Sunday. First Part.
No ma io mi chiedo chi diavolo ha voglia di mettersi a frullare chissà cosa a chissà che ora, quando c'è una ragazza in preda ad un post-sbornia? Tralasciando il fatto che ho un mal di testa assurdo, tralasciando nuovamente il fatto che sento che sto per vomitare anche l'anima e tralasciando il fatto che se quello o quella che sta pensando bene di usare il frullatore non la smette tra cinque secondi, la accoltello.
Si può sapere dove diavolo sono? Dalla seconda caramella che Zayn mi ha fatto ingurgitare, non ricordo più nulla e quindi oltre al forte senso di nausea, mi sta venendo anche una paura bestiale di aver fatto qualche cosa con Malik. Mi passo lentamente le mani sul viso tirandomelo e così riuscendo finalmente a farmi aprire gli occhi brucianti. Sento la bocca secca e impastata. Oh cacchio dovrò annotarmi di non andare mai più ad una festa con Malik, lui sicuramente mi farebbe ubriacare ogni singola volta.
Mi concedo di richiudere nuovamente gli occhi anche perché faticano a stare aperti e poi il bianco del soffitto sopra di me, mi fa aumentare il mal di testa; per non parlare poi di questo coglione che non la smette un secondo di usare sto frullatore. Che cavolo deve frullare? Un'anguria?
Finalmente, dopo una ventina buona di minuti, il frullatore smette di fare quell'odioso frastuono e dopo neanche un minuto, sento qualcuno sedersi sul materasso di fianco a me. Una mano mi accarezza dolcemente i capelli e per un secondo mi lascio incantare da quelle carezze così dolci e lente, poi mi rendo conto che qualcuno mi sta accarezzando i capelli, e non ho la più pallida idea di chi cacchio sia! Scatto immediatamente a sedere sbarrando gli occhi di colpo; non l'avessi mai fatto!
"Oh porco cazzo la testa!" urlo con voce roca e piatta, posandomi immediatamente entrambe le mani sulla testa. Qualcuno ride divertito. Oh perfetto, è anche un ragazzo! Porca puttana spero di essere per lo meno vestita. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo senza pantaloni -anche se per lo meno le mutande le ho- e invece del mio vestito, indosso una maglietta, troppo grande per essere la mia, dell'Hard Rock Cafè di Amsterdam. Bene, è anche un maniaco che è stato nella capitale del sesso e della droga.
"Joey, sei sempre la solita" e riconosco subito quella voce: Zayn Malik.
No... momento... sono con Zayn?! Oh signore dimmi che l'abbiamo fatto... no cioè, voglio dire, dimmi che non l'abbiamo fatto.
"Malik?" domando nonostante conosca già la risposta. Potrei tranquillamente aprire gli occhi ma proprio questi due, si rifiutano di farlo.
"Perspicace la ragazza. Bevi questo" dice picchiettandomi il braccio destro con un bicchiere di vetro. Senza neanche aprire gli occhi lo prendo e bevo tutto il contenuto. Riesco ad aprire gli occhi. Di fianco a me c'è Zayn con addosso solo i boxer. Oh mamma, ossigeno, ora, lo necessito!
"Ti senti meglio?" domanda preoccupato, avvicinandosi leggermente e scostandomi un riccio che mi ricade sul viso. Annuisco e gli porgo il bicchiere vuoto; lui lo appoggia sul comodino e ritorna a fissarmi.
"Ehm... Malik... ascolta... perché sono qui?" domando preoccupata.
Lui sorride.
"Hai insistito tu perché ti portassi qui" risponde scrollando le spalle.
Oh bene, ho insistito per venire a casa di Malik. Cominciamo benissimo.
"E... perché indosso la tua maglia?" domando sempre più preoccupata.
Lui sorride nuovamente, no ma quanto mi trova divertente?
"Beh... ti sei vomitata addosso e... non volevo dormissi con quel vestito" risponde scrollando ancora le spalle.
No ma bene, tenendo conto del fatto che non indosso il reggiseno, sta a significare che mi fa visto il seno. Beeene.
"E... io e te... abbiamo fatto...?" domando ormai terrorizzata ma anche speranzosa.
Sì, devo ammettere che io e la coerenza siamo praticamente gemelle.
"Dipende, in che risposta speri?" domanda con un sorriso malizioso, mordendosi velocemente il labbro inferiore, facendomi trattenere il respiro per qualche secondo.
In che risposta spero? Onestamente non lo so neanche io.
