Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 14: Cosa sei tu?

Mi massaggio ancora i polsi doloranti quando Theo, con la piccola chiave che aveva il cacciatore, mi libera dalle manette.

Mi sta guarda come se si aspettasse qualcosa da me, un ringraziamento forse; ma sinceramente, fino a che non mi potrò fidare di lui, questo non lo avrà mai.

«Sbrighiamoci! Ce ne dobbiamo andare da qui.»
Gli dico, dirigendomi verso la spessa porta di metallo in fondo alla piccola stanza.

«E adesso dove speri di andare?!»
Mi chiede Theo confuso venendo verso di me.

«Cosa vuol dire "dove speri di andare"?! Theo voglio andare via da qui; ed è strano che tu, al contrario di me, non te ne voglia andare subito! Se vuoi rimanere qui fai pure, ma io non rimarrò un secondo in più in questo buco con il cadavere di un cacciatore e con te!»
Mi sfogo con lui, ma dalla sua faccia perplessa credo di aver esagerato.

«Cosa?! Tu credi che io mi stia divertendo a restare intrappolato insieme a te, al buio, senza acqua ne cibo?!»
Mi aggredisce lui, forse arrabbiato da quello che ho detto poco fa.

«E allora cosa c'è?! Perché siamo ancora qua? Io me ne vado.»
Mi rassegno a parlare con lui, girandomi verso la porta e cercando la maniglia.

«Beh, non possiamo.»
Ribatte lui, scocciato.

«E sentiamo, perché non potremmo?! La porta è proprio qui.»
Gli rispondo io con un tono di superiorità.

«Vedi tesoro, la porta è rinforzata in metallo e ferro battuto e in più... Tu vedi la maniglia?! forse perché può essere aperta solo dall'esterno.»
Ribatte lui, sedendosi sbuffando e appoggiando la schiena a uno degli scaffali.

«Scusa?! E come fai a saperlo? Non ci ha nemmeno provato e io non...»
Dico stupita della sua risposta, ma non riesco a finire la frase che lui subito mi interrompe.

«Lo so perché qui ci sono già stato, ok?!»
Mi risponde sfinito lui.

Cosa... Theo è già stato in questa situazione, eppure non mi ha avvertita di nulla?!

Dei pericoli che potevamo correre?

Del fatto che saremmo stati bloccati in questo sotterraneo fino a quando qualcuno non ci avrebbe liberato, o ucciso?

Non ci posso credere che non mi abbia detto nulla, o forse me lo ha detto... Ma non l'ho ascoltato.

Forse mi stava mettendo in guardia con Monroe; forse mi stava solo cercando di aiutarmi per evitare di essere nella stessa situazione che aveva vissuto; forse voleva solo proteggermi.

Maledizione, forse era così!

E io? Io gli ho negato il suo aiuto ed eccoci qua, bloccati e ... Insieme.

In questo momento tutto il peso del senso di colpa mi sta schiacciando: se solo lo avessi ascoltato...

Mi avvicino quasi timidamente e mi siedo di fianco a lui.

Non dico una parola; forse per paura di scusarmi e che lui poi ne approfitti per deridermi e farmi sentire ancora più in colpa.

No, non posso far cadere proprio ora la maschera che mi sono costruita con il tempo; non voglio, o per meglio dire, non riesco.

«Senti Sophie io...»
Inizia a dire Theo, in tono calmo.

«No Theo, sta volta parlo io! Ora vengo a scoprire che tu sei già stato qua, in questa stessa situazione e non me lo hai detto! Ma non devo essere sorpresa visto che fino ad ora non mi hai raccontato niente di te; mentre io ti ho parlato di me. Quindi se vuoi continuare la conversazione mi dovrai raccontare tutto perché sto iniziando a non capirci più nulla.»
Gli dico, cercando di non innervosirmi troppo.

Lui mi guarda stupitoo, ma subito dopo fa un bel respiro e inizia a raccontarmi:

«Sono sempre vissuto qui a Beacon Hills, almeno fino agli undici anni, quando mia sorella morì. Sono sempre stato timoroso a raccontarlo in giro, per il parere delle persone, forse; comunque credo mi possa fidare di te, però prima... Volevo dirti che in quel periodo mi è successa una cosa strana... Insomma... Degli strani dottori, chiamati "dottori del terrore", mi presero con loro... Dicevano che volevano creare il "malvagio perfetto". Il cattivo più cattivo delle favole Disney, delle storielle della buonanotte...»
Mi dice Theo, interrompendosi per prendere fiato.

«"I dottori del terrore", veramente?!»
Gli rispondo ridendo.

Cos'è, una storia che i genitori raccontano ai bambini per farli andare a letto presto?

Anche in questo momento di confessione Theo si ostina a mentirmi e a inventarsi stupidaggini; pensavo che questa volta fosse diverso, che si confessasse con me.

«Sì Sophie! Pensi che io ti stia dicendo delle cazzate mentre ti racconto della morte di mia sorella?! Io sto cercando di raccontarti la mia storia, come mi stai costringendo, e tu mi deridi?!»
Ribatte Theo furioso, urlando verso di me.

Cosa?! Ma io... Ripensandoci sono stata una stupida a rispondergli così; ma non potevo immaginare che dopo tutti i suoi misteri, mi stesse dicendo la verità.

«Scusami...»
Gli dico timidamente abbassando la testa e facendogli segno di continuare.

«I dottori mi dicevano che sarebbe andato tutto bene se avrei fatto quello che dicevano; tutto quello che dicevano. Mi hanno promesso di darmi tutto ciò che volevo, finito di fare il mio lavoro per loro. Mi hanno assicurato che nessuno a cui tenevo si fosse fatto del male...»
Continua a raccontarmi in tono serio, con un sincero luccichio negli occhi.

«Ma non andò così, giusto?»
Gli dico, avvicinandomi a lui, come per confortarlo in questo suo triste tuffo nel passato.

«Loro mi hanno cambiato, mi hanno trasformato in qualcosa che non sono... Mi hanno dato la velocità, la forza, il dono di guarire velocemente, la capacità di attraversare il frassino e il "sorbo degli uccellatori", invalicabili per le creature soprannaturali, ma io non lo sono... Io sono un esperimento, ormai fallito, di quei dottori... Lupo mannaro, come Scott, Derek e Liam? Kanima? Banshee, come Lydia? Coyote mannaro, come Malia? No, io sono una chimera, Sophie. Un incrocio tra un lupo mannaro e un coyote mannaro. Sono un esperimento venuto male; sono un fallimento. Sono un mostro...»
Mi confessa Theo, ormai con le lacrime agli occhi.

Io rimango qui ferma, scioccata dalle sue confessioni.

Ora riesco quasi a capirlo, riesco a sentire tutto il male ad essere quello sbagliato, quello cattivo.

Quello diverso in questo mondo tutto uguale.

La fotocopia venuta sfocata ed accartocciata finita nel cestino della spazzatura, dove nessuno mai vorrebbe metterci la mano.

Forse, dopo tutto, tanto diversi non siamo noi due.
__________________________
💥Note dell'autrice💥

Hey ciao a tutti, spero che vi piaccia questo quattordicesimo capitolo.

Lo so, lo so, non ho rispettato l'uscita di questo capitolo ma ho avuto dei "problemi tecnici"; vi prometto però che il capitolo 15 sarà puntuale come sempre.

[ uscita prossimo capitolo ENTRO sabato 10/02/18 ]

Un bacione
_rebelfire_

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro