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Capitolo 12: Ricordi


Erano passati alcuni giorni da quella prima giornata passata tutti insieme ed allegramente in spiaggia. Yuki aveva quasi del tutto dimenticato che, tra loro, ci fosse anche una sua vecchia conoscenza: Lucas.

***

<<Questo sarà il vostro nuovo amico. Spero che andiate d'accordo, mi raccomando, diamogli un bel benvenuto come sappiamo fare noi eh. Ora andate a giocare>> disse la direttrice dell'orfanotrofio situato dietro le montagne della vecchia abitazione del ragazzo dai capelli rosa.

<<M-ma che capelli ha?>> <<Si sono strani e guarda anche gli occhi, sono viola!>>. I bambini tuttavia non ebbero un buon giudizio di lui, tutti erano messi a gruppi e giocavano insieme, ma non ne vollero sapere di invitarlo , e non venne nemmeno accettato quando chiedeva il permesso per poter giocare. Si ritrovava sempre da solo, sotto un albero di foglie verdi che facevano ombra sulle sue radici, lì passava la maggior parte della sua giornata, guadava i bambini come si divertivano a giocare a nascondino, acchiapparella o ad altri giochi.

<<Ehy! Ciao bambino>> disse un bambino di media statura, aveva i capelli color corvino, gli occhi color rosso scuro, da far accapponare la pelle, indossava una maglietta nera e i pantaloncini blu.

Il ragazzo sotto l'albero rispose insicuro all'appello di quello strano bambino che si era avvicinato. <<C-ciao..>>

<<Come mai sei qua da solo?? Sei il tipo nuovo, dovresti farti nuovi amici. Come ti chiami?>> Dopo quella serie di domande si sedette vicino a lui sotto quell'albero, il vento scorreva delicatamente tra le foglie creando un fruscio che produceva un suono molto dolce. <<Non so come mi chiamo, non ricordo nulla. Sono venuto qui perché la signora che mi aveva presentato prima mi aveva trovato qualche giorno fa nel mio villaggio tutto da solo che piangevo. Ho provato a far amicizia con gli alti bambini ma nessuno vuole giocare con me, ho provato a parlarci ma quei pochi che mi rispondono dicono che sono strano.>> gli occhi cambiarono colore e divennero marroni, poi si mise a piangere. <<Beh se non sai nemmeno il tuo nome, come fanno a reputarti normale? Comunque non preoccuparti, ci sono io!>> si alzò e si batté il pugno contro il petto. <<Diventerò io tuo amico! E lo diventerai anche dei miei, e chiunque non voglia averti come amico, dovrà vedersela con me!>> smise di piangere e lo guardò negli occhi, aveva le ginocchia sotto il mento e le braccia che le cingevano, le lacrime gli bagnavano ancora i viso ma se le stava asciugando piano piano <<D-davvero??>> chiese stupito da quelle parole. <<Certo! A proposito, non mi sono presentato, mi chiamo Lucas! Ora andiamo a giocare>> il bambino gli porse la mano che venne afferrata subito, poi si diressero dagli altri.

<<Ehy Lucas, chi è la nuova recluta?>> disse uno dei quattro bambini che erano davanti a loro. <<E' il nuovo compagno che è arrivato oggi, non si ricorda niente, nemmeno il suo nome. Quindi dovremmo partire a dargliene uno, ma scommetto che saremo grandi amici!>> gli altri quattro lo guardarono un po' dubbiosi poi uno cominciò a parlare <<Certo che lo saremo!>> poi divennero tutti felici e approvarono senza problemi <<Andremo sicuramente d'accordo>> disse un'altra, poi replicò un altro <<Più siamo meglio è>>. Il ragazzo fu felicissimo delle parole di quei bambini, i suoi occhi divennero verdi davanti ai loro occhi increduli.

<<W-wow ma cosa..>> disse Lucas scioccato, il ragazzo non ebbe le idee chiare del motivo quegli sguardi strani rivolti a lui <<I-i tuoi o-occhi hanno cambiato colore improvvisamente!!>> disse uno dei bambini indicandolo. Il bambino nuovo si fece prendere dal panico non ricordandosi quella peculiarità che aveva <<E-ecco ehm... Cambiano colore a s-seconda delle emozioni...>> dissi timidamente, sapendo che ora nessuno di loro avrebbe voluto vederlo. <<Ma che cosa figa!!>> disse la ragazza tra i quattro, <<Uooo>> tutti erano meravigliati e felici. Lucas poi parlò <<Se ti ricordi che colori corrispondono alle tue emozioni diccelo, almeno sappiamo cosa pensi >> poi si misero a ridere <<Comunque è una cosa straordinaria! Però dovremo pensare al tuo nome..>> venne interrotto però dalla direttrice che richiamava tuti i bambini che stavano giocando in cortile per andare a dormire essendo calato il buio. Dopo il conteggio vennero portati dentro e si prepararono per andare a dormire. Le stanze erano disposte a gruppi di quattro letti per stanza, in una di essa c'erano Lucas, un amico che aveva appena conosciuto e due posti vacanti. Questo perché nemmeno tutti gli altri bambini volevano giocare con quel gruppo di cinque, perché li reputavano strani.

Il nuovo arrivato venne portato nella stanza e sistemato con le sue cose, all'ora di andare a dormire si misero il pigiama ma qualcosa di strano stava per accadere. <<Ehy ma cos'è quella cosa che hai scritta sulla pelle?>> disse Lucas indicando la spalla sinistra del giovane, mentre l'altro suo compagno venne allertato da tale affermazione.

<<Non lo so bene, è la prima volta che lo vedo>> disse con un tono un po' impaurito <<Vieni, andiamo a farlo vedere alla direttrice, lei saprà magari dirci il suo significato>>. Dopo ciò tutti e tre andarono da lei, Lucas teneva la mano del giovane con gli occhi viola dall'imbarazzo mentre lo strattonava, il loro compagno di stanza poi disse <<L'ho vista da quella parte andiamo!>>.

Dopo esser andati da lei, le chiesero spiegazioni riguardo quel simbolo e, dopo un'analisi cominciò a dire che quel simbolo è un kanji significa 'Neve'', ma che in giapponese si pronunciò solamente ''Yuki''. Fu comunque affascinata da quel simbolo inciso sulla pelle chiedendo spiegazioni su chi o cosa avesse potuto averglielo fatto.

Lui rispose che erano le stesse persone, probabilmente, che gli avevano creato quella strana caratteristica degli occhi. Lucas si avvicinò a lui e toccò quella scritta con la mano <<Yuki... Ci sono, potremmo chiamarti così! Yuki. Ti sta bene>> La direttrice sorrise <<E' verò, sta proprio bene>>.

***

''Quanti anni sono passati da allora? Troppi, ma questo ricordo è ancora forte. Non smetterò mai di ricordare quel momento, quel momento in cui tutto ebbe inizio. La mia vita. Iniziò tutto da lì, ma finì ben presto.''

Yuki si toccò il kanji che aveva sulla pelle scritto in rosso, guardando l'orizzonte, sulla spiaggia alla mattina presto. Non riusciva a dormire per qualche strana ragione.

<<Ti ricordi allora. Quel momento...>> disse una voce dietro di lui che riconobbe subito. Si girò lentamente e lo guardò, portava come al solito un cappuccio nero che copriva parzialmente il suo viso. <<Come potrei scordarlo.. Lucas?>>

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