"No, Joey, non l'abbiamo fatto. Anche se... hai insistito parecchio" aggiunge facendomi un veloce occhiolino.
Oh mamma ho veramente insistito per fare sesso con Malik? È proprio vero, in vino veritas.
"Beh... scusa... ero ubriaca. Non volevo dire o fare quello che ho detto. O fatto" rispondo non sapendo bene cosa dire.
Lui sorride amaramente e scrolla le spalle.
"Me ne sono accorto. Ascolta, se vuoi farti una doccia, il bagno è la seconda porta a destra. Io vado a prendere la colazione" dice alzandosi velocemente dal letto.
No ma, ho detto qualche cosa di sbagliato? Noto che la sua espressione è cambiata parecchio e anche la sua postura: è rigida e composta, non rilassata e tranquilla come qualche minuto prima. Annuisco nonostante lui sia già uscito dalla camera con in mano i vestiti che erano poggiati sulla scrivania davanti al letto. Ma bene, poi sono io quella lunatica, no?
Sbuffo e, con molta calma, mi alzo dal letto raggiungendo lentamente il bagno.
Finisco di asciugarmi i capelli e dopo una lunga doccia calda posso confermare il fatto che mi sento decisamente meglio. Indosso nuovamente la maglia di Zayn e le mutande, provando notevolmente imbarazzo per il fatto di non indossare pantaloncini o, meglio ancora, pantaloni lunghi. Beh, dovrò accontentarmi.
Esco dal bagno e raggiungo la cucina, tralasciando il fatto che sono finita prima in una stanza vuota e poi in salotto, ma comunque quando metto piede nella stanza, trovo Malik seduto al tavolo intento a mangiare con desiderio una ciambella alla marmellata e a sorseggiare un bicchiere di caffè.
Uhm, che fame!
"Saaaalve. Allora, che mi hai preso di buono?" domando balzandogli di fianco con un salto.
Lui sussulta e per un momento scorgo l'ombra di un sorriso affiorare sulle sue labbra, ma che svanisce immediatamente.
"Ciambella e caffè" risponde con tono piatto e secco, senza neanche guardarmi negli occhi. Mi passo confusa una mano tra i capelli e prendo il sacchetto indicato da lui in modo superficiale.
Mentre mangio con gusto la mia ciambella alla cannella e mela, il pensiero di cosa possa far comportare così Zayn con me, mi tormenta. Cosa ho detto? Cosa ho fatto? Perché fa così?
Oddio Joey smettila! Sì beh, devo ammettere che nonostante sia perfettamente consapevole del fatto di avere una cotta tremenda per Malik, non riesco ancora ad accettarlo. Molto probabilmente perché non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere. Bah.
Ormai è da più di un'ora che me ne sto seduta sul bordo di una delle due fontane di Trafalgar Square. È l'una del pomeriggio e onestamente questo mi sembra il luogo perfetto quando ho bisogno di stare da sola.
Nonostante la piazza sia piena di gente, è come se fossi solo io. Cerco di ignorare il più possibile i bambini che mi giocano intorno rischiando costantemente di schizzarmi. Cerco di ignorare ogni singola coppietta sdolcinata che pensa bene di fare effusioni di fianco a me; come se non fossi già in crisi di mio. E cerco di ignorare anche tutti i turisti che muniti di Reflex continuano a scattare foto alla fontana sulla quale sono seduta; ehm, lo sanno che ce n'è una identica proprio dalla parte opposta? Pare di no.
Sta di fatto che, oltre a tutto questo, mi sento sola e voglio stare sola. Per pensare.
Questa mattina, dopo aver finito la colazione, Zayn mi ha accompagnato subito a casa salutandomi con un 'ciao' freddo e distaccato. Molte sono state le ipotesi che il mio povero cervello ha formulato ma solo una mi è sembrata perfettamente plausibile: Zayn ha scoperto che mi piace e quindi sta facendo di tutto per farmi capire che lui non è interessato a me.
È l'unica spiegazione plausibile.
Sospiro alzandomi dal mio posto fisso ormai stufa di tutte quelle distrazioni e inizio a camminare a caso per tutta la piazza, fino a quando non scorgo una figura fin troppo famigliare e gli corro in contro entusiasta di vederlo.
"Louis!" urlo richiamando la sua attenzione, immediatamente il ragazzo in questione si volta e mi sorride amorevolmente non appena mi riconosce. Louis è un po' come Harry. Anche se questo pazzo di Tomlinson l'ho conosciuto all'asilo, abbiamo subito legato e gli voglio un bene immenso.
