You're my reason why (seconda parte)
Inizio seconda parte
"Il terzo motivo della mia morte sei tu, piccola Rue. Mi sento così responsabile... Katniss credeva di essere l'unica a soffrire per la tua morte, ma ci sono rimasta malissimo anche io. E ripeto, mi sento così responsabile, perché in fondo io non servo a nulla in questo mondo mentre tu eri ancora piccolina. Avresti potuto avere una bella vita, per quanto la vita del tuo distretto ti avrebbe concesso. E invece l'orrido sistema che era in vigore a Panem ho deciso che no, la tua vita non poteva andare avanti. Quando Caesar intervistava i tributi, nei 74esimi Hunger Games, nei momenti in cui non credevo di collassare dall'ansia ti osservavo, in quel vestitino azzurro brillantinato, che tutte le bambine meriterebbero di indossare e non solo per andare incontro alla morte. Quando, nel discorso al tuo Distretto, ho visto tua mamma con tutti quei fratellini e sorelline distrutti, donare loro un po' dei nostri beni mi sembrava doveroso. Non sapevo che il mio gesto avrebbe peggiorato la situazione, ma se l'avessi saputo, l'avrei fatto lo stesso. Quanto è stupido suicidarsi per una persona morta? In verità il terzo motivo del mio suicidio non sei solo tu, ma anche tutti gli altri innocenti morti durante i Giochi. Ma tu sei rimasta nel mio cuore. Quel metro e quaranta di bambina, coi capelli simili ad un cespuglio, rimarranno sempre nei miei incubi. A te non dico grazie, ma chiedo scusa. Scusa con tutto me stesso. Benvenuta nella tua cassetta."
Katniss non si era nemmeno accorta di star piangendo. Non aveva mai parlato della piccola Rue dopo il discorso al Distretto 11, perchè le faceva troppo male. Ma non le era mai passato per la testa che anche Peeta ci stesse male... dopotutto, lui nemmeno la conosceva.
Si era svegliata all'improvviso alle tre e un quarto. Stava sognando Peeta, e un momento dopo stava urlando in preda al panico.
"Rilassati, Katniss. Nessuno ti sta ascoltando."
Dato che riaddormentarsi era fuori discussione, aveva deciso di (dopo essere corsa in bagno a cambiarsi) ascoltare un'altra cassetta... o meglio, il cervello l'aveva obbligata.
Non capiva. Aveva paura che il suo nome uscisse in una delle due cassette rimanenti (stando a ciò che aveva capito, se aveva le cassette in casa era un dato di fatto che il suo nome uscisse), ma di rimando voleva assolutamente sentirle (e vederle) tutte.
Pensava che alla fine avrebbe scoperto qualcosa di importante? Bah. Fatto sta che aveva appena sentito una cassetta, e stava piangendo.
Si alzò e rimosse la cassetta.
Doveva sentirne un'altra? Ma stava facendo la cosa giusta? Perché non prendeva tutte le cassette e ci faceva un bel falò? Dopotutto faceva freddo. Per quale motivo stava ascoltando quelle dannatissime cassette?
Perchè lei aveva amato davvero Peeta, ecco perchè. Lei lo aveva amato e lo amava ancora. Peeta era stato suo alleato, era stato fedele e ne aveva passate di cotte e di crude, per lei. Stava facendo tutto questo perchè glielo doveva.
Si fece coraggio. Asciugò le lacrime col pigiama che indossava da tre mesi, poi lo tolse e lo buttò in un secchio. Subito dopo lo riempì di sapone.
"È ora di iniziare di nuovo".
Tirò fuori la quarta cassetta e la infilò nel mangianastri. Si buttò a peso morto sul divano, senza pigiama e incurante del freddo, e premette "play".
"Non credo che il fatto che io abbia dedicato al nostro grande presidente Snow una cassetta sorprenda qualcuno. Non credo nemmeno che il fatto che io abbia dedicato una cassetta ad una persona morta vi sorprenda più, ormai. Insomma, alla fine loro non possono sentirle, ma voi sì. Sto scoprendo anche io, piano piano, i motivi per cui voglio farla finita. Beh, presidente, la ringrazio molto per essere entrato nella mia vita. Ha avuto un ruolo di tale importanza che mi ha indotto a terminarla. Credo che lei intuisca il perché, no? Hai reso la vita di tutti noi un inferno. Ha fatto morire persone innocenti, giusto per dimostrare che Capitol dominava i distretti. Ha distrutto famiglie, amicizia, amore, solo per piacere personale. Ha organizzato a puntino la morte di un sacco di gente innocente. E nonostante ciò, il giorno della sua morte lei rideva. Non si è minimamente pentito dei tuoi errori, presidente. E a farmi innervosire a tal punto da decidere di spararmi un colpo sulla tempia è stato il fatto che ci ha ingannati tutti, dal primo all'ultimo. Ci ha fatto credere che potevamo vincere insieme gli Hunger Games, tornare a casa dalle nostre famiglie e riprendere la nostra vita normale, ma non è così. Lei è un sadico, Snow. Quel momento in cui ho visto la folla accalcarsi su di lei al punto tale da ucciderti mi sono sentito realizzato. Non sono una persona cattiva, non credo proprio, e non farei male a una mosca... ma lei se lo è meritato. Perché nonostante mi abbia fatto incontrare l'amore e conoscere meglio la ragazza più bella mai esistita, la odio, Snow. Con tutta la morte che ha provocato mentre rideva nel suo lorido ufficio, meritava una morte lenta e dolorosa. Grazie mille, presidente, grazie di cuore. Benvenuto nella sua cassetta."
