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Capitolo 17: Ci sono cose più importanti della scuola

Corro velocemente giù dalle scale e raggiungo mio cugino, che mi aspetta in cucina.

Appena apro la porta fin troppi volti famigliari mi fissano:

«Buongiorno Sophie!»
Dicono in coro Scott e Derek, seduti a tavola; mentre Malia, in piedi di fianco a me, si sforza di accennare un sorriso mentre fa un cenno di saluto con la mano.

«Ciao.»
Li saluto, sorridendo timidamente.

Non li conosco ancora tanto bene, sono gli amici soprannaturali di Stiles, devo stare attenta.

«Pronta per il tuo primo giorno di addestramento?!»
Mi chiede , alzandosi, Scott.

«Primo?»
Chiedo, guardando interrogativa Stiles che sembra nascondersi dietro una rivista, messa al contrario per giunta.

Come il primo giorno, quanto tempo durerà mai questo "allenamento"?!

«Esatto! Su, andiamo!»
Mi risponde Scott andando verso la porta.

«Andare dove, di preciso?»
Chiedo io; mica mi porteranno ancora in quella stanza dei sotterranei della scuola, oppure in quello strano studio veterinario, vero?

«Nella grande foresta qui vicino. E' il posto migliore se vogliamo stare tranquilli.»
Mi risponde Derek, seguendo Scott.

«Sicuro?! Ma c'erano i cacciatori la prima sera dove Theo...»
Provo a dire, prima di essere presa per un braccio e trascinata da Malia fuori della porta.

«Buona giornata!»
Mi saluta ironicamente Stiles, chiudendo subito la porta.

Mentre camminiamo per una piccola via, per raggiungere l'inquietante foresta, Scott viene vicino a me più timidamente del solito:

«Theo mi ha detto tutto... Mi spiace.»
Si scusa Scott, mettendomi una mano sulla spalla.

«Per Deucalion dici?! Non ti preoccupare. In fondo li ha uccisi lui, dovrei essere contenta della sua morte, no?!»
Dico io, tenendo fissi gli occhi sulla strada.

«Hei, era pur sempre il tuo alpha. Non saprei che fare se dovesse succedere la stessa cosa a Peter, il mio alpha; o cosa farebbe Liam se io morissi.»
Mi confessa lui.

Liam è il beta di Scott?

Non pensavo che gli alpha e i beta potessero avere un rapporto, anche solo di amicizia.

«Sì, ma comunque non è stata colpa tua, se l'è cercata, dopotutto.»
Dico velocemente, non voglio più parlare di lui in questo momento.

«Sì ma io ero lì, potevo salvarlo.»
Continua ad incolparsi lui.

«E' stata una sparatoria, non potevi...»
Lo giustifico io; sto iniziando ad innervosirmi con Scott e sto finendo le giustificazioni per lui.

«Potevo dirgli di spostarsi, potevo fargli da scudo...»
Mi continua a dire lui, mentre piano piano la rabbia aumenta in me.

«No Scott... Basta, non voglio più parlare di lui.»
Gli rispondo seria, velocizzando il passo.

Non capisco il motivo per cui sta continuando a darsi colpe, ormai inutili.

Deucalion è morto da un bel po' di tempo, e io continuo a non capire il motivo per cui ci sto così male.Ha distrutto la mia vita e non so cosa il mio subconscio trova di buono in lui.

L' unica cosa che so è che se Scott continua così non riuscirò più a trattenermi.

Ho paura di fargli del male, o che lui lo faccia a me; ma è come una specie di istinto, che non può essere placato.

«Lui ci aveva aiutato molto in quel periodo ma noi non lo abbiamo fatto con lui. Oggi poteva essere qui con noi. Potevo salvarlo.»
Mi dice Scott, annuendo e guardando Derek.

«E perchè non lo hai fatto?!»
Ringhio furiosa, mentre una potente scarica di rabbia pervade il mio corpo.

Gli artigli spuntano, così proprio come i canini.

No. No. Non adesso, ti prego.

«Perfetto, ha funzionato. Il tuo allenamento comincia da qui.»
Mi comunica Derek.

Quindi era tutto programmato: Scott che mi infastidiva parlando di Deuaclion e la mia successiva trasformazione.

Non so se essere più arrabbiata della conversazione avuta con l'alpha di Liam, ho del fatto che mi hanno ingannato per far si che mi trasformassi... Grosso errore.

«Voi avete programmato tutto.»
Dico a fatica, cercando di controllarmi il più possibile.

«Esatto, ma almeno siamo arrivati e l'allenamento è iniziato come avevamo pensato.»
Mi informa Malia, venendo verso di me.

Solo adesso mi guardo in torno e noto, con mia grande sorpresa, che ci troviamo all'interno della misteriosa foresta.

Dalla rabbia non mi sarò accorta di quanta strada abbiamo fatto e che eravamo arrivati.

«Scappate! Non ce la faccio più!»
Gli avviso, ma loro rimangono fermi, come se non mi avessero sentito.

«Certo che no.»
Mi risponde Scott, guardandomi con i sui spaventosi occhi rossi.

«Cosa senti?»
Mi chiede Derek, avvicinandosi a me.

«Rabbia. Tanta rabbia.»
Ringhio, cercando di allontanarmi da quei tre ragazzi; non voglio fare del male, non a loro.

«Bene, allora basta che ripeti la frase che Deucalion ti ha inseganto e ogni volta che la dici il tuo corpo si calmerà sempre di più.»
Mi dice dolcemente Derek.

«No. Non funziona. Non ha mai funzionato e mai funzionerà!»
Gli urlo, come per scaricare tutta quella rabbia repressa dentro di me.

«Prova.»
Dice Malia, accennando un sorriso.

So che sarebbe la cosa giusta da fare, ma qualcosa mi blocca dal pronunciare quella fottuta frase.

«Tre cose non possono... Essere nascoste.»
Inizio con fatica a ripetere l'unica cosa che rimane di lui, dei suoi insegnamenti.

Fa male, fa tanto male ricordare.

«Il sole, la luna... La verità.»
Finisco con sforzo di parlare, ma non succede assolutamente nulla.

«Visto! Anche se la ripetessi mille volte non funziona, su di me.»
Dico sconfitta agli altri con le lacrime agli occhi, mentre loro mi guardano sorpresi.

«Strano...»
Dice Derek.

«Forse ti manca qualcosa.»
Dice dubbioso Scott.

«Un cervello.»
Risponde ironica Malia, ma questa volta ha fatto la mossa sbagliata.

Velocemente la raggiungo e afferro il suo collo, riuscendola a sollevare da terra.

Posso sentire i battiti del suo cuore, e questo di certo non mi aiuta dal non lacerarle il collo con un sono graffio.

«No Sophie! Lasciala!»
Mi ordina Scott, mentre la mia presa si stringe attorno al collo di Malia, che inizia a tossire.

Scott viene verso di me, ma Derek lo ferma quasi subito.

«No, aspetta.»
Dice all'alpha.

«L'ancora. Le manca qualcuno su cui aggrapparsi!»
Dice Derek, e quasi vengo sorpresa dalle sue parole, ma subito ritorno alla realtà mentre Malia non fa altro che dimenarsi.

«Sophie, ricordati che Stiles non sarebbe d'accordo su quello che stai facendo...»
Prova a dirmi Scott, ma questo non basta a fermarmi.

«Nemmeno i tuoi genitori, coloro che ti amavano più di ogni altra cosa. Neppure Deucalion che fu il tuo insegnante.»
Mi dice Derek, ormai quasi nel panico.

«Peccato che siano tutti più che morti. Non mi fermerete.»
Ribatto io con una voce e una cattiveria che a stento riesco a riconoscere.

Malia, piano piano, sembra muoversi di meno.

I suoi battiti stanno rallentando, e sento una certa soddisfazione all'interno della mia anima.

«Aspetta un momento. Tutto ieri è riuscita a stare tranquilla senza trasformarsi mentre era intrappolata in una stanza buia, torturata da un cacciatore e insieme solo a una persona...»
Inizia a dire Scott, mentre Derek inizia a capire il suo ragionamento.

«Nemmeno Theo farebbe una cosa simile, forse.»
Mi dice sicuro Derek.

«Non pronunciare mai più quel nome!»
Gli urlo, lasciando improvvisamente Malia, che si accascia a terra.

«E perché non lo dovrei fare?! In fondo che importanza ha?»
Mi sfida Derek, mentre Scott corre subito da Malia.

«Perché... Perché lui...»
Provo a rispondergli, ma quella sicurezza che fino a poco fa mi aveva permesso di agire così mi abbandona velocemente.

I miei occhi blu iniziano a bruciarmi; gli artigli scompaiono piano, piano così come i possenti canini.

«Vedi! Hai solo bisogno di un'ancora.»
Mi sussurra Derek, mentre mi asciuga la lacrima appena scesa dai miei occhi, diventati del solito marrone scuro.

Mi giro subito verso Malia e Scott; vorrei scusarmi, dirle che mi dispiace, che non ero in me.

Ma a giudicare dal suo sguardo, credo che sarà più difficile di quanto credo.

«Theo, eh?!»
Mi chiede Scott, mentre viene verso di me con Malia.

«No. Non provo assolutamente nulla per lui... E poi sarà stato solo per quella notte in cui mi ha aiutato dai cacciatori.»
Dico io, non totalmente sicura delle parole che ora escono dalla mia bocca.

«Intendi quando mi ti ha salvata?!»
Mi corregge Derek sorridendo.

«Comunque era lì anche per Nolan, che quella sera stava con loro e per poco non mi uccideva. Se non sbaglio glielo aveva ordinato uno strano signore, che conosceva già Theo. Credo si chiamasse...»
Dico, sperando di far cambiare idea a Derek, ma che ora mi sta guardando stupito.

«Gerard. Ma come fa ad essere ancora vivo?!»
Mi interrompe bruscamente Scott.

«Aspettate un minuto: per quale motivo Theo non ce lo ha detto?!»
Chiede Derek con sguardo interrogativo.

«È Theo, di che cosa ti sorprendi?!»
Risponde a fatica Malia.

«Oggi mi ha detto che doveva risolvere una questione in sospeso.»
Ci informa Scott.

«No... Non vorrà mica...»
Inizia a dire Derek, sempre più stupefatto.

«Andiamo, abbiamo poco tempo.»
Ci dice Scott, iniziando a camminare verso l'uscita della foresta.

«Bene, noi andiamo. Sophie fai ancora in tempo a fare tre ore di scuola.»
Mi avvisa Malia, facendomi cenno di andare dalla parte opposta.

«Ci sono cose più importanti della scuola.»
Ribatto io, seguendo Scott e sperando di arrivare in tempo per aiutarlo, o per salvarlo.
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💥Note dell'autrice💥

Hey ciao a tutti, spero che vi piaccia questo diciassettesimo capitolo.

Purtroppo ho avuto dei problemi con il cellulare che ora è in riparazione, e ho passato tutto ieri pomeriggio via e non sono riuscita a finire questo benedetto capitolo.
Per farmi perdonare l'ho allungato un pochino e spero vi piaccia, anche se in ritardo.

[ uscita prossimo capitolo ENTRO sabato 03/03/18 ]

Un bacione
_rebelfire_

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