Capitolo 41 ULTIMO CAPITOLO
Is it too late to apologize?
One Republic
Ho i piedi letteralmente pesanti e non so quanti secondi o minuti siano passati prima che abbia attraversato la soglia della porta. In casa sembra esserci la quiete, e non si sente il minimo rumore se non i miei faticosi respiri. I biondi capelli di Ashley si muovono da una parte all'altra mentre avanza per farmi strada, il suo profumo alla vaniglia esageratamente pesante, mi inonda un po' i sensi. Mamma usava mettersi un profumo simile, col la piccola differenza che insieme al profumo della sua pelle riusciva a farmi sentire al sicuro, a casa. Più la guardo e più mi rendo conto di quanto siamo diverse, praticamente in tutto. Il mio cuore sta martellando alla millesima potenza ma sono consapevole di essere ormai ad un punto di non ritorno. Ho deciso di farlo e lo farò.
'Non negare i tuoi istinti e i tuoi sentimenti' le parole di Melany mi ritornano e in mente e sospiro, raggiungendo la sua camera completamente rosa.
La tensione è chiara fra di noi, e nessuna sa cosa dire. Non so da dove iniziare, non so cosa chiederle, non c'è una logica a tutto questo,però l'istinto mi spinge subito a fare una domanda.
"Come ti senti?" Il suoi occhi schizzano sui miei.
"A cosa ti riferisci?" Chiede totalmente confusa.
Cerco la forza di parlare senza sembrare vulnerabile "a tutto questo. Noi due"
Lei abbassa la testa e la rialza con gli occhi lucidi "strana. Forse qualche mese fa avrei potuto risponderti tranquillamente con un 'niente' indifferente, ma adesso non so più come gestire queste cose, queste sensazioni" Sventola la mano davanti a sé.
"Tu invece, come ti senti?" Chiede alzandosi.
Non negare i tuoi sentimenti "Ho paura" confesso- "sono arrabbiata, sono confusa, sono sconvolta, non conosco altri sentimenti che possano raffigurare il mio stato, ma non mi sento affatto bene." Gioco nervosamente con i miei capelli.
Passa un minuto di silenzio; troppo scomodo, troppo imbarazzante.
"Anch'io, credo." Dice infine. "È come stare in un'altra dimensione. Quasi, mi sembra tutto surreale." Spiega.
"Noi due abbiamo lo stesso sangue" non so se è una domanda o un'affermazione ma credo l'abbia detto perché ancora non ci credo.
Annuisce mostrando un piccolo sorriso.
"Perché non me lo hai detto prima?" Domando.
"Perché trovavo assurda questa situazione, non potevo crederci, e sono stata malissimo. Quando ti ho vista, non sopportavo il fatto che fossi mia sorella gemella... ho iniziato a trattarti male, era come una specie di vendetta personale. Odiavo i miei genitori adottivi per avermelo nascosto e volevo vedere tu che soffrivi proprio quanto me. Avevo intenzione di rinfacciartelo nel peggiore dei modi possibili ma non l'ho fatto. Quando ho scoperto dei tuoi strani attacchi di panico mi-" La interrompo subito.
"Quindi tu non hai concluso la tua 'vendetta' solo perché hai scoperto che soffro di attacchi di panico?" Chiedo infastidita.
"Beh si, non solo. Ho capito da sola che stavo sbagliando, perché ferendoti stranamente non riuscivo ad avere quella soddisfazione di cui ho sempre sperato di ottenere. Ho avuto anch'io delle crisi isteriche e non sopportavo più vedere lo stesso colore dei miei occhi nei tuoi, ti ho odiata, ho odiato i nostri genitori, i miei genitori adottivi, tutto il mondo. Quando finalmente ho iniziato a frequentare Jason di nascosto da Jessica, ho capito cosa significasse amare. Ero troppo accecata dall'odio e dall'invidia nonostante tu non centrassi niente. Il colpo di grazia forse è stata Denise e Jessica. Ti odiano e mi sono sentita in dovere di aiutarti, di difenderti. Non so perché... ma ero terribilmente infastidita quando sapevo che quelle due complottavano contro di te." Sospira chiedendomi perdono con gli occhi.