Ora invece Katniss stava ridendo. Rideva perché... nemmeno lei lo sapeva, ma un po' se lo aspettava. Da quando il presidente era morto la vita di tutti a Panem era decisamente migliorata, anche se solo qualche mese dopo la ragione di vita di Katniss era scomparsa.
Dopo aver sentito la cassetta in verità non sapeva come comportarsi. Ovviamente Snow non rientravo nella lista delle persone con cui sarebbe uscita volentieri a mangiare una pizza, e... beh, Peeta era riuscito ad esprimere, seppur con un po' di confusione, quello che lei aveva sempre pensato.
"Grande Peeta" pensò sorridendo, e pensò che da quando stava guardando quelle cassette riusciva a pensare a Peeta senza piangere, perché sembrava che fosse lì con lei.
Lo sguardo della ragazza cadde sul pavimento, dove c'era la scatola verde. Tre cassette, quelle che aveva già visto, erano una sopra l'altra nella parte sinistra mentre a destra c'era una casetta solitaria. L'unica che non aveva ancora visto. Quella che, logicamente, parlava di lei.
O forse no? Magari era tutto un errore. Magari lei aveva quelle cassette perché casa sua era anche casa di Peeta. Magari il ragazzo le aveva lasciate lì, sotto il letto in cui aveva dormito insieme a Katniss, perché nessuno potesse vederle. Magari si era pentito di averle registrate.
Magari, magari... "ma", pensava Katniss, "se sono sempre state lì come mai le ho viste solo ieri?"
No. Quelle cassette non erano lì per caso. Infatti, quando la ragazza si alzò, tirò fuori la cassetta dal mangianastri per poi avvicinarsi alla scatola e afferrare l'unica cassetta che non avevo visto, notò un foglio bianco. Quando era piccola aveva imparato che i fogli bianchi erano orari quasi quanto avere la pelle blu, e quindi quando se ne aveva uno non bisognava sprecarlo.
Il suo istinto le diceva di prendere quel foglio e leggerlo. Ma la sua parte razionale le consigliava di guardare prima la cassetta. Voleva o non voleva sapere il quinto motivo per cui il ragazzo che amava si era suicidato?
Per resistere alla tentazione afferrò la cassetta solitaria e poggiò quella che aveva appena visto sopra il foglio, così che fosse invisibile come era stato fino a quel momento.
Si fece coraggio. Inserì la cassetta.
"Credo che tu, cara quinta persona che è stata motivo della mia morte, abbia già capito chi sei, perché sei l'unica persona che ha ricevuto le cassette e che non è stata ancora chiamata. Ebbene sì: sei tu, caro Harry Potter." Katniss ebbe un momento di trauma. Ma cos...? "A Capitol, nella mia stanza, c'erano dei libri su di te e... no, okay, siamo seri. È che, cara Katniss, parlare di te mi induce ad essere allegro. Tu sei l'unica ragazza che io abbia mai amato veramente, dalla tenera età dai miei sei anni. Sei la ragione del mio sorriso, e parlo al presente, perché lo sarai sempre. Sei il motivo per cui volevo dare la mia vita, perché morire perché sarebbe stata una morte degna di essere vissuta. E allora perché me ne sono andato? Perché, quando potevo avere una bella vita con te, ho deciso di lasciare la mia vita la pistola? Semplice, Katniss: non ti meritavo. E ogni giorno mi sentivo in colpa, perché un semplicissimo panettiere non può stare con una ragazza così bella. Che cavolata, eh? Già, lo so. E so che non mi perdonerai, ma io mi sentivo davvero malissimo ogni giorno. Beh, su di te potrei scrivere un libro intero, ma non ho altro da dire. A te dico grazie davvero. Ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre. E nemmeno la morte ci separerà. Benvenuta nella tua cassetta, ragazza di fuoco."
La ragazza era sconvolta. Ma che razza di motivazione idiota era "ti amavo troppo"? Lei aveva passato tre mesi sola come un cane per uno che si era suicidato per un motivo così stupido?
E all'improvviso ricominciò a piangere, incurante del fatto che era il secondo giorno di ciclo e che aveva sporcato tutto. Andò avanti per una buona mezz'ora, urlando, piangendo e incurante che nessuno la stesse ascoltando.
Cerco invano di calmarsi, e afferrò il foglio. Non c'era scritto nulla, se non tre firme: Gale, Mark e Jane.
E capì. Era andato tutto secondo i piani. I genitori di Peeta e quello che era stato il suo migliore amico avevano già sentito quelle cassette, e quindi avevano sentito anche ciò che il ragazzo aveva detto su di lei.
Katniss ricominciò a piangere? Firmò a sua volta? Mise per bene le cassette di nuovo al loro posto e corse in bagno a cambiarsi, come se non fosse successo nulla?
Nessuna di queste opzioni.
Sì limito ad alzarsi, lasciando tutto al suo posto, e ad andare in cucina. Afferrò un coltello dal manico e, prima di ficcarselo nel petto, pronunciò le sue ultime tre parole:
"Aspettami, amore mio".
Fine seconda parte
1665 parole. Si, sono pazza.
Devo ammettere che per essere un libro di one shots è venuta abbastanza lunga, ma fa nulla. Mi è piaciuto molto scriverla e anche se vi sento da qui insultarmi in coreano antico per il finale, spero che l'abbiate apprezzata.
Dedico questa seconda parte a me_and_you_forever15, che mi ha sopportato per tutto il pomeriggio e che mi dice sempre delle cose bellissime. Grazie Mars❤
Allora? Vi è piaciuta questa seconda parte? Mi piacerebbe che voi lasciaste un parere sincero, perché in fondo questo libro è stato creato allo scopo di aiutarmi a migliorare nella scrittura.
Io spero di avere scritto bene... un bacione!
-Lily
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro