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1. You can make us the real World's Kings.

"Wow" sussurrò Louis non appena gli zoccoli del suo maestoso cavallo nero si fermarono davanti l'enorme ed imponente castello del Re

Si guardava attorno notando la gente non stanziarsi troppo al castello, il Re aveva imposto secondo la sua reale legge, di non importunare mai i soldati, e di sopratutto mai mettersi sulla strada che portava dritta al castello. Le mura erano alte ed incutevano abbastanza inquietudine, i cannoni erano puntati, quasi come se fossero perennemente carichi pronti a sparare, contro il paese e tutto ciò che vi era vicino.

Sua Maestà Richard I era stato il generale che condusse la guerra contro gli Elfi riuscendo a distruggere completamente i paesi delle zone limitrofe del Castello procurando gravissime perdite alla loro razza. Un generale spietato, concentrato principalmente sulla potenza militare. Tutti avevano paura di lui semplicemente perchè era potente ed ogni uomo era fiero di seguirlo nella ricerca malsana di più potere. 

Louis scese da cavallo e fece un piccolo nodo alla staccionata vicina a quella dei cavalli dei due soldati che l'avevano accompagnato.

Durante quei giorni, il liscio sorrideva appuntandosi mentalmente e facendo qualche bozza sul suo taccuino, delle zone nuove che ancora non aveva conosciuto del Regno degli Umani. I soldati subito lo spinsero verso l'interno del castello ed il liscio sospirò

"So camminare" disse dimenandosi dalla presa di quei due che lo guardarono male

"Allora muoviti, il Re non vuole perdere tempo, e neanche noi" disse uno facendolo sbuffare 

"Ci so andare da solo, levatemi le vostre sudicie di dosso" disse liberandosi velocemente della loro presa sulla spalla "Non sono un fottuto prigioniero"

Iniziò a camminare guardandosi attorno notando il castello spoglio, maledettamente orribile. Eppure era strano per lui, nei libri che leggeva di storia prima della grande guerra, il castello degli Umani era di una grande bellezza, non aveva mura così dannatamente alte, non aveva i cannoni messi in modo tale da far trapelare la voglia di guerra del Re... Era tutto così diverso dalla realtà dei libri... che Louis stentava a crederci 

Entrò nella sala udienze e si ritrovò alzato con i piedi poggiati  sul tappeto rosso, guardie ovunque ed il trono al centro con il Re che alzò lo sguardo e sorrise, più che sorriso sembrava un ghigno.

"Ecco il viaggiatore di cui tutti parlano, il famoso Louis Tomlinson" Louis alzò lo sguardo fiero non facendo trapelare alcuna emozione. Era calmo, ed i suoi occhi blu erano fissi sulla figura del Re che si alzò dal suo trono mentre faceva strisciare il suo mantello rosso pieno zeppo di gemme preziose sul pavimento. La corona che portava alla testa era d'oro ed aveva incastonate delle pietre grandi di inestimabile valore, le dita delle mani le aveva piene di anelli disgustosamente grandi. Il viso era segnato da alcune cicatrici provocate dalle chissà quante guerre che aveva passato, gli occhi scuri lo fissavano da capo a piedi come per studiarlo mentre la mano sinistra si poggiava sulla barba marroncina, come i suoi capelli, accarezzandola leggermente 

"Si, sua maestà, sono io" disse Louis incrociando le braccia al petto ed il Re lo guardò divertito 

"Non si usa nel tuo paese inchinarsi difronte al proprio Re?" chiese e Louis deglutì cercando di non dare spazio ai suoi pensieri 

"Chiedo venia, ma non sono stato invitato cordialmente da sua maestà, sono alzato qui davanti a lei da dei minuti e non mi ha nemmeno invitato a sedermi, così beh, se non me lo impone sua maestà come mi ha imposto di venire qui, allora non lo faccio e resto al mio posto" concluse sorridendo sfacciatamente ed il Re si bloccò un momento per poi guardarlo male

"Ti potrei far tagliare la testa per queste insolenti parole, Tomlinson" lo avvertì e Louis sorrise guardando le guardie pronte a sguainare le spade 

