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Capitolo 2: Nuova scuola, nuova vita

«Sophie? Sophie?!»
Sento una voce chiamarmi.

«Sveglia! È il primo giorno di scuola, non sei contenta?!»
Mi dice Stiles entrando nella camera.

«Mmhh...»
Mi lamento, coprendomi con il piumone fino al naso.

«Non era una domanda. Su!»
Mi dice venendo verso di me.

«Altri cinque minuti...»
Lo supplico io.

«Partendo dal presupposto che i tuoi minuti durano ore, credo che ti dovresti svegliare all'istante!»
Mi risponde con tono sarcastico.

«Ti prego Stiles...»
Continuo a dire arrotolandomi nella coperta.

«Va bene...»
Mi dice, ma subito dopo afferra la coperta e la trascina in fondo al letto.

Decido che è ora di aprire gli occhi e di arrendermi se non voglio fare tardi, come sempre.

Mi siedo e infilo le pantofole viola, che per fortuna mi sono ricordata di portare, e mi alzo in piedi.

«La bella addormentata si è svegliata!»
Esclama Stiles abbracciandomi.

«Preparati in fretta che ti accompagno io a scuola.»
Conclude uscendo dalla stanza.

Mi dirigo, ancora stordita, verso il bagno dove mi lavo velocemente, e a malapena riesco a truccarmi.

Ritorno in camera, apro l'armadio e indosso dei semplici jeans con una felpa bianca.

«Sei pronta?»
Chiede impaziente mio cugino.

«Sì... prendo lo zaino e arrivo!»
Gli rispondo mettendomi lo zaino azzurro in spalla.

Arrivo in fondo alle scale dove mi aspetta Stiles e lo zio Stilinski:

«Mi raccomando, se hai problemi ricorda che io sono lo sceriffo.»
Mi rassicura lo zio, e subito dopo usciamo dalla porta.

«La jeep della zia?!»
Dico in tono confuso quando la grande porta del garage si spalanca.

«Bella èh?!»
Mi risponde Stiles, lanciando le chiavi in aria e non riuscendole a prendere al volo.

«Stupenda...»
Dico ridendo con tono sarcastico.

Entrambi entriamo nella jeep e mio cugino mette in moto.

«Hey, stai calma!»
Mi rassicura, vedendomi tesa.

«Sono calmissima!»
Dico, con una risatina nervosa.

«È solo che sono la "ragazza nuova" e ho paura di non riuscire a farmi amici e...»
Continuo.

«Ma non preoccuparti di questo. Tutti vorrebbero essere tuoi amici. Sei simpatica, carina e sei la cugina di Stiles!»
Mi dice ridendo.

«Giusto!»
Ribatto, con gli occhi rivolti verso il cielo.

«Sai, ho avuto anche io una nuova compagna di classe, e siamo diventati subito amici...»
Continua, con un tono più serio.

«Davvero? E vi sentite ancora?»
Gli chiedo io incuriosita.

Stiles fissa il volante, come se stesse riflettendo su cosa dirmi:

«Ehm...si è trasferita in Francia e non ho più avuto sue notizie...»
Mi risponde ritornando al suo solito umore spensierato.

Non so per quale motivo, ma non credo mi abbia detto tutta la verità.

«Ah, e come si chiama?»
Chiedo infine io.

«Allison... Si chiamava Allison.»
Mi risponde freddamente.

«E tu come hai fatto ad avere degli amici? Ti senti ancora con quel ragazzo...»
Chiedo, spezzando il silenzio e sperando di far sorridere di nuovo Stiles.

«È stato facile, basta essere se stessi, e sì, sento Scott, siamo ancora migliori amici!»
Dice orgoglioso.

«Scott McCall èh... Dopo tutto questo tempo siete ancora amici! Non mi preoccupo allora!»
Dico sorridendo e, anche solo per un istante, l'ansia se ne va.

Arriviamo finalmente nel parcheggio della scuola.

Afferro il mio zaino e prima di afferrare la maniglia faccio un respiro profondo.

«Sta tranquilla, non ti succederà nulla!»
Cerca di riassicurarmi Stiles.

«Speriamo!»
Dico io ridendo istericamente, prima di salutare mio cugino e scendere dalla sua jeep.

L'entrata della scuola è veramente gigantesca e la mia attenzione viene catturata subito da una grande lastra di marmo con su inciso "Beacon Hills".

L'atmosfera è diversa da quella che c'è per strada, qui sembra tutto così felice: da ogni parte vedo sorrisi sui volti dei ragazzi; abbracci e lacrime di gioia per essersi rincontrati dopo le vacanze.

Spero di trovarmi bene in questa nuova scuola, spero di mettere una pietra sopra al passato, una pietra talmente pesante da impedire che ritorni in superficie.

Mi dirigo verso la porta d'entrata e, spingendola, entro in quella che sarà il mio primo pensiero per tutto questo anno.

Proprio in questo momento suona la campanella e mi affretto ad andare al terzo piano, dove si trova la mia classe.

«Trovata!»
Esclamo di fronte alla alla porta della classe di chimica.

Appena entro sento gli sguardi di tutti gli studenti su di me, e la professoressa si affretta a salutarmi.

«Buongiorno, lei deve essere la nuova arrivata!»
Dice una signora di mezza età sorridente, salutandomi.

Grazie per avermelo ricordato...

«Ragazzi, lei è la vostra nuova compagna di classe, Sophie!»
Dice dolcemente, presentandomi alla classe.

Ora sono completamente pervasa dall'imbarazzo, e ricambio la presentazione con un sorriso timido.

Vado verso i miei nuovi compagni di classe per cercare un banco libero dove sedermi e , fortunatamente, ne trovo uno nell'ultima fila.

Mi affretto ad occuparlo appoggiando lo zaino sulla sedia.

Una volta che mi sono tranquillizzata noto che alla mia destra c'è un'altro banco vuoto, si tratterà forse di un nuovo arrivato? Speriamo, non voglio essere l'unica nuova arrivata quest'anno.

Il ticchettio fastidioso del pulsante di una penna mi risveglia dai miei pensieri.

È così fastidioso, talmente assordante che giro la testa da tutti i lati per capire da dove proviene, quando mi accorgo che a fare quell'assordante rumore è un ragazzo seduto nel banco alla mia sinistra.

Lo guardo per un momento, sperando  la smetta: ha i capelli di color biondo cenere, la mandibola accentuata ma non troppo, due grandi occhi azzurri e le lentiggini sul naso.

Dal suo modo di tenere gli oggetti scolastici sembra ordinato, ma parecchio distratto.

Per un momento sembra accorgersi del mio sguardo, ma accennando un sorriso continua ad aprire e chiudere quella dannata penna.

E davvero carino, ma in questo momento sto iniziando ad averne abbastanza.

Prendo coraggio e mi decido finalmente di chiedergli di smetterla, ma proprio in quel momento la porta della classe si apre.

La mia attenzione e quella dell'intera classe cade dritta sul ragazzo dai capelli castano chiaro e dagli occhi blu innocenti, che è appena entrato da quella porta; subito sento la strana sensazione, quella che ho avuto dal primo istante in cui sono arrivata in questa maledetta città, e che ora mi perseguita in ogni posto io vada.

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💥Note dell'autrice💥
Hey ragazzi, spero vi piaccia anche il secondo capitolo.

Cercherò di postare un capitolo ogni sabato (a parte qualche eccezione)

Un bacione
_rebelfire_

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