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0.7

ISABELLA

Esco dal negozio soddisfatta di aver finalmente trovato le scarpe che tanto desideravo per la notte degli Oscar. Sarà la mia prima e sono così esaltata all'idea che non vedo l'ora arrivi dopodomani.
In compenso, però, oggi ho un altro impegno che attendo ormai da più di un mese.
È pomeriggio inoltrato ed io devo letteralmente correre a cambiarmi per l'appuntamento con Lando.
L'inglese è atterrato negli Stati Uniti ieri sera ed è sostanzialmente qui solo per conoscermi di persona, il che mi lusinga non poco, benchè mi metta in ansia.

Una parte di me crede di conoscerlo ormai abbastanza bene ma, si sa, dal vivo le persone sono tutta un'altra storia ed io non vorrei davvero deluderlo. O essere delusa. O entrambi.

Essendo una cena non troppo formale opto per un'outfit adatto alla situazione e alla compagnia, da quel che lui stesso mi ha riferito non si definirebbe una persona elegante.
Esco dalla stanza dell'hotel chiudendomi la porta alle spalle ma venendo presa alla sprovvista dalla presenza di Tom che sta entrando nella sua, proprio accanto a me.
"Ciao Tommy!" Cerco di schivare eventuali domande lasciandogli un rapido bacio sulla guancia e avviandomi verso l'ascensore.
"Ehy Isa, dove vai a quest'ora? Non penso lavoro".

Dannazione.

Il suo tono è estremamente rilassato ma, allo stesso tempo, curioso. Come del resto sarei io nel vederlo uscire verso ora di cena vestito decentemente.
"Esco con un amico" Rispondo senza voltarmi e salendo immediatamente nell'ascensore, sentendolo ridere e augurarmi una buona serata.
Ho proprio bisogno della sua fortuna questa sera.

Il ristorante che abbiamo scelto è abbastanza vicino a dove mi trovo, così che non debba nemmeno prendere un taxi.
Cammino sempre più lentamente, come spaventata da cosa mi possa attendere, fino a bloccarmi completamente nel vederlo fuori dal locale. È molto più magro di quanto immaginassi, non è un colosso ecco, ma attira la mia attenzione più di qualsiasi altra persona stia passando nella via.
Prendo un grande respiro lasciando che la gelida aria newyorkese mi riempia i polmoni poi, titubante, mi avvicino al ragazzo. Si gira subito, senza che io debba aprir bocca, e mi sorride imbarazzato.
"Ehy" Dice con un tono lieve abbassando lo sguardo verso le scarpe ma rialzandolo subito dopo, con uno sguardo differente. È come se si fosse improvvisamente illuminato, ha un sorriso più genuino e il viso leggermente arrossato dal freddo.
"Ehy" Rispondo lasciando poi cadere fra noi un silenzio colmato solo dal frastornante rumore della città.

Quasi in silenzio ci avviamo all'interno del ristorante e sediamo al tavolo.
"Allora, finalmente ci conosciamo" Dice con una leggera risata, che è proprio come me la sono sempre immaginata.
"Posso chiederti una cosa?" Prosegue. Gli faccio cenno di continuare il discorso, visto che non saprei realmente come intavolare una qualsiasi stupidissima conversazione.
Si schiarisce la voce sistemandosi meglio sulla sedia per poi riaprir bocca "Che ne dici se non facciamo tutti i formali e ci godiamo la serata?".
Al sentire le sue parole ogni muscolo esistente nel mio corpo si rilassa, un sorriso spontaneo mi spunta in viso e scoppio in una piccola risata "Speravo lo dicessi!" Ammetto facendo ridere anche lui.
Già, ora è tutto più naturale, disteso e bello. È come se ci stessimo ancora scrivendo o, se preferite, come se ci conoscessimo da una vita.
Lando è una persona incredibilmente divertente, sa come tener viva una conversazione e ha un'infinità di aneddoti.
Ma la cosa migliore è indubbiamente la totale assenza di imbarazzo, nessuno teme di dire qualcosa di sbagliato o in qualche modo di non piacere all'altro. Anche perchè, detto fra noi, non penso ci sia qualcuno al mondo a cui non piaccia Lando.
Ma questo a lui non lo dirò di certo.

Isabellaholland

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LANDO

Isabella è letteralmente la ragazza più fantastica che io abbia mai visto. Non che non abbia accuratamente studiato ogni sua foto, ma dal vivo è qualcosa che toglie il fiato. È leggermente più bassa di me ma la cosa non è così evidente, non questa sera per me, almeno.
Passato un primo orribile momento di imbarazzo entrambi ci siamo sciolti, io sono tornato il solito Lando e lei, beh lei è diventata la ragazza perfetta che mi sono abituato a conoscere.
Mi piace pensare di avere una qualche chance ma ogni volta in cui mi fermo a pensarci trovo solo ostacoli, primo fra tutti l'età. È vero, alla fine abbiamo solo 3 anni di differenza, ma non è piacevole non poter nemmeno ordinare da bere perchè non ho l'età, a differenza sua.

Fortunatamente lei non sembra, ancora, dar peso alla cosa, ma anzi si comporta come fossi uno qualunque dei suoi amici, non che la cosa mi dispiaccia. Al contrario.

"E che impegni hai per i prossimi giorni?" Le chiedo mentre prendo uno degli ultimi bocconi dal mio piatto, cercando di sembrare il più fine possibile mentre mangio.
"Domani nessuno in particolare a dire la verità - È un invito? O solo io lo leggo così? - Dopodomani invece ho una giornata abbastanza full, considerato l'evento!".
Una piccola risata, direi quasi isterica, le esce naturale nel parlare di questo fantomatico evento che, a giudicare dalla sua espressione, dovrei conoscere.
"Ah beh ovvio, l'evento!" Mi guarda in un primo momento scioccata per poi scoppiare nella più pura delle risate che io abbia avuto il piacere di sentirle fare questa sera, contagiandomi senza via di scampo.
"Lando andiamo! Gli Oscar, la notte degli Oscar!".
Mi blocco per qualche secondo sentendomi improvvisamente un essere insignificante nel mondo. Già, perchè sono al tavolo con una ragazza che prenderà un volo diretto per Los Angeles andandosi a sedere al tavolo di gente che, come dire, ha fatto qualcosa in più di me nella vita.
Questa sensazione, però, svanisce ben presto lasciando spazio al mio solito carattere.
"Wow beh ovvio, ma non è dall'altra parte dell'America?" Lei annuisce finendo il suo bicchiere di vino rosso e alzando gli occhi al cielo "Già, mi toccherà prendere un altro, ennesimo, volo. Per questo non ho la minima intenzione di pensarci fino alla mattina stessa".

"Quindi dicevi, domani sera sei libera?" Le chiedo mentre usciamo dal ristorante dirigendoci verso quella che deduco essere la direzione del suo albergo "Si, perchè?''. Ha un tono innocente, falso o no questo non lo so, ma fa comunque piacere.
"Pensavo che potremmo uscire da qualche parte".
Mi sorride dolcemente accettando la proposta.

Bene Lando, ora hai una giornata per farti venire in mente un'idea decente.

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