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Capitolo 27

If I showed you my flaws
If I couldn't be strong
Tell me honestly would you still love me the same?

R.City ft Adam Levine.

Il freddo delle sue labbra mi fa sobbalzare prima di reagire al bacio. Le sue mani mettono a coppa il mio viso e approfondisce il bacio. Non ci capisco niente, so soltanto che mi sono mancati i suoi baci, mi sono mancate le sue labbra, mi è mancato lui. Completamente.
Gli circondo la vita e ricambio mordendogli il labbro inferiore. Non c'è più niente; solo io e lui.
Non riesco a ragionare lucidamente per tutte le parole che ha appena detto e per il suo assalto improvviso. Devo staccarmi ma non ci riesco. È troppa la passione che avvolge entrambi.

Le sue mani viaggiano dal viso alla mia vita spingendosi in avanti e imprigionandomi sul suo corpo.

"Dylan.." ansimo quando mi lascia una scia di baci lungo il collo. Lo voglio ma non posso.
Dobbiamo chiarire molte cose.
So che dovrei tenere la mia parte razionale da una parte ma non possiamo ricascarci continuamente.

"Aspetta" lo spingo dal mio corpo e lui finalmente mi guarda con la fronte corrugata.

L'espressione sul suo viso mi vuole spingere a dimenticare tutto e baciarlo di nuovo ma non può più funzionare così. Almeno non più.

"Dobbiamo parlare." respiro. Non so esattamente cosa dirgli ma ho bisogno di chiarezze in questo momento. Mi sembra di vivere camminando in un filo appeso, con la costante paura di cadere e iniziare di nuovo il mio percorso.

"Cosa significa?" Butto lì.

Sembra più confuso "che cosa?"

"Questo? Noi? Stiamo spingendo il problema più in avanti e so per certa che rifaremo gli stessi errori." Sono esausta di tutto questo.

"Io non sto spingendo niente. Io ti amo non c'è niente da spiegare." Dice semplicemente e io scuoto la testa.

"Allora perché finisci sempre per stare con Denise? Ci hai fatto qualcosa? Dimmi la verità.." Chiedo anche se non sono sicura di volerlo sapere veramente.

Si passa una mano fra i capelli "non lo so. Perché mi fai arrabbiare, suppongo."

Ho un groppo in gola "non hai risposto. Ci hai fatto qualcosa?"

Mi guarda un attimo mettendomi ansia ma poi scuote la testa in segno di diniego.
Torno a respirare. Lui non ha fatto niente me lo ha detto. Cavolo non ne sono sicura..

"Tu invece? Hai fatto qualcosa con lui?"

"Lui chi?" Chiedo.

"Hardin." Piega la testa di lato aspettando una risposta.

"No." Rispondo velocemente.

Un silenzio tomba viaggia fra noi e lotto per non uscire da qui immediatamente. È talmente ridicola questa situazione: non doveva assolutamente andare così. Ma nessuno dei due, per adesso, si anima a chiedere scusa per i propri sbagli. Non io almeno.

"Dove abiti?" Chiede di punto in bianco.

"Non ti riguarda." Rispondo secca.

A questo punto non so più cosa fare.

"Invece si." Ringhia a denti stretti. "Cos'altro devo fare per dirti che ero ubriaco e non l'ho fatto apposta? Ti amo ma evidentemente questo non ti basta.." La sua voce finisce con un sussurro a mala pena udibile.

"Non è soltanto questo. Tu fai tutto quello che mi fa stare male, lo fai dannatamente apposta!" Urlo.

Alza un sopracciglio "lasciati dire che non sei meglio di me! Anche tu fai cose che mi danno fastidio per ripicca"

Ha ragione, cavolo se ha ragione! Ma non riesco a concepire perché ci comportiamo così. Perché io mi comporto così.

"O cosa pensi? Solo a te è permesso di fare queste cose." Continua ridendo di me "non fare l'incoerente, almeno ammetti di star sbagliando."

"Beh si mi dispiace se sono andata a casa dei tuoi genitori ma tu hai fatto molto di peggio. Ti sei ubriacato Dio sa solo dove, mi umili davanti a Hardin, mi cacci, e il giorno seguente ti ritrovo insieme a Denise. Come pensi mi sia sentita al riguardo?"

Si passa una mano nei capelli sfogando la sua frustrazione "Non mi credi che non c'é stato niente, vero?"

"Non trovo motivo per farlo." La mia acidità torna a galla.

"Ti amo, questa non ti sembra una motivazione? Oppure dubiti anche di questo?" Il suo tono diventa indignato.

Sto zitta perché non so più cosa dire. Non riesco a fidarmi di me stessa figuriamoci se riesco a fidarmi degli altri. Non so se riuscirò ad uscire da questo vortice oscuro che mi risucchia ogni qualvolta che mi sento insicura.
Il silenzio è tutto ciò che si sente.

"Puoi andare.." Sospira in tono esausto.

Non ho più una reazione, così senza una parola si avvicina a me ma solo per spostarmi dalla porta. Il suo tocco mi brucia la pelle e piangere è la cosa più ridicola da fare in questo momento nonostante mi stia trattenendo.

Apre la porta e si gira per guardarmi "Ti assicuro che non fa assolutamente male chiedere scusa quando si sbaglia. Non sei perfetta neanche tu. C'è un limite anche per me; se non ti fidi di me puoi anche andartene a fanculo esattamente come ha fatto il resto del mondo" Dice e se va sbattendo la porta.

Rimango di sasso con un petto lacerato e la consapevolezza che ha ragione. Cosa pretendevo con tutto questo? Non era lui che volevo? Perché mi sono comportata come un'idiota quando in questo caso ho torto marcio?
Bastava che gli chiedessi scusa a mia volta invece sbaglio sempre tutto. Tutto.
Apro subito la porta e lo cerco da una parte all'altra trovandolo poi appoggiato al suo armadietto. In lontananza vedo che prende un pacchetto di sigarette. Non fuma quasi mai, non quando è con me, solitamente.

"Dylan" Chiudo l'armadietto infuriata.

"Tu- perché lo fai? Perché sei sempre tu a cercare di riparare la nostra relazione"

Perché sono così complicata?

Sospira "Perché a differenza tua io ci tengo. Ma visto che non te ne frega un cazzo allora arrivederci e grazie! Pensi che io scopi con Denise? Bene, continua pure a pensarlo perché stavolta succederà veramente."

Mi si blocca il respiro "che?"

"Ti stupisci? Cosa ti cambia visto che lo pensi lo stesso?" Grida.

Perché sono così idiota?

"E non risponde.. " Ironizza guardando un punto indefinito del corridoio. "Fa' come ti pare, cambia look per piacermi poi però non fidarti quando ti dico che ti amo. Dell'apparenza non me n'è fregato mai un cazzo, non so se ti è chiaro.Se vuoi cambiarti fallo per te stessa ma non per me. Ti ho già detto come la penso ma a te non importa, quindi sparisci dalla mia vista ma soprattutto dalla mia vita." confessa andandosene fuori.

Ricordo l'ultima volta che mi ha detto una frase simile, con la piccola differenza che adesso lui non è ubriaco.

/////////

Che capitolo di merda....

#KYLE

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