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Capitolo 29

Young and beautiful.

Lana Del Ray

Kyle?
Che cavolo ci fa qui? Non lo sento da quando sono partita per Los Angeles.
Non posso credere che si trova qui, proprio davanti a me dopo che sono scappata via da Seattle. Era il mio migliore amico ma nonostante questo non sono mai riuscita a dirgli che sarei partita. Non l'ho detto a nessuno in realtà, proprio perché non volevo avere nessun legame col mio passato. Il mondo sembra davvero starmi prendere in giro. Nonostante cerco di andare avanti tutti i problemi sembrano perseguitarmi ovunque vada.
Lui non era un problema, lui era la persona più bella che potessi mai incontrare in vita mia ma non volevo dirgli niente, anche perché gli avrei dovuto raccontare di mio padre. L'unica persona che sa qualcosa vagamente di mio padre è Dylan, e a quanto pare anche Ashley. Diamine Ashley!

"Kyle?" Ripeto incredula.

Non riesco ancora a crederci.

"Ally.. " Mi guarda da testa a piedi e mi fa un piccolo sorriso incredulo "Sei cambiata.." commenta.

Mi stacco dalla sua presa imbarazzata "solo per i vestiti.." sorrido.

É davvero così imbarazzante.

"È passato così tanto tempo.. quando sono andato a chiedere di te sei sparita, e adesso ti trovo qui." Si scompiglia i capelli e prende una sigaretta mettendosola in bocca.

"Mi sono trasferita." Alzo le spalle.

"Non me ne sono accorto" Ridacchia.
Forse non l'ha presa male come temevo. Ne sono contenta e sollevata.

Fa un paio di tiri e torna a guardarmi negli occhi.
"Tu che ci fai qui?" Oso chiedere.

"Perché te ne sei andata via senza dirmi niente?" Chiede senza rispondere alla mia domanda.

Deglutisco. È così difficile, e quasi surreale ciò che sta succedendo. Tengo a lui tantissimo ed è stato difficile dirgli addio silenziosamente anche se faccio fatica a dimostrare i miei sentimenti. Mi rendo conto di quanto sono egoista.

"Non avevo scelta" una lacrima esce lentamente bagnandomi la guancia. "Non ti biasimo se mi stai odiando. Mi dispiace."

Mi fissa per un momento e butta via mezza
sigaretta asciugando con il pollice le lacrime che continuano a scivolare sul mio viso. Le sue dita sono così ruvide e solo ora mi rendo conto di quanto mi mancano i momenti con lui. Eravamo così inseparabili: ricordo ancora quando mi consolava dopo che mio padre mi picchiava o mi urlava contro rinfacciandomi la morte di mamma. Ricordo ancora il modo in cui accarezzava i miei capelli senza chiedermi il perché ero in quello stato. Non mi ha mai chiesto niente perché sapeva perfettamente che avevo soltanto bisogno delle sue braccia ad avvolgermi e ad abbracciarmi. Lui c'era sempre. Non avevo bisogno di dargli spiegazioni.

"Mi sei mancato." Ammetto.

Piega la testa di lato "anche tu."
Si avvicina a me e avvolgo le braccia sul suo collo abbracciandolo forte.
Niente al mondo può ripagare questo momento perfetto. Mi sembra di essere nella mia vera casa.

"Vuoi prendere un caffè? Possiamo parlare." Mi strofina una mano sulla schiena.

Annuisco velocemente e continuo a bearmi del nostro abbraccio. I miei occhi vagano sulla folla di studenti finché non si puntano su Dylan e il mio cuore affonda nuovamente.
Quanto vorrei che stessimo insieme per presentargli il mio migliore amico, la persona che continua a darmi conforto, la persona che considero tutta la mia famiglia.

Il suo sguardo è così agghiacciante e continua a fissarci ad entrambi come se fossimo prede.
Non potendo più sostenere il suo sguardo prendo la mano di Kyle e gli sorrido  camminando fuori dalla scuola.

