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Capitolo 5: Occhi rossi

La forte luce del sole, che entra dalla mia finestra, mi sveglia di soprassalto. «»

Mi siedo sul letto stropicciandomi gli occhi e sbadigliando.

Oggi è quel giorno, quel giorno del mese che odio maledettamente; ma ce la posso fare, come tutte le altre volte...Come la maggior parte delle altre volte.

Basta stare calme e non concentrarsi sul dolore, come mi diceva sempre Melanie.

Mi alzo lentamente, senza fare troppo rumore, e raggiungo ormai il tanto odiato borsone rosa.

Lo apro facendo scivolare la zip e scruto al suo interno.

Ormai è diventato così semplice per me, come se fosse una cosa che tutti fanno normalmente.

La mia normalità è diventata questo; ma ognuno è libero di viverla come vuole, giusto?!

Sento dei passi incerti salire le scale e venire verso la mia camera, e mi affretto a chiudere la borsa.

<Sophie è ora di sve...>
Dice Stiles col suo stupido sorriso, entrando nella stanza.

<Sì?!>
Dico io sbadigliando.

<Ah, vedo che sei già più che sveglia, vatti a preparare che sennò fai tardi!>
Mi dice facendo un cenno con la mano ed uscendo chiudendo la porta.

Pigramente mi dirigo verso il bagno e dopo un'ora circa sono pronta per un nuovo giorno di scuola.

Saluto lo zio e con Stiles e la sua jepp, arriviamo davanti a scuola.

<Fa la brava eh!>
Si raccomanda lui prima di aprirmi la portiera.

<Sì papà!>
Gli rispondo ridendo e lo saluto sorridendo.

Arrivo in classe proprio al suono della campanella e mi vado a sedere al mio posto.

<Hey!>
Mi salutano Liam e Meson che stranamente sono già in classe.

Mi giro dalla parte opposta e noto che  quel ragazzo biondo fastidioso per fortuna manca; non ne potevo più del ticchettio continuo della sua penna.

<Oh, Nolan oggi è via.>
Mi avvisa Liam, come se avesse letto nei miei pensieri.

<Nolan?>
Gli chiedo io incuriosita

<Sì, il ragazzo biondo vicino a te.>
Mi risponde sorridendo.

Nolan è... bel nome.

A un certo punto entra la prof e io ringrazio Liam un un sorriso dolce.

Le cinque ore di lezione sono state molto stancanti e ammetto di essermi persa per la scuola con il cambio d'ora; ma grazie a Liam e Meson, che per fortuna frequentano i miei stessi corsi, sono riuscita ad arrivare in orario.

Suonata l'ultima campanella mi precipito nel parcheggio dove 'mi aspetta come solito Stiles.

Arrivati a casa divoro completamente il mio pranzo e mi rifugio in camera mia.

Il pomeriggio passa in fretta a studiare per domani e a mettere a posto i vari vestiti ancora piegati nelle valigie.

Quando guardo fuori dalla finestra vedo subito lo splendido tramonto, cha lascia spazio alla paura a alla preoccupazione.

Inizio a camminare avanti e indietro per tutta la stanza, trovando il coraggio di andare giù da Stiles è raccontargli tutto.

Ce la posso fare, con Melanie è stato facile, e non mi ha esclusa anzi, questo è servito a unirci di più; ma Stiles non è come Melanie...

Sto avevo dei ripensamenti se dirglielo oppure fare finta di nulla, ma sta sera, se qualcosa va storto,  potrei rovinare tutto e lo verrebbe a sapere lo stesso.

Glielo devo raccontare ora, lo devo fare.

Ancora timorosa afferro la maniglia della porta e lentamente la giro.

Scendo le scale ma qualcosa non va; c'è troppo silenzio; eppure Stiles dovrebbe essere in casa.

<Stiles!>
Lo chiamo, andando verso la cucina.

Appena varco la soglia mi ritrovo davanti a quei sei ragazzi dell'altro pomeriggi che mi fissano.

L'imbarazzo è grande, ma riesco a farmi coraggio:

<Ehm... sapete dov'è Stiles?>
Gli chiedo, ma il disagio sale sempre di più.

<È fuori dalla sua jepp, fra un po' dovrebbe rientrare.>
Mi risponde Malia.

<Ok, allora vado a raggiungerlo...>
Rispondo con una risatina imbarazzata, andando verso la porta di uscita, ma una mano prendendomi il braccio mi ferma.

