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36. "The ice queen who can't prove anything"

Lilith's pov

"Su signorina, la smetta di piangere" sono accoccolata tra le braccia di Johanna, che mi consola mentre le lacrime rigano il mio viso. Appena tornata a casa, mi sono rintanata velocemente nella mia stanza, buttandomi sul letto e piangendo per la rabbia.

Mi asciugo le lacrime, fissando un punto davanti a me. Dovrò parlarne con Lilian e tutto questo finirà. Sento un macigno sul cuore al solo pensiero e non  riesco a crederci che dovrò andarmene. Se prima questo pensiero sarebbe stato un sollievo per me, adesso mi sento solo male.

"Devo dirlo a Lilian. Dobbiamo tornare ognuna alla propria vita" mi asciugo di fretta le lacrime, dandomi una sistemata per la videochiamata con lei. È attenta a questi dettagli e non voglio far capire che ho pianto.

Dovrò lasciare anche mia madre. Quando potrò vederla? Un giorno mi presenterò da lei e le dirò 'ciao mamma, sono Lilith, l'altra figlia che ha vissuto con papà. Io ti conosco perché ho vissuto la vita di Lilian per due mesi'?

"So che ci sta male, signorina, soprattutto dopo il rapporto che si é venuto a creare con il signorino Luke, ben diverso da quello che aveva con Lilian, ma deve stare calma ed affrontare la situazione"

Vorrei pensarla in questo modo, che quella con Luke é semplice amicizia che si é andata a formare, ma il sentimento é più profondo. Lo vorrei qui che mi abbraccia, che mi stuzzica e mi fa sorridere, fissare i suoi occhi azzurri e passare le mie mani tra i suoi capelli, vedere il suo sorriso rivolto solo ed esclusivamente a me. Ma non posso avere tutto questo e non lo avrò più.

Dopo aver dato una sistemata al viso ed eliminato qualsiasi traccia di pianto, ringrazio Johanna per il suo sostegno e prendo il computer dalla scrivania. La cameriera é uscita dalla mia stanza, mentre io mi metto comoda, attendendo il caricamento della pagina Skype.

Dovrebbero essere le sette e mezza di mattina lì, mio padre dev'essere già uscito ed io spero che Lilian mi risponda presto. Quando lo fa, la vedo guardarmi male.

"Ma sai che ore sono qui? Io dovrei prepararmi"

"Abbiamo un problema" esordisco, vedendola aggrottare ancora di più le sopracciglia.

"Che succede?" da quando ha saputo che Johanna si é accorta sin dall'inizio del nostro scambio, si é fatta più attenta e più disponibile per le chiamate. Ha, però, riflettuto sul fatto che la cameriera la conosce meglio di chiunque altro, quindi si sarebbe stupita del contrario.

"Devo tornare a San Diego. E tu qui" comincio, sentendo un groppo in gola difficile da ingoiare. "Ashton lo sa e mi ha minacciata di raccontare tutto. Non posso permetterlo, quindi dobbiamo far tornare tutto alla normalità. Io Lilith, tu Lilian"

"Non possiamo provare a-"

"No, Lilian, ci sono troppe cose in ballo. Non voglio che Michael lo scopra e nemmeno gli altri, non so cosa potrebbe succedere e non ci voglio pensare" non le voglio dire che Luke è incluso in questo ragionamento e, al solo pensiero che mi devo anche occupare di lui, mi si stringe lo stomaco.

Lei sospira, chiudendo gli occhi e portandosi una mano tra i capelli. È in questo momento che vedo quanto possiamo essere simili e non solo fisicamente. Forse lei si è affezionata ai miei amici e non vuole lasciarli per questo e stessa cosa vale con papà.

"Va bene. Sarà bello tornare ad indossare le mie Louboutin e usare la mia carta di credito" cerca di mascherare con queste parole la malinconia che inizia ad intravedersi sul suo viso. Ma lei è brava a nascondere tutto e diventa subito una maschera d'indifferenza. "Ci vediamo domani sera, sarà venerdì ed avremo il modo di tornare alle nostre vite per la settimana dopo"

"D'accordo" dico semplicemente, quasi con un filo di voce. Chiudo la chiamata, sospirando. Devo preparare la valigia e chiudere le cose con Luke ma non riesco a fare nessuna delle due.

Cerco di farmi forza, prendendo la borsa ed uscendo dalla mia stanza, decisa ad andare a casa di Luke. Dico la mia destinazione all'autista quando entro in auto, guardando gli edifici di Londra scorrere sotto i miei occhi. Arrivo troppo presto al palazzo dove abita Luke, scendo dall'auto e il portiere mi apre la porta di vetro. Lo ringrazio, entrando poi nell'ascensore e premendo il pulsante per l'attico della famiglia Hemmings.

Mi tremano le mani e non riesco a smettere di fissarmi allo specchio, vedendo quanto sia pallida e meno in ordine del solito da quando sono Lilian. Ancora una volta, penso di essere arrivata troppo presto, trovandomi davanti André che mi accoglie subito in casa.

"Il signorino Luke è di sopra, può andare da lui, non credo stia dormendo" annuisco, seguendo il maggiordomo di Luke, dato che mi perderei facilmente in questa grande casa. Sento una leggera melodia quando ci fermiamo davanti ad una porta ed André bussa, entrando solo dopo il permesso del biondo.

