Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

17. Quiete - Tipee

«Al-kanz madfūn

L'energia mistica si riversò nel corpo di Tipee non appena le parole vennero fuori. Non aveva più bisogno di pronunciarle ad alta voce, un sussurro era sufficiente, ma non era ancora in grado di attingere al Sihir – il suo istinto suggeriva ancora di chiamarlo Kraasig, come le era stato insegnato a Verlate – solo ripetendole nella sua mente. I ricercatori del Centro di Ricerca le avevano suggerito di continuare a provare, ma lei era soddisfatta così: si sentiva bene con l'energia che frizzava sulla pelle, riusciva a percepirla fin dentro l'anima e con essa tutto il resto del mondo. Erano parte di lei il tepore del sole d'estate, il vento che agitava la stoffa dei suoi sirwal, l'erba umida di rugiada che solleticava le mani e i piedi nudi.

Chiuse gli occhi e appoggiò entrambi gli avambracci al suolo. Abbassò il capo fino a sfiorare l'erba con la fronte mentre sollevava il bacino, poi alzò una gamba dopo l'altra e le allineò sopra la sua testa, le ginocchia piegate e il busto curvato all'indietro. Il Sihir avvolse i muscoli in tensione, scorrendo attraverso il suo corpo senza scopo se non quello di connetterla a ciò che la circondava, perché potesse sentirsi parte di quel flusso che permeava l'intera esistenza. I ricercatori non erano certi che fosse qualcosa di esclusivo del suo Naru: non avevano mai chiesto a un Dotai di trattenere il Sihir dopo averlo assorbito, non credevano fosse possibile, i loro esami prevedevano di sfruttarlo immediatamente. Eppure per lei era stata una cosa così naturale... Non c'era da stupirsi se i sayfani non fossero in grado di curare attraverso il Sihir, avevano perso ogni legame con l'energia.

Qualcosa si mosse. Tipee non sentì l'erba spostarsi ma sapeva che l'aveva fatto, che qualcosa l'aveva calpestata, che un respiro estraneo al suo si stava avvicinando. Il Sihir vibrò nel suo corpo in un segnale ormai familiare, e le labbra si distesero in un sorriso.

«Vuoi uccidermi di nuovo?»

Il respiro alle sue spalle si fece pesante e udì il sospiro. «Non ti ho ucciso. Dovresti chiedermi se voglio provare a ucciderti» disse Anei, avvicinandosi con passi leggeri. Il suo accento yaveni era marcato, ma parlava sayfano molto meglio di lei, che biascicava ancora le parole e non riusciva a pronunciare bene certe consonanti. Come si faceva a parlare con così poche vocali? «Non dovresti scherzare su qualcosa del genere.»

«Uno può anche dire che non dovrei parlare col mio quasi assassino.»

«Quel qualcuno avrebbe ragione.»

«Allora perché sei qui?»

Un nuovo sospiro. «È complicato.»

«E cosa non lo è?»

Tipee ridacchiò, piegando ancora di più la schiena finché i piedi non toccarono l'erba davanti a sé. Si diede allora la spinta con le mani e tese le braccia per rialzarsi, seguendo la naturale curva del busto per ritrovarsi in piedi. Sistemò le code a bolle dietro la schiena, poi lasciò fluire il Sihir via dal suo corpo e si voltò. Anei era abbigliato come la prima volta che l'aveva visto, celato da una maschera di stoffa e da un mantello nero con il cappuccio alzato. A malapena si intravedeva il viso dalla carnagione ambrata, in cui spiccavano gli occhi di un verde scuro e intenso. Tipee non comprendeva perché si nascondeva a quel modo se faceva uso del suo Naru per celare la sua presenza, ma erano molte le cose di lui che non aveva ancora capito e quella non era in cima alla sua lista delle priorità.

«Lo vedo, tu pensi che io sia una sciocca.»

«Lo sei» bofonchiò lui, arricciando il naso. Abbassò persino gli occhi, con quell'aria da mi spiace essere diretto ma devo farlo, una contraddizione che aveva scorto sin dal primo momento in cui aveva incrociato il suo sguardo.

Sorrise di nuovo. «Sono stata sciocca prima, quando ho rubato questo potere, ma ho accettato quello che è cresciuto dai miei semi. Ho scelto di parlarti invece di attaccare e sono stata ricompensata, perciò sono viva.»

«Sei viva perché sei stata fortunata.»

«Non è fortuna, è karma. Voi del continente proprio non lo capite, vero?» Tipee scosse il capo in un sospiro, poi si sedette sull'erba a gambe incrociate. Fece cenno ad Anei di raggiungerla, ma lui restò in piedi; si avvicinò e basta, spostandosi di fronte a lei perché potessero guardarsi negli occhi.

