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3.1

LANDO

"Bravo Lando" Una pacca vigorosa di Zack Brown mi colpisce d'improvviso, facendomi sobbalzare.
Ho da poco finito tutte le interviste, tornando nell'Hospitality arancione.
Sono arrivato a punti, il che non è mai un male, e i complimenti di tutti non possono che farmi piacere.
Certo, quello che non mi ha fatto piacere è stato vedere Lewis vincere, esultare, baciare Isabella davanti a tutti...So che dovrei ormai essermi abituato, ma temo non succederà mai.
Senza contare poi che questa sera mi ha chiesto di vederci. Non mi ha dato molte spiegazioni, ma solo l'indirizzo del suo Hotel e il suo numero di stanza.

Fatto sta che non riesco a pensare ad altro da ore ormai, torturandomi con domande, possibilità e teorie.
A volte mi chiedo perchè non possa semplicemente lasciarmi in pace, altre invece vorrei solamente passare il resto della mia vita con lei.
Sono completamente fuso, me ne rendo conto da solo, ma non ho mai provato nulla di simile.
Tutto con lei è come fosse la prima volta e non conta più che io abbia vent'anni o cinquanta, ho il cuore a mille, un sorriso stupido in viso, una gelosia angosciante e un tale mix di emozioni da rischiare di far esplodere qualsiasi essere umano al mondo.

Succede che io mi chieda perfino se sia così essere innamorati, se sia normale sentirsi come mi sento io, poi mi rassegno al fatto che non è necessario categorizzare sempre tutto.
In fondo, se questo non è amore, è la cosa più vicina che possa esistere, di questo sono convinto.

Questi pensieri e molti altri mi accompagnano per tutto il resto della giornata, fino a quando non arriva la fatidica ora dell'incontro.
Esco dal mio motorhome sbuffando, chiamo un taxi e attendo ansioso l'arrivo all'albergo.

ISABELLA

Continuo a torturami le mani, piene di anelli, per ore intere. Cammino avanti e indietro per la stanza, aspettando solo che Lando si decida finalmente a bussare a quella porta.
E se decidesse di non venire? E se Lewis tornasse in camera e non mi trovasse? E se-

Le nocche sbattute delicatamente sul legno interrompono il flusso dei miei pensieri, facendomi sobbalzare.
È lui, è qui.

Prendo un profondo respiro e mi avvicino alla porta, aprendola lentamente.
Davanti a me trovo un Lando agitato quanto la sottoscritta, glielo si legge in faccia.
Sorrido nel notare questo dettaglio, venendo ricambiata.

"Ciao" Diciamo in coro, ridendo subito dopo.
Mi faccio da parte per farlo entrare.
"Allora, che ci faccio qui?" Chiede lui, evidentemente intimorito dalla situazione che gli si presenta.
"Volevo parlati Lando, ne avevo davvero bisogno. E per una volta volevo farlo senza aver fretta o paura di essere sentita da qualcuno" Parlo velocemente, tutto d'un fiato, come temessi che se ne andasse di colpo, senza farmi finire.
Lo vedo annuire, per poi sedersi sulla scarpiera situata ai piedi del letto.

"E non potrebbe arrivare Lewis? Sai non vorrei rischiare di essere picchiato" Ride lievemente, facendomi rilassare. Se scherza è a suo agio, questo è certo.
"Questa non è la camera che divido con Lewis, che tra l'altro è alla sua festa, sai quella con Daniel e gli altri. Potrei averci messo mano io in modo che potessimo rimanere soli" Un sorriso compare sul suo volto, mentre si sbatte una mano sulla fronte platealmente.
"Daniel! Ecco cosa diavolo aveva venerdì!" Scoppia nuovamente a ridere, ancora più libero. Sorrido a mia volta, andandomi a sedere al suo fianco.

Rimaniamo così immobili e silenti per qualche secondo, poi finalmente prendo coraggio e parlo.

"Lando io lo so che fra noi sono successe, o sarebbe meglio dire non successe, molte cose. Abbiamo un trascorso particolare, questo senza dubbio, e per qualche motivo la nostra storia si è interrotta improvvisamente" Prendo un altro respiro profondo, portandogli una mano sulla guancia per fargli incontrare i miei occhi.
"Ma so anche che i ricordi più belli della mia vita ce li ho con te. So che a volte durante il giorno, che io sia al lavoro o a casa, sola o in compagnia...Insomma, capita che ti penso, penso a quanto sarebbe bello averti lì. Capita che quando rido ti cerco, perchè sei ancora la persona con cui vorrei essere felice, spensierata e serena.
Capita che mi fermi a pensare a quanto eravamo belli noi come un noi e non solo come Isabella e Lando.
Capita che io mi illuda di stare bene, ma Lando, io non sto bene, non senza di te. E c'ho messo un po', ma non potevo lasciar passare altro tempo prima di dirti cosa provo ogni singolo giorno".

