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Addio, mia cara

Will sarà qui a breve e ho sparato in testa a Jessica, nonché la mia unica possibilità per uscire da qui. Quella stronza mi avrebbe ucciso quando sarebbe impazzita ma, visto che era già matta di suo, ho preferito spararle in testa per non correre nessun rischio. Mi gela comunque il sangue al solo pensiero di essere diventato un killer come Will.

Per fortuna, non ci sono telecamere qui dentro, quindi potrei cercare di nascondere il corpo. No, aspetta, è impossibile! Come posso nasconderla? Will sarà qui da un momento all'altro e, forse, sarà insieme al fidanzato di quella pazza. Come che si chiama? Ramsey, se non sbaglio. Già, l'idea che quella pazza avesse un ragazzo folle almeno quanto lei, mi da i brividi. Questo Ramsey può essere addirittura più folle di Will e Jessica messi insieme...
Meglio dirgli la verità.

Sta per entrare qualcuno!

La porta si apre lentamente e dall'ingresso appare un uomo alto vestito elegantemente di viola. Non sto scherzando!
Ma dove crede di essere? Ha i capelli tutti arruffati e spettinati, gli occhi ovali, il naso particolarmente pronunciato e un sorriso che sembra quasi un ghigno. Dopo avermi fatto un cenno con l'occhiolino, chiude delicatamente la porta.

Ma chi diavolo è questo?
Non fa altro che scrutare il mio sguardo, il ché mi infastidisce parecchio. Dopo qualche secondo, nota il cadavere di Jessica, distesa a terra. Rimane senza parole. Oserei dire che ha gli occhi lucidi. Respira lentamente, chiude gli occhi e schiocca le dita. Dopo che riapre gli occhi, prende una sedia e si siede davanti a me.

<Perché l'hai uccisa? Che cosa può averti fatto per meritare una morte del genere? Non credo che ci sia qualcosa di peggio che morire per una pallottola in testa e non essere più riconosciuti nemmeno da...
Jessica era perfetta! Era l'unica opera d'arte in forma umana che ho mai ammirato in questa vita.>
Ok... questo è matto da legare, proprio come Jessica.
<No. Sul serio, perché l'hai fatto?>

Per un attimo, rimango senza parole, poiché sono a corto di giustificazioni per salvarmi da questa situazione. Ma come ho detto prima, devo ammettere i miei sbagli.
<Beh, se devo essere del tutto sincero, è stata legittima difesa. Ha cercato di strangolarmi a morte, così non mi restava altro che spararle un colpo in testa.>

Innervosito dalla mia risposta, si alza in piedi e scaraventa la sedia contro il muro. Non ho mai visto una persona così arrabbiata. Si avvicina verso di me per darmi uno schiaffo.

<Posso capire perché l'hai uccisa ma quello che non accetto è che l'hai chiamata "stronza dai capelli blu"!>

Come fa a saperlo? Solo Will e Jessica hanno sentito quella frase. A meno che, non ci fosse stato qualcun'altro insieme a Will che ha ascoltato la mia telefonata...

<Vedi, Jessica... odiava quando la chiamavano stronza dai capelli blu. Può anche essere vero che era una stronza. Sicuramente, era una sadica psicopatica di primo livello. Ma non stronza a causa dei suoi capelli che apprezzava tanto e, fidati, non sei l'unico che l'ha chiamata stronza dai capelli blu. Ora, a parte la scomparsa della mia amata, rimane il problema del cadavere. Occupa spazio e non è adatto a stare in una cucina, a meno che tu non sia un cannibale...>

Ma sta scherzando?

<Allora, bello? Hai qualche idea?>
<Sinceramente, no. Non ho idea di come si nasconde un corpo e ripulire una stanza dal sangue.>
Fa un passo indietro, pensando a come sbarazzarsi del corpo di Jessica. Finché, non sbatte le mani. Sembra che sia del tutto euforico.
<Ma certo. Dobbiamo bruciarla nell'inceneritore! Nessun cadavere e poi ci occuperemo di questa stanza.>
OK... è matto da legare!

Si avvicina verso la porta, la apre e si avvicina al cadavere di Jessica.
Si abbassa, tenendo il corpo per le gambe.
<Forza! Che stai aspettando? Non abbiamo tutto il giorno.>
Mi alzo dalla sedia, accovacciandomi per tenere le braccia di Jessica.
<Al mio via. Tre, due, uno...via.>

Visto che abbiamo bilanciato il peso del corpo, non pesa molto. Non appena usciamo da quella stanza, rimango sempre abbagliato dalla luce del corridoio. Dopo aver superato quattro porte a destra, arriviamo alla porta rossa.
<Lasciamola un attimo a terra, tanto non può più muoversi...>
Prende un mazzo di chiavi dalla tasca e, dopo aver tentato con una decina di chiavi, apre la porta. Mi ordina di riprenderle le braccia e metterla sopra il tavolo di ferro. Dietro il tavolo, sembra che ci sia un vecchio forno crematorio ... ma dove diavolo siamo?

