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2.1

ISABELLA

Veramente questa mattina ho dormito, dovevo riprendermi dal fuso. Però ora sto andando alla pista per vedere le qualifiche

Osservo la città scorrere velocemente oltre il finestrino, mentre la voce di Tom risuona all'altro capo del cellulare

Goditele! Tu non hai idea di quanto ti stia invidiano. Certo, avresti potuto dirmelo che uscivi con Hamilton però ti posso perdonare, se mi fai regalare qualche biglietto per Silverstone

Thomas Holland! Io non esco con Hamilton, te l'ho già detto che è un accordo di lavoro, niente di più. Pensa che ha fatto tanti casini per avermi in camera con lui e alla fine ha dormito in un'altra stanza, senza rivolgermi la parola dal mio arrivo

Isa cosa ti aspettavi, gli hai chiaramente detto che non gli darai mai una chance. Devi ancora spiegarmi il perchè, tra l'altro

Già, il perchè. E ora come lo spiego a mio fratello che non gli ho esattamente detto tutta la verità sul mio rapporto con Hamilton e che se non voglio stare con lui ho i miei buoni motivi?

Perchè mi è bastato quel pazzo di Lando, direi di finirla con i piloti, no?

E va bene, tanto prima o poi dovrai dirmela tutta la verità. Ora vai che sei sicuramente tardi, come tuo solito

Ciao Tommy

Ciao Isa, non fare casini

Sorrido chiudendo la telefonata e scendendo dalla macchina, da pochi istanti parcheggiata davanti all'ingresso alla pista.
Prendo una forte boccata d'aria prima di avviarmi verso i tornelli, ultimo ostacolo posto fra me e il paddock.
Solo una volta lì realizzo di non avere alcun pass per entrare, forse perchè quel genio di Lewis ieri si è defilato senza darmene uno.
Giuro che se sono venuta qua per niente la nostra falsa relazione finisce all'istante.

Estraggo dalla borsetta il cellulare per chiamare Lewis, che ovviamente non risponde.
"Io lo uccido" Dico fra me e me avvicinandomi a uno degli addetti alla sicurezza, in piedi a pochi passi da me.
"Scusi, io dovrei entrare, ma ho dimenticato il mio pass." L'uomo mi squadra dalla testa ai piedi prima di scuotere la testa "Mi dispiace signorina, niente pass niente accesso".

Scometto che se avessi messo la mini gonna invece che questi jeans ora sarei già dentro.

"Senta io so che lei fa solo il suo lavoro, ma il mio - mi interrompo un attimo quasi schifata dalle mie stesse parole, salvo poi riprenderle con un tono più deciso - Il mio ragazzo è un pilota, penso di avere il diritto di entrare". L'uomo, imperterrito, continua a negarmi l'accesso, facendomi perfino annoiare all'idea di continuare ad importunarlo.
Non mi resta che continuare a chiamare Lewis, sperando risponda.

Alla quinta telefonata, quando ormai ero certa di dover restare seduta su questo marciapiede a vita, una voce femminile risponde

Pronto, sono Angela. Isabella giusto? Non so dove tu sia ma Lewis sta impazzendo perchè non ti trova!

Lewis sta cosa? Mio Dio, quello è completamente bipolare.

Io sarei qua fuori, solo che Mister Hamilton non mi ha lasciato alcun pass perciò non posso entrare

Sento un'imprecazione prima di una richiesta di attesa da parte della donna.
Suppongo che sia quasi arrivato il momento di iniziare la recita, mentre davanti a me una serie infinita di persone accede al paddock elettrizzata.

