Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Prologo 3: Dante Vale

Nelle profondità di un tempio sommerso al largo delle coste greche, la squadra della Fondazione si rimise in piedi, per poi correre verso il naòs. Il terremoto era stato di un'intensità incalcolabile e sospetta, ma la missione era più urgente.

I soliti sospetti: Dante Vale, l'esperto Cercatore veneziano.

Lok Lambert, detentore della Willblade e appassionato di enigmi.

Zhalia Moon, donna dal passato "complicato".

Sophie Casterwill, erede di una lunga dinastia di Cercatori.

Erano alla ricerca di un Titano Leggendario finora sconosciuto, e le fonti della Fondazione Huntik suggerivano che la Spirale non sarebbe rimasto con le mani in mano.
Appena varcata la soglia del naòs, videro una squadra della Spirale di Sangue che controllava il perimetro, nonché una statua gigantesca che rappresentava un enorme serpente, probabilmente una vipera, protetto da quelli che sembravano una serie di bracciali, uniti a mo' di armatura, e ricurvo su sé stesso, la punta della coda tra le fauci.

Sulla fronte, incise e riempite di foglia d'oro, sfavillavano sette stelle, nella forma della costellazione dell'Ursa Minor.

La statua aveva sei occhi, formati da lapislazzuli grossi come pugni, incastonati nel muso.

"Oroboros..." sussurrò Sophie.

Dante seguì il ragionamento della ragazza.

"Il serpente dell'Infinito, simbolo della ciclicità del tempo e dello spazio. Capace di muovere sé stesso ed altri in luoghi e tempi lontani in pochi istanti..." mormorò, prima di riscuotersi.

"Stanno arrivando!"

"Proteggici, Freelancer!"
"Difendi la tua signora, Kilthane!"
"Combatti al mio fianco, Sabriel!"
"Esci a giocare, Caliban!"
Contemporaneamente, i cultisti invocarono a loro volta i loro titani.
"Abbraccia la follia, Harlekin!" urlarono, come in coro, mentre il gruppo di giullari si materializzava.

Caliban, più potente e veloce degli altri, ne sconfisse uno con un singolo fendente della sua lama ad uncino, mentre gli artigli degli altri Harlekin impattavano sugli scudi di Freelancer e Kilthane, senza sortire alcun effetto.

Respinto il primo assalto, Sabriel sfruttò la sua agilità per aggirare i nemici e finirne uno con un affondo alla schiena.

Quando il resto dei Titani della Spirale si girò a guardarla, la spada di Kilthane e la lancia di Freelancer mieterono altre due vittime, mentre Caliban si lanciava nella mischia, sopraffacendo nemici a destra e a manca.

Sabriel e Freelancer avanzarono, mentre Lok e Sophie si scambiavano un cenno d'intesa: era il momento di provare quella nuova mossa a cui lavoravano da un po'.

Sabriel balzò a piedi uniti contro lo scudo di Freelancer, che alzò lo strumento difensivo, proiettandola in aria, dove la spadaccina cominciò a roteare a spada tesa, fino ad atterrare in mezzo agli Harlekin, falciandoli e costringendoli a tornare nei loro amuleti.

Dante si concesse un sorriso a vedere la coordinazione tra i due ragazzi: proprio loro sembravano essere gli unici a non essersi accorti dei sentimenti reciproci.

I quattro Titani, sconfitta con facilità la debole opposizione, ingaggiarono direttamente altrettanti cultisti della Spirale, mentre i quattro Cercatori si affrettarono ai piedi della ciclopica scultura.

Ma mentre si avvicinavano, vennero interrotti da una voce.

Una voce roca, cavernosa, e dal marcato accento russo.

Una risata riecheggiò per la caverna.

"Poveri sciocchi!"

La voce di Rassimov li raggiunse dall'alto, facendo alzar loro lo sguardo.

"Ormai ho trovato l'amuleto, e non mi farò problemi ad usarlo."

Fu praticamente istantaneo: i quattro eroi della Fondazione Huntik non ebbero neanche il tempo di prepararsi alla lotta.