<Sai che quello è un forno crematorio, vero? Jessica adorava bruciare i cadaveri di tutti quegli stronzi che uccidiamo. Credeva che le loro ceneri fossero la prova di quanto Dio sia soltanto una cazzata perché, se esistesse, non credi che cercherebbe di salvarli? Dopotutto, anche a Dio deve piacere uccidere. Lo fa in continuazione e noi non siamo stati creati a sua immagine e somiglianza?>

Inorridito, mi rendo conto che non dice solo cazzate. Bisogna ammettere che è un ragionamento sensato, ma fino a un certo punto.

<Allora, aspetti Natale oppure mi aiuti a mettere Jessica lì dentro?>
La tengo per le gambe, la mettiamo sul tavolo del forno e la chiudiamo dentro.

<Qualche ultima parola? Ah, già. Non la conoscevi abbastanza, perciò tocca a me...
Per quanto odio le persone, tu rimarrai l'unica donna che mi faceva sorridere quando ero isterico. Infatti, non faccio altro che chiedermi come farò ad andare avanti senza di te. Hai cambiato la mia natura, trasformandomi in qualcosa di speciale. Nessuno mi darà mai tanta soddisfazione di quanta me n'hai data in questi ultimi tre anni.
Però, ho solo una cosa da dirti: Addio.>
Accende il forno, bruciando il cadavere.
<Andiamo?>

Apre la porta, facendomi uscire per primo e poi chiude la porta.
<Oh, quasi dimenticavo, mi chiamo Ramsey. E non piace affatto che tu abbia ucciso Jessica.>
Mi da una botta in testa, facendomi cadere a terra.
Prende un fazzoletto grigio dalla tasca del cappotto e si pulisce le mani insanguinate.
<Sai, non mai capito le torture tanto elaborate. È una cosa semplicissima. Provocare più dolore di quanto un uomo possa sopportare. Ovviamente, non c'è solo l'agonia nell'immediato ma la consapevolezza che tra non molto rimarrà ben poco di ciò che definisci come uomo. Tra non molto capirai benissimo il senso di questo discorso e rimpiangerai di aver ucciso Jessica.>
Rimette il fazzoletto nella tasca e compone un numero sul cellulare.

<Ho una terribile notizia, Will. Jessica è morta. Gli ha sparato in testa. Non ti preoccupare, sta ancora bruciando dentro il forno. Ti chiederei un piccolo favore. Che ne dici se io e Brian ci divertiamo un po' con questo coglione per ciò che ha fatto a Jessica? No, Jessica era una nostra responsabilità, non di Mad Jack. Non puoi lasciarlo a quel cannibale! OK, se proprio insiste...>

Ramsey mi trascina davanti alla stanza sinistra rispetto a quella di dov'era morta Jessica. Apre la porta e mi trascina dentro con forza. Riconosco questa stanza...è la stessa in cui mi ha torturato Brian con la sua mazza da baseball. Mi viene il voltastomaco solamente nel pensarci. È rimasta intatta. Tutte le armi e le "attrezzature" per le loro torture sono rimaste sul tavolo.

Ramsey mi tira su e mi lega alla stessa sedia di prima, però questa volta sono legato con il filo spinato.
<Allora, stronzo. Prima che me ne vada, posso lasciarti il mio biglietto da visita? Che strano, ultimamente, tocca a me scegliere per te.>
Prende una fiamma ossidrica, la accende, bruciando la parte cucita da Will sul mio petto. Dio, se fa male! Urlo il più forte che posso ma è tutto inutile. Smette dopo una ventina di secondi e rimette la fiamma ossidrica sul tavolo. Sta giusto venendo verso di me con la mazza da baseball, finché non bussano alla porta.
<Chi è?>
<Sono Jack. Forza, apri la porta!>

Infastidito, Ramsey gli apre la porta.
<Quindi è lui il coglione che ha ucciso la tua donna?>
È un uomo molto robusto, ma avrà una cinquantina d'anni, forse, di più. Ha i capelli bianchi lunghi. È vestito con degli indumenti da cacciatore.
<Si...ciò pensato io con la fiamma ossidrica. Ti prego, lascialo a me per il colpo di grazia. Te ne sarò eternamente grato.>
Jack s'avvicina verso di me, scrutandomi con i suoi occhi azzurri.
<È passato molto tempo da quando non macellavo qualcuno. Vedrò, comunque, di lasciare l'ultimo pezzo per te. Se vuoi gustarti un po' di carne, devi seguire le mie regole. Ma se no, fuori dai coglioni.>
Dopo avermi guardato un' ultima volta, Ramsey esce dalla stanza, sbattendo la porta.

<Allora, pistolero. Ho sentito che hai colpito in pieno Jessica. Ti faccio le mie più sincere congratulazioni. Ho sempre odiato quella matta. Ma Will è un mio vecchio amico e, visto che gli dovevo un favore, mi ha chiamato per finire ciò che Brian aveva iniziato. Però, questa volta, rimarrà ben poco del tuo corpo, mentre gli scarti li darò in pasto ai miei cani.>

Note dell'autore:
Può essere un capitolo più lungo del solito ma volevo recuperare il tempo che avevo usufruito per fare la challenge. Comunque, vi prego di lasciare un vostro commento. Ci vediamo al prossimo capitolo!

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