«È stato un caso» insistette lui. «Nessun altro al mio posto si sarebbe fermato.»

«Ma quel qualcuno avrebbe voluto uccidermi, tu no. Il karma ha voluto che fossi tu. Ti hanno mandato da me per una cosa che ho fatto io, e non è giusto che paghi tu per i miei errori. Non è giusto ucciderti per salvarmi. Hayati la tusāwi hayatak.»

La mia vita non vale la tua. Per qualche ragione, quel mantra – la intristiva pensare che i sayfani avessero rubato quel termine alla sua lingua per affiancarla unicamente ai Naru – aveva scosso qualcosa nell'anima di Anei, facendogli cambiare idea sul porre fine alla sua vita. Capire quello era in cima alla lista della sua priorità su di lui.

«Non potevi esserne certa, lo hai solo supposto.»

«Vedo un Sihir estraneo attorno ai tuoi polsi» continuò Tipee, e lui si irrigidì all'istante. La trama dell'energia mistica era una sola, ma ogni filo era differente e quello di Anei era un alone etereo e grigio come il fumo, che diventava più evidente quando usava il Naru. E poi c'era quell'altro, una sottile linea rossa che non avrebbe dovuto essere lì, un diverso filo di trama, un diverso Naru. «Vedo che lega la tua anima, vedo una connessione che non può essere spezzata. Non sei libero, perciò ero certa. Quello che non sapevo era se potevi lasciarmi andare, ma andava bene. Sarei morta senza rimpianti e il karma mi avrebbe ricompensato nella prossima vita.»

«È tutto sbagliato.» Anei sospirò di nuovo. Qualcosa si mosse sotto il mantello, doveva aver incrociato le braccia al petto. «Non puoi rubare alcun potere, è il frammento di una divinità che ti ha scelta come incarnazione. E il tuo karma non può aver voluto niente su di me, se hai scelto cosa fare dopo. In ogni caso, se avessi scelto di pronunciare un'altra frase, o nessuna, saresti morta. Non è per ciò che hai scelto che ti ho risparmiato, è...»

Si fermò. Riempì il petto di un respiro profondo e spostò lo sguardo, la fronte aggrottata di un rimprovero che non sembrava essere rivolto a lei.

«È... complicato?» tentò Tipee, e lui annuì. «Sai, non ho ancora capito se vuoi convincermi che ho torto, o se vuoi che dimostro di avere ragione.»

Anei non rispose. Restò con lo sguardo fisso davanti a lui, verso il sole appena sorto che rischiarava il parco ancora deserto. Non si mosse, eppure le sembrò un po' più vicino. Non se n'era ancora andato, il che era una vittoria, anche se si atteggiava come se volesse essere ovunque meno che lì. Era a causa di quel Sihir estraneo o c'era dell'altro?

«Perché non fai yoga con me?» Tipee batté di nuovo la mano sull'erba al suo fianco, e quando Anei si voltò a guardarla lei allargò il sorriso. «Trova quiete nella mente, nel corpo e nello spirito. Forse troverai anche la risposta.»

«Ho già la risposta. La mia vita non vale la tua... Non può funzionare. Non in questo mondo.»

«Funziona per me. E magari—»

«Se tu esisti, come te potrebbero essercene altre.» Anei sospirò e si sedette al suo fianco, tenendo ben chiusi i lembi del mantello. «Non farò yoga. Tu continua pure.»

Tipee sciolse l'intreccio delle gambe e le fece scivolare all'indietro, recuperando la posa iniziale con gli avambracci sull'erba. «Se cambi idea, sono qui.»



Non sono indietro, di più xD Purtroppo questo mese si è rivelato pieno di impegni, però nei miei momenti liberi son sempre riuscita a scrivere senza bloccarmi, perciò la considero comunque una piccola vittoria ♥ Andrò comunque fino alla fine, anche se ormai è certo che sforerò a Novembre XD

Anyway! Mi rendo conto che questa entry potrebbe risultare un po' difficile da comprendere senza contesto e senza conoscere il background dei personaggi, anche se ho cercato di mantenerla semplice.

Dovrebbe essere chiaro (spero!) che Anei era stato mandato a uccidere Tipee, ma l'ha risparmiata per motivi che non ha rivelato, benché siano connessi al mantra che ha pronunciato (e forse qualcuno potrà già azzardare qualche collegamento, chissà). Ma chi vuole Tipee morta? Perché dice di aver rubato il suo Naru? A queste domande risponderemo... più avanti, quando sarà il momento di scrivere la sua storia ahahah XD

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro