Capitolo 6
When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide.
~Imagine Dragons.
"Che cosa?" Guardo sconvolta la mia amica poi torno ad ispezionare tutto quel lusso.
"È la casa di Hardin" ripete.
Non posso crederci.
"Perché non me lo hai detto prima?" Chiedo leggermente infastidita.
"Non credevo fosse di vitale importanza." Si scusa.
Sospiro lasciando perdere, è inutile prendersela con lei a questo punto. "andiamo" mi prende la mano e corre verso un bancone di alcolici e per poco non cade sui suoi tacchi rischiando di far cadere pure me.
"Due vodka" dice al ragazzino che si occupa di distribuire le bevande.
"Io non bevo" alzo le mani.
"Daii non puoi non bere"
Scuoto la testa. Ma nella maniera più assoluta, no.
"Antipatica" commenta.
Continuo a guardarmi intorno e non riesco ancora a capacitarmi del fatto che questa è la casa di Hardin.
Mi giro verso Jessica e sta già ingoiando il secondo bicchiere.
"Un altro"
"Jess non esagerare"
"È solo un bicchiere.." Si lamenta.
Prende il suo bicchiere e la seguo dentro l'immensa casa trovandola ancora più grande dell'esterno.
C'è molta gente che conosco di vista perché frequentano la nostra scuola, poi altra gente a caso che non ho mai visto in vita mia.
"Vieni balliamo" dice portandomi in mezzo alla cerchia di gente che si muovono come anguille a causa dell'alcol.
Mi muovo un po', tanto per non stare impalata in mezzo a questa gente ubriaca. Jessica sta già sorridendo e scuote i capelli e muove il suo corpo in modo sensuale tanto da far attirare attenzioni maschili su di lei.
Fischi e approvazioni provengono da questa parte e proprio quando cerco di trascinarla via, il mio cellulare vibra nella tasca degli skinny. Lo tiro fuori per poi trovare il nome Dylan apparire sulla schermata.
Merda.
Mi sono dimenticata di Dylan, mi sono dimenticata di Dylan e mi sono fottutamente dimenticata di Dylan.
L'ho già detto che mi sono dimenticata di Dylan?
Sono nella merda. Dovevo avvisarlo e adesso mi starà aspettando di fronte alla casa di Jessica.
Perché sono così sbadata?
Trovo una rampa di scale e corro al piano superiore dove si sente meno musica, apro una stanza a caso e mi ci chiudo dentro.
Con un respiro scorro il tasto e rispondo "Dylan?"
"Dove sei?" Dritto al punto come sempre.
"Ciao anche a te" ironizzo.
"Si cia- perché sento della musica?" Il suo tono diventa infastidito.
Merda. La musica si sente di meno ma si sente comunque.
"Ehm sono ad una festa con Jessica, volevo avvisarti prima ma me ne sono completamente dimenticata"
"Che vuol dire che sei ad una festa? Dove? Quando lo hai deciso e perché non me lo hai detto?"
Odio le sue mille domande.
"Si.. Jessica aveva bisogno svagarsi un po' e ha deciso di venire alla festa non potevo lasciarla andare da sola.. Poi te l'ho detto.. Mi sono dimenticata di chiamarti"
Lo sento sospirare, segno che è infastidito "dove sei?"
Mi mangerà viva.
"Che importa.. Fra un po' tornerà la mamma di Jessica a prenderci"
"Ally dimmi dove sei." Ha già perso la pazienza e non lo biasimo.
Prima o poi mi tocca "A casa di Hardin"
"Che cosa?" Urla facendomi allontanare questo dannato affare dell'orecchio.
"Non è come pensi, Jessica no-" prima che finisca la frase mi riattacca in faccia.
Fantastico!
Mi guardo intorno cercando di trovare una soluzione sensata per evitare la sua incazzatura e solo dopo un po' mi accorgo di essere nella stanza di Dylan. È grande, la parete centrale è tinta di un azzurro forte e accanto alla scrivania ci sono diverse foto di lui insieme ad una ragazza.
Mi avvicino per guardare meglio e una foto in particolare attira la mia attenzione: ci sono lui, sua madre suppongo dato che le somiglia moltissimo tranne per gli occhi: lei ha gli occhi verdi hazel; poi c'è la ragazza dagli occhi color mare identici a quelli di Dylan e i capelli neri. È bellissima ed è insieme a lui in tutte le foto.
Sentendo un rumore in corridoio mi affretto alla porta.
Sapevo che Dylan non l'avrebbe presa bene, così decido mentalmente di andarmene da qui. Appena apro la porta trovo Hardin con la mano sospesa sul pomello della porta.
"Hey che sorpresa!" La sua espressione è un mix tra felicità e confusione.
"Ciao Hardin" abbozzo un sorriso.
"E così sei alla mia festa.." Dice.
No.. Deve solo sembrarti che io sono alla tua festa, in questo momento infatti sono al circo, non lo vedi?
Ho l'ironia anche nei pensieri purtroppo.
"Si mi invitata Jess, complimenti comunque è una bella festa"
"Grazie" dice con un espressione orgogliosa.
"Quella era la stanza del tuo ragazzo.." Dice.
"Oh si me ne sono accorta, dovevo fare una chiamata" mi giustifico.
Annuisce disinteressato "vuoi venire giù a bere qualcosa?"
Mi passo una mano fra i capelli nervosa, Dylan deve avermi contagiato questo suo gesto.
"Ehm.. In realtà dovrei andare via fra un po'"
"Di già? Come mai?"
"Ho degli impegni domani"
"Okay, ma almeno fatti offrire un drink" sorride mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e dritti.
Perché questo ragazzo è perfetto?
"Va bene" dico seguendolo.
Dallo stesso bancone si fa dare due birre e usciamo proprio di fronte a casa sua.
Non ce la facevo più a rimanere in mezzo a tutta quella folla e tutto quel chiasso.
"Allora.. Come va?"
"Bene in generale" rimango sul vago.
In realtà sono preoccupata per la reazione di Dylan.
"Bene" sorride prima di prendere un altro sorso della sua birra.
Inizia a raccontarmi della sua vita, dei suoi genitori omettendo la sua relazione con il suo fratellastro il che mi ha infastidita molto. Poi passa da un argomento egocentrico parlando di quanto si sia realizzato nello sport per poi parlarmi di cosa ha visto prima di incontrare me.
È divertente quando non si mette a parlare di se stesso.
"No aspetta aspetta vuoi che ti spoileri la vita?" Dice dopo avermi raccontato una serie di battute squallide che mi hanno fatto comunque ridere.
"No ti prego" dico tenendomi la pancia dalle troppe risate.
"Okay. Ti spoilero la vita: alla fine tu muori" dice dopo essere scoppiato in una bellissima risata.
Chiudo gli occhi sdegnata. "Dopo questa posso anche andarmene via"
Non è male come dice Dylan, quando vuole è davvero simpatico.
Una macchina stride sull'asfalto e non appena vedo la persona che scende le mie risate cessano.
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GUAIIIIIII AIUTO CIAO.
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