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Non Posso Saperlo

Aprii gli occhi e sbadigliai guardandomi intorno, avevo un forte dolore di testa.
Nora stava dormendo a terra, con la schiena appoggiata al letto.
Ridacchiai alzandomi dal letto.
"Non dovevi dormire a terra scema" Nora si svegliò e si guardò intorno confusa.
"Che succede?"
"Potevi dormire nel letto eh" risposi, Nora sbadigliò.
"Mi sono seduta un attimo e mi sono addormentata" mi misi seduta accanto a Nora sbadigliando.
"L'altro giorno bevvi di meno, sto malissimo oggi" esclamai ridacchiando.
"Non me ne parlare" Andy entrò in camera.
"Ehi, siete sveglie! Pensavo che sareste rimaste svenute fino alle tre"
"Buongiorno Andy!" Rispose Nora.
"Buongiorno Andy" esclamai alzandomi e porsi una mano.
"Sono Kimberly comunque" Andy mi strinse la mano.
"Io sono Andy"
"E non sei fatto! Sorpresa!" Andy guardò male Nora.
"Non ancora. Potevi avvertire che portavi gente. Volete che vi prepari la colazione?"
"Ehm...no grazie" rispose Nora.
Sorrisi.
"Andiamo fuori"
"Dove vuoi andare?" Alzai le spalle.
"Non ne ho idea, facciamo così. Andy, posso cucinare io?" feci gli occhi a cucciola.
"Sarò brava, lo prometto" Andy mi guardò inorridito.
"I miei fornelli non li tocchi" lo guardai male.
"Sei cattivo" guardai Nora.
"Si va a fare colazione fuori?"
"Penso che sia meglio"
"Meglio, andiamo" guardai Andy.
"Un giorno userò i tuoi fornelli!"
"Nessuno tocca i miei fornelli!" Sorrisi.
"Okay okay"
"Andiamo" Nora uscì dalla camera, la seguii sbadigliando.
"Quando torni?" Nora alzò le spalle.
"Non lo so, prima o poi. Ciao Andy" Uscì dall'appartamento.
"Ciao Andy" lo salutai e poi mi guardai intorno.
"C'è qualche bar qui vicino?"
"C'è un posto a un paio di isolati da qui" annuii.
"Guido io?" Chiesi ridacchiando.
"Col cazzo. La mia piccola è ancora sconvolta"
"Ma dai! Sono una brava bimba!"
"Guido io punto e basta" Salì in macchina.
Mi si annebbiò la vista, mi appoggiai alla macchina cercando di riprendermi.
"Aspetta un secondo e salgo"
"Ehi, stai bene?" Annuii confusa.
"Si, credo"
"Credi?"
"Non penso di stare molto bene sinceramente, ma tranquilla ... Mi succede spesso"
"Hai bisogno di qualcosa?" Scossi la testa e cascai a terra gemendo per il dolore lancinante alla testa.
"Merda" esclamò Nora uscendo dalla macchina e si inginocchiò accanto a me.
Aprii gli occhi, calmandomi.
"Sto bene" sussurrai massaggiandomi le tempie.
"Non mi sembra che tu stia bene. Forse è meglio se torni a casa"
"Mi porti in ospedale?"
"Okay" Mi aiutò a salire in macchina, appoggiai la testa al finestrino e mi allacciai la cintura.
"Devo chiamare i tuoi genitori?"
"No,starò bene" risposi scuotendo la testa.
"Va bene" Parcheggiò davanti l'ospedale.
"Puoi andare se vuoi"
"No, ti accompagno"
"Tranquilla Nora, non devi essere obbligata ad accompagnarmi"
"Oh, okay"'sorrisi uscendo dall'auto.
"Ci sentiamo più tardi" esclamai andando dentro l'ospedale.
Vidi Nora seguirmi.
"Che ci fai qui?"
"Vengo con te"
"Come ti pare" risposi entrando nell'ascensore insieme a Nora.
"Dove stiamo andando?" Chiese, mi appoggiai al muro dell'ascensore.
"A parlare con il mio dottore"
"Okay"
"Nora, non eri obbligata a venire con me"
"No, non sono obbligata" sospirai.
"Soffrirai, cazzo!"
"Sono disposta ad accettare la sofferenza, se ciò significa che posso avere un' amica fantastica"
"Fantastica?" Chiesi sorridendo.
"Fantastica" rispose Nora sorridendomi.
"Sarò pure fantastica, ma non ti merito. Dovresti stare lontana da me"
"Semmai sei tu che dovresti stare lontana da me"
"Beh, io soffrirò in parte ma tu soffrirai molto di più, quindi sei tu che dovresti allontanarti da me"
"Dio come sei irritante! Smettila con questi discorsi. Puoi semplicemente accettare il fatto che ti ronzerò attorno come una mosca?"
"Ma io ti voglio bene! Quindi non sei una mosca, quelle le odio!"
Nora sorrise.
"Allora ti ronzerò attorno come un tenero gattino"
"Quelli mi piacciono molto" uscii dall'ascensore insieme a Nora.
"Miao"
"Scema" esclamai sorridendo, mi guardai intorno.
"Vado a vedere se c'è il mio dottore, tu aspettami qui" abbracciai Nora, che rispose all'abbraccio.
"Se scappi ti ritrovo e ti metto la cavigliera elettronica"
"Non scappo" risposi e me ne andai verso l'ufficio del dottore.
Tirai un bel respiro e bussai.
"Avanti" entrai dentro e il mio dottore mi guardò confuso.
Mi misi a sedere.
"Kim, tutto apposto? Dovevamo vederci tra una settimana"
"Mi sono sentita male prima" Mi appoggiai una mano sul cuore cominciando a tossire e il mio dottore mi guardò preoccupato.
Mi si annebbiò la vista per qualche secondo.
"Sto bene" sussurrai chiudendo gli occhi.
"No Kimberly... Peggiori di giorno in giorno e le medicine non stanno facendo effetto"
"Non stanno facendo effetto?" chiesi confusa.
"No Kim, il cancro si sta estendendo nella tua testa e devi cominciare le chemio"
"No! Non voglio! Non voglio ritornare in ospedale! Non adesso! La prego!" Urlai scoppiando a piangere e mi alzai dalla sedia, tirai un pugno al muro.
Gemetti per il dolore.
"Stai calma, peggiori la situazione facendo così" lo guardai male.
"Kimberly, andrà bene ma non affaticarti troppo" mi sentii debole.
"Non andrà bene per niente!"
"Kimberly, calmati"
"Calmarmi?! Ho un cazzo di tumore al cervello! Sto male! Sto per morire!"
"Se non ti curi, morirai"
"Morirò lo stesso! Tanto vale non curarmi!" esclamai appoggiandomi una mano sul cuore.
Stavo malissimo.
Batteva così forte.
"Kim, stai bene?" Scossi la testa e vomitai, il dottore mi tenne i capelli.
"Li stai già perdendo Kim" Annuii.
"Ho cominciato a perderli qualche giorno fa" ammisi e delle lacrime rigarono il mio volto.
"Kim, mi dispiace"
"Morirò?"
"Le chemio potrebbero fare effetto"
"La mia domanda era un'altra"
"Kim, non posso saperlo. Mi dispiace"
"Anche a me" ammisi uscendo dal suo ufficio.

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