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34. "Perhaps everything could only improve"

Lilian's pov

Ci ho pensato a fondo, al momento in cui ho accettato di scambiare la mia vita con quella di Lilith: non volevo solo conoscere mio padre, ma anche avere degli amici.

Ricordo la delusione nel non vedere neanche un messaggio d'interesse da parte loro, mentre mia sorella faceva videochiamate e sorrideva sempre agli audio che ascoltava. So che gli amici te li devi trovare da solo o almeno cercare di provarci, però io non ho mai saputo da dove cominciare. Infatti, una volta essermi ritrovata con tutte queste persone che mi hanno scambiata per Lilith e mi hanno considerato loro amica, ho preferito allontanarle piuttosto che sfruttare quest'occasione.

Ma, adesso, sono fermamente intenzionata a farmi perdonare e a vivermi quest'amicizia. Non sono sicura che come Lilian riuscirei a farmi degli amici, ma nei panni di Lilith sono sicura che ce la posso fare.

Ho Michael che mi sostiene, cammina accanto a me per i corridoi scolastici, rivolgendomi alcune occhiate. È un nuovo lunedì, sabato ho vomitato tre volte, ma lui mi ha aiutata, lasciandomi sola solo quando é dovuto tornare a casa sua per sistemarsi, mentre io ho parlato con mia sorella.

Abbiamo fatto una videochiamata, seppur fosse tardi a Londra e lei cercava di rimanere con gli occhi aperti, però abbiamo comunque parlato, anche se io sono rimasta un po' vaga per quanto riguarda Michael e gli altri. Lei non mi ha detto molto, solo che non sopporta Ashton, Dawn e le altre, quindi tutto molto normale e tranquillo. Non le ho chiesto nulla di Luke, perché mi aveva detto che se n'era occupata, quindi mi é sembrato inutile.

Abbiamo discusso di più sui nostri genitori, rivelandoci a vicenda di aver parlato con loro e chiedendoci come sarà quando torneremo ognuna nella sua vera vita. È un momento che ho paura di vivere, perché significherebbe ignorare ciò che ho passato qui e vivere nell'indifferenza che mi caratterizza a Londra. Ogni volta che ci sentiamo, non ci poniamo ancora la fatidica domanda 'Quando torneremo ad essere noi stesse?', questo perché io non sono ancora pronta a lasciare tutto questo, soprattutto Michael, mentre lei sicuramente non é pronta a lasciare la mamma.

Non riesco ad immaginare la mia vita senza mia madre, é stato mediamente facile vivere senza padre, ma non credo che riuscirei allo stesso modo a stare senza mamma. Lei é fondamentale nella mia vita, ha sempre cercato di essere presente per me, nonostante i viaggi e il lavoro, dedicandomi poi tutto il suo tempo libero quando tornava.

Michael mi distoglie dai miei pensieri quando stiamo per entrare in mensa, voltandosi verso di me.

"Ehi, te la senti?" annuisco, respirando profondamente. "Non ti preoccupare, forse Nadia non ti parlerà, Blake ti prenderà a parolacce mentre Caroline ricorderà tutte le cazzate che hai fatto, ma non é niente"

"Vedrai che entro oggi, mi avranno perdonata, te lo assicuro" affermo con sicurezza e vedo lui sorridermi, qualcosa che mi fa battere forte il cuore. Non lo vedo più con Brooklyn e non so che fine abbia fatto lei, ma sono contenta che non gli gironzoli più intorno.

"Possiamo andare allora" Michael apre le porte della mensa, facendomi cenno di prendere un vassoio. Aspettiamo il nostro turno per il cibo e vorrei che il tempo non passi perché non so se riuscirò a farmi perdonare dagli altri. Ma, ovviamente, non va come spero, perché ci ritroviamo presto a camminare verso il tavolo. Quando arriviamo, mi guardano tutti male e visibilmente nervosi, facendomi sentire leggermente a disagio.

Come si fa a farsi perdonare?

"Che ci fa lei qui?" domanda Caroline con tono freddo, ignorandomi e guardando Michael. Noto che Nadia e Chad non sono vicini, lui quasi ignora la situazione, mentre lei mi osserva con le sopracciglia aggrottate.

Solo Blake non fa nulla, guardandomi di sfuggita e credo di sapere il perché: se non sapessi del suo segreto, adesso anche lei mi guarderebbe male come le altre.

"Vuole farsi perdonare, va bene? Ora, cercate di mettere da parte un attimo le vostre incomprensioni e ascoltatela" mi siedo, così come fa Michael dopo le sue parole. Osservo tutte le persone al tavolo, notando come Calum, rispetto agli altri, m'ignora completamente.

"Mi dispiace per il modo in cui vi ho trattato, non so veramente cosa mi sia preso. So che le parole non servono a niente e sono disposta a dimostrarvi quanto sono sinceramente pentita. Siete miei amici, ne abbiamo passate tante insieme e non voglio perdervi" cerco di parlare come farebbe Lilith, sperando di ottenere un effetto positivo.

Ma non va esattamente così.

"Io non ci sto a questa pagliacciata" Caroline si alza, prendendo con sé il suo vassoio.

"L'hai fatta grossa" Nadia ha lo sguardo quasi dispiaciuto, ma va via comunque, scoccando un'ultima occhiata a Chad, che la guarda allontanarsi.

Chad se ne va, non dicendo nulla e Calum mi fissa negli occhi, serio e freddo.

"Trova il modo di farti perdonare, poi vedremo se perdonarti come chiedi, se ci tieni veramente"

Si alza e va via ed io osservo Blake, che rimane seduta. Non oso girarmi verso Michael, perché lui potrebbe aver cambiato idea e non voglio vedere una cosa simile. Allora decido di prendere il mio vassoio ed alzarmi, sentendo un bruciore al petto che non credo di aver ma sentito.

Il dolore della sconfitta, di non essere riuscita nel mio intento.

Ma io sono Lilian Russell e riesco ad ottenere qualsiasi cosa voglio. Anche il perdono.

***

Durante l'ora di matematica, in cui c'é il compito in classe, mi siedo vicino Blake perché é la prima con cui voglio chiarire. Finisco presto la verifica, l'argomento lo avevo già studiato a Londra, quindi non mi é stato per niente difficile. Noto, però, Blake che non ha la mia stessa facilità nel fare gli esercizi, così, senza farmi vedere, la richiamo, per farle capire di scambiare i nostri fogli.

Fortunatamente nessuna delle due ha messo il nome, così non c'è bisogno di riscambiarli e la vedo ricalcare a penna i miei calcoli a matita.

Cerco, nel poco tempo che rimane, di fare tutto, però, allo scadere dell'ora sono costretta a consegnare il foglio senza aver fatto gli ultimi due esercizi.

Mi alzo dal mio posto, mettendo tutte le cose nello zaino. Con la coda dell'occhio vedo Blake fermarsi invece di andare via ed alzo lo sguardo su di lei.

"Ti ringrazio per avermi passato il compito. Per quanto riguarda-"

"Non dirò nulla su ciò che ho visto alla festa. È una cosa tua e deciderai tu se raccontarla o meno. E stessa cosa vale per Missy. Sappi solo che, se hai paura di essere 'accettata', non penso proprio che gli altri si allontaneranno da te. Quindi potresti dirlo a loro" le mie parole sono sincere, perché credo che non si dovrebbe nascondere il modo di essere di una persona. E, adesso, mi sembra quasi di notare l'angoscia di Blake nel non poter dire la verità su se stessa.

Inaspettatamente, mi abbraccia e in un primo momento sono sorpresa, poi ricambio la stretta.

"Grazie Lilith, mi serviva essere compresa da te" si stacca, fissando poi i suoi occhi scuri nei miei. "Hai sbagliato e voglio dimenticare ciò che hai fatto. Alla fine te ne sei accorta e sei tornata da noi" le sorrido sinceramente, stringendola io stessa poi.

"Grazie Blake. Ma adesso come faccio con gli altri?"

"A Calum se regali l'ultimo CD dei Thirty Seconds To Mars ne sarà felice. Gli piacciono i regali, soprattutto se sono CD. Con Caroline, se riesci a parlare con uno degli amici di Doug, Dean, dicendogli di velocizzarsi a chiederle un appuntamento, vedrai che ti perdonerà. Mentre per Nadia, credo che abbia discusso di nuovo con Chad, quindi cerca di farli riappacificare"

Sorrido, sapendo esattamente cosa fare e contenta di poter mantenere la parola data a Michael.