"L'avrebbe già fatto, ma ha bisogno di me... O sbaglio?" chiese Louis sorridendo angelicamente ed il Re a quel punto rise divertito 

"Sfacciato e impertinente come molti lo descrivono, Louis William Tomlinson, è un piacere averti nel mio castello, prego" disse il Re facendo segno a Louis di sedersi al tavolo di legno

"Allora, a cosa devo il vostro invito?" chiese Louis poggiando il tallone del piede sinistro sul ginocchio della gamba destra concentrato sullo studio dei dettagli del Re, come per capire le intenzioni prima che lui le dicesse 

"Sto creando una spedizione" iniziò a spiegare guardando Louis mentre le sue mani aprivano un enorme carta che rappresentava in modo non proprio esatto il regno. Non esistevano delle mappe precise, e di alcune zone completamente non esistevano neanche quelle approssimate, era compito di Louis scoprirle e riportarle poi su carta. "Verso la terra degli Elfi" continuò passando il dito dal regno loro e quello degli Elfi catturando l'attenzione di Louis

"Spedizione di che genere?" chiese Louis sempre più curioso ed il Re sorrise 

"Louis, tu puoi rendere noi uomini i veri re del Mondo intero" disse e Louis restò per un attimo sorpreso da quella affermazione

"Io?" chiese ed il Re sorrise sapendo di avere attirato la sua attenzione 

"Come sai... In questo mondo ci sono i Nani, gli Orchi, e altre razze stupide... Poi ci siamo noi, gli Umani e gli Elfi, razze in conflitto da secoli per avere tutto sotto il proprio controllo" disse il Re mentre Louis lo guardava scrutandolo quasi come per guardargli dentro "Il mio Regno, Louis, è instabile... E' questa è colpa degli Elfi" sputò con rabbia "Da quando la guerra è finita con una perdita da parte di entrambi, si sono create delle confraternite che minacciano il mio regno... Ho sentito dei Degir principalmente... degli sporchi traditori... ma sento che c'è qualcosa in fermento nel mio regno" continuò per poi guardare Louis e sospirare

"Dopo la guerra, quegli maledetti Elfi si sono rinchiusi nelle loro terre, pochi si azzardano ad attraversare il nostro Regno" raccontò appoggiando la schiena contro la sua poltrona ben curata nei minimi dettagli mentre Louis lo ascoltava incrociando le braccia al petto "Di conseguenza, Louis" disse dandogli qualche pacca sulla spalla facendolo un attimo scomporre

"Ho mandato diversi mercenari a costruire delle piccole basi nelle zone degli elfi, loro credono che sia un modo da parte nostra per cercare di integrarci a loro" rise e Louis inarcò il sopracciglio "Ma la verità è che mi serve sapere, conoscere il loro territorio per mettere fine a tutto questo"

"Aspetti" disse Louis alzandosi notando il Re alzarsi "Cosa significa?" chiese stupito ed il Re rise leggermente 

"Voglio che tu vada in spedizione nei loro territori, voglio che tu conosca ogni strada, ogni sentiero per arrivare al castello così da poter ritornare e dare la possibilità a me di guidare l'esercito dritto al cuore degli Elfi" concluse lasciando Louis completamente zittito 

"Una guerra..." sussurrò ed il Re sorrise 

"Sarà la più semplice, gli Elfi, senza la famiglia nobile, non sono nulla. Basta che la famiglia reale muoia, e loro non avranno più una guida e senza guida, sarà un gioco da ragazzi sterminarli" spiegò e Louis deglutì 

"Ho letto che voi conoscete la terra degli Elfi... Perchè una spedizione?" chiese ed il Re rise

"Quella spedizione la feci molti anni fa... prima della guerra insieme al Re ed alla Regina... La terra degli spiriti..." raccontò per poi guardare Louis "E' lì che i nostri sovrani sono morti, uccisi probabilmente dagli Spiriti... Io sono riuscito a resistere e ritornare nella nostra Terra e sono diventato Re perchè dovevamo essere potenti e preparati per la guerra" spiegò il Re e Louis annuì leggermente 

