2. When Blue Meets Green
Harry stava ascoltando gli insegnamenti di sua madre sul contatto con la natura, come parlare e come chiedere aiuto alla natura in modo gentile, cordiale.
"Madre, non capisco, perchè? Ci parlavo anche prima" borbottò Harry chiudendo l'ennesimo libro sulla Natura e la madre rise leggermente
"Perchè, mio caro figlio" iniziò sua madre mentre si avvicinava ad Harry che si era disteso sul letto poggiandosi il libro sugli occhi come per dormire "Sei un nobile principe, la Natura ha ascoltato i tuoi desideri e le tue parole ancora prima che tu potessi parlare, è giusto che tu impari a parlarle nel modo più delicato possibile, come sussurri" continuò ed Harry si tolse il libro dalla faccia
"Ma io l'ho sempre fatto" disse e la madre sorrise dolcemente
"Quello che ti sto insegnando, sono delle parole, delle frasi che ti aiuteranno nel caso di... possibili guai" disse la madre facendo corrugare le sopracciglia ad Harry
"Cosa?" chiese sedendosi sul letto e Anne gli accarezzò i capelli sorridendo leggermente
"Ion nìn, i tempi di guerra potrebbero essere vicini" disse affranta la regina con un sorriso amaro "Il nostro mondo è dominato principalmente dalle sei razze" disse Anne e Harry sospirò
"Nani, Orchi, Spiriti, Dulun, Elfi e Umani" elencò e la madre annuì
"I Nani vivono nelle loro fortezze in modo pacifico senza dire a nessuno le strade per le loro fortezze più importanti... Gli Orchi vivono nelle zone più oscure del Regno insieme a degli animali pericolosi per tutti. Gli Spiriti sono degli esseri senza una forma precisa, pacifici che possono guidare verso la salvezza o verso la rovina i viaggiatori delle loro zone. I Dulun sono dei mostri che di giorno sembrano normali elfi o umani, e di notte si trasformano in bestie pericolose... E poi ci siamo noi... Elfi e Umani, uniche razze costantemente in conflitto" sussurrò sconfitta la madre per poi guardare il figlio "Io voglio solo insegnarti a saper ascoltare e proteggere la Natura"
"Va bene madre" sussurrò Harry guardando il suo marchio per poi sorridere e alzarsi indossando la sua camicia bianca in tessuto morbido e delicato, i suoi pantaloni blu scuro ed i suoi stivali neri di media lunghezza, pronto per uscire per andare a cavalcare
"Mi raccomando, attento e non andare troppo lontano" disse sua madre e Harry rise leggermente andandole incontro per darle un bacio alla guancia
"Starò attento" disse per poi notare la madre prendergli il polso
"Non sparirà mai" sussurrò e Harry sorrise leggermente
"Sai, madre... A volte, credo lei mi tratti come... un amico speciale" sussurrò e la madre alzò lo sguardo verso il suo bambino dagli occhioni verdi, aveva un sorriso timido. E fu lì che la madre poggiò le mani sulle sue spalle avvicinandosi lentamente con un bellissimo sorriso
"Perchè tu sei il bambino più speciale di tutto il Regno, il mio bambino" disse sorridendo e Harry chiuse gli occhi sorridendo mentre la madre poggiava le labbra sulla sua fronte
***
"Che palleeee"
"Siamo arrivati?"
"Ma poi, dove dobbiamo arrivare? Me lo sono dimenticato"
"Oh Dio, mangerei un cinghiale intero"
"Ma non possiamo accamparci qui?"
"Ragazziiiiiii, qualcuno mi può rispondere?"
Knut grugnì all'ennesima richiesta di Edgar, Louis stava per perdere la pazienza, ma cercò di trattenersi continuando a trottare per una stradina della Grande Foresta, un'enorme, quasi infinita distesa di alberi che segnavano il grande confine fra il Regno degli Umani e quello degli Elfi.
