Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 10

Finalmente ho finito gli esami, sono uscita con 78, sono liberaaaaa 😍 Detto ciò, ora mi dedicherò alla scrittura, buona lettura

Una settimana dopo...

Era più di una settimana che ci frequentavamo, ma era come se ci conoscessimo da sempre, nessuno mi capiva come faceva lui, era come se fossi con me stesso, mi faceva sentire così al sicuro. Ogni storia però ha le sue incomprensioni e difficoltà, una era che Noah sceglieva sempre posti appartati per stare insieme, come se non volesse farsi vedere in giro con me, come se si vergognasse di me e ciò mi feriva e faceva davvero star male. Sì, okay, non stavamo ancora insieme, ma a maggior ragione perché non voler stare con me davanti ad altra gente? Ero così vergognoso ed impresentabile? Mille pensieri ad affollare la mia mente, tanto da arrivare a chiederglielo.
"Noah, senti..."
Iniziai mentre lui giocava con i miei capelli.
"Dimmi piccolo."
Persi un battito. Come, quando, dove, cosa, perché, mi aveva davvero chiamato 'piccolo'? Lo guardai sbattendo un paio di volte le palpebre, stupito.
"Che c'è?"
Chiese ingenuamente, come se non fosse a conoscenza di ciò che aveva appena provocato dentro e fuori di me.
"Mi hai appena chiamato 'piccolo'."
Lo informai come a volergli far notare un errore.
"E quindi? Ti dà fastidio?"
Chiese ancora ingenuamente.
"No, no, assolutamente, ecco... Io... credevo che tu... Beh..."
Mi affrettai a dire, finendo col balbettare. Sorrise e mi prese il viso fra le mani.
"Quanto puoi essere tenero quando balbetti? Sembri un bimbo, mi vien voglia di mangiarti."
Commentò dolcemente, dandomi un morsetto sul naso, cosa che mi fece strizzare gli occhi e mugugnare, arrossendo ovviamente. Ma... Sbaglio o mi ero appena fatto distrarre dal mio obbiettivo? Ovvero parlargli di questo pensiero che mi attanagliava la mente da qualche giorno.
"Ehi! Non confondermi!"
Replicai indispettito. Lui sorrise e si avvicinò al mio viso.
"Stai dicendo che sono una distrazione?"
Mugugnai.
"Smettila, devo chiederti una cosa e per me è importante."
Ammisi.
"D'accordo, scusa."
Disse allontanandosi un po' ed alzando le mani in segno di resa.
"Ecco... Tu ti vergogni di me, di farti vedere in giro con me?"
Chiesi diretto. Lui inarcò un sopracciglio, per poi scuotere la testa.
"Certo che no, perché pensi una cosa del genere?"
Chiese di rimando.
"Perché andiamo sempre in posti appartati e mai in qualche ristorante o a fare una passeggiata in centro."
Lo sentii irrigidirsi.
"Io... Non mi vergogno affatto di te, è solo che a entrambi non piacciono molto i posti affollati, la gente, è così ho pensato che i posti appartati fossero più al caso nostro, no?"
Beh, in effetti, non aveva tutti i torti, però...
"Sì, lo so, però... Potremmo anche andare ogni tanto al ristorante ad esempio."
Era visibilmente a disagio.
"Di cos'hai paura?"
Distolse lo sguardo da me.
"Di nulla, io..."
Lasciò la frase in sospeso. Gli accarezzai una guancia.
"Va tutto bene, ci sono io con te."
Dissi dolcemente, guardandolo dritto negli occhi. Era come se i nostri azzurri si mischiassero, come se mi stessi perdendo in quei pozzi che tanto amavo e a cui non potevo resistere, almeno non più oramai. E fu un attimo, le sue labbra sulle mie, in un bacio delicato, casto, dolce, ma bisognoso di rassicurazione, come impaurito. Approfondii io stesso il bacio, per fargli capire che andava tutto bene, niente era sbagliato, noi eravamo giusti. Le nostre lingue si accarezzavano, così come la mia mano accarezzava la pelle del suo collo e lo tirava più vicino, per avere più contatto, per sentirlo, perché era come se fosse aria alle volte, come se fosse il nulla, perciò avevo bisogno di toccarlo, per essere sicuro che fosse lì con me. Il suo sapore era dolce, il suo modo di agire altrettanto, quel bacio era perfetto, lui lo era, noi lo eravamo. Quando lentamente si staccò, mi sembrò mancare il respiro, come se lui fosse la mia di aria, senza la quale non avrei potuto continuare a vivere.
"Scusa... Io..."
Lo zittii con un dito posato sulle sue arrossate e gonfie labbra.
"È stato... Wow."
Riuscii a dire, facendolo sorridere e facendogli abbassare lo sguardo, con le gote appena arrossate.
"Come te."
Aggiunsi incantato a guardarlo.
"Mi fai sentire una ragazzina alla sua prima cotta."
Mi confessò.
"Tu mi fai sentire così in ogni istante."
Confessai a mia volta. Rialzò lo sguardo, incontrando il mio.
"Posso baciarti ancora?"
Persi un battito.
"E me lo chiedi anche?! I miei occhi non parlano per me?"
Chiesi.
"I tuoi occhi stanno dicendo così tante cose che non riesco a capirli."
Sorrisi. Era vero.
"Perché? Solitamente ci riesci?"
Chiesi ancora.
"Se non ci riuscissi, non ti avrei baciato."
E quella risposta mi spiazzò, perché ciò stava a significare che spesso i miei occhi gli avevano urlato di baciarmi... Il punto che i miei occhi avevano urlato anche molto altro.
"Spero che tu abbia letto solo quello..."
Mi sfuggì.
"C'è dell'altro?"
Arrossii, distogliendo lo sguardo.
"Spero davvero di riuscire a leggere altro, così da realizzare ogni tuo desiderio."
Disse nuovamente vicino al mio viso.
"Forse è meglio di no..."
Sorrise.
"Perché? Sono cose così imbarazzanti?"
Arrossii maggiormente.
"Forse alcune..."
Mi baciò le labbra.
"Farei qualunque cosa per te."
Lo guardai dritto negli occhi.
"Qualunque?"
Si avvicinò maggiormente.
"Qualunque."
E le nostre labbra si unirono di nuovo, per creare un mix di emozioni e sensazioni che mi fecero sentire solo più che bene.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro