Una partita a carte
Will's POV
Registrazione n°33:
Vittima "XIII",
" Demons'cave",
Settimo giorno.
Mad Jack è sempre stato piuttosto "creativo" con le sue vittime ma, credo che ora potrà sfogare al massimo la propria creatività. Dopotutto, è enormemente in debito con me. Non ho ancora capito perché si faccia chiamare proprio Mad Jack. Eppure deve essere un soprannome che si affibia a dei giocatori esperti di carte ma non sembra mostrare alcun interesse per le carte da gioco.
Oh, beh...cavoli suoi!
Ho sprecato fin troppo tempo con XIII, illundendomi che sarebbe diventato uno di noi. A quanto pare, mi sono sbagliato e il mio sbaglio è costato la vita di Jennifer. Sicuramente, Ramsey mi implorerà di dargli l'opportunità di vendicare la sua amata, ma Mad Jack è più esperto nelle torture. Non che poi lo lascerò vivo, ma voglio farlo soffrire un' ultima volta prima di dirgli addio.
Qualcuno sta bussando alla porta. Deve essere sicuramente Ramsey.
<Avanti!>
<Perché vuoi che Mad Jack uccida quel coglione. Devo essere io a farlo fuori. Ha ucciso Jessica, porca miseria! È morta per colpa tua. Mi hai sentito?>
<Si, ti ho sentito benissimo. Ma non posso lasciartelo fare. Lo so, è soltanto colpa mia e me ne devo assumere le responsabilità. Ma visto che Mad Jack è in debito con me, ho pensato che si poteva divertire. Tra qualche ora, il prossimo pensiero per XIII sarà il rimpianto di non aver accettato la mia offerta prima che lo facessi torturare da Brian.>
<Capisco ciò che fai, Will. Ti seguo da molto più tempo di Brian e Jessica ma coinvolgere Mad Jack... cioè, non mi sembra saggio. In realtà, non sappiamo niente sul suo conto. Sembra che sia un fantasma o peggio. Ti ricordi che mi avevi chiesto di esaminare il suo DNA per confrontarlo con il database delle forze dell'ordine?>
<Si. Allora? Cosa hai scoperto?>
<Nulla. Non esiste nessun criminale o assassino che sia identificato con il soprannome di Mad Jack. Può anche darsi che abbia davvero ucciso centinaia di persone ma, secondo i file dell'FBI e dell'Interpol, non esiste un killer così maniacale.>
<Strano, sono curioso di sapere come ha fatto a rimanere nell'anonimato così a lungo. Ah, hai già detto a Brian che fine ha fatto sua sorella?>
<No, non vorrei farlo incazzare nel suo giorno libero.>
<Chi se ne frega, chiamalo e avvertilo di tornare qui al più presto.>
<Che cosa hai intenzione di fare?>
<Niente di buono.>
Ora che Ramsey se n'è andato, devo preoccuparmi delle nuove vittime. Da quello che mi ha detto Ramsey, XIV si era risvegliato non appena lo aveva messo nella sua nuova stanza. Perciò, Ramsey l'ha colpito alla testa con una mazza da baseball ma, purtroppo, quel colpo è stato troppo forte. Così forte da ucciderlo. Fortunatamente, Ramsey non ci ha pensato due volte a bruciarlo nel forno.
Poi, XV è un soggetto piuttosto interessante. Ha già fatto la prima prova e non sembra che sia stato molto esaustivo con le sue motivazioni. Sembra che stia aspettando la mia prossima mossa.
Forse potrei ingannarlo come ho fatto con XIII...no, sarebbe troppo banale.
A proposito di XIII, voglio incontrare quel bastardo prima che Mad Jack riduca la sua testa ad un mazzo di carte. Il ché non mi sorprenderebbe. Comunque, evitiamo altri commenti ed salutiamo XIII per l'ultima volta.
Sono davanti alla "Demons'cave". Ammetto di essere un po' imbarazzato. Non ho mai dato un ultimo saluto ad una persona che è non stata uccisa per mano mia. Ma, dopotutto, c'è una prima volta per tutto!
Busso alla porta.
<Che cazzo ci fai qui, Will?>
<Volevo dare un ultimo saluto al nostro caro amico, XIII.>
<Fai pure. Fortunatamente, respira ancora. Sto ancora usando gli attrezzi leggeri come una balestra, il cacciavite e la chiave inglese.>
<Sai, conoscendoti, pensavo che ti saresti divertito di più con stronzi come lui...>
<Allora vedo che non mi conosci affatto. Prima, voglio farlo sanguinare poi viene la parte in cui gli stacco la pelle con il mio coltello da macellaio di mio padre e poi gli amputo tutti gli arti con la mia motosega. L'unica cosa che voglio del suo cadavere sono i suoi occhi. Sai, negli occhi si cela la vera natura di un uomo.>
<Certamente, mi sembra un costo adatto per un lavoro del genere...
Ci puoi lasciare soli?>
<Nessun problema. Aspetto qui fuori.>
<Mi senti, XIII?>
<Chi...chi diavolo...che cosa vuoi, Will?>
<Volevo solo dirti addio come si deve. Non avrai mica pensato che tu ed io non ci saremmo rivisti dopo che hai ucciso Jessica? No, tu mi hai donato la prova che ognuno di noi può essere un killer. Sai, perché tengo le mie vittime in delle stanze per poi costringerli ad affrontare le mie prove? Perche voglio che quegli stronzi si rendino conto che chiunque è un assassino tale quale a me o a Mad Jack o a Ramsey. Ma per capirlo devono comunque soffrire, uccidendo qualcun'altro che è una vittima della stessa tortura fisica e psicologica. Tu l'hai capito fin troppo bene...solo che non ti sei accettato per ciò che sei realmente. Prima che me ne vada c'è un ultimo favore che vorrei chiederti. Se andrai all'inferno, saluta Jessica da parte mia. Addio, XIII.>
<Puoi rientrare. Adesso è tutto tuo.>
<Finalmente. Perché diavolo ci hai messo tanto?>
<Dovevo dirgli addio come si deve.>
XIII's POV
Will è completamente pazzo. Come può credere in questa folle teoria? Non posso negare che abbia del tutto torto, persino la teoria di Ramsey su Dio non è sbagliata. Ma la volontà di sopravvivere è il sentimento più forte per un uomo che lo costringe a non arrendersi, ma a rialzarsi sempre dopo ogni sconfitta. Ed è questo il punto. Possono ritenermi sconfitto, ma non riusciranno ad averla vinta per sempre.
Non posso muovere le braccia, poiché sono legato con del filo spinato ed è veramente doloroso! Ma posso muovere le gambe. Fortunatamente, Mad Jack si è limitato a conficcarmi un cacciavite nelle mani, si è divertito a schiaffegiarmi con una chiave inglese e mi ha sparato due freccie nelle spalle con la sua balestra nera. Per fortuna, non mi ha fatto molto male, più o meno...
Jack sta rientrando proprio ora.
Devo solo sfruttare il momento più adatto per metterlo fuori gioco. Ma almeno posso innervosirlo, fingendo di liberarmi dal filo spinato, agitandomi.
<Ma sei scemo? Come credi di poterti liberare dal filo spinato? Pensare che ti ritenevo più intelligente. Adesso stai fermo se non vuoi che ti schiaffeggi ancora con la chiave inglese. Oppure posso già cominciare a tagliarti la pelle. A te la scelta!>
Non lo considero nemmeno e mi agito ancora di più.
<OK... Ma ricordati che ti avevo avvisato.>
Mentre continuo ad agitarmi, Jack si avvicina al tavolo e prende un coltello che ha una lama più grande della sua mano. Si avvicina minacciosamente verso di me ma colgo la mia occasione, dandogli un forte calcio in mezzo alle gambe. Jack, inorridito dal dolore, si inginocchia a terra e gli tiro un altro calcio in faccia, facendolo cadere all'indietro. Non si rialza. Deve essere svenuto a causa della botta che ha avuto quando è caduto all'indietro.
Il suo coltello gli è scivolato dalla mano prima quando è caduto a terra ed è piuttosto vicino. Non vedo altre opzioni se non quella di spingermi in avanti con la sedia. Che cretino! Mi fa mi più male il petto a causa del filo spinato che si è attaccato alla pelle.
Cerco, comunque, di sopportare il dolore e noto che il coltello è vicinissimo alla mia mano destra. Grazie al cielo!
Lo prendo in mano e comincio a tagliare il filo.
Note dell'autore:
Allora come pensate che andrà a finire? Vi prego di lasciare la vostra opinione nei commenti. Al prossimo capitolo!
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