Capitolo 40
Stitches
Shawn Mendes
Libertà. Ecco cosa abbiamo bisogno per sentirci se stessi. Non ho mai capito cosa volesse dire fino a quando non ho conosciuto la persona che oggi, è ancora al mio fianco. Nonostante le paure, nonostante le incertezze, nonostante le incomprensioni tutto sembra valerne la pena. L'inverno passa ma le sue mani sono ancora intrecciate alle mie. Siamo due rami collegati che hanno bisogno di vivere, di restare l'uno per l'altra.
La psicologa mi ha spiegato che a volte è proprio l'amore a salvarti, nonostante le insicurezze che mi porto dietro, riesco a diventare una persona meno fragile quando sto con lui. Dopo solo poche sedute con Melany, ho capito che dovevo essere aiutata. Devo essere aiutata. Oggi, per la prima volta, le ho raccontato di mio padre e di Ashley. Ho pianto, tanto. Non mi sentivo soffocare come probabilmente qualche settimana fa, ma al contrario, ho sentito come se avessi un peso meno addosso. La realtà fa male, sopratutto se è così cruda, ma ho tante altre cose per cui essere felice, tante altre cose per riuscire ad andare avanti. La mia vita non è facile e nemmeno quella di tante altre persone, ma sono qui per vivere ed è questo ciò che farò d'ora in avanti.
"Perché non provi a dare una nuova possibilità ad Ashley?" Melany si mette una ciocca dietro il suo orecchio e mi sorride col suo solito modo di fare caloroso.
Mi gratto le ginocchia "non lo so" è vero, non so più cosa fare. Dire che ho paura è dire poco.
"Vedila come un traguardo a te stessa. Dici 'io sono abbastanza forte per chiarire questa situazione', non importa come andrà, l'importante tu riesca a fare qualcosa per te stessa, perché io so bene Ally che vuoi parlarle." Dice.
"Be' si, forse si non lo so, il fatto è che sono molto spaventata. Quando la guardo non posso fare a meno di scappare." Confesso.
"È normale tu sia spaventata, ma come ti ho già detto, non devi negare i tuoi istinti, i tuoi sentimenti. Fa troppo male tenersi le cose dentro, e fare qualcosa che riesca a darti almeno soddisfazione, ti aiuterà. Non sei costretta se non vuoi farlo, prenditi tutto il tempo che ti serve se necessario, e ricorda che puoi chiamarmi subito per qualsiasi cosa." Mi incita.
Sospiro "Va bene." Forzo un sorriso. Le parlerò, ci proverò.
"Ci siamo viste poche volte Ally, ma ti assicuro che stai facendo progressi molto più rapidamente di quanto mi aspettassi" mi informa chiudendo la piccola agenda fra le mani.
Beh.. considerando che non volevo nemmeno attraversare questa porta..
"Grazie."
"Allora, ci vediamo dopo le vacanze, che dici? Mi dispiace averti trattenuta anche il giorno di capodanno ma era il mio unico giorno disponibile" Alza le spalle.
"Non preoccuparti, va benissimo" la saluto, prima di uscire dalla porta trovando Dylan, seduto sulla panchina a smanettare col cellulare, come il suo solito.
"Chatti con la tua amante?" Chiedo e lui alza lo sguardo facendo un sorriso beffardo.
Si alza, mettendo il cellulare in tasca e si avvicina mettendo le sue mani attorno alla mia vita.
"Si, precisamente con Megan Fox." Mi da un bacio sulla testa e io un colpo sul petto.
Molto simpatico.
"Ah si, e di cosa stavate parlando?" Arriccio il naso.
Si avvicina al mio orecchio "di tutte le posizioni che stasera, praticheremo sul nostro letto" mi da un bacio bagnato sul collo.
"Quanto sei perverso.. peccato che farai l'amore solo con me" Alzo le spalle.
"Ti pare poco?" Chiede avvicinandosi al mio viso lasciando una serie di baci.
"Hai ragione" Faccio fatica a parlare per colpa del suo tocco "meglio Ally Rose"
Mi bacia le labbra "hai capito tutto dalla vita, amore" dice riprendendo poi a baciarmi, facendomi indietreggiare.
Lo stringo più forte a me e schiudo la bocca per connettere le nostre lingue. Tante volte che lo bacio, e ho sempre la stressa sensazione fastidiosa e bellissima dentro il mio stomaco. Farfalle, le chiamano? Elefanti? Non saprei quale similitudine affibbiare a questo strano vortice di emozioni; ma solo grazie a lui riesco a provarle. Lo amo tanto, tanto da consumarmici dentro.
"Ally, ti sei scordata il tuo giub-" La voce della psicologa mi fa immediatamente staccare dal nostro bacio, facendomi arrossire violentemente. Che figura di merda essere beccati a pomiciare come due selvaggi in astinenza, in mezzo al corridoio di una clinica.
"Scusate" fa un sorriso di scuse. "Non volevo interrompervi" sembra piuttosto imbarazzata.