Mi zittisco, sapendo che continuare a parlare come una macchinetta non servirebbe a niente. Ho bisogno che dica qualcosa lui, che risani le ferite che lui stesso ha creato mesi fa.

"Ogni tanto penso a quando vincerò un mondiale, se mai succederà. Mi immagino mentre salgo sul gradino più alto del podio, con la bandiera inglese sulle spalle, un bel trofeo e la consapevolezza di essere il migliore al mondo.
Mi immagino a festeggiare, a bere, a ridere a più non posso.
Immagino mille scene ed emozioni diverse, eppure manca sempre qualcosa. Vorrei tu fossi lì, lo vorrei davvero Isabella, anche se è solo un sogno, io ho bisogno di te, ne avrò sempre".
Il suo tono è stranamente serio, per essere Lando intendo.
Sono abituata a sentirlo ridere con quella sua voce acuta, con gli occhi lucidi dalle lacrime di gioia, con il respiro irregolare.
Ora invece è come se tutta la sua solita spontanea allegria fosse stata prosciugata ed io, io ne sono la sola responsabile.

"Credi potrebbe mai tornare tutto come prima?" Gli chiedo impetuosamente.
Non è quello che mi ero prefissata di dire, non lo è affatto.
Avevo organizzato un discorso strappalacrime in cui gli chiedevo di tornare insieme, di darci un'altra occasione.
Eppure, come spesso accade in sua presenza, quello che dico è quello che provo in questo istante, estremamente vero e puro.
"Credo che sia rimasto tutto come prima per mesi. Io ero follemente innamorato di te e tu di me, benché entrambi guardassimo da un'altra parte di fronte a questa realtà" Fa spalluce, abbassando lo sguardo verso le sue scarpe.
"E ora?" Continuo io, senza mai smettere di fissarlo.
"Ora siamo qua a guardarci per la prima volta, a mettere in tavola tutte le carte, e abbiamo paura. Perchè se io ti dicessi ora che ti amo e che voglio stare con te, tu mi baceresti, finiremmo a letto, ma non cambierebbe niente. Non è così che si risolvono i problemi Bella" Sorrido dolcemente, posando la testa alla sua spalla.
"Io mi sono innamorata di un ragazzo e ora mi ritrovo a parlare con un uomo fatto e finito, non credo sia tutto come prima a dir la verità" Ammetto sincera, mentre la sua mano stringe la mia.

"Tu mi ami? E non rispondere come la Isabella di qualche mese fa, ma come la Isabella di oggi e, soprattutto, di domani. Tu, Isabella Holland, mi ami?" La sua domanda trafigge il mio cuore come un pugnale, come una verità sputata velenosamente in faccia senza barriere o impedimenti di alcun tipo.
È una domanda facile, dovrebbe essere così, eppure non riesco a rispondere.
Rimango zitta, immobile, quasi non respiro.
Perchè sono giorni che faccio e disfo un piano per rimettermi con Lando, sono settimane che non penso ad altro, ma non mi sono mai fermata a chiedermi se lo amassi davvero.

"Io credo di amare l'amore, di amare l'idea di me e te insieme e sì, credo anche di amare te in un modo così profondo e doloroso da sembrarmi quasi odio delle volte".
Si gira di scatto, facendo sfiorare i nostri nasi e facendomi rabbrividire.
"Io credo invece che tu non sia innamorata di me, non come dovrebbe essere quantomeno.
Ma, se posso parlare per me, posso dirti che nemmeno io amo te come dovrei. Amo il tuo sorriso, il tuo modo di tenere i capelli dietro alle orecchie, il tuo accento londinese e il tuo modo di fare. Ti amo come si ama la donna che si vuole sposare? Non lo so, non penso. L'amore come dovrebbe essere non deve fare male, non deve far soffrire o far avere dubbi, deve semplicemente rendere felici le persone, non trovi?" Annuisco stordita, non dicendo più nulla.

L'avevo immaginata diversamente questa serata, ma una parte di me sente che era l'unico modo in cui potesse andare.
La notte però non è ancora finita, così come la storia che lega me e Lando.
Il ragazzo si sporge di qualche millimetro, per incrociare finalmente le mie labbra. È un bacio lento e bagnato dalle mie lacrime, che scendono senza un freno.
Non faccio in tempo ad accorgermene che ci ritroviamo sul letto, lui sopra di me, con gli occhi incatenati ai miei e le mani che mi sfilano il vestito.

"Sei la cosa più bella del mondo Isabella, non dimenticarlo mai"
Sono le ultime parole che pronuncia, poi i nostri baci e i nostri gemiti riempiono la stanza, lasciando cadere ogni conversazione.

landonorris

Piace a charles_leclerc e altri

landonorris Did someone say SUMMER BREAK?!

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Danielricciardo Yep, I totally said thatttttt

Carlossainz55 Finalmente non dovrò vederti ogni singolo santissimo giorno!!!
/landonorris 😒😒

F1 C'è chi reagisce come Lando (🤩)e chi come il suo collega dietro(😫)...Noi siamo indubbiamente il secondo caso😥

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