***

"Alla fine sono riuscita a farmi perdonare da tutti in un solo giorno, come ti avevo detto" sorrido felice, vedendo Michael fare la stessa cosa, scuotendo però la testa.

"Sei stata brava"

Siamo a casa da soli e siamo appena tornati, io vado subito in cucina a prendere un bicchiere di succo.

"Lo prendi all'ananas?" domanda, aggrottando le sopracciglia ed io faccio la stessa cosa.

"È buono, perché? Non ti piace?"

"No no, anzi versamene un po'" prendo un altro bicchiere e gliene metto un po', porgendoglielo.

"Caroline ha avuto il suo appuntamento con Dean, Calum il suo CD e ho parlato con Nadia, dicendole che si vede che è innamorata di Chad e che credo che dovrebbero parlare seriamente del loro bacio"

"Mi complimento con te"

Mi siedo sul divano, Michael accanto a me, voltato dalla mia parte.

"Sono contento che tu ora sia tornata con noi" dice, osservandomi da vicino negli occhi e mi sento così agitata a vedere il verde dei suoi.

"Lo sono anch'io" sorrido, voltandomi poi per legarmi i capelli. Quando mi rigiro, vedo Michael osservare un punto, ma lo richiamo, e lui scuote la testa tornando a guardarmi.

Appoggio la testa sul mio braccio, prendendomi del tempo a guardarlo. Non incrocia il mio sguardo, si sente quasi a disagio a farlo e mi viene da sorridere perché per una volta sono io a farlo sentire così.

"Perché mi guardi?" sorride imbarazzato, facendo aumentare il mio piccolo sorriso.

"Ti senti in soggezione?" domando, prendendolo in giro e lui alza gli occhi al cielo.

"Sinceramente sì. Non mi piace quando gli altri mi guardano a lungo"

"Le cose belle vanno guardate"

"Le cose, non le persone"

"Anche le persone" gli prendo il volto tra le mani, in un attimo di coraggio improvviso. "Sei bello, Michael, non avere queste insicurezze, ti ho già detto che hai una fila di ragazze dietro di te" i suoi occhi verde chiaro sono vicini ai miei e mi accorgo solo adesso della poca distanza che ci separa. Vorrei baciarlo ancora, vorrei che il suo sguardo sia solo per me, vorrei esserci solo io nei suoi pensieri ma mi sembra di chiedere troppo.

Perché, per come sono realmente io, non merito una persona bella come Michael.

"Vorrei fare una pazzia in questo momento, sai?" sussurra ed io sposto un attimo il mio sguardo sulle sue labbra. Riporto gli occhi nei suoi, staccando le mie mani dal suo volto e riappoggiandomi con il braccio allo schienale del divano. Lui si gira, mettendosi nella mia stessa posizione.

Con lui, c'è sempre una strana elettricità nell'aria, qualcosa che mi porta a desiderare di essere migliore per lui. Voler quasi cancellare tutta la mia vita a Londra e stare con lui.

"Falla" dico semplicemente, volendo sapere cosa passa per la sua testa.

"Non posso. Rovinerei tutto" mi avvicino lentamente, lasciando pochissimo spazio tra di noi.

"Forse tutto potrebbe solo migliorare" sussurro a mia volta, guardandolo mentre il suo sguardo si posa sulle mie labbra e vorrei sorridere apertamente a questo piccolo movimento.

Passano quasi minuti interi e noi rimaniamo nella stessa posizione e quando sto per cedere e allontanarmi, perché evidentemente lui in realtà non vuole la stessa cosa, Michael mi prende e mi bacia.

Sorrido nel bacio, sistemandomi meglio a cavalcioni su di lui e baciandolo con tutta la passione che posso avere in corpo. Mi stringe a sé e sento quanto lui mi vuole, sento che potrebbe realmente provare qualcosa come succede a me con lui.

E sono felice. Sono contenta di quello che mi sta accadendo, di come mi sto sentendo e, in tutto questo, subentra per un attimo la paura.

Perché lui, forse, alla fine non vorrà me, ma Lilith.

HOLAAA

Capitolo in ritardo, i know, ma vi ho dato la gioia del bacio tra Michael e Lilian. Ma voi ci pensate alla fine? Cioè, se si scoprirà tutto, come faranno Luke e Michael? Dovranno capire di chi hanno realmente una cotta, se ce l'hanno veramente.

Mancano sei capitoli alla fine, omg.

Alla prossima,
Kisses

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