"Carotina! Vieni qui e abbracciami!" urla anche lui iniziando a corrermi in contro, facendo così innalzare un'enorme stormo di piccioni. Quando ormai siamo ad un passo dall'abbracciarci mi blocco d'istinto.
"Non sei ancora infetto, vero?" domando puntandogli un dito contro il petto.
Louis sorride e scuote la testa.
"Sano come un pesce piccolina quindi puoi abbracciarmi" dice prendendomi per un polso e facendomi finire contro il suo petto e tra le sue braccia.
Chiudo gli occhi assaporando il profumo di brezza marina che emana il maglione rosso di Louis e, per qualche millesimo di secondo, il pensiero di quando io e Zayn eravamo bloccati sul London Eye.
Un momento, che ci fa Louis Tomlinson a Trafalgar Square?
Mi stacco dall'abbraccio e lui mi sorride solo come lui sa fare.
"Lou, come mai qui?" domando scostandomi un riccio da davanti agli occhi.
Louis immediatamente smette di sorridere.
"Oh beh, sai, dopo una settimana chiuso in casa... sai... un giro fuori casa... sì beh hai capito, no?" risponde passandosi una mano tra i capelli color miele, completamente spettinati.
Arriccio le labbra e lo fisso socchiudendo gli occhi. Tomlinson mi nasconde qualche cosa e il sospetto si fa sempre più chiaro quando il cellulare di Louis inizia a squillare e lui risponde prontamente. Finita la chiamata, noto che è preoccupato.
"Beh carotina, scusa ma devo scappare, ci vediamo lunedì a scuola" mi stampa un bacio sulla fronte e scappa via provocando così un'altra folata di piccioni.
Arriccio le labbra e la voglia di seguirlo per vedere dove va è forte.
Penso che, alle quattro del pomeriggio, un bel pezzo di pizza per merenda ci sta veramente bene. Anche perché, non è che il mio pranzo sia stato uno dei migliori con mia madre e il mio patrigno che litigavano continuamente e Nolan che non la smetteva di piangere. Quindi potete immaginare quanto io possa aver mangiato.
Entro in panetteria e subito riconosco una testa bionda -tinta- tutta spettinata, un viso perfettamente angelico e due occhi paragonabili al cielo.
"Niall?!" domando attirando l'attenzione di tutti i presenti.
L'irlandese si volta immediatamente verso di me e mi corre in contro con in mano due pezzi di pizza. Si può dire che neanche la varicella può bloccare l'appetito a Niall Horan.
"Joey!" urla cercando di non sputacchiare pezzi di pizza a destra e a sinistra.
Sorrido andandogli in contro e stringendolo in un forte abbraccio. Niall ha un profumo simile al profumo d'erba fresca appena tagliata.
Un secondo, anche Niall Horan in giro? Mah.
"Ti senti meglio, irlandese?" domando scompigliandogli un po' i capelli.
Lui sorride mostrando così la fila d'apparecchio che gli ricopre i denti perfetti, annuisce e prende un altro pezzo di pizza.
"E qual buon vento ti porta qui?" domando curiosa.
Lui scuote le spalle.
"Fame?" dice proponendo la sua risposta più sotto forma di domanda che affermazione.
Arriccio nuovamente le labbra e il suo cellulare inizia a squillare.
"Scusa Joey, ma devo scappare. Ci vediamo questa sera. No scusa lunedì! Dimenticati quello che ho detto, ti prego!" urla uscendo di corsa dalla panetteria.
Questa sera? Questa sera cosa?
Immediatamente lo seguo e fortunatamente riesco a bloccarlo per un polso.
"Tu ora parli, altrimenti ti brucio i cd di Justin Bieber!" lo minaccio conoscendo il suo punto debole.
Immediatamente sbianca e deglutisce velocemente.
"Oh ti prego Joey, Malik mi ammazza se ti racconto tutto" mi supplica facendo una dolcissima espressione da cucciolo alla quale, non posso resistere.
Ah! C'entra Malik! Bene, perfetto.
Mentre il mio cervello inizia a programmare mille ipotesi su cosa potrebbe avere in mente Zayn, Niall riesce a liberarsi dalla mia presa poco salda e scappa via.
"Horan!" urlo invano, ormai Niall è a metri di distanza da me.
Che diavolo ha in mente Malik?
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