Ci fermiamo in un bar vicino e strofino le mani per il freddo. C'è un silenzio quasi imbarazzante fra noi e che non sopporto. Non stavo mai in silenzio quando si trattava di passare del tempo con lui ma adesso sembriamo quasi estranei.

"Due caffè, uno decaffeinato" dice al cameriere e io sorrido. Si ricorda esattamente come lo bevo. Beh non è che siano passati chissà quanti mesi ma adoro questi momenti, mi sembra di rivevere tutto come in un flashback.

Torna a guardarmi. "Mi sono trasferito qui con i miei, ho intenzione di frequentare il college qui in California e siccome si dovevano muovere comunque per lavoro hanno deciso di anticipare i tempi, li conosci" Alza le spalle facendo un sorriso goffo.

"Ci sono anche i tuoi genitori?" Mi illumino alle sue parole. Adoro i suoi genitori.
Praticamente quasi vivevo a casa loro.

Annuisce. "Hanno chiesto così tanto di te... addirittura anche il tuo ex voleva tipo raggiungerti, ero così tentato a dirgli che ti trovavi a New York. Sono sicuro che avrebbe fatto il viaggio- ridacchia divertito, fa una pausa e poi sorride guardando in basso-  "ma non sapevo neanch'io dove ti trovavi" Alza le spalle.

Sorrido. Non ci trovavamo mai d'accordo quando stavo con il mio ex. Lo odiava da morire e molteplici volte gli ha rotto il naso quando mi faceva piangere.

"Dove stavi andando così di fretta prima che di scontrarti addosso a me?" Ride e lo seguo a ruota. Se non fosse per lui probabilmente avrei l'osso sacro fratturato.

"Ehm.. dovevo raggiungere un'amica."
Un'amica? Lei è un'amica?

"Mi dispiace averti trattenuto allora."

"Non preoccuparti"

Il cameriere ci mette davanti i nostri caffè e lo ringrazio con un sorriso.

"Ti trovi ben qui?" È così incredibile che non mi chieda mai niente sul perché faccio determinate cose. Ho sempre adorato questo lato di lui perché dimostra di capirmi e stare vicino a me.

Annuisco. A dire la verità mi trovo una merda, forse peggio di prima ma credo che mi troverei male anche trasferendomi in Siberia.

Alza un sopracciglio "Sei sicura?"

"Si.. non è male" mento.

Alza le spalle e finisce il suo caffè.
"Devo andare" annuncia alzandosi "Devo aiutare i miei a mettere apposto la roba.." alza gli occhi al cielo.

Ridacchio "verrei ad aiutarti molto volentieri ma mi urge parlare con quell'amica che dovevo incontrare" Alzo gli occhi al cielo.

Scuote la testa "non preoccuparti." Sorride "allora ci vediamo domani a scuola Al?"

Il mio sorriso si allarga per il nomignolo che usava sempre per chiamarmi.

"Ti scrivo un messaggio con il mio nuovo numero" prometto, dandogli un veloce abbraccio e salutandolo con mano.

Sono dannatamente così felice. Non mi sentivo così da giorni.

"Lui chi è?" Vengo strattonata dal braccio e il mio sorriso si dissolve alla vista di Dylan che mi fissa in cagnesco.

/////
VI PREGO. VI SUPPLICO CERCATE DI CAPIRMI.
COME TANTI, CREDO, HO DIVERSI COMPITI E INTERROGAZIONI IN QUESTO PERIODO PER NON PARLARE DI ALTRI IMPEGNI CHE DEVO FARE DURANTE LA GIORNATA. QUINDI, NON CHIEDETEMI COSTANTEMENTE E SOPRATUTTO INSISTENTEMENTE DI AGGIORNARE PERCHÉ HO ANCHE ALTRE COSE DA FARE.. LO DICO PERCHÉ ALCUNI ME LO DICONO ANCHE RUDEMENTE COME SE FOSSE MIO OBBLIGO SCRIVERE QUESTA STORIA. CERCO DI FARE DEL MIO MEGLIO, QUINDI PER FAVORE NON INSISTETE.

ANYWAYS

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