo rispondere all'annuncio" mi sorride leccandosi le labbra.

Faccio il broncio "quale annuncio?"

"Della casa" si sposta dal mio corpo e torna a scrivere.

Mi alzo anch'io e gli passo il sandwich.

"grazie piccola"

Che sopravvento ha preso questa serata: da Stewart a 'piccola"

Prendo anche il mio e mi metto accanto a lui.

L'annuncio dice:
Salve sono Denise White, sono interessata all'affitto. La prego di darmi più informazioni.
Grazie.

Denise White...

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DOPPIO AGGIORNAMENTO.

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