"Confondi i miei nemici, Titano Leggendario dello Spaziotempo! Oroboros!"
L'enorme serpente dalle scaglie azzurre e dorate in una scintillante imitazione del cielo notturno, una copia esatta della statua, lungo almeno quindici metri e protetto da una bronzea armatura tubolare schiacciò i quattro cavalieri semplicemente materializzandosi.

Le essenze dei Titani migrarono nuovamente negli amuleti dei Cercatori della Fondazione.

Zhalia non si perse d'animo, e, senza fare caso al dolore associato alla sconfitta di un Titano, invocò subito il suo asso nella manica.

"Lasciali di sasso, King Basilisk!"

La creatura vagamente draconica, ritta sulle sottili zampe posteriori per arrivare più in alto, tentò di pietrificare il Titano Leggendario con il suo sguardo.

Esso, però, reagì istintivamente, spedendo il basilisco a sbattere sulla parete lontana con un colpo di coda.

Di King Basilisk rimase solo un piccolo globo di energia, che fluttuò verso il proprio amuleto.

"Prendiamo il controllo! Dendras! Baselaird! Archwander!"

Lok invocò tutti i Titani che potevano aiutarlo in quel frangente.

Ordinò al possente cavaliere Baselaird di lanciare il burattinaio Dendras contro Oroboros, così da poterlo controllare.

Il serpente, come un fulmine, morse la sua stessa coda, formando un cerchio perfetto e Dendras attraversò il cerchio, scomparendo dalla vista.

Dopo qualche momento, apparve sul soffitto del tempio, cadendo da tanto in alto da essere costretto a ritornare al sicuro dell'amuleto.

"Dendras... non importa." ringhiò Lok, determinato a non lasciarsi sconfiggere "Archwander, sai cosa fare!"

La creatura tripode vegetale rilasciò le sue spore nell'aria stantia del naòs, così che Rassimov perse il controllo sull'enorme serpente.

Nello stesso momento, Dante lanciò l'incantesimo Hyperstride e raggiunse Rassimov con un balzo, mentre il Titano Leggendario si agitava come in preda ad una scarica elettrica.

I due cercatori lottarono per alcuni minuti sul sinuoso corpo di pietra, Dante ancora una volta stupito dalla forza e dall'agilità del vecchio Cercatore russo.

Non poté fare a meno di pensare a quella figura mitologica della terra di Rassimov: Koschei il Senza-Morte, un essere immortale di grande malvagità, antagonista principale di diversi racconti folkloristici.

Magari quell'essere esisteva davvero, e c'era un qualche legame tra lui e Rassimov?

Meglio non lasciarsi distrarre: schivò a malapena un gancio del Russo, riuscendo, più per fortuna che per altro, a colpirlo con un montante al plesso solare, seguito da un calcio rotante alla mandibola.

Rassimov sputò rosso con disprezzo, e sorrise.

"Sì..." disse, con soddisfazione "Per un attimo temevo che sarebbe stato troppo facile... questa è la tua fine, Vale! Ti schiaccerò!"

Mentre i due continuavano a combattere, un cultista riuscì a sconfiggere Archwander tramite l'incantesimo offensivo Thundercut, proprio mentre Dante spingeva il suo avversario con un calcio laterale al ventre giù dalla statua.

Rassimov, di nuovo in controllo di Ororboros, fuggì sfruttando il portale generato dal Titano.


Dante si rivolse ai suoi compagni.


"Ragazzi, ripulite questo posto, io inseguirò Rassimov. Ci sentiamo più tardi via Olotomo."


Detto ciò, saltò, cercando di non perdere il suo avversario.


All'ultimo, il portale si fece nero, emettendo un bagliore blu.


Neanche volendo, Lok avrebbe potuto invocare Kipperin e recuperare Dante in tempo.


Dante si ritrovò in uno strano luogo, pieno di edifici dallo stile antico, accostati ad altri più moderni: davanti a lui stava un alto individuo dalla pelle color grigio scuro, con orecchie a punta e lunghi capelli bianchi.


Di Rassimov, nessuna traccia.


"Dante Vale porta la sua ricerca nel Nexus!"

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro