Busso alla porta con decisione.
Dentro di me non so precisamente cosa stia accadendo e quale emozione predomini.
Il mio stomaco è in subbuglio; non ci sono le solite farfalle, credo siano più elefanti la cui 'delicatezza' mi crea un tremolio di mani e sudorazione fredda alle stelle.
È come quando vedi il ragazzo che ti piace e rimani paralizzata, non sai cosa fare, sai solo che ti piace da morire e che non sei pronta affatto per ciò che accadrà, qualunque cosa sia.
Forse Harry non è in casa, e io non so se davvero voglio rivederlo, se davvero io sia pronta o no.
Forse è solo un  capriccio, riverderlo un'ultima volta per poi lasciarlo nel dimenticatoio come se nulla fosse successo, come se quei "ti amo" non valessero nulla, come se tra me e lui non ci sia mai stato nulla.
Fisso le mie converse bordeaux, un mio piede è poggiato sul gradino che precede la porta.
Quante volte mi ci sono seduta avvolta fra le braccia di Harry ad osservare il tramonto ridendo.
Al solo pensiero una lacrima scende ma subito la asciugo.
Forse non c'è nessuno, meglio che ritorni a casa mia.
Non appena mi giro per andare via, la porta si apre.
Mi volto ma non è Harold, è sua sorella Gemma che mi sorride stupita e col viso radioso.
I suoi occhi emanano gioia e mi abbraccia non appena mi vede.
《Oddio Alissya! Che bella sorpresa!》
《Già, sono passata a trovare i miei e ho pensato subito di venirti a salutare》
《E hai fatto benissimo. Sono sola a casa, mamma avrebbe voluto vederti, ma è con Harr-》
Si blocca all'improvviso e mi guarda dispiaciuta.
《Tranquilla, sono passati 6 anni, puoi parlarne》
《Giusto, è che pensavo non ti fosse ancora passata 》
《Gemma davvero, non preoccuparti, dopo sei anni deve per forza passarti》
Accompagno quest'ultima frase con una risata ma sotto c'è un velo di malinconia. Sei anni e io ancora ci penso, o la mia testa ha qualche rotella che non va o sono pazza, ed entrambi significano la stessa cosa.
《Comunque accomodati!》
La casa è totalmente cambiata.
L'arredamento è di ottimo legno, i divani in pelle, il colore delle pareti almeno è rimasto lo stesso.
Mi accomodo sul divano, è davvero comodo, almeno lui mi conforta e  accontenta le mie esigenze.
《Vuoi dei cioccolatini? Oh ma certo che li vuoi!》
E in effetti è così, io amo la cioccolata e Gemma lo sa benissimo.
《Sai, mi è mancato passare del tempo in questa casa e con te! Non ci vediamo da tre mesi, i più brutti della mia vita!》
《Anche a me sei mancata tantissimo! Devo dirti una cosa!》
《Anche io ahah》
All'unisono diciamo " prima tu'' e iniziamo a ridere come due pazze .
《Gemma a te la precedenza》
《Okay... mi sposo》
《Oddio ma è fantastico! Non sai quanto sono felice per te, lo meriti davvero!》
《Grazie Alissya》
《Poi me lo presenti, e anche io devo presentarti una persona, anche se non è qui ma insomma cerca di capire ahah. Allora... sto uscendo con un ragazzo, Jack... è ... è bellissimo 》
Non so perchè, ma mi è risultato difficile dirlo nonostante lo pensassi sul serio. Certo, non lo paragonerò mai ad Harry, ma è davvero  un bel ragazzo.
《Hai una sua foto?》
《Ovvio》
Prendo il cellulare dalla borsa e le mostro una nostra foto.
《Oh mio dio Alissya, ma è davvero un figo assurdo!》
《Chi è un figo assurdo?》
Dice una voce roca e calda, forse più matura di quanto immaginassi, alle nostre spalle.
È strano, è tutto così strano.
D'improvviso mi sento spaesata, non so cosa io  ci faccia e perchè sia qui quando potrei starmene a casa mia, nel  letto e nella mia depressione abituale.
Risentire quella voce mi ha colmato il cuore di gioia, è come se da nero si stesse colorando di grigio.
Come se a mano a mano tutto intorno a me stesse prendendo un aspetto diverso, meno cupo del solito.
Vorrei alzarmi e gridare dalla mancanza sentita in questi sei anni, vorrei piangere e buttare fuori tutto, vorrei schiaffeggerlo per poi chiedergli scusa e baciarlo.
Vorrei fare tutto ciò eppure l'unica cosa che riesco a fare, è restare ferma in silenzio con lo sguardo preoccupato di Gemma  che non mi lascia la mano da quando suo fratello è entrato in casa.
Gemma distoglie lo sguardo da me per girarsi verso Harry.
È imbarazzata, glielo si legge negli occhi.
Vorre andarmene ma mi sento paralizzata.
《Ehm... il suo ragazzo》
《E non mi presenti la tua amica?》
Credo che appena mi vedrà si pentirà di aver detto questa frase.
《Non te la presento perchè la conosci》
《Sicura? 》
《Si Harry, è Alissya》
Mi giro verso Harry.
I nostri sguardi si rincontrano per la prima volta dopo sei anni.
Il verde dei suoi occhi contro il castano dei miei,  di nuovo.
Tutto prende più senso, lui è sempre stato colui di cui sono innamorata.
Vederlo per me significa guardare la felicità.
Sorrido, non so perchè ma mi risulta naturale farlo.
Da quando l'ho finalmente rivisto, non mi sento più bloccata, ho voglia di parlargli, di sapere cosa ha fatto in questi sei anni, devo chiedergli un sacco di cose... beh questo è ciò che mi dice di fare il cuore.
Il mio cervello mi dice di comportarmi da persona adulta e fedele a Jack, di portare rancore per tutto quello che mi ha fatto patire il riccio davanti a me e di essere fredda il più possibile.
E siccome so che ascoltare il cuore mi farà soffrire tanto, questa volta sarà il cervello a guidarmi.