"La signorina Lilian è qui per vederla" il maggiordomo fa un passo indietro e va via, facendomi entrare completamente nella stanza. Luke è sul letto, la sua chitarra tra le braccia e la divisa della scuola ancora addosso. Ha solo tolto la cravatta e sbottonato alcuni bottoni della camicia, lasciando il resto. È di una bellezza disarmante e il sorriso che mi dedica sento di non meritarlo.

"Ehi" scende dal letto, dirigendosi verso di me, non mi dà neanche il tempo di rispondere che mi bacia. E sarò pure egoista, ma voglio conservare il ricordo delle sue labbra sulle mie, perché sarà l'ultima volta che succederà una cosa del genere. "È bello averti qui" sussurra, interrompendo il bacio e poggiando la sua fronte sulla mia.

Mi stacco da lui, non spiccicando ancora nessuna parola, fino a quando non gli dico che dobbiamo parlare.

"Di che cosa? Vuoi qualcosa da bere o mangiare?"

"No, niente, grazie. Luke, dobbiamo parlare di noi. Me e te" comincio a sentire il groppo in gola stringersi sempre di più, vedendolo aggrottare le sopracciglia, aprirsi in seguito in un grande sorriso.

"Vuoi rendere pubblica la nostra relazione? Stavo pensando che-"

"No" la mia interruzione lo zittisce e torna di nuovo ad avere un'espressione confusa. "Ascolta" comincio, sentendo già l'ansia e le lacrime voler fare capolino. "È stato bello quello che c'è stato tra noi fino ad adesso, ma dobbiamo darci un taglio. Ci siamo divertiti entrambi, te lo concedo, ma è arrivato il momento di chiuderla. Sono stanca del giochino di far finta di essere una coppia di fidanzati, è ora di andare avanti. Trovati qualcun'altra" il mio stomaco è stretto in una morsa, tento di regolarizzare il mio respiro nel frattempo che Luke cerca di darmi una risposta a ciò che gli ho detto.

"Quindi per te è stato tutto un gioco?" annuisco, non riuscendo ancora a dire un'altra bugia per allontanarlo. "Non ci posso credere" commenta, sorridendo amaramente, passandosi una mano tra i capelli e camminando per la stanza. "Sei una fottuta stronza, Lilian Russell. Come fai a prenderti gioco delle persone? Ma ce l'hai un cuore? E sai fingere dannatamente bene" ridacchia con amarezza ed io sento i miei occhi diventare lucidi. Sembra così distrutto, così sconfitto che vorrei solo stare tra le sue braccia e dirgli che, in realtà, io provo qualcosa di vero per lui, ma non si può.

Indietreggio, non volendo più assistere a questa scena, volendo solo tornare a casa e ricominciare a piangere.

"Domani parto. Entro lunedì, tutto tornerà alla normalità" le mie parole sono fredde, pensando che tutto ritornerà seriamente com'era prima. Io tornerò ad essere Lilith Wade, migliore amica di Michael e figlia unica senza madre.

Mi volto verso la porta, decisa ad andarmene, ma la sua voce mi blocca.

"Sai, ero veramente convinto che tu provassi qualcosa per me, lo vedevo dai tuoi occhi. Ma tu sei come dicono tutti: la regina di ghiaccio che non sa provare nulla"

Un singhiozzo vuole lasciare le mie labbra ma lo trattengo, asciugandomi, sempre di spalle lui, la lacrima che mi è scesa.

Esco fuori dalla sua stanza, consapevole di aver spezzato il cuore di Luke Hemmings e, inevitabilmente, anche il mio.

Luke's pov

"Non ci posso credere che Lilian abbia mentito per tutto questo tempo, Ash. Pensavo di esserci riuscito, di averla conquistata, invece niente, lei è un blocco di pietra. Almeno il ghiaccio si scioglie" borbotto l'ultima parte, bevendo il contenuto del bicchiere che mi ha offerto il mio amico. Il whisky scivola per la mia gola, bruciando al suo passaggio, ma poco importa.

"Mi sembrava strano il contrario, amico. Ma dai, hai mai visto Lilian con un minimo di umanità?" domanda, quasi ridacchiando Ashton, sapendo quanto sia assurda una cosa simile.

Non rispondo, continuando a bere dal mio bicchiere, pensando a tutti i momenti che abbiamo passato insieme da quando è tornata.

Ed io che pensavo che Parigi l'avesse migliorata.

"Hai detto che parte?" domanda Ashton con un cipiglio. Annuisco distrattamente, non riuscendo a smettere di pensarla completamente. La mia mente è piena dei suoi sorrisi, delle sue risposte taglienti, della sua risata. "Ha detto dove?"

"No" mi verso un altro po' di whisky, ingurgitandolo subito dopo.

"Dovremmo rovinarle la vacanza. Far capire che nessuno fa soffrire il mio amico" ancora una volta, annuisco distrattamente, pensando che sarebbe un modo perfetto per infastidirla. Fortuna che Ashton sa sempre come cavarsela contro le persone.

"E come pensi di scoprire dove andrà?"

"Non ti preoccupare. Ho i miei metodi"

HOLAAA

So di essere in ritardo, stanotte ho finito di scrivere il capitolo e non ho avuto la forza di rileggerlo perché ieri non sono stata tanto bene.

Now, Lilith lascia Luke, le gemelle L stanno per tornare alle loro vite ('gemelle L' inventato da una mia amica che legge la storia, ciao amica), Ashton continua a fare il bastardo ma sotto sotto ci piace dai.

Tutto sta per terminare ed io ho l'ansia.

-4 + l'epilogo

Alla prossima,
Kisses

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