"Lei mi vuole mandare con dei mercenari in quelle terre sconosciute a noi?" chiese nervoso ed il Re lo guardò serio come non mai

"Non credo che ti stia passando di testa di rinunciare, no?" chiese ridacchiando "Anche perchè ti sto dando l'opportunità di viaggiare e di fare il tuo lavoro pagandoti profumatamente" e Louis sentendo quella frase deglutì

"E' vero" disse Louis incrociando le braccia "Ma non partirò con dei mercenari, sono uomini rozzi, che non si sanno stare zitti. Un geografo ha bisogno di concentrazione per lavorare" continuò ed il Re rise 

"Anche della testa sulle spalle, credo" aggiunse il Re "Ci sono zone dove neanche gli Elfi si azzardano ad oltrepassare... Tu hai bisogno di protezione, e non credo che tutti gli Elfi ti vedranno di buon grado dalle loro parti" spiegò e Louis si morse il labbro 

"Fateli entrare" il Re urlò e Louis volle quasi scappare quando gli si presentarono davanti tre uomini alti, muscolosi, con delle armature pesanti e dei ciondoli al collo con le ossa delle teste di chissà quali animali, ed una ragazza dai lunghi capelli rossi, gli occhi civettuoli, con addosso dei pantaloni in pelle nera ed un top nero, mentre ai fianchi aveva una cintura con un teschio al centro 

"Ciao dolcezza" disse la ragazza guardando Louis dalla testa ai piedi facendogli l'occhiolino con fare perverso e Louis sorrise senza secondo fine "Sono Cassandra"

"E' lui quello che farà i disegnini?" chiese divertito un ragazzo guardando Louis che ricambiò lo sguardo 

"Si" disse Louis guardandolo dalla testa ai piedi "Disegno la strada per la vittoria del Re, niente di che" si schiarì la voce con aria di sufficienza "Piacere, Louis Tomlinson" continuò tendendo la mano con un sorrisetto

"Knut" disse l'uomo con un viso segnato da chissà quali guai, la barba leggermente accentuata e gli occhi azzurri, strinse la mano a Louis in modo forte per fargli male ed il liscio sorrise ricambiando la stretta senza far trapelare alcun segno di cedimento "Almeno non sei fragile" ridacchiò l'uomo e Louis sorrise in modo acido sciogliendo la stretta 

"Loro sono Jack e lui Edgar" disse presentandogli prima il biondo con gli occhi castani e poi l'altro con i capelli rossi e gli occhi neri. La loro puzza era inconfondibile, si, erano mercenari e Louis si voleva davvero uccidere 

"Allora, credo possiate andare" disse il Re e tutti annuirono

"Fermi fermi" disse Edgar ridendo come un idiota "Qualcuno mi può spiegare? Me lo sono dimenticato" 

"Sul serio?" chiese Louis ruotando gli occhi 

"Partirete oggi stesso verso la terra degli Elfi, il vostro compito è infiltrarvi nel Regno ed arrivare al castello, per tutta la strada, Louis si occuperà di memorizzare i luoghi e le strade per creare una vera e propria mappa del loro Regno" spiegò il Re per poi schiarirsi la voce "E ora andate, più passa il tempo, più i nostri nemici diventano forti!"

Louis venne buttato fuori dal castello insieme a quei tre armadi a ponte e la ragazza, la sua voglia di vivere era scesa a zero, ma almeno una bella sacca d'oro, lanciata dal Re a tutti come anticipo, l'aveva fatto sorridere. 

"Sono tanti soldi" sussurrò Louis guardando tutte quelle monete d'oro per poi sorridere ai mercenari "Forza amici miei, abbiamo un bel viaggio da fare, il tempo è denaro!"

"Così mi piace il piccoletto" disse Knut salendo sul suo cavallo mentre Louis legava la sua sacchetta di monete d'oro alla sella per poi salire e cavalcare insieme a loro

Non gliene fregava niente alla fine di come sarebbero andate le cose. Louis non si poteva tirare indietro, sapeva che se avesse detto no al Re, probabilmente Clarisse avrebbe ricevuto per posta una meravigliosa testa da appendere. Il suo sì valeva tanto, aveva ricevuto tantissime monete d'oro come anticipo, come per assaporare la ricchezza che avrebbe raggiunto finita la missione, e poi avrebbe avuto l'opportunità di fare un viaggio delle terre ancora sconosciute degli Elfi, era emozionato, eccitato all'idea di avere l'onore di riportare la parte del mondo Elfico sulle sue cartine...

