Capitolo 19: Un'altra opportunità
Usciamo velocemente dalla macchina di Scott e mi avvicino alle due grandi porte d'entrata della scuola; di nuovo.
E' strano pensare che siamo proprio nell'ultimo posto in cui dovremmo essere in questo momento.
«Su, andiamo!»
Ci dice Scott, aprendo una delle due porte.
Quando anche io entro la strana atmosfera del corridoio desolato mi fa ricordare fin troppe cose accadute recentemente.
«Strano che non ci sia nessuno.»
Osserva Malia, guardandosi in torno.
«Anche l'ultima volta che ci sono stata c'era la stessa atmosfera.»
Dico io, timorosa di continuare questa "missione di salvataggio".
«Non abbiamo tempo per riflettere sul da farsi, dobbiamo andare.»
Dice in tono serio Derek.
«E se fosse una trappola?»
Chiedo io, mentre ricordo il momento in cui Monroe mi portò in quell'ufficio, che ora e' a pochi metri da noi.
«Scopriamolo.»
Mi risponde Scott, mentre noi, timorosi, lo seguiamo per l'intero corridoio.
Velocemente percorriamo diversi corridoi e scalinate e mi rendo conto realmente di quando è grande la mia scuola.
A un certo punto ci fermiamo davanti a una strana porta chiusa.
«Che succede? Perché ci siamo fermati?»
Chiedo scocciata, perché Scott ci sta facendo perdere tempo inutilmente.
«Trovata.»
Mi risponde Scott.
«Cosa?»
Chiedo io.
«La bocca dell'inferno.»
Mi risponde lui, aprendo la porta; ma quello che vediamo ci inquieta fin troppo.
Un lunghissimo corridoio illuminato solo dalla luce che è entrata dalla porta, si presenta davanti a noi.
«Comunemente chiamata via di tunnel sotterranei di Beacon Hills.»
Aggiunge Derek.
«Bene. Andiamo.»
Ci dice l'alpha, e prendendo coraggio, lo seguiamo.
Il tunnel sembra non finire più, ma la cosa più preoccupante è che le mattonelle sono tutte uguali e si ha la sensazione di camminare in una serie di loop infiniti.
A un certo punto riesco ad intravedere la luce alla fine di questo maledetto corridoio, e per un momento, mi sembra quasi che l'ansia e la paura siano scomparse.
«Finalmente, non ne potevo più!»
Commento, quando ci troviamo all'uscita, ma forse ho parlato troppo presto.
Adesso davanti a noi non ce uno, ma ben tre corridoi; sembrano quasi un labirinto questi strani sotterranei.
«E ora?!»
Chiedo io, iniziando a scoraggiarmi.
«Di qua, cagnolini!»
Ridacchiano due voci dietro di noi.
Appena ci giriamo quattro cacciatori ci puntano le pistole addosso, ma due volti famigliari spiccano dalla confusione generale che si è creata.
«Gerard.»
Ringhia Scott, mentre Monroe gli punta il fucile.
«E' un piacere rivederti MCall.»
Saluta con un ghigno Gerard.
«Ciao anche a te lupetta. Sapete la coraggiosa chimera è venuta a trovarci prima di voi... Direi che l'abbiamo accolta bene.»
Ridacchia Gerard, guardandomi divertito.
«Dov'è lui...?»
Gli chiedo furiosa, mentre i miei occhi blu brillano nei suoi occhi.
«Oh, si è ritirato nelle sue stanze, dove avete avuto un incidente con uno dei miei uomini...»
Mi risponde il cacciatore, ritornando serio.
Cosa intende?!
Se solo ha provato a fargli del male io...
No, è impossibile. Theo è più forte di loro, me lo ha dimostrato diverse volte.
Forse lo hanno solo intrappolato in quella stanza piena di armi, dove siamo stati catturati.
«Diciamo che il Karma agisce velocemente.»
Ci dice indicando con la mano un paletto, che sembra di argento, posizionato nella sua cintura, e che vicino ha uno spazio vuoto, come se oltre a quello ce ne doveva essere anche un altro.
«Quanto velocemente?»
Ruggisce Derek sfoderando gli artigli e lanciandosi su uno dei due cacciatori che accompagnano Monroe e Gerard.
«E' ora di fargli la bua.»
Mi dice Malia ruggendo e dirigendosi verso Monroe, e che dagli spari e urla a malapena riesco a sentire.
Mi giro per vedere cosa ha intenzione di fare Scott, ma è sparito, proprio come Gerard.
Così mi ritrovo da sola a pensare cosa fare, ma uno sparo troppo vicino, risveglia quel lupo ancora dormiente in me.
Il cacciatore si avvicia a me, tentando di ricaricare l'arma, ma non fa in tempo a farlo che con un balzo lo stendo sul cemento.
Sento le forti pulsazioni del suo cuore, ha paura.
