Capitolo 37
So good
B.o.b
Fa caldo. Dannatamente caldo. Cerco di trovare qualche posizione più confortevole ma non riesco a muovermi a causa di un peso addosso. Il corpo di Dylan è per la maggior parte sopra di me. Un lamento esce dalla mia bocca quando apro un occhio e mi acceca la luce. Mi sposto ma senza risultati.
"Dylan" Sussurro cercando di scollarmelo di dosso ma lui fa un mugolio e mi stringe più a sé.
"Dylan" lo scuoto dalle spalle, finalmente apre gli occhi.
"Devo andare in bagno" sorrido quando stropiccia i suoi occhi apparendo dannatamente come un bambino adorabile.
"Scusa" forza di aprire gli occhi, si alza leggermente per lasciarmi un piccolo bacio sulla mento, poi rotola al mio fianco.
Mi alzo tutta sudata e prima di avviarmi in bagno lascio una fugace occhiata al divano bianco, non si sa mai.
Dopo aver fatto una doccia, mi asciugo velocemente i capelli e indosso il vecchio maglione color rosa antico. È così orrendo, ma lo adoro in fin dei conti, mi mancava metterlo.
Scendo le scale sentendo piatti e stoviglie suonare dal piano di sopra.
"Buenos días" Sorrido al bellissimo ragazzo di fronte a me intento a cercare non so cosa.
"Amo le ragazze spagnole" commenta guardandomi malizioso.
"Peccato che non sono spagnola" Faccio una smorfia.
Ma sentitelo...
"Infatti" Ride quando vede la mia reazione.
"Grazie" Faccio la finta imbronciata Incrociando le braccia e girandomi dalla parte opposta.
Le sue grandi braccia si avvolgono sul mio corpo e appoggia il suo mento lasciando dei baci caldi e morbidi sul mio collo. "Non preoccuparti, il mio cuore batte solo per una americana" Dice e io mi giro avvolgendo le mie braccia sul suo collo.
"Ti amo tanto" confesso e sul suo viso si stampa un sorriso. Troppo bello per esistere davvero.
"Io no, forse un pochino" si avvicina per mordermi il labbro.
"Ahi" mi lamento dal piccolo dolore. Mi ha morso più forte del dovuto "Sei proprio un animale" cerco di schiaffeggiarlo ma lui schiva il mio colpo continuando a ridere.
"Esagerata. Vuoi davvero venire a scuola oggi?" Chiede avvicinandosi nuovamente a me.
Ci ho pensato la notte e si, ci voglio andare. Non ha senso rimanere a casa, tanto prima o poi dovrò affrontare la situazione e sopratutto devo impegnarmi per l'ultimo anno. Il senior year è un anno piuttosto difficile e io la sto già prendendo sotto gamba, quando dovrei mettermi sotto con la studio.
"Si, mi aiuterà a distrarmi e tutto il resto, poi rischierò di perdere l'anno se non mi presento alle lezioni" Alzo le spalle.
"Okay. Come va con il sangue?"
Eh?
Lo guardo interrogativa ma poi capisco a cosa si riferisce. "Sei disgustoso." Faccio una smorfia inorridita.
"È solo sangue dai..." sorride sapendo quanto mi fa ribrezzo parlarne.
"Smettila, comunque quella strana tisana ha funzionato" Ammetto.
"Lo vedo! Mia sorella ne soffriva atrocemente. Povere donne.." commenta.
Puoi dirlo forte!
Siamo destinate alla sofferenza, quindi abbiamo tutto il diritto di lamentarci, essere stressate, e scaricare la rabbia col primo che ti passa davanti.
"Com'era lei?" Mi ritrovo a chiedere, volendo sapere di più.
Spero non si arrabbi o cambi di umore. Ricordo quando ne accennavo solo a parlare mi trucidava con lo sguardo. È un argomento così delicato per lui che non me ne ha mai parlato. Forse non lo farà mai, e comunque non lo biasimo. Anch'io mi trovo sempre in difficoltà a parlare della mia famiglia, ma adesso che sa già tutto spero che anche lui riesca ad aprirsi con me.
Si acciglia per qualche secondo ma poi mi fa fa un piccolo sorriso "Beh esteticamente era la fotocopia di mia madre, aveva due occhi così azzurri forse un po' come i tuoi, i capelli neri, molto neri...quel nero che tutti avrebbero voluto avere con gli occhi chiari." Spiega come se avesse la persona raffigurata davanti a sé e ne stesse spiegando le sfumature- "era caratterialmente timida, ma solo con chi non aveva confidenza. Litigavamo tutto il giorno: io volevo guardare la partita e lei voleva guardare friends. Ci urlavamo per la maggior parte del tempo e io mi divertivo a prenderla in giro quando portava uno dei suoi noiosi fidanzati a casa. Ero un po' protettivo nei suoi riguardi, forse un po' troppo e questo non faceva altro che farci litigare. Era testarda, dicevo sempre di odiarla e lei faceva lo stesso. Nonostante tutto le volevo un bene dell'anima, avrei fatto qualsiasi cosa se qualcuno osava solo farla piangere, ero un po' incoerente dal momento che io facevo lo stesso, ma mi ripetevo che soltanto io lo potevo fare. Mi mancano tanto quei giorni e avrei tanto voluto vederla diventare donna, chissà forse saremmo andati più d'accordo" -fa un sorriso malinconico. "La parte dopo la sai già, è rimasto un caso insospeso il suo.. ancora nessuno sa come sono andate le cose, e credo che ormai abbiano smesso con le ricerche" i suoi occhi si inscuriscono.