Delle Terre splendide che però non avrebbe mai più rivisto dopo averle "consegnate" al Re...

Ma questo ancora non lo sapeva...

***

Harry si inchinò davanti all'ennesima principessa Elfa della grande festa della loro Dea della Natura. Una festa in onore del diciannovesimo compleanno del principe dove, secondo le tradizioni, egli doveva inchinarsi difronte l'albero della vita ed ascoltare la natura.

Gli elfi, erano una razza con un profondo legame con la natura, essa gli parlava e li aiutava. Per questo la loro terra era composta principalmente da enormi distese di foreste, prati e bellezze toccate da nessuno. Era splendida al contrario della terra degli Uomini un po' ignorata e abusata con costruzioni in luoghi sbagliati. 

Gli Elfi erano un totale mistero per tutti, il loro contatto con la natura gli permetteva di ricevere dei doni importanti da essa, chi più importanti, chi meno.. ma sempre doni... Ed Harry presto avrebbe ricevuto il suo...

"Allora, figliolo, trovato qualcuno di interessante?" chiese il padre affiancandosi al figlio che sorrise timidamente mentre stava perfettamente dritto con il viso alzato e gli occhi che scrutavano ogni invitato

"Sono tutti qui per me... Tutti i principi e le principesse" sussurrò Harry sorridendo ed il Re gli dette una piccola pacca sulla spalla 

"Oh si, ma non hai risposto alla mia domanda" disse sorridendo maliziosamente facendo ridere Anne accanto a lui 

"Robin!" lo rimproverò in un sussurrò Anne facendo arrossire Harry che fece spallucce 

"Nessuna" rispose Harry mentre si aggiustava, nonostante non ne avesse bisogno, il suo completo azzurro e bianco, sembrava un meraviglioso principe delle fiabe 

"Neanche nessuno?" chiese Robin e Anne sospirò 

"Amore mio, non credo che mettere sotto pressione nostro figlio dal punto di vista sentimentale sia giusto" Anne prese le mani del figlio e guardò suo marito che aprì la bocca sentendosi tradito 

"Balla con me tesoro, facciamogli vedere come la famiglia reale si diverte" disse Anne facendo sorridere Harry mentre poggiava la sua mano destra al fianco della madre, e la mano sinistra sulla mano destra di lei

La festa, fra risate di Harry e piccole avance delicate di alcuni invitati e invitate proseguì fino a quando non venne il momento per Harry di ricevere il dono dall'albero della Vita.

Un enorme albero nato proprio al centro del castello, dalle foglie di vari colori, da cui partiva un bellissimo arcobaleno dopo ogni tempesta.

"Il primogenito della famiglia reale, Harry Edward Styles, è pronto a legarsi alla nostra Dea della Natura" annunciò un cavaliere alzando le spade mentre Harry timidamente camminava sentendosi quasi tremare alla vista di quell'imponente albero difronte a lui

Anne piangeva emozionata e suo marito la stringeva a lui come per consolarla.
Harry fin da piccolo aveva sempre parlato con la natura... Il primo contatto lo ebbe con i fiori del giardino di sua madre, dei girasoli, che giravano come per fargli capire che lo ascoltavano... Harry da quel momento aveva capito che il suo legame con la natura era qualcosa di speciale... Quasi come se fosse la sua migliore amica...

Harry si inginocchiò davanti l'albero, allungò la mano all'Albero della Vita e chiuse gli occhi.

Si sentì quasi come se la mano si fosse attaccata in modo forte. Sentiva... sentiva due battiti... Il suo e quello... della... della Natura? Della Dea? Quel suono di due cuori che battevano all'unisono sembrava rimbombargli nella testa in modo molto potente e disturbante, ma non riusciva a staccarsi e ad aprire gli occhi. 