I miei artigli si avvicinano al suo petto e, senza esitare, infilzo la mia mano nella sua carne rossa e tremendamente invitante.
Lo trovo, lo afferro, glielo strappo; la ragione della sua vita, ancora pulsante tra le mie mani ma che quando smette di muoversi anche il cacciatore si spegne.
Velocemente ritorno in me e Derek, stupito, mi raggiunge, ma la rabbia c'è ancora.
«Vai, corri da Theo.»
Esclama, e senza pensarci inizio a correre per quel labirinto di tunnel.
Eccola. La stanza.
Penso, a pochi passi da quella porta di acciaio.
La apro con tutta la forza che mi è rimasta ed entro.
«No.»
Urlo appoggiandomi alla porta per non cadere a terra.
È immobile sul pavimento ricoperto di sangue.
Riesco a riconoscere il paletto d'argento che è conficcato nel suo petto...
«Theo...»
Riesco a stento a dire, con un filo di voce.
Dal corpo immobile di quel ragazzo, però, non ricevo nessuna risposta.
Senza pensarci due volte corro verso Theo, illudendomi di essere ancora in tempo.
Fisso immobile il paletto d'argento insanguinato conficcato nel suo petto, come una sciocca.
«No... No...»
Non riesco a dire altro, mentre le lacrime salate inondano lentamente il mio volto.
In questo momento, quasi di pazzia, riesco solo ad afferrare il paletto.
Dopo due tentativi riesco ad estrarlo, ma il sangue nero non smette di sgorgare dalla ferita.
Il suo corpo rimane immobile, come la prima volta che lo vidi.
«No. No. No.»
Urlo, mi sfogo, ancora con le mani pienamente ricoperte dal suo sangue.
Fisso costantemente le sue palpebre chiuse, in attesa di un movimento; di qualsiasi cenno che dimostra che è ancora qui, con me.
«Sophie cosa...»
Mi giro verso la voce di Scott, che sulla soglia squadra scioccato il corpo di Theo.
«O mio Dio.»
Esclama Malia dietro di lui, portandosi le mani alla bocca.
Li guardo sconvolta, non so cosa dire o cosa pensare.
Un' altra lacrima scende dal mio occhio quando, dietro di me, una mano mi accarezza lentamente il braccio.
Subito mi giro e gli occhi gialli della chimera sdraiata vicino a me mi dimostrano che non sto sognando.
«Theo!»
Esclamo forse troppo presto, e troppo felice.
«Sei qui...»
Mi risponde faticosamente lui, iniziando lentamente a chiudere gli occhi.
«No no no. Theo, guardami.»
Gli dico, con quel briciolo di speranza che non mi ha mai abbandonato.
«Sophie...»
Mi dice a fatica lui, chiudendo sempre di più le palpebre.
«Theo tu non puoi...»
Gli dico, e un luccichio nei suoi occhi stanchi fa scendere un'altra lacrima.
«Va bene... E' tutto ok.»
Mi dice sottovoce lui, prendendo fiato, ed accennando un piccolo sorriso.
«No, non è tutto ok! Tu stai morendo e questo non mi va bene... Ti prego.»
Ribatto io disperata, ma i suoi occhi sono quasi chiusi del tutto.
«Hai già affrontato tutto questo, non lo devi fare di nuovo. Non te lo meriti, non adesso... Sei sfuggito dall'inferno, quando la tua anima doveva essere intrappolata lì per sempre...»
Gli dico io, mentre una piccola parte di me spera ancora che un giorno sarà accanto a me, in questa vita.
«Ora avrò... Un'altra occasione.»
Mi sussurra lui per l'ultima volta, prima di chiudere i suoi occhi verdastri ed abbandonarsi al pesante sonno che prima o poi, ognuno addormenterà.
___________________________
💥Note dell'autrice💥
•LEGGETE FINO ALLA FINE•
Hey ciao a tutti, siamo arrivati, finalmente, all'ultimo capitolo di questa storia.
Sinceramente non pensavo che sarebbe finita in 19 capitoli, ma spero comunque vi sia piaciuta.
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutata e sostenuta in questo progetto che avevo in mente da un bel po'; ma soprattutto grazie a voi, ragazzi.
Un'ultima cosa,
GRAZIE PER AVER CREDUTO A OGNI COSA CHE HO APPENA SCRITTO.
Buon pesce d'aprile guys!
Era scontato farlo il primo d'aprile, perciò...
Non odiatemi😅
La storia andrà avanti, almeno per un altro po', non preoccupatevi.
Non sono così stronza da finirlo così, forse, comunque quello che è fatto è fatto, e come andrà avanti l'avventura di Sophie dopo quanto accaduto?
Ci vediamo nel capitolo 20💋
[ uscita prossimo capitolo ENTRO sabato 18/03/18 ]
Un bacione
_rebelfire_❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro