Cap.17
"I più deboli si vendicano.
I più forti perdonano.
I più felici dimenticano."
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Si stese sul letto sfinito, doveva trovare una soluzione per questo casino che avevano combinato, sicuramente ci sarà anche lui di mezzo anche se non aveva fatto nulla, guardò la stanza, non era cambiata per niente da quando di erano trasferiti, lui e suo fratello, lì, chiuse gli occhi per poi mettersi un braccio sopra di essi, ora sapeva dove si trovava la residenza di Nightmare ma sarebbe stato difficile arrivarci, non pensiamo a come accedervi, sicuramente quello scheletro monocratico avrebbe fatto di tutto per non farli entrare, era diventato forte da l'ultima volta che lo aveva incontrato, e la ragazza, sicuramente, non avrebbe trovato ragioni per ritornare da lui, come non contradirla, dopotutto l'aveva trattata malissimo quando conviveva con loro, che poteva farci, pensò, dopotutto era il suo carattere, ciò non spiega il volerla di nuovo con se, era iperprotettivo con le sue prede, tutti lo sapevano, ma quando se ne andava la lasciava andare per cercarne un'altra, ormai stanco di 'giocarci' con essa, invece, con quell'umana, tutto era diverso, non era come gli altri, riusciva a capirlo, in un certo senso, e faceva rinascere una parte di lui che pensava fosse morta, assieme alla sua sanità mentale, grugní infastidito, quando la pensava la sua anima faceva male, pensava che avesse qualcosa, spiegò tutto alla scienziata che, invece che dargli risposte, gli sorrise dicendogli che doveva arrivarci da solo, ciò lo fece confondere ancora di più, si alzò per poi uscire, sentiva suo fratello parlare con qualcuno al piano di sotto, riconobbe la figura, quella dannata di Undyne, come la odiava, si nascose dietro la ringhiere a muretto per ascoltare il tutto.
"Non saprei Pap, è diverso da come lo conoscevo." , disse la donna, stavano parlando di lui, "L'hai notato anche tu allora, non era una mia impressione a quanto pare.", strinse i denti, dove volevano arrivare con tutto ciò?, "Tutti ormai l'avranno capito, solo lui è troppo ottuso da non arrivarci.", il fratello rise, poi sentì un rumore metallico, sicuramente stavano cucinando, alzò l'occhio al cielo, spaghetti, come non potevano mancare, "Dici che lui... ", non ebbe modo di finire la frase che la donna lo interrompe con un "Si, Pap.", un'altro rumore, questa volta molto più lieve, poi dei singhiozzi, si alzò per poi scendere per controllare la situazione, suo fratello stava piangendo mentre la donna rialzava il cucchiaio di legno, non capive del perché di quelle lacrime, tossí falsamente per avere la loro attenzione, venne subito stresso dall'abbraccio di suo fratello.
"Sono così felice, Sans."
Gli disse, non capiva, di cosa doveva essere felice?, vide la donna sorridere per poi scuotere il capo, se ne andò dicendo che aveva delle commissioni da fare, come regina non doveva mancare a palazzo per troppo tempo, ricambiò l'abbraccio, ancora stranito.
Si sedettero sopra al divano, per poi guardare Mettaton in TV, suo fratello era felice di vederlo, dopotutto era un suo fan, mentre lui guardava verso la finestra, precisamente dove lei si sedeva per guardare fuori, le piaceva da quanto aveva capito.
"Ti manca, Sans?"
Si girò verso il fratello per poi riguardare di nuovo quel punto, mancare, che verbo buffo, non l'aveva mai usato, per nessuna frase, ma ora gli sembrava molto adatto, appoggiò il viso sopra la mano mentre teneva il gomito sul braccio del divano, continuava a guardare quel punto, non sapeva come rispondere, rimase in silenzio, molte volte esso era la risposta per tutto, suo fratello riportò l'interesse sul programma, l'unico nell'Underground, riusciva ancora a vedere lei, mentre guardava la neve cadere per poi sorridere a qualche ricordo felice o vedendo i bambini giocare, la vedeva mentre disegnava o quando parlava con suo fratello, molte volte erano argomenti culinarie o di ciò che accadeva nei paraggi, poi vedeva il suo sguardo, rivolto verso di lui, e il sorriso che gli rivolgeva, quelli erano casi molto rari, o un disegno fatto da lui, incerta sul farglielo vedere oppure no, gli piacevano, non poteva mentire, ma quando c'era lei doveva fingersi disinteressato, lo sguardo triste era la cosa che non gli andava giù quando si trattava di lei, ricordava quando aveva gli incubi e che bastava un solo suo tocco per calmarla, molto spesso dormiva con lei, non che gli dispiacesse, era bello vedere il suo viso rilassato, ricordava anche quando le fece quelle ferite alle gambe, quanta rabbia nei confronti di suo fratello che la teneva sempre con se, lo guardò di nuovo, anche lui era cambiato, non avrebbe mai protetto un'umano o, persino, aiutarlo nel suo malessere.