Diverse immagini gli apparvero in testa, confuse... Harry non capiva. Vedeva dei luoghi che non aveva mai visto, qualcuno che... aveva lanciato una scia di ghiaccio... magia... aveva utilizzato la magia... Poi gli arrivò un'immagine del sangue che seguiva un corso ben preciso... Un ruggito di un drago... Urla che lo richiamavano, voci che non aveva mai sentito...

Milioni di immagini gli passavano ad una velocità incredibile ed Harry si ritrovò a volersi staccare, si sentiva completamente spaesato 

"Harry..." una voce maschile lo aveva chiamato, lo sentiva... era una voce che non aveva mai sentito, ma capace di farlo tremare

"Harry" lo richiamò la madre poggiando la mano sulla sua spalla risvegliandolo 

Harry aprì gli occhi e vide delle radici dell'albero intrecciarsi alla sua mano fino a vedere del luccichio verde farsi spazio sul suo polso fino a formare la forma dell'albero della vita su quest'ultimo. Il verde della luce venne come assorbito dal suo polso, e ne rimase solo il marchio nero

Anne prese il suo polso e corrugò le sopracciglia "Mio figlio..." sussurrò guardando il polso "Sei... sei stato accettato dalla nostra Dea in un modo così... speciale" continuò sua madre per poi abbracciarlo

E con questo, tutto il popolo esultò ballando e festeggiando per tutto il giorno mentre Harry stringeva sua madre con gli occhi persi nel vuoto come per chiedersi di chi fosse quella voce che la Natura gli aveva fatto ascoltare... e sopratutto... Cosa avrebbe portato tutto ciò...

Si alzò insieme alla madre e sorrise partecipando alla festa, cercando anche di dimenticare quelle immagini confuse che aveva visto nella sua testa. 

Ballò con tantissime principesse e principi e si divertì moltissimo, amava sentirsi apprezzato dal suo popolo e la sua festa fu una delle più belle dove conobbe tantissimi nobili delle terre elfiche, splendidi principi e splendidi principesse.

Tutto questo mentre la regina osservava con sorrisetti suo figlio che silenziosamente le faceva segno di smetterla.

Ovviamente come regina, Anne si stava già iniziando a preoccupare dei possibili matrimoni per il suo bambino, ma non voleva ovviamente forzarlo... Cercava con gli occhi quello che avrebbe rubato il cuore di suo figlio senza trovarlo... Ma non perdeva mai la speranza, prima o poi, il cuore del suo bambino, sarebbe stato preso da qualcuno...

La notte, Harry finalmente si spogliò rimanendo con addosso solo la sua camicia da notte lunga e leggera. Sorrise quando notò delle luci nel cielo e si precipitò nel suo balcone poggiando le braccia sul muretto. Osservò le lanterne che tutti i cittadini facevano volare, in onore del suo diciannovesimo compleanno... Era il simbolo del legame dell'elfo finalmente adulto con la Natura ed Harry era rimasto estasiato da quella vista... Un evento speciale e unico nella sua vita, l'avrebbe conservato per sempre nel cuore. Era incredibile come tutto il regno fosse emozionato per lui che sospirava felice osservando il cielo stellato e la luna piena. Chiuse gli occhi un momento mentre della brezza gli scompigliava i capelli come per accarezzarlo mentre sentiva un leggero coro di esulti dei cittadini.  Sorrideva tutto il tempo e avrebbe voluto sentire quell'aria di festa per sempre...

 Ma si sa... Tutte le cose belle prima o poi hanno una fine...

- COSO AUTRICE -

Ce l'abbiamo fatta, okay, uhm... lo so che perora non c'è niente di particolare però sto cercando di scrivere bene la storia, abbiate pazienza :")

Che dire, volevo un po' farvi capire i piani del re e Louis che shish, viva i soldi ed i viaggi yo

Mentre dalla parte di Harry vediamo la celebrazione del suo diciannovesimo con il passaggio dove mi sono inventata sta cosa del dono perchè si, volevo un po' farvi capire il legame importante che hanno gli Elfi con la Natura

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Il prossimo darà inizio alla storia, quindi aweeh

Zauu *agita la manina*

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