"Edgar, ti taglio la gola se continui" disse Knut dandogli uno spintone facendolo cadere quasi da cavallo
"Quattro giorni a cavallo, non mi sento più le palle" borbottò Jack sorseggiando qualcosa di alcolico dentro una piccola borraccia
"Come se ti servissero" disse Cassandra ridacchiando insieme a Knut ed Edgar mentre Louis sospirava pesantemente ed abbozzava qualcosa sul suo taccuino
"Hey, sei davvero una stronza" rise Jack e Cassandra si passò le mani ai capelli rossi per poi avvicinarsi con il cavallo a Louis
"Hey, grande viaggiatore, potresti divertirti un po' con noi" disse guardandolo e Louis alzò gli occhi per guardarla e sorridere acidamente
"Sto lavorando" disse semplicemente e Cassandra rise
"Wow, ci tiene davvero a quei soldi" commentò Knut facendo ridere tutti quanti a parte Louis che più che ridere con loro voleva soltanto prenderli a colpi di zoccoli con il suo meraviglioso Arione nonché unico migliore amico che avesse mai avuto
"Se non sbaglio, il grande viaggiatore, vive a Nephil" disse Jack guardando Louis che non lo degnava di uno sguardo continuando a guardare il suo taccuino
"Quel buco di paese dimenticato da Dio?" chiese divertito Knut e Louis li guardò sorridendo
"Si, quello che fu quasi coinvolto nella grande guerra, ci sono ancora le deliziose case bruciate?" chiese divertita Cassandra e Louis si stette zitto guardando il suo taccuino
"Che rude Cassandra, di sicuro non deve essere bello vedere ogni giorno la distruzione negli occhi dei cittadini di quel luogo... Brutto appartenere a quel buco per un grande viaggiatore, eh?" lo pizzicò Knut facendo ridere leggermente i mercenari
"E voi, se non sbaglio non avete neanche una casa, credo che voi siate messi peggio di me" disse Louis sorridendo angelicamente zittendoli
"A volte è meglio non appartenere ad un posto, mio caro grande viaggiatore" disse Jack mentre Edgar faceva l'idiota guardandosi attorno e ridendo, sembrava un po' rincoglionito, ma Louis non se lo voleva far scappare
"Non apparteniamo a nulla, e ci piace la nostra vita piena di divertimento" disse Cassandra per poi guardarlo "E piacere" sussurrò a Louis che alzò gli occhi al cielo divertito mentre faceva trottare più velocemente Arione portando la ragazza a sorridere divertita e maliziosa
"E tu Louis?" insisté la ragazza cavalcandogli accanto "Appartieni ad un luogo?" chiese e Louis sorrise guardando in avanti, sembrava divertito
"Il mio paese"
"Stronzate, sei un viaggiatore. Se appartenessi davvero a Nephil, non prenderesti l'opportunità di viaggiare ogni volta che ti si presenta davanti o addirittura cercarla" disse Cassandra ridendo facendo annuire leggermente Louis
"Credo che ancora... Non abbia trovato il posto a cui appartengo, sono solo... alla continua ricerca" rispose sincero e Cassandra sorrise vittoriosa leccandosi le labbra
"Noi apparteniamo solo alla nostra spada" disse fiera facendo esultare e ridere Knut, Jack ed Edgar mentre Louis ruotava gli occhi divertito
"E ai soldi, mia cara sorellina, non dimenticarlo" disse con fare ovvio Jack, e Louis per un attimo si bloccò quando capì solo in quel momento che loro due erano legati dal sangue della stessa famiglia
"Appartenete a qualcosa di così materiale... Ma beh, se vi porta felicità solo questo nonostante sia povero come contenuto nel cuore, allora chi son io per giudicare?" chiese Louis ed i quattro si guardarono inarcando il sopracciglio
"Ci sta insultando?" chiese Edgar quasi ringhiando e Louis cercò di non scoppiare a ridere
"Il grande viaggiatore Louis Tomlinson parla più come un principe che un semplice ragazzo di umili radici" commentò ridacchiando Jack e Louis rise leggermente
"Sono solo un amante dei libri" disse semplicemente per poi alzare lo sguardo e fermarsi non notando mai una fine in quell'enorme distesa di alberi
"Ragazzi, dove stiamo andando?" chiese Edgar ridendo come un idiota e Louis sospirò
"Questa foresta sembra davvero infinita... camminiamo da giorni qui dentro" sospirò e Knut sbuffò come un maiale, Louis continuava a pensare che il suo nome gli stesse perfettamente dato che sembrava un animale.
"Abbiamo superato i famosi insediamenti del Re, ma le zone in cui siamo, sono totalmente sconosciute a tutti" osservò Cassandra guardandosi attorno concentrata
"E non abbiamo incontrato neanche qualcuno da uccidere e derubare, questa si potrebbe considerare una caccia andata a male" concluse Jack scendendo da cavallo insieme ad Edgar
"Cos.... Che state facendo?" chiese Louis, e Jack lo guardò con fare ovvio mentre Cassandra e Knut scendevano dai cavalli legandoli velocemente ad un appiglio, per poi tastarne la resistenza per evitare che i cavalli scappassero.