"So che non sono per niente giustificabile ma anch'io ho dei sentimenti anche se ti ho dimostrato tutt'altro." Abbassa la testa.
"Perché i miei genitori hanno voluto tenere solo me? I tuoi genitori adottivi sanno qualcosa?" Chiedo mordendomi le unghie per l'ansia.
Sospira "non lo sanno. Mio padre è sterile e loro volevano solo una bambina ancora neonata in adozione. Stavano a Vancouver prima di essere stati informati da Seattle che qualcuno voleva dare in adozione la propria figlia. In orfanotrofio ci sono per la maggior parte bambini già cresciuti. I motivi restano tutt'ora ignoti" Alza le spalle.
"Io- non so cosa dire." Chiudo gli occhi sperando di trovarmi da tutt'altra parte.
"Sono confusa al momento" Spiego. È la semplice verità, non so cosa dire o come comportarmi. Mi ha spiegato le sue ragioni, e sono venuta principalmente per questo ma adesso che la so, non so cosa fare. Vorrei qualcuno accanto a me in questo momento in grado di consigliarmi su come prendere le mie decisioni, ma so che questo è altamente impossibile.
Mi sto comportando un po' egoisticamente, forse. Non mi sono posta il problema di come lei possa essersi sentita nello scoprire di essere stata venduta a due ricche persone. Non posso crederci ancora, mamma era una persona deliziosa esattamente come papà lo era prima che lei morisse, ma non riesco ancora a capacitarmi di come due genitori possano anche avere lontanamente il coraggio di vendere i propri figli. Hanno finto tutto questo tempo con me? Non volevano due figli? Perché ne hanno tenuta una? Mille domande occupano la mia mente e so benissimo che non riuscirò mai ad ottenere una risposta se non da loro stessi.
"Non devi decidere niente adesso. Voglio solo dirti che ci tengo ad avere un legame di parentela con te, e non solo biologicamente. Forse recupereremo gli anni persi, ma solo se anche tu lo vorrai" i suoi occhi si addolciscono e io annuisco.
Ho soltanto bisogno di pensare lucidamente senza tutta questa pressione che mi sento addosso.
"Ti chiamerò" forzo un piccolo sorriso che ricambia immediatamente.
"Devo andare" dico avviandomi verso la porta "buon anno nuovo Ashley" mi volto un attimo verso di lei per poi rigirarmi per andare via. L'aria è incredibilmente pesante.
"Ally?" Domanda prima che potessi affermare la maniglia della porta.
"Si?" Sento tanta adrenalina scorrermi dentro.
Apre la bocca e la richiude più volte ripensando se dire o no ciò che vuole dire "Niente. Passa un buon anno con le persone che ami" dice infine.
Ho come l'impressione che volesse dirmi qualcos'altro. "Ci vediamo" esco da camera sua correndo giù per la scale il più rapidamente possibile.
L'aria ghiacciata sembra rivelarsi un toccasana per i miei polmoni. Mi sentivo quasi soffocare, ma ho gestito molto bene le mie emozioni. Fai qualcosa che riesca a darti almeno soddisfazione.
La jeep nera che avevo lasciato qui circa un'ora fa non c'è più e inizio ad imprecare mentalmente contro Dylan. Ma dove diavolo è andato a finire?
Proprio quando estraggo il cellulare per chiamarlo, la macchina si ferma davanti a me con un Dylan incappucciato.
Apro la portiera ed entro dentro allacciandomi subito la cintura, mi giro verso di lui "Scusa, ma dove cavolo sei and-" mi blocco quando guardo Dylan in faccia. Più precisamente il labbro, circondato da un cerchietto in metallo color nero.
Che mi venga un infarto "Ti sei fatto il piercing al labbro?" Urlo euforica non credendo ai miei occhi.
Lui sorride lievemente. Dio mio, se prima era un figo impossibile adesso è da stupro istantaneo. Sapevo che ci sarebbe stato da dieci.
"Evidentemente" Alza le spalle.
Il mio sorriso stupido si moltiplica e mi avvicino per osservare quella meraviglia addosso al mio stupendo fidanzato.