<Aspetta un attimo.>
Mi dice Scott lasciandomi il braccio.

Io confusa mi giro verso di loro: e se sanno dell'incidente?

Non crederanno che sia stata io, vero?

Spero di sbagliarmi, spero tanto che mi dicano qualcosa si bello, per una volta.

<Sophie>
Inizia Scott.

<Noi sappiamo, tutto.>
Continua guardandomi negli occhi.

Sono talmente scioccata che le scuse non mi escono dalla bocca, che rimane serrata.

Come fanno a sapere, nessuno glielo ha detto, a meno che...

<Cosa dovreste sapere?>
Chiedo io freddamente.

<Sappiamo cosa sei Sophie, non ce lo devi nascondere.>
Dice Lydia venendo verso di me.

<Io? Io non sono proprio nulla! Non so proprio di cosa state parlando.>
Dico confusa e arabbiata.

<Sento le pulsazioni del tuo cuore, so che stai mentendo...>
Interviene Liam.

<Ve lo ripeto, io non so di cosa state parlando.avete sbagliato persona; nemmeno mi conoscete! Sto solo cercando mio cugino.>
Dico sempre più furiosa, sperando di finire la conversazione.

So cosa stanno pensando, lo posso intuire dai loro sguardi incriminatori; pensano tutti che io sono la belva dagli occhi rossi che ha ucciso tutte quelle persone comprese i mei genitori.

Perché oggi si fa così, si giudica prima di conoscere; ma in fondo l'essere umano è stato progettato proprio come una macchina, con standard da rispettare.

<Non abbiamo sbagliato, Sophie, tu sei come noi.>
Mi dice Scott, ma la mia attenzione va subito verso Derek, che fino a questo momento non ha parlato.

Abbassa la testa e subito le unghie delle sue mani si allungano talmente tanto da assomigliare ad artigli.

Quando alza la testa i suoi occhi sono diventati di un blu lucente e i lunghi canini gli escono dai lati della bocca.

Rimango ferma, quasi stupita e spaventata da questa trasformazione.

Guardo verso Malia che ha assunto le sue stesse caratteristiche: occhi blu lucenti, lunghi artigli e canini affilati.

Subito dopo sento un ringhio provenire dalla parte di Liam e quando mi giro non riesco a trattenere un piccolo urlo di paura.

Anche Liam è uno di loro, con la differenza che i suoi occhi sono color giallo ocra, ma sempre brillanti.

Sono sempre più sconvolta, anche perché tutti hanno le stesse caratteristiche di quel "mostro" che ha rovinato la mia infanzia, e forse la mia vita.

Penso di aver visto tutto quando Scott si avvicina a me sempre di più.

Io lo guardo negli occhi, aspettandomi che diventino blu o gialli, ma questo non succede.

Sconvolta corro all'indietro appoggiandomi alla parete dietro di me quando i suoi occhi da un marrone scuro diventano rossi, rossi sangue.

Dalle miei guance stanno per iniziare a cadere lacrime salate, ricordando quella notte.

<Cosa sta succedendo qui?!>
Entra in fretta Stiles.

Scott si gira lentamente e appena Stiles vede il rosso nei suoi occhi capisce tutto.

Approfittando dello stupore generale salgo più velocemente possibile le scale fino ad arrivare alla mia camera.

Non riesco più a trattenere le lacrime.

Dal piano terra riesco a sentire Stiles che urla contro i suoi amici:

<E ora cosa le dovrei dire? Oh Sophie, i miei amici sono lupimannari e altre creature mistiche?!>

<Scusa Stiles pensavamo che fosse...>

<Dopo quello che le è successo questo era la cosa peggiore che potevate fare...>

Sfinita mi siedo appoggiata al muro, guardando fuori dalla finestra.

Il mio sguardo si posa sulla grande luna piena che illumina il cielo e subito dopo, quasi come un istinto, sul borsone rosa tanto pesante vicino al letto.
———————————-
💥Note dell'autrice💥

Hey ciao a tutti, spero che questo quinto capitolo vi sia piaciuto.

Man mano che la storia va avanti molti indizi sulla vita di Sophie stanno venendo a galla.

Ma nel prossimo capitolo ci sarà una svolta importante e capirete il motivo del comportamento della protagonista.

[ uscita prossimo capitolo sabato 2/12 ]

Un bacione
_rebelfire_

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