"Sta giungendo la notte, dobbiamo accamparci mio caro viaggiatore, non credo che senza la luce del Sole, tu riesca ad appuntarti le strade" disse Cassandra mentre Louis svogliatamente scendeva da cavallo, e la ragazza si aggiustava i coltelli alle gambe
"Dobbiamo andare a caccia, Jack, Edgar, con me" disse per poi osservarlo "Tu pensa alle tende se non vuoi morire di fame questa notte" continuò sorridendo e Louis ricambiò il sorriso
"Ovvio che no, my lady" disse Louis facendo un leggero inchino facendola sorridere. Ogni sorriso di Cassandra non emanava dolcezza o felicità, ma solo perversione. Era una donna maledettamente bella ma molto... molto furba e avida.
I tre prepararono una trappola vicino il loro accampamento facendo il segno a Knut e Louis del perimetro a cui dovevano stare alla larga
"Quella trappola sembra per catturare un orso" disse Louis incrociando le braccia al petto osservando la rete enorme fatta in corda a terra, nascosta da delle foglie... Il buio giocava a loro favore
"Infatti, Edgar è molto affamato, mai provata carne di Orso? E' gustosa" disse Knut ridendo in modo molto fastidioso facendo ruotare gli occhi a Louis disgustato
"Sempre se al grande viaggiatore non... piaccia qualcosa di più dolce" disse Cassandra avanzando verso di lui che abbassò lo sguardo mentre sentiva la mano della donna intrufolarsi sotto la sua camicia leggera
Louis, in un movimento veloce, le afferrò la mano e girò lo sguardo verso di lei che si bloccò alla vista di quegli occhi blu meravigliosi, freddi come non mai. Stranamente il viso di Louis non traspariva più divertimento o ironia, ma serietà ed un punto di malizia. Okay, Cassandra aveva il suo fascino, ed ovviamente Louis non poteva non reagire alle dita della ragazza che ora lo stava guardando curiosa
Si avvicinò al suo orecchio e la ragazza chiuse gli occhi sentendo il respiro caldo del ragazzo accarezzarle il collo
"Va a cacciare"
Cassandra aprì gli occhi stupita e Louis sorrise sfacciato togliendo la presa dal polso della sua mano e si allontanò lasciandola perplessa
Louis si sedette vicino al fuoco che aveva acceso Knut dopo aver montato le tende, e sospirò mentre ricontrollava le sue bozze sul suo taccuino cercando di memorizzare in testa le immagini dei posti. Il mondo degli Elfi, nonostante fosse entrato da poco, gli pareva così dannatamente bello e curioso, le piante, i fiori, gli animali erano di un infinita bellezza... C'era tanto da vedere e lui non vedeva l'ora di terminare la missione per poterci tornare senza quei quattro mercenari che lo rendevano nervoso.
"Speriamo che tornino presto, vorrei mangiarmi davvero un orso intero" disse Knut ridendo facendo sospirare Louis mentre metteva a posto le carte nella sua borsa di pelle.
"Puoi dirlo forte, purtroppo non posso mentire a me stesso, in questi giorni abbiamo mangiato solo qualche pezzo di pane e formaggio" si lamentò Louis e Knut annuì
"Pensa a quanto oro riceveremmo tornati dalla missione... Castelli, terre, uomini e donne... La bella vita" disse Knut facendo ridere Louis mentre gli passava una boccetta con del vino molto forte
"Knut, me l'immaginavo che facevi un po' e un po'" disse Louis ridendo mentre sorseggiava,e Knut scosse la testa divertito
"Tu, piccolo bastardo" disse dandogli delle pacche sulle spalle "Mai avuta una donna o un uomo?" chiese e Louis rise mentre agitava leggermente la borraccia di vino
"Un grande viaggiatore non può permettersi di avere una donna o un uomo per la vita" disse Louis "Mio caro compagno d'avventure, molti dicono che oltre ad un grande viaggiatore, sono un grande amante" continuò facendogli l'occhiolino e Knut rise insieme a lui
"Usi il tuo essere grande viaggiatore per circondarti di amanti, dalle persone dove vado io, mi bastano due monete d'oro per averle ai miei piedi" disse Knut e Louis rise mentre gli riconsegnava la borraccia di vino
"Un grande viaggiatore ha un lavoro stressante" si giustificò Louis e Knut rise
"Piccolo furfante" lo insultò Knut ridendo "Ti credevo un nobile di cuore" continuò mentre beveva lasciandosi all'alcool mentre gli occhi azzurri di Louis fissarono il fuoco che scoppiettava davanti a lui
"Eppure deve essere bello..." sussurrò Louis con lo sguardo mentre una leggera brezza si faceva spazio scostandogli leggermente i capelli
"Cosa? Avere tutte le donne e tutti gli uomini?" chiese insolente Knut mentre beveva. Nel mondo degli Uomini non fregava tanto del sesso dell'altra persona, sotto quel punto di vista, erano tutti aperti mentalmente, sopratutto i ceti più bassi. I nobili ovviamente avevano l'obbligo di sposarsi con delle donne per poter continuare la dinastia, ma per il resto, non c'era alcuna legge che vietava le relazioni con lo stesso sesso.
