Capitolo 13
Ero steso sul letto a guardare il soffitto, avevo deciso di non andare a scuola quel giorno e probabilmente nemmeno Noah c'era andato. Dopo quell'episodio, c'eravamo messi in un parco privo di gente, contro un albero a coccolarci come quella mattina. Sospirai. Non capivo il perché di questa sua grande paura delle persone, sì, a me non piacevano, ma non ne avevo paura. Continuava a ripetere che avrebbero potuto allontanarci e non voleva, ci teneva troppo a me, a quelle parole avevo pure sorriso ed ero arrossito. Sospirai ancora e mi decisi ad afferrare il cellulare e chiamare il mio nuovo amico.
"Ehi biondino."
Mi salutò.
"È questa la telefonata."
Dissi solo.
"Io e le birre arriviamo."
Sorrisi a quella frase e chiusi la chiamata.
"Eccoci."
Esordì facendosi strada in casa mia.
"Eccovi."
Dissi ridacchiando appena. Si andò a spiaggiare sul divano, come suo solito, e io mi accomodai sulla poltrona, lasciandomi andare contro lo schienale.
"Racconta pure."
Mi incoraggiò passandomi una birra.
"È stato un disastro."
La accettai e ne bevvi un sorso, mentre lui se ne aprì una per sé.
"Definisci 'un disastro'."
Mi incoraggiò ancora. Sospirai.
"Ero nervoso, lui ovviamente se n'era accorto, ed era stato così dolce a cercare di farmi rilassare, fin quando non l'ho portato in quel ristorante."
Iniziai, bevendo un altro sorso.
"Ha iniziato a sentirsi a disagio, ad agitarsi e io non capivo davvero il perché, ad un certo punto si è alzato ed è corso via."
Mi sembrava di star raccontando la trama di un film da me visto.
"E tu?"
Mi chiese indicandomi con un cenno della testa.
"L'ho inseguito e gli ho detto che io e te abbiamo fatto sesso."
Si strozzò con la birra a quelle parole.
"Cos-perché glielo hai detto?!"
Più che una domanda, mi parve un rimprovero.
"Ho creduto fosse giusto che lo sapesse..."
Dissi appena.
"Per quale motivo? Per far sì che si incazzasse di più?"
Sorrisi amaramente.
"È più o meno quello che ha detto lui."
Bevvi ancora.
"Ecco."
Disse solo.
"Ha fatto bene ad incazzarsi, anch'io l'avrei fatto."
Disse bevendo.
"Lo stai facendo adesso."
Gli feci notare.
"E sto facendo bene, come ha fatto bene lui."
Non so quanto avesse senso ciò che stava dicendo.
"Il punto è quello che ha detto dopo."
Interruppi quel suo discorso no sense.
"Che ha detto dopo?"
Chiese subito.
"Io gli ho praticamente detto che quando ho fatto sesso con te diciamo che ho visto lui, che era con lui che volevo farlo."
Cercai di essere il meno offensivo possibile.
"E...?"
Scossi un po' la testa confuso al solo ripensarci.
"Ha detto cose senza senso, del tipo che ci sarebbe potuto essere, cheui c'è sempre, che ero io a non volere la sua presenza, che ha paura che le persone mi portino via da lui."
Inarcò un sopracciglio.
"Che vuol dire che avrebbe potuto esserci? Come?"
Alzai le spalle.
"Non ne ho la minima idea."
Disse sinceramente.
"E poi che è successo?"
Bevve un altro sorso.
"Siamo andati in un posto appartato e ci siamo coccolati un po', lui mi stringeva più forte, ma era come se non lo facesse."
Mi guardò ancora confuso.
"Okay, non so se è la birra a non farmi capire niente o tu a non essere chiaro."
Sorrisi appena divertito.
"È una sensazione strana che mi capita spesso con lui..."
Iniziai.
"È come se non lo sentissi, lui c'è, ma è come se non ci fosse ed è per questo che ho fatto sesso con te, perché avevo bisogno di sentirlo, di sentire quel calore umano che con lui non sento, sento solo freddo."
Confessai.
"Okay, tutto ciò è molto strano... Ma è per caso un fantasma?"
Chiese incredulo.
"Idiota."
Gli lanciai un cuscino in faccia.
"Non è un fantasma, è una persona in carne ed ossa, solo che... A volte mi sembra così surreale da non esserlo."
Mi portai le mani nei capelli.
"Che casino."
Mi lamentai.
"Un enorme casino."
Concordò il moro.
"Perché non me lo fai conoscere? Magari posso esserti più di aiuto."
Propose e sorrisi dentro di me per la sua disponibilità.
"Potrei chiederglielo, magari essendo solo una persona accetterà."
Dentro di me si accese la speranza.
"Perfetto, prometto che eviterò battute e qualsiasi cosa che possa metterlo a disagio."
Disse con una mano sul cuore.
"Grazie Yuri, davvero."
Dissi sinceramente.
"Per così poco biondo."
Alzò le spalle, bevendo un altro sorso.
"Speriamo solo che accetti."
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