Capitolo 23
Hello, can you hear me?
Adele.
Una fastidiosa luce di un tono leggermente diverso dal normale filtra dalla finestra e mi fa aprire gli occhi. Per un momento mi sembra di star sognando ma poi mi accorgo di essere distesa su un letto diverso, in una stanza diversa e tanto tanto rosa.
Mi stiracchio leggermente e mi alzo seduta. "Sono nella casa delle bambole." Mi esce spontaneo.
"Buongiorno. Non ti disturbare a fare le coperte, perché ho intenzione di farle cambiare." Dice con una faccia disgustata.
Alzo le spalle.
"Grazie per avermi fatto restare." Dico. Non so cosa succederà dopo, ma devo parlare a Dylan. Devo spiegargli tutto ciò che è successo, e chiarire. Non può finire così tra me e lui..
"Posso sapere cosa è successo?" Chiede mentre è intenta a pettinarsi i capelli.
È già pronta: indossa un paio di denim, un lupetto di un rosa chiaro e un paio di stivali che arrivano al ginocchio.
"Perché mi dovrei fidare di te?" Chiedo curiosa.
"Be' io mi sono fidata di te, e ti ho lasciato dormire a casa mia." Ribatte.
Sospiro. "Si è accorto che lavoro a casa sua come baby sitter e mi ha lasciata... e cacciata." Aggiungo.
Si gira di scatto. "Lavori a casa sua?" Chiede come se avessi appena detto una parolaccia.
Annuisco.
"Capisco adesso. Toccargli la sua famiglia è un colpo molto basso, non ci voleva un genio per accorgersene." Dice.
"Non è soltanto questo!" Quasi urlo ma poi abbasso la voce. "C'entra quella Denise.." gestiscolo con le mani per rendere teatrale la mia antipatia nei suoi confronti.
Mi guarda come per farmi continuare. "Per ripicca è andato ad aiutarla a tingere delle cavolo di pareti, visto che lei non poteva avendo le stampelle." Faccio le virgolette con le dita.
Bugiarda del cazzo.
"Certo.. che siete proprio strani voi due. Ma non ti nascondo che al tuo posto avrei fatto la stessa identica cosa." Dice.
"Non la sopporto, mi sta proprio qui"- mi indico la gola-" e non mi va proprio giù." Dico sfogandomi.
"Abbiamo più cose in comune di quanto pensi."
No.
"Devo andare.." dico rivestendomi.
"Dove andrai?" Chiede leggermente interessata.
Che fine ha fatto Ashley?
"Non lo so.. in questo momento mi interessa solo chiarire con lui." Ne ho bisogno più dell'aria che respiro.
"Posso darti un consiglio?" Alzo le sopracciglia incredula.
"Non perché siamo amiche o cose del genere" si affretta a dire.- "mi sta sul cazzo Denise e farei di tutto per ostacolarla." Spiega.
Annuisco ma sono sempre più confusa dal suo comportamento.
"Il tuo carattere è simile al mio anche se mi è difficile ammetterlo. Per colpa di questo ho perso Dylan nonostante sia stato per me solo e unicamente un puntiglio. Non stargli troppo addosso e non pressarlo.. è proprio per colpa di questo che probabilmente me lo sono fatta scappare."
Sono leggermente infastidita sapere che Dylan provava qualcosa per Ashley, ma ascolterò il suo consiglio. Devo smetterla di essere così impulsiva e tutto quello che farò è calmarmi e parlargli tranquillamente.
Sarà difficile..
"Non so perché tu mi stia dicendo tutte cose ma sei l'unica che mi sta aiutando, quindi ti ringrazio." Dico sinceramente.
Alza le spalle in segno di risposta.
Usciamo insieme di casa e mi dondolo sui talloni non sapendo cosa dire.
"Be' ciao e grazie di nuovo."
"Sei hai bisogno dove stare.. puoi sempre venire qui.." dice in imbarazzo.
Annuisco.
Ci mancherebbe anche che ci abbracciassimo. Non succederà mai e poi mai.
Sale sulla sua lussuosa audi rosa.
Davvero permettono di personalizzare un auto di quel colore osceno?
