36 | Cuori spezzati ••
Diana
Sembra una riunione dei docenti a scuola. Ci sono quelli come me che stanno in silenzio e aspettano che siano gli altri a fare il primo passo e quelli come Nathan che, resosi conto dell'imbarazzo circostante, iniziano a parlare della qualunque.
Non ho alcuna voglia di incrociare gli occhi di Leon. Sono certa che adesso faccia il pentito, ma dietro lo sguardo dolce si nasconde un mix di cattiveria ed egoismo.
Lo so che non è dispiaciuto nemmeno un po', è passato un po' di tempo dalla minaccia all'accaduto e non ha mai provato nemmeno a mandarmi un messaggio per scusarsi.
Non ho trovato il coraggio di dirlo a Nate, lui è l'unico dei presenti in questo tavolo a non essere a conoscenza degli ultimi avvenimenti.
Il cuore mi batte all'impazzata nel petto e le mani sono così sudate che se avessi provato a prendere il bicchiere mi sarebbe caduto, senza ombra di dubbio.
Così, prendo un bel respiro e mi faccio coraggio.
«Kim...»
«Allora ragazzi» il suo sguardo si punta su Leon e Nathan, ho la sensazione che l'abbia fatto di proposito per evitarmi, «come vanno gli allenamenti di Basket? Tra poco si torna a scuola e ci sarà il vostro ultimo campionato»
Abbasso lo sguardo sul mio piatto ancora intanto, non ho provato a mangiare nemmeno una forchettata.
Lillie, al mio fianco, mi prende la mano da sotto al tavolo e la stringe con forza. Le rivolgo un sorriso sincero, so che qualsiasi cosa accadrà lei ci sarà sempre per me.
«Non ci siamo mai fermati» la voce di Leon scaturisce dentro di me una rabbia incontrollata che mi porta ad alzarmi di scatto dalla sedia.
«Scusate, vado un attimo in bagno»
«Vengo con te» dice Lillie, alzandosi a sua volta.
Entrambe guardiamo Kim e ci aspettiamo che lei faccia lo stesso, invece resta con lo sguardo fisso su Leon.
Alla fine ci arrendiamo e procediamo da sole. Mi sarebbe andato bene anche restare cinque minuti per conto mio, ma capisco che Lillie non voglia farmi sentire abbandonata.
Appena varco la soglia del bagno l'odore acre di fumo mi riempie le narici e ci fa tossire con insistenza.
«Ehi!» dico a gran voce per farmi sentire, «si fuma all'esterno!»
«Shhh, Dì! Non sai di chi si tratta» Lillie mi afferra per un braccio, cercando di trattenermi.
«No» dico con decisione, «sono stufa delle persone che pensano di poter fare tutto quello che vogliono»
Ci sono solo tre porte nel bagno e sono decisa a smascherare l'artefice. Apro la prima porta, ma non trovo nessuno. Apro la seconda e succede la stessa cosa. Ma è quando apro la terza porta che il mio cuore smette di battere. O forse sta battendo così forte che non riesco a sentirlo.
Distinguo subito il corpo muscoloso, nonostante sia ricoperto da un completo elegante. Riconoscerei i tatuaggi sulle mani anche tra mille persone. Il suo sguardo si solleva lentamente nella mia direzione, bloccandomi sul posto.
Sto per avere un infarto, ne sono sicura.
Ci fissiamo per secondi che sembrano ore, persa completamente nell'azzurro profondo delle sue iridi.
Quel colore che tanto paragono al minerale dal colore freddo e intenso, ma il cobalto è anche importante per il nostro organismo.
Un soggetto adulto ne richiede almeno dai cinque agli otto milligrammi al giorno. A me non sarebbero bastati nemmeno per la prima parte della mattinata, ho bisogno di incrociare i suoi occhi più volte durante la giornata per sentirmi appagata.
«Ethan» la mia voce sfugge dalle labbra in un sussurro impercettibile.
«Piccola Dì» in quelle parole ci ritrovo lui, il mio Ethan, quello che riesce ad essere sè stesso solo davanti a me.
È diverso dall'ultima volta che l'ho visto in spiaggia, dove ogni centimetro della sua pelle mi urlava di stargli alla larga.
Come tutte le cose belle, però, dura poco. Basta un piccolo battito di ciglia per fare annegare i sentimenti che prova nei miei confronti e con cui tanto ha lottato, in un attimo i suoi occhi tornano glaciali e distanti.
Fa l'ultimo tiro della sua sigaretta, ormai alla fine, per poi buttarla nel gabinetto. I nostri occhi si incrociano nuovamente per una frazione di secondo, giusto il tempo di sorpassarmi e riuscire a riacquistare la lucidità che ho perso.