Pochi minuti dopo una donna dai capelli biondi mi raggiunge, presentandosi come Angela e portandomi il cartellino tanto atteso.
Osservo l'uomo che prima mi impediva l'ingresso, sorridendogli per fargli capire che non ce l'ho con lui. Eppure la donna che mi accompagna non è dello stesso avviso, cosa che mi turba profondamente.
"Tu saresti?" Domanda professionalmente all'addetto "Michael Morrison" Risponde intimidito, come sapesse che qualcosa di brutto lo attende.
"Bene Michael. Lei è la fidanzata di Lewis Hamilton, quel Lewis Hamilton. Ora, tu non l'hai fatta entrare e lui voleva venire qui di persona. Hai la minima idea di cosa significa se un cinque volte campione del mondo si allontana per un qualsiasi motivo dalla sua macchina poco prima delle qualifiche?"
L'uomo scuote la testa, cercando il mio sguardo, ma io lo distolgo, imbarazzata dalla situazione involontariamente creata proprio dalla sottoscritta.
"Te lo spiego io. Significa che non può farlo, quindi manda me a sbrigare le sue faccende. E pensi io mi diverta a percorrere tutto il paddock perchè un incompetente come te non fa entrare la ragazza di Hamilton? No, non mi diverto Michael. Perciò la prossima volta fai bene attenzione a come ti comporterai con la signorina Holland, altrimenti puoi pure sognarti un qualsiasi lavoro nel motorsport da qui all'ultimo giorno della tua entusiasmante carriera".

Angela è una donna non particolarmente alta, perlopiù sorridente e con un'alta professionalità.
Chiunque parli di lei spende solo belle parole, eppure in questo istante mi è sembrata un vero mostro.
Suppongo sia il prezzo da pagare per stare al fianco di uno come Lewis, costruirsi una corrazza di ferro o soccombere. Lei, indubbiamente, ha costruito un'armatura non indifferente.

"Davvero voleva venire lui?" Le domando intimorita mentre la seguo a passo veloce verso il box Mercedes.
"Certo. Sei pur sempre la sua ragazza".
"Noi non siamo esattamente-" Si blocca di colpo, voltandosi verso di me e guardandomi dritta negli occhi "Lo so Isabella, lo so. Ma Lewis cura molto le apparenze, senza considerare il fatto che sembrava davvero desideroso di averti al suo fianco oggi".
Queste parole mi sorprendono particolarmente.
È vero che il nostro legame non può essere ridotto ad una falsa relazione, ma da qui a desiderare la mia presenza ce ne passa.

Scuoto la testa per cacciare questi pensieri nell'istante in cui varco la soglia del box e incrocio lo sguardo di Lewis, già con il casco in testa e la tuta ben indossata.
È impenetrabile, forse più del solito, anche se qualcosa mi dice che sotto sta sorridendo.
Mi siedo dove indicato ed estraggo il cellulare, aspettando l'inizio di queste qualifiche, nonché della prima volta in cui vedrò queste macchine correre dal vivo.

Isabella's story

Lo osservo mentre viene nella mia direzione, sorridente e ancora carico di energia dopo essere sceso dalla macchina. Ha finito le interviste, è andato a lavarsi ed infine mi ha raggiunta, ufficialmente per lasciare il paddock insieme, anche se il suo sguardo mi dice altro. Sblocco il telefono per scattargli una foto e devo ammettere di rimanere qualche secondo imbambolata nel riguardarla. "Cosa guardi?" Mi chiede ma io cambio discorso, tornando ad essere acida come mio solito ultimamente "Angela ha detto che mi cercavi prima, hai forse paura non ci vedano insieme?" Incrocio le braccia al petto mentre Lewis sbuffa sonoramente poggiandosi al muro.
"Senti Bella lo so che ieri sono stato uno stronzo, ma capiscimi. Devo già pensare alla mia carriera nella Formula 1, che è indubbiamente il mio pensiero principale. Non posso anche distrarmi per star dietro a tutto quanto questa cosa fra noi comporta".
Il suo discorso è estremamente sensato e razionale, il che mi fa ricordare il fine ultimo di questa nostra unione.
"Bene Lewis, visto che dovremo stare insieme per un pò tanto vale andare d'accordo no?" Allungo la mano per stringere un patto, ma lui la afferra per attirarmi a sè e abbracciarmi.
Penso sia la prima volta che ci abbracciamo senza secondi fini, senza avere un desiderio nascosto o un qualsiasi altro pensiero.
"Sarà divertente dopo tutto e poi farai impazzire di gelosia Lando" Mi separo immediatamente, diventando pratocamente di pietra nel momento in cui sento pronunciare quel nome "E tu che nei vuoi sapere di lui?"
Ed eccoci di nuovo qua, con me sulla difensiva e Lewis che alza gli occhi al cielo.
"Niente Isabella, niente" Risponde esausto Hamilton, per poi prendermi freddamente la mano e uscire insieme dal grande ambiente Mercedes, camminando nell'affollato paddock.

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