"Non toccare, mi fa ancora male" a stento muove la bocca normalmente.
"Non puoi capire quanto sei bono" sbotto, fregandomene di sembrare ridicola sotto i suoi occhi.
"Eri così in fissazione per questo piercing che ho approfittato del tempo per farti questo regalo, adesso, come minimo mi scopi fino allo svenimento" con questo piercing, direi... cosa?
"Sempre così fine e romantico" commento sarcastica.
"Sempre" mi stringe la coscia.
"Guida, scemo!" Ridacchio sotto il suo sguardo malizioso.
Arrivati a casa non mi ha chiesto niente della conversazione con Ashley e ne sono contenta. Sa bene che se non ne parlo io di mia spontanea volontà vuol dire che deve lasciare perdere. Non sono pronta psicologicamente a parlarne con qualcun'altro che non sia Melany, ma presto, quando imparerò a fidarmi di me stessa riuscirò a fare lo stesso con gli altri.
Dylan mi presenta un suo vecchio amico dall'età di 23 anni che insieme, scegliamo gli alcolici per la festa di stasera. Onestamente, non ho tanta voglia di passare il capodanno insieme ad altre persone sconosciute, ma restiamo molto spesso da soli, quindi rischierei di fare l'antipatica se gli propongo di passarlo unicamente con lui. A dire la verità, mi sento molto egoista dal momento che sembra sia da tanto tempo che non passa un po' di tempo con i suoi amici. Ho scoperto che alla festa ci saranno pure Ashley e Jason e la cosa mi disturba parecchio.
"Ti vuoi muovere?" Dylan sbuffa irritato dietro la tenda dei camerini.
È l'ennesimo negozio in cui entro e non riesco a trovare un solo dannato vestito per capodanno. Si vede così tanto che non sono amante dello shopping?
"Aspetta un attimo" Grido "non so da che parte va messo il vestito" mi lamento.
Lo strano straccio che ho fra le mani è di colore argentato ma ha una stranissima struttura che sopra il manichino non sembrava male.
Dopo venti minuti buoni passati a cercare il verso giusto, indosso rapidamente il vestito insieme ai tacchi che ho scelto. Mi guardo allo specchio e trovo soddisfazione e sicurezza nel guardare la figura che ho davanti. Non pensavo di starci così bene, e forse questa è una delle pochissime volte in cui mi sento sicura in quello che indosso.
"Ally.." piagnucola al limite della sopportazione.
Sposto le tende e lui mi fissa imbambolato.
"Come sto?" Chiedo nervosa. Perché?
"Sei semplicemente stupenda. Dico davvero" mi fissa da testa a piedi giocherellando con il suo nuovo piecing. Penso di svenire da un momento all'altro.
"Mi hai vietato di baciarti perché dicevi che ti faceva male" lo accuso guardandogli le labbra.
"Se me lo tocca qualcun'altro mi fa male" Alza le spalle.
Bugiardo.
Ho così tanta voglia di scoprire l'effetto che farà il metallo freddo con le sue dolci calde labbra. Ho seri problemi mentali...
Dopo essere tornati col vestito di capodanno a casa, mi trucco come meglio posso e lascio i miei capelli ondulati cadermi sulle spalle. Indosso il vestito, trovando meno difficoltà di prima e i tacchi che sicuramente mi toglierò a metà serata. Dylan si mette dei jeans blu e una semplice camicia bianca sbottonata abbinata ad una giacca. I capelli sono così spettinati, ma in due secondi se li sistema con le dita. Perché non posso essere perfetta come lui ad ogni occasione?
La festa è mostruosamente grande e rumorosa. C'è già gente ubriaca fradicia che ha deciso di passare il proprio capodanno a vomitare nel gabinetto. Alcune ragazze della mia stessa scuola mi guardano come se fossi un alieno appena atterrato dall'iperspazio. Non me ne frega niente, onestamente, finché guardano me e non il mio ragazzo. Ovvio.
"Jason Jason" Dylan saluta il suo amico che gli fissa immediatamente il labbro.