Mi costringo a seguirlo, finché non riesco ad afferrargli una manica della giacca.
«Cosa diavolo ti prende?»
«Dimenticami» sono davvero le ultime parole che ha intenzione di rivolgermi?
«Non finché non mi dirai dove ho sbagliato»
Lo sguardo di Ethan è rivolto alla porta, dove Lillie è ancora posizionata, intenta ad osservarci in silenzio.
Non si volta nella mia direzione nemmeno per sbaglio, ma sento i suoi muscoli irrigidirsi a tal punto da pensare che sarebbe diventato una lastra di ghiaccio. Cerco di scrollarlo, spero che quel piccolo contatto gli ricordi cosa siamo, ma non serve a nulla.
Sono una ragazza esile e fragile rispetto a lui, gli basta il minimo sforzo per liberarsi di me. E lo fa. Mi lascia con il braccio sollevato in avanti, mentre raggiunge la mia amica per uscire definitivamente.
Le iridi verde smeraldo di Lillie sembrano prendere fuoco, riesco a vedere le scintille delle fiamme ardere dentro di lei.
«Sei una merda, Ethan Miles» è la prima volta che la dolce e timida Lillie insulta qualcuno in modo così diretto e sfrontato, mi ritrovo a sussultare per la sorpresa. «Prima fai innamorare una delle mie migliori amiche e, non abbastanza soddisfatto, passi all'altra. Ed ora che hanno litigato in modo irrimediabile a causa tua, il gioco inizia ad annoiarti e decidi di lasciar perdere entrambe, senza nemmeno avere il coraggio di dire le cose come stanno»
Ethan resta immobile, sono convinta che al momento non stia nemmeno respirando.
«Hai ragione» dice infine, disintegrando in modo irreversibile quello che resta del mio cuore, «adesso levati»
Non devo piangere. Non devo piangere. Non devo piangere.
Sono solo tre parole. Tre parole che continuo a ripetermi e su cui mi aggrappo per non crollare in questo maledetto bagno. Non riesco a togliermi dalla mente la sua voce priva di emozioni mentre ammette che Lillie ha ragione, ha sempre preso in giro sia me che Kim.
Ha utilizzato novantasette centesimi di secondo per mettere la parole "fine" a quello che abbiamo costruito. Più ci penso, più le lacrime si avvicino, pronte a lasciare un segno indelebile.
Racimolo tutta la forza che mi è rimasta e la utilizzo per ricompormi.
«Lascialo andare, Lillie»
Ethan
Sono un codardo. Le ho spezzato il cuore e non ho avuto nemmeno le palle di guarda mentre lo facevo. La verità è che non riesco a mentirle guardandola in faccia.
Se lo avessi fatto, sarei sprofondato nelle sue iridi sincere e cristalline; avrei perso la strada che mi sto costringendo a percorrere per il suo bene. Un giorno le avrei raccontato tutto e avrebbe capito. O almeno questo è quello che mi continuo a ripetere.
Sono tornato al tavolo con i miei genitori e una coppia importante di Los Angeles, venuti appositamente per questo evento. Mi ritrovo a sorridere e a chiacchierare come se cinque minuti prima non avessi spezzato il cuore all'unica persona di cui mi importa davvero.
Il tempo scorre velocemente, mentre annego nei miei stessi pensieri. Ho beccato Josh guardarmi in cagnesco, più volte, ma l'ho ignorato. Non è a causa sua se ho deciso di chiudere con Diana, non avrei mai perso l'occasione di godere della felicità per terze persone.
L'ho fatto perché non posso più offrirle la vita che si merita, non dopo aver scoperto di Kimberly.
La cena si conclude con uno dei miei dolci preferiti, una tartelletta al cioccolato e lamponi, ma ho perso tutto l'appetito.
Al termine del dolce le persone iniziano a liberare le postazioni per permettere al personale di ripulire. Ci fanno spostare in un altra sala, dove un dj si è proposto di intrattenere gli ospiti.
La musica riempie la sala ed io mi rifugio nell'angolo bar, cercando di passare inosservato. Aspetto che questa serata si concluda il più veloce possibile, in modo da non dover guardare Diana e ricordarmi tutto quello che ho perso.
La cerco involontariamente tra la folla, è l'unica ad indossare un vestito azzurro. Non ci impiego molto a trovarla, sta parlando con suo fratello gemello a bordo della pista.
«Lo riconosco quello sguardo» seguo la voce che mi ha distratto e trovo un anziano signore alla mia sinistra, «Vedi tutto quello che vorresti avere, ma non puoi ottenerlo»
Sta bevendo del whisky pregiato, ero talmente in fissa ad osservare Diana che non ho nemmeno fatto caso alla sua presenza.