Mi avvicino a lui, il mio cuore sta battendo cosi forte, non succede spesso che lui si apra così a me "Tu chi pensi sia stato?" Gli prendo la mano che lui stringe.
"Non ne ho idea, ho ammazzato di botte tutti i suoi ex fidanzati per farmi dire qualcosa, ma niente"
Mi acciglio per la confessione.
"Beh.. non tutti, solo quelli che mi stavano sul cazzo e sembravano i più sospettati" Alza le spalle. "Quel figlio di puttana di mio padre se n'è fregato alla grande" diventa più teso, lo noto da come stringe più forte la mia mano.
"Avrei dovuto ucciderlo quel giorno" mi si blocca il respiro.
"Hai-hai provato ad ucciderlo?" Ho paura della risposta.
Mi guarda e allenta la presa dalla mia mano rendendosi probabilmente conto di star esagerando.
"Si, ma come un fottuto coglione non ho avuto il coraggio" abbassa la testa.
Tutto il contrario invece...
"Non sei un fottuto coglione. Per rabbia siamo capaci di credere di voler far tutto, ma se hai il coraggio di pensare anche solo un nano secondo con lucidità, sei già forte. Secondo me hai avuto più coraggio a non volerlo uccidere, e sono fiera di te." Sorrido e lo penso davvero.
Nella sua situazione ha avuto coraggio a non ucciderlo. Solitamente le emozioni non si connettono col cervello, ma lui è più forte e intelligente di quanto pensa. Non so cosa avrei fatto io, ho realizzato negli ultimi tempi di essere più debole di quanto mai credessi. Lui è forte, è molto forte e neanche se ne rende conto.
"Grazie" è tutto quello che dice.
Sorrido "Grazie a te per esserti aperto con me"
"Anche tu dovresti farlo. Ammetto di sentirmi meglio dopo averlo fatto" posa le sue labbra sulla mia fronte.
"Lo so, prometto di farlo." Lo farò.
"Parliamo di qualcosa un po' più leggero, che ne dici?" Mi parla con le labbra che sfiorano ancora la mia fronte.
"Io direi di fare direttamente colazione, ho così fame che potrei mangiare anche a te" Ridacchio voltandomi per andare in cucina.
Mi supera dandomi una sculacciata e sorride quando lo fulmino con lo sguardo.
"Sbaglio o indossi il tuo solito orribile maglione" mi guarda malizioso.
"Io lo amo" mi abbraccio chiudendo gli occhi.
"Si, è mancato anche a me onestamente" rompe un paio di uova su una padella.
Cucina tutto lui mentre io lo sto a fissare imbambolata. Non è seriamente normale il fatto che io trovi attraente ogni mossa o gesto che fa. Non può assolutamente capire quant'è perfetto e neanche si sforza per farlo. È ingiusto.
"Tu metti gli assorbenti o i tamponi?" Chiede di punto in bianco mentre sono intenta a godermi la mia colazione.
"Dylan sei disgustoso" scuoto la testa.
Non poteva scegliere momento migliore.
Lui scoppia a ridere quando smetto di mangiare imbronciata. Ma come gli viene in mente?
"Dai rispondi" sghignazza come se non ci fosse un domani.
"No."
"Dai, io sono sicuro che metti i tamponi"
Perché stiamo parlando di mestruazioni mentre stiamo mangiando?
"Veramente gli assorbenti, comunque sei proprio scemo"
"Avrei scommesso sui tamponi, perché non li metti?"
Sospiro "Dio mio Dylan, puoi smettere di parlarne?"
"Dai perché non li metti?"
Per tutto il tragitto per andare a scuola non ha fatto altro che chiedermi in continuazione perché preferisco gli assorbenti ai tamponi, quali sono i vantaggi e gli svantaggi, 'come ci si sente ad avere del sangue che ti esce dalla vagina' (queste sono sue testuali parole) e per tutto il tragitto non ho fatto altro che sbuffare e incazzarmi rimanendo imbronciata, ma poi come per rimediare al danno, mi ha sbattuta di spalle contro la sua macchina e mi ha baciata con un intensità quasi insostenibile fregandosene dei fischi degli alunni arrapati che ci passavano accanto. Forse è successo, perché ho avuto un sorriso stupido sul mio volto fino a quando non ho visto qualcuno che lo ha intensificato ancora di più.
"Ehi Kyle"
Il suo sguardo passa da me a Dylan.
"Piccola Ally" ricambia sorriso.
/////
Hello people, vi sono mancata?
Questa settimana sono stata a Parigi quindi non ho avuto modo di scrivere e aggiornare, scusatemi❤
Alla prossima (:
Ricordatevi si seguirmi sui social ❤
PAGINA UFFICIALE: OFFICIAL_YOUREWORTHIT
PROFILO PERSONALE: YOUSRARABAH
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