"E questo piercing?" Lo guarda come se fosse un campione da laboratorio.
"Avevo voglia di fare qualche pazzia." Come no.
"Ciao Ally, come stai?" Chiede e io sorrido.
Ashley non è con lui...
"Bene, tu?"
"Bene. Volete da bere?" Chiede ma non aspetta una reale risposta da noi visto che ha già preso i bicchieri dal tavolo.
Dylan annuisce e lo stesso faccio anch'io. Ho bisogno di sciogliermi e mi sento già a disagio in questa festa. Come se qualcosa non andasse bene dentro di me. Lascio perdere buttando giù un po' di vodka decidendo che è colpa della mia indole contro le feste. Non mi hanno mai fatto impazzire, in fondo.
Mentre mi guardo intorno noto Denise vestita in modo perfetto, a ridere a scherzare con Jessica e un altro gruppo di amici. Sembra che in questa festa ci sia praticamente l'intero corpo studentesco.
Tutti tranne lei... per quanto vago con lo sguardo non riesco ad individuarla, e lei è una ragazza troppo appariscente, troppo vistosa per non essere notata.
Non so quanti altri bicchieri di vodka ho preso in questa serata ma mi sento più leggera senza strane e sospettose sensazioni dentro. Abbraccio Dylan e lui continua a rendermi fra le braccia mentre chiacchiera di calcio con i suoi amici. Perché parla di calcio ad una festa?
Vorrei ballare, ma non voglio farlo da sola. Non posso nemmeno chiedere a Dylan di accontentarmi perché sembra totalmente rapito dalla conversazione coi suoi amici. Dire che mi sto annoiando è veramente poco. I minuti avanzano e la mezzanotte è alle porte. Alcuni ragazzi hanno già preparato lo champagne con i loro gruppi e altri sembrano consumati nel loro sonno. Questa festa è letteralmente schifosa!
Proprio quando sto per scuotere il braccio di Dylan qualcuno inizia il conto alla rovescia facendoci girare a tutti quanti.
10...9...8 il resto degli invitati assecondano il ragazzo mentre Dylan mi stringe la mano regalandomi il suo bellissimo sorriso.
7....6...5 Gridano Dylan e il suo gruppetto insieme al resto delle persone.
Sorrido per l'atmosfera guardando in alto in cielo e le bocche di tutte le persone muoversi per accogliere a braccia aperte il nuovo anno. Sembra tutto a rallentatore, tutto più bello. Quasi magico.
4...3...2 sorrido continuando a guardarmi intorno, vedendo entrare dalla porta principale una chioma bionda. Due chiome bionde.
Una lunga e una corta, i miei occhi si spengono, il conto alla rovescia sempre così lento. Il cuore mi martella velocemente nel petto, i miei occhi si rifiutano di vedere cosa ho davanti. Il baccano, il rumore, i suoi occhi marroni e la stessa espressione facciale che mi ha tenuta schiava da lui per anni...
...1.." Urla, schiamazzi, stappi di bottiglie aperte. 'Auguri' che volano, fuochi d'artificio che scoppiano. Una me assente, e un mondo intero che sta festeggiando.
Non mi rendo più conto di cosa sta successo qui fuori, ma i suoi occhi incontrano immediatamente i miei trasmettendomi lo stesso ghiaccio che provavo quando avevo a che fare con lui. Ashley avanza insieme a quell'uomo. Quell'uomo.
"Papà" forse non sto respirando davvero.
Buon anno.
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FINE DEL SECONDO LIBRO. ANCORA NON CI CREDOOOOOOO ❤❤
Vi aspettavate questa fine?
LA STORIA CONTINUA NEL TERZO SEQUEL. MOLTI DI VOI ME LO AVEVANO GIÀ CHIESTO IN PRECEDENZA NEI COMMENTI, E LA RISPOSTA È SI: C'È UN TERZO LIBRO INTITOLATO "IT WAS WORTH IT", MA DI QUESTO VI DEVO DARE UN PAIO DI INFORMAZIONI. E LO FARÒ NEI RINGRAZIAMENTI ❤
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PROFILO PERSONALE: yousrarabah
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