"Si, mi manca, Pap."
Disse semplicemente, avrebbe fatto di tutto per riaverla, costi quel che costi, ma prima doveva risolvere questo nuovo problema, quegli sciocchi non avevano pensato a l'eventualità che Dream fosse suo amico e che glielo avesse detto, sicuramente prima a Ink poi a lei, ma era strano, poteva fare solo pochi teletrasporto se era in quella condizione e Ink si sarebbe vendicato subito, deglutí di nuovo, l'aveva detto prima a lei e se verebbe a saperlo, Ink, non lascerà nessuno illeso, anche se andava contro la sua natura.
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Hai spaccato un muro, letteralmente, dopo il racconto di Dream, per sbollire la rabbia, ora stai cercando di dormire, ma le parole del tuo amico non ti lasciano riposare, sapevi che erano dei esseri spregevoli, sospiri, non te lo aspettavi dallo scheletro che conosci, forse non lo conosci come pensi, senti l'aura dell'anima dello scheletro con cui hai sviluppato un patto essere affianco al tuo letto poi un peso si siede su di esso, apri gli occhi, incroci i suoi occhi blu, stà sorridendo, ti metti a sedere, sarà un nuovo incarico, pensi.
"Dobbiamo fermare i piani della MOB."
Senti Gaster ridere divertito mentre tu alzi gli occhi al cielo, non hai voglia di incontrare quei sciocchi ma poi ti viene in mente il discorso di Dream ed diventi subito seria, li pagherai con la stessa moneta, Nightmare estende il suo sorriso, vedi una figura appoggiata alla porta, Cross è indifferente a tutto ciò ma sembra determinato a finire il prima possibile questa missione, ti alzi da letto assumendo la tua forma 'omicida', vicino ai tuoi piedi si apre un portale, ci salti dentro seguita dagli altri due, arrivata ad uno Snowdin, ti guardi intorno, tutti sono vestiti come delle 'brave ragazze', "Lust!Tale", senti sussurrare da uno dei due scheletri, storci il naso, lo scheletro monocratico di prende per il polso e ti trascina verso una meta, Grillby's, apre, con un calcio, la porta del locale, riconosci quello che dovrebbe essere il Sans di quell'universo che si avvicina a voi con un sorriso tutt'altro che rassicurante, che a te non fà nulla ma lo scheletro, che tiene ancora il tuo polso, ti mette dietro di lui facendoti da scudo, ti ricordi le parole dello scheletro melmoso, devi fare finta, nascondi il viso dietro le spalle di lui, è, sorprendemente, più alto di te di qualche centimetro.
Uno scoppio, lo scheletro ti lascia mentre tu infilzi, con un osso, l'altro Sans, tutti quello che sono lì dentro si alzano per soccorrere il loro amico, che stà morendo pian piano sotto ai loro occhi, vengono attaccati, sono molto deboli, riducete il locale pieno di polvere in poco tempo, uscite da esso per poi andare verso il 'principe degli incubi', lo trovate nel pieno di una lotta, storci di nuovo il naso, la MOB, ti ritrovi a pensare prima che dei Gaster Blaster vi circondino, ti smaterializzi sopra ad una casa, schivi degli ossi e cerchi di non essere presa dalla telecinesi, abbastanza difficile ma con l'allenamento hai imparato, guardi Gaster, che ti incita ad attaccare, ma tu stai cercando uno scheletro preciso, avete capito di chi parlo, vero?
"È da un pò che non ci si vede, ragazzina."
Fai comparire degli ossi mentre ti giri, Fell!Sans è davanti a te che fischia sorpreso, mugoli arrabbiata, eppure hanno la stessa voce, impossibile, sorride contento mentre infila le mani nelle tasche della felpa, con uno schiocco fai apparire dei Gaster Blaster che lo circandano, alza le mani, divertito, sei diversa dall'ultima volta che vi siete incontrati, prima eri più indifesa, ora, invece, sei più agguerrita che mai, sorridi mentre gli occhi si illuminano di una strana luce, devi fargliela pagare, inclini la testa, lo vedi sudare freddo e si guarda intorno, tutti i suoi compagni sono occupati in un lotta o con Cross o con Nightmare, tranne uno, stai per dare via ai Gaster di dare fuoco ma una figura, nascosta tra gli alberi, ti ferma, guardi lo scheletro, non hai tempo di giocare con lui ora, corri verso di essa, facendo scomparire i Gaster Blaster, la cerchi tra gli alberi della foresta, quando arrivi, quasi, al margine di essa, dove si trova il fiume, lo vedi lì in piedi che ti dà le spalle, stringi le mani in pugni, sopiri per calmarti.
Lo vedi girarsi lentamente, quel sorriso di cui tanto avevi paura, ora, non ti fà alcun effetto, rimani indifferente mentre senti la mente e il cuore lottare fra di loro, in che schiera potevi partecipare non lo sapevi, se da un lato volevi fargli del male, come lui lo aveva fatto a te, l'altro diceva di lasciarlo andare, di chi ti potevi fidare?
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