«Tutte cazzate» sbotto, sentendo tutti i muscoli del corpo irrigidirsi.
«Anche io ero come te» solleva lo sguardo nella mia direzione e nei suoi occhi ci ritrovo davvero un po' me, «pensavo che fingere che non mi importasse mi avrebbe aiutato, ma ti svelo un segreto... non è vero»
Lo ascolto in silenzio, mentre faccio cenno al barista di versarmi lo stesso drink che sta bevendo il mio nuovo amico.
«Sembra quasi che qualcuno le abbia spezzato il cuore» il mio solito ghigno sarcastico sfocia sulle labbra per distaccarmi dalle parole di quell'uomo.
«In realtà sono stato io a spezzarglielo, convinto che questa mia decisione l'avrebbe protetta. In realtà col passare degli anni mi sono reso conto di aver rinunciato alla cosa più bella che la vita mi abbia offerto» muove leggermente il capo, indicando Diana dall'altra parte della stanza, «va' da lei, prima che sia troppo tardi»
Quando seguo lo sguardo dell'uomo al mio fianco, trovo Diana chiacchierare con un ragazzo mai visto prima. Le sta tendendo la mano, invitandola a ballare. Lei, inizialmente, si guarda intorno un po' spaesata, ma alla fine accetta l'invito.
Avverto il sangue ribollire in ogni vena del mio corpo, fino ad arrivare al cervello.
Diana
Ho accettato l'invito da un ragazzo che non conosco, solo perché Leon si stava avvicinando e non avevo alcuna voglia di parlare con lui.
Penso abbia la mia età o forse qualche anno in più, ma poco importa. Vorrei poter dire che le sue mani che mi circondano la vita non mi provochino la nausea, ma mentirei. Non sono le mani che vorrei addosso in questo momento.
È un bel ragazzo, il suo viso sembra disegnato dagli Dei. Sopracciglia folte e ciglia lunghe che racchiudono due grandi occhi verdi. Le labbra sono sottili, ma perfettamente in armonia con i lineamenti del viso.
«Sei davvero bella» mi sussurra all'orecchio, mentre seguo i suoi movimenti nel ballo lento.
«Grazie»
«Come ti chiami?»
«Diana, e tu?»
«Dylan»
In quel preciso instante i miei occhi entrano in collisione con quelli di Ethan, a qualche metro da me. Le scintille dei fili che tengono unite le nostre vite scoppiettano, facendo un gran rumore. Il cuore accelera la sua corsa, non so dove voglia andare, ma ho la sensazione che non si sarebbe fermato per nessuna ragione.
Possiamo provare a scappare all'infinito, ma il nostro legame è sempre rimasto lì, sepolto sotto le macerie dei nostri cuori. Ed è proprio in quel momento che mi rendo conto che dopo quello sguardo, dove ci sono racchiusi tutti i momenti che dobbiamo ancora vivere, non saremmo più potuti tornare indietro.
Poi, però, il ballo prosegue e mi ritrovo a dargli le spalle. La magia vola via e restiamo solo due individui incapaci di lottare per ciò che vogliamo.
«Hai tre secondi per levarti dalle palle» io e Dylan ci blocchiamo, non ho bisogno di girarmi per vedere di chi si tratta.
«Ehi amico» dice il ragazzo che ancora mi tiene stretta a sé, «stiamo solo facendo un ballo»
Sento Ethan avvicinarsi, le nostre anime sono talmente unite tra di loro da poter avvertire quando si trova nei paraggi.
«Forse non mi sono spiegato bene» la voce non è alta, ma incute abbastanza timore da far venire la pelle d'oca persino a me, «lei è mia»
Il fastidio di Dylan è ben visibile ad occhio nudo, stringe così forte la mandibola che a breve si sarebbe rotto tutti i denti. Se avessero continuato con questi sguardi di fuoco, avrebbero incendiato tutta la sala.
«Uno» Ethan inizia a contare, nella sua voce non si scova nemmeno un minimo di esitazione, sarebbe stato pronto a creare un putiferio per un semplice ballo, «Due»
Dylan mi libera, per poi sollevare le mani in segno di resa.
«Mi dispiace, ma non mi piacciono queste sceneggiate. Sarà per un'altra volta, Diana»
• Angolo Hopeless •
Ciao a tutti!
Come sempre un grazie speciale per essere arrivati fin qui ❤️
Lo so che il bicchiere del signore non è quello giusto per il whisky e la cannuccia di Ethan non c'entra niente con questo tipo di bevanda, ma Bing fa i capricci... e Ethan è venuto troppo bene 🥺
Buona serata ❤️
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