Cammino un po' in fondo alla strada e prendo il primo taxi che trovo. Nel tragitto penso a tutte le cose che potrei dirgli, forse gli è passata l'arrabiatura oppure non vuole più vedermi in vita sua come ha detto.. non lo so, cazzo. Le paranoie si fanno spazio nella mia testa e io prego di trovarlo a casa prima che vada a scuola.
Il taxi si ferma e io prendo un respiro profondo prima di scendere e bussare la porta. Ho le chiavi, ma non ho il coraggio di entrare. Ho paura.
Sto seriamente considerando di andarmene prima che la porta mi venga aperta, ma non da lui.
Denise mi squadra da testa a piedi e io mi strozzo con la mia stessa saliva nonostante non abbia aperto bocca.
Che ci fa a casa sua? Ha passato la notte con lei? Mi ha tradita subito dopo che è tornato a casa? Mi ha già dimenticata?
Mille domande balenano la mia mente, e inizio a pensare i molteplici modi in cui potrei ucciderli entrambi.
Perché mi ha fatto questo? Non mi ama quanto diceva di farlo. Mi ha detto che niente e nessuno, tanto meno lei riusciranno a separarci.
Dentro di me lo sapevo già, ma ho sempre fatto finta di niente ascoltando le sue stupide parole. Ecco quanto ci vuole per dimenticarsi di una persona: niente.
"Ally?" Chiede come se fosse strana la mia presenza qui. Ed effettivamente lo è, merda.
Non so che dire. La cosa più sana e sensata da fare è andarsene via, invece rimango ghiacciata di fronte a lei.
"Chi è?" Si sente in sottofondo. La sua voce mi distrugge.
Ho il cuore in gola soprattutto quando spalanca la porta e rimane a fissarmi per una manciata di secondi. Vorrei sotterrarmi in questo preciso istante.
"Ally io.." dice realizzando ciò che sta succedendo.
Guarda me poi Denise e non dice niente.
Perché non parla?
Non sono sicura di voler essere umiliata più di quanto lo sono già stata, quindi a passi lenti indietreggio e faccio per andarmene. Una stupida e fottuta lacrima scorre il mio viso, con una manica la asciugo velocemente e cerco di respirare più profondamente di quanto posso.
"Ally aspetta!" Mi tocca il braccio ma io do uno strattone per liberarmi nonostante mi senta priva di forze.
Non può essere l'amore a distruggermi.
"Ally, cazzo!" Grida mettendosi di fronte a me.
Abbasso la testa perché so che se incrocerei il suo sguardo piangerei come se non esistesse un fottuto domani.
"Non è come pensi." Dice e io indietreggio per mantenermi a debita distanza da lui.
"Non ha alcuna importanza."- riesco a dire "va' pure da lei." Dico ed è ormai troppo tardi per fermare le lacrime.
Io avrò pure sbagliato, ma lui è caduto in basso. Troppo in basso che non lo credevo neanche possibile.
Si passa una mano fra i capelli e mi guarda dritto negli occhi. "Non- non volevo cacciarti via ero ubriaco, cazzo." Dice e io mi sento ancora più male.
Sono un po' sollevata dal fatto che non era intenzionato a cacciarmi come un bastardo senza cuore, ma il fatto che fosse ubriaco significa che ha fatto qualcosa con lei. Altrimenti perché erano a casa insieme?
Ho il volta stomaco, non posso pensarci.
"Devo andare." Dico.
"No, no, merda tu non te ne vai." Dice.- "Io. . Io ti odio per quello che hai fatto, ma non andartene, non hai un posto dove andare. Mi arrangerò.. " dice spezzandomi il cuore in mille pezzi
La sua unica priorità al momento è che io non ho un posto dove stare. Mi odia, non mi vuole più vedere. Se ne vuole andare... magari da Denise. Merda no.
"Vaffanculo! Io sto bene, hai capito?"-Lo spintono con tutte le forze rimaste nel mio corpo. "Non ho problemi a rimanere in mezzo alla strada. È questo che ti preoccupa, no? Tranquillo non arriverò mai a farti pena." Grido con gli occhi che bruciano.
Sono venuta appositamente a chiarire le cose, ma a lui non interessa. Era tutta una scusa per liberarsi di me e stare con Denise.
Io lo amo, ma lui non più.
Io voglio lui, ma lui vuole lei.
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