Mi svegliai e sbadigliai, guardai l'orologio ed erano le 7 del mattino.
Mi alzai e scesi dal letto, mi infilai il giacchetto e uscii dalla stanza.
Salutai il dottore che mi sorrise e me ne andai nella stanza di Kim, le sorrisi.
"Giorno amore" le strinsi una mano e le diedi un piccolo bacio sulla guancia.
"Sai, vorrei che tu ti svegliassi e mi dicessi che sono un coglione" sorrisi.
"Vorrei che me lo dicessi perché mi sono innamorato così tanto di te, che non riesco a vedere la mia vita senza di te" trattenni il respiro per un secondo.
"Il dolore che sto provando non lo auguro a nessuno verginella, mi manchi da far schifo" sussurrai appoggiando le labbra su una guancia.
"Mi manchi piccola, mi manchi così tanto che ho cominciato a shippare Nora e Max" Ridacchiai.
"Già, ho detto shippare. Tu mi hai rincretinito! Già lo ero, ma tu mi hai proprio rovinato piccola" sorrisi.
"Okay che li shippavo anche io, ma ieri sera si sono addormentati abbracciati"
Le accarezzai una guancia e sospirai.
"Ho letto su internet che una persona in coma può sentire, cioè .. almeno lo spero perché mi manchi da morire e voglio che tu lo sappia piccola" sorrisi.
"Vado a fare colazione, torno subito" le diedi un leggere bacio sulla fronte e mi alzai, uscii dalla stanza e andai verso il bar dell'ospedale.

"Giorno, prendo un cappuccino è un cornetto alla crema" la signora mi sorrise gentilmente e mi preparò il cappuccino, pagai e mi misi a sedere.

Andai di nuovo nella stanza di Kim e vidi i suoi genitori, erano distrutti.
"Buongiorno" li salutai cordialmente.
"Liam ciao" mi salutarono.
"Volete che vi lasci da soli con lei?" Loro annuirono ringraziandomi e così annuii andandomene fuori, mi accesi una sigaretta e fumai, poi rimasi lì seduto per ore e ore, finché non vidi i genitori di Kim uscire dall'ospedale.
Mi avvicinai a loro e li salutai.
"Grazie per tutto Liam" sorrisi alzando le spalle.
"La amo" mi sorrisero.
"E siamo sicuri che lei ami te" e se ne andarono.
Andai verso il bar e comprai 4 cornetti per quei due dormiglioni.

Entrai nella stanza facendo rumore per farmi svegliare, Nora si svegliò e mi guardò male.
"Che c'é?" Sorrisi.
"Sono le 11 del mattino, vi ho portato la colazione" misi una busta sul letto.
"Vado da Kim, voi mangiate" Nora guardò il cibo e poi guardò Max.
"Sono cattiva se non lo sveglio?" Risi.
"No, ma non penso tu voglia mangiarti 4 cornetti tutti da sola"
"Saresti sorpreso dalla quantità di cibo che riesco a mangiare" borbottò tirando una manata a Max.
"Sveglia scemo, è arrivato il servizio in camera" Max si svegliò confuso e poi sorrise a Nora.
"Ah, buongiorno Piccola, vedo che sei tornata in te" Nora sbuffò.
"Mangia" risi.
"Mi ricordo del Mc, tranquilla" le risposi andando via.

Mi dissero di rimanere fuori e così feci, poi appena uscì il dottore mi alzai.
"Come sta?"
"C'è stato un leggero miglioramento nella notte, è stabile"
"Cosa la farà svegliare?" Alzò le spalle.
"Beh, questo non si può sapere" annuii.
"La percentuale di sopravvivenza si è alzata" sorrisi e andai dentro la stanza di Kim.
"Eccomi di nuovo qui amore" mi misi seduto sulla sedia e le presi una mano.
"Non voglio andare al ballo senza di te"
Nora e Max entrarono nella stanza, alzai una mano per salutarli.
"Come sta la nostra ragazza?" Chiese Nora sorridendo a Kim.
"Hanno detto che nella notte tra le 3 e le 5 stava meglio"
"Grande Kim" disse Nora sorridendo.
"Hanno detto anche che la percentuale di sopravvivere si sia alzata" Nora prese la mano di Kim.
"Stai andando forte, non mollare mi raccomando"
"Prima sono venuti i suoi genitori, ci ringraziano"
"Come stanno?" Abbassai il viso.
"Stanno male, hanno paura"
"Già...li capisco. Ma ehi, Kim é forte" annuii.
"Certo" sentii stringermi una mano, sgranai gli occhi.
"Ha mosso la mano" esclamai con le lacrime agli occhi.
Nora rise.
"Accidenti"
Sorrisi.
"È un buon segno, giusto?"
"Penso di si, dovremmo avvertire il dottore?" Rispose Nora.
Il dottore entrò dentro la stanza.
"Tranquilli, la teniamo sotto osservazione, è un buon segno però"
Sorrisi.
"La mia ragazza è forte" ammisi.
"Eccome se lo é" esclamò Nora.
"Vi devo chiedere di andarvene, Kim deve stare a riposo. Potete tornare domani"
"Che palle, continui a buttarci fuori.
Comunque io devo fare un salto a casa a vedere che Andy stia bene"
"È già tanto che vi ho fatti rimanere" sbuffai infastidito e strinsi i pugni.
"Io ho bisogno di stare da solo, ci sentiamo più tardi" risposi.
Dovevo parlare con il preside.
"Ehi Liam! Sicuro di non volere compagnia?" Domandò Max, mi girai.
"No tranquillo, ci vediamo stasera a casa" feci un piccolo sorriso e me ne andai via.

Non tornai a casa, me ne restai a dormire in un hotel, avevo solo bisogno di starmene da solo.