"Oh.. scusaci tu" mi sposto i capelli nervosamente.
"Hai dimenticato il tuo giubbotto" si avvicina per darmelo.
"Grazie" lo prendo e me lo metto mentre Dylan soffoca a stento una risata. "Buon anno Melany" dico per andarmene.
"Okay, buon anno ragazzi" ci sorride prima di scomparire dietro la porta.
Il vento è seriamente gelido tanto da mettermi anche il cappuccio per evitare di subire questo freddo glaciale. Se c'è qualcosa che non sopporto è patire il freddo. Sono già freddolosa di mio e ho costantemente le mani congelate, quando arriva l'inverno, mi sento proprio un cammello in Antartide.
"Che figura di merda" commento.
"Poteva cacciarci insultandoci con un "fuori di qui adolescenti pervertiti" ma non l'ha fatto, quindi direi che ci è andata piuttosto bene" fa un alzata di spalle.
"Quando siamo in pubblico veniamo sempre interrotti se ci hai mai fatto caso" parlo attraverso il giubbotto.
"Allora dovremmo rinchiuderci a casa nostra molto spesso, che dici? Anche adesso..." ammicca avvicinandosi a me.
"Mi piacerebbe, ma vorrei che tu mi accompagnassi da Ashley" Chiedo e i suoi occhi si dilatano per la sorpresa.
Non se l'aspettava, e nemmeno io ad essere sincera. Fino a poco tempo fa non volevo nemmeno saperne della sua esistenza, ma lei è probabilmente l'unico famigliare che mi rimane. Mio padre non lo conto più, ora mai.
"Ashley? Davvero.. sei sicura?" Chiede ancora incredulo.
Annuisco "Voglio parlarle e non so cosa precisamente chiederle, ma è l'unica persona che mi rimane della mia famiglia" confesso e lui annuisce.
Mi accarezza la guancia con le sue dita ruvide "sono contento di come stai prendendo in mano la situazione." Mi bacia la fronte e poi mi abbraccia forte a sé.
"Vuoi che rimanga con te, oppure posso rimanere fuori finché non finisci?"
Quanto diavolo è paziente con me questo ragazzo? È sempre così accondiscendente e disponibile e io lo amo da impazzire. A volte penso di essere in una specie di sogno, uno di quelli belli, di quelli che sembrano talmente finti eppure, nonostante la consapevolezza, continui a dormire per restare in pace. Lui è irreale, é qualcuno che non avrei mai potuto immaginare di starci insieme. È troppo per me, che sono miserabile. Mi fa felice, e per quanto possa cercare di pareggiarlo o superarlo, lui trova il modo di essere sempre il migliore nella nostra relazione. Forse sono un po' invidiosa, e forse anche abbastanza spaventata che lui possa annoiarsi rapidamente di me. Ma ho capito una cosa: io non amo me stessa, non posso avere la pretesa di credere che qualcuno riesca ad amare me. Lui lo fa, gli credo, ma le mie insicurezze sono così forti, e io devo solo riuscire a combatterle.
"Lo sai che ti amo?" Il cuore si connette subito con la mia voce.
I suoi occhi azzurri si addolciscono "non ti biasimo, se fossi un'altra persona anch'io mi amerei" fa la battuta per poi intrecciare le sue dita con le mie.
"Hai rovinato il mio momento romantico. Non succederà più" mi imbroncio.
"Scherzavo. Sei adorabile" mi da un bacio sulla guancia e mi porta il macchina, trascinandomi praticamente.
Senza chiederglielo accendo subito l'aria condizionata e cerco di trovare calore strusciando le mie mani.
Sotto le note di Stiches di Shawn Mendes, mi riscaldo e canto prima di trovarmi davanti alla grande villa di Ashley.
Adesso che mi trovo qui, sono terribilmente spaventata e prima di pensarci due volte scendo per non cambiare idea.
"Ti aspetto qui, okay?" Mi prende il viso fra le mani e mi lascia un lungo bacio a stampo sulle labbra, di nuovo vittime del freddo.
Annuisco.
"Chiamami per qualsiasi cosa." Mi da coraggio regalandomi un sorriso.
Sospiro, prima di avviarmi davanti al suo cancello. Suono una volta e il cancello viene immediatamente aperto.
Non riesco a spiegarmi come il mio cuore sta battendo cosi velocemente. Non so esattamente di cosa io abbia paura, ma sto letteralmente tremando ad ogni passo che avanzo.
Suono al secondo campanello e la porta mi viene aperta proprio da lei. Non sento più il mio cuore battere, non sento più niente.
I suoi occhi riflettono i miei, e sembra assolutamente sorpresa e sollevata dalla mia presenza.
"Ally" La sua affermazione è praticamente una domanda.
"Ciao" quasi le parole mi muoiono in gola. "Posso entrare?"
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LA scuola mi sta risucchiando. Manca solo un capitolo alla fine della storia :O
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