"No" sussurrò Louis mentre sorrideva notando delle lucciole viola alzarsi leggermente sul cielo sentendo l'aria fresca di quel grande regno entrargli nei polmoni, era così... fresca, libera, leggera. Sembrava strano pensarlo, ma lui sentiva una strana sensazione... Quel posto era magico, era logico.... Ma forse le sue sensazioni non erano state scombussolate da quella certezza, era per qualcosa che non avrebbe mai capito a pieno, e lo sapeva. Così alzò lo sguardo seguendo quelle meravigliose lucciole viola che brillavano particolarmente verso la Luna che sembrava quasi brillare oltre che splendere. Si strinse automaticamente il ciondolo al collo che aveva sempre avuto e sospirò "Avere una persona che ti rubi il cuore per custodirlo per sempre nel suo petto sapendo che tu abbia il suo..."
***
"Principe Harry, dobbiamo ritornare" disse il soldato a Harry che sorrise come non mai guardandosi attorno
"Solo... Solo un attimo" sussurrò Harry a cavallo del suo meraviglioso cervo enorme con delle corna splendide ed il manto bianco "Non trovi siano bellissime, Aranvar?" lo chiamò con il suo nome elfico e l'imponente cervo chiuse gli occhi quasi come per godersi quella quiete
"Principe, non mi pare sia giusto. Sua madre gli ha detto di non sfruttare il suo... dono, per crearsi scorciatoie per raggiungere nuovi luoghi del reame" disse il soldato affiancandosi, e Harry chiuse gli occhi mentre per tutta la grande pianura, che finiva verso l'enorme distesa di alberi, soffiò un legger vento che fu quasi come un sussurro per gli elfi
Harry d'un tratto notò in lontananza delle splendide lucciole viola alzarsi da una parte della foresta, erano tutte in fila e segnavano con la loro luce un filo di luce verso la Luna, era uno meraviglioso spettacolo
"Sono splendide! Devo vedere più da vicino" disse Harry facendo correre Aranvar che saltò dalla pianura nel nulla. Il polso di Harry si illuminò leggermente e dalla terra si innalzarono dei pilastri di pietra e terra su cui il cervo appoggiava gli zoccoli per poi ritornare al loro posto
"PRINCIPE ASPETTI, NON VADA, NON SI ALLONTANI!" Esclamò il soldato impossibilitato a seguirlo insieme agli altri della scorta increduli nel vedere Harry cavalcare nel vuoto, come se la natura fosse sotto il suo controllo sentendo il desiderio del Principe
"Maledizione, è pericoloso!" esclamò il soldato cavalcando non riuscendo più a vedere il Principe che raggiunse in poco tempo la foresta
"Se entra nella foresta, ci metteremo giorni per trovarlo!" disse l'altro per poi dare un colpo ai loro cavalli facendoli correre nonostante sapessero che non avrebbero mai raggiunto subito il principe dato che dovevano fare il giro della pianura
Harry sorrise non appena entrò nella foresta ed il suo Aranvar correva veloce come il vento che li spingeva come per guidarli.
Harry si bloccò un momento quando sentì dei rumori. Fermò il cervo e scese "Wo, tu stai dietro" gli sussurrò, le sue orecchie a punta si raddrizzarono leggermente attente a ciò che sentivano
Fecero qualche passo insieme quando Harry sgranò gli occhi guardando il suo amato cervo legato e ferito, sentiva il dolore ed entrò nel panico. Si inginocchiò sentendo il dolore dell'animale notando delle lame infilzate nelle zampe, più si muoveva nervoso, più si faceva male ed Harry si sentì distrutto
"SI MANGIA!" esclamò qualcuno e Harry nel panico cercò di ricordarsi del suo dono, sperando di poter parlare alla natura
"Ithil kaluva tielyanna" sussurrò Harry in elfico mentre il marchio dell'Albero della Vita si illuminava ed il cervo risplendeva sempre più di luce. Il principe poggiò i palmi delle mani sulla terra che si illuminò creando delle venature verde acceso "Cuio mae, nin Mellon" continuò Harry notando il suo fedele destriero scomparire in tantissime lucciole che volarono velocemente via.
Sorrise sapendo che il suo amico sarebbe ritornato a casa. Harry non utilizzava la magia, no, non era un incantatore, ma parlava in elfico per conversare con la natura che poteva e non poteva ascoltarlo. Fortunatamente questa volta aveva esaudito il suo desiderio di salvare il suo amico e si sentì il cuore più leggero, non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa di brutto al suo cervo.
"MUOVITI EDGAR, SMETTILA DI MANGIARE QUELLA PIANTA, SEI DISGUSTOSO"
Harry sgranò gli occhi ed iniziò a correre alzando gli occhi al cielo notando la fila di lucciole viola vicine. Corse sperando che la Natura gli stesse indicando un nascondiglio, ma si bloccò quando notò del rosso e del fumo... Fuoco.
"Oh no" sussurrò con gli occhi sgranati facendo qualche passo indietro fino a poggiare i piedi su qualcosa che fece scattare una trappola, ed in poco tempo Harry si ritrovò sospeso per aria, intrappolato dentro una rete di corde
Harry era impaurito, continuava a stringere le corde cercando di trovare un punto debole, la Natura sembrava completamente ignorarlo e lui si sentiva davvero nei casini.
"Non ci credo, la trappola di quell'idiota di Edgar ha funzionato" sentì ridere un uomo con una voce che lo fece tremare leggermente
"Rhach, Rhach!" imprecò Harry nervoso come non mai per poi deglutire sentendo i passi sempre più vicini
"Credo che lui volesse spingere l'animale a correre verso di noi per cadere in trappola, vedi il lato intelligente mio caro compagno d'avventura" sentì da un'altra voce ridacchiando
Harry da sopra, mentre penzolava, notò due figure fermarsi davanti a lui che cercavano di guardarlo
"Non si vede un cazzo, Knut, abbassa lentamente la corda" disse quella voce più delicata, meno terribile, ma Harry non riusciva ad ascoltarla bene dato che aveva ancora il fiatone per la troppa paura ed il battito del suo cuore era talmente forte, da rimbombargli in testa
Il principe si sentì scendere lentamente, il ragazzo davanti a lui teneva una torcia per illuminare leggermente il posto in cui si trovavano.
"Fermo! Fermo..." Louis sgranò gli occhi avvicinandosi con la torcia fino a rimanere da pochi centimetri dalla trappola notando degli occhioni verdi brillanti osservarlo. Harry stringeva con le sue mani la corda ed osservava i suoi occhi azzurri che lo scrutavano. Louis mosse un po' la torcia per illuminargli meglio il viso e notare i ricci lunghi del principe e rimase fermo per un tempo indefinito, come Harry, a fissarlo... Incredulo della bellezza della creatura che aveva davanti
Gli occhi verdi impauriti di Harry fissavano i suoi blu, color ghiaccio. Il principe lo guardava non accennando nemmeno una parola o un sussurro, era perso a guardare i lineamenti diversi dell'Umano difronte a lui: orecchie con le punte arrotondate, un accenno di barba sul viso, i capelli castani.
Louis invece sembrava confuso mentre lo guardava, spostò ancora la torcia e notò le orecchie a punta del ragazzo che subito cercò di nasconderle mettendo davanti i ricci, ma ormai lui le aveva notate
Louis si avvicinò ancora di più, e fu faccia a faccia con Harry che continuava a guardarlo con i suoi occhioni verdi e la bocca socchiusa. Harry inclinò di poco la testa e Louis corrugò le sopracciglia
"Chi sei tu?" chiesero entrambi allo stesso tempo
- COSO AUTRICE -
Aranvar = nome elfico che significa "Protettore del Re" gn
Ed ecco l'incontrooooooo! A caso, come sempre
Da notare i piccoli accenni di Ready To Run, rido
E finalmente inizia la "vera" storia, aww
Adoro scrivere i fantasy, voi non avete idea della libertà che mi da, è un mondo tutto mio dove posso far accadere cose così strane inventate da me senza che mi senta tipo fuori tema o altro, boh, adoro
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ci vediamo al prossimo!
Zau *agita la manina*
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