Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Wake up

One love, two mouths
One love, one house
No shirt, no blouse
Just us, you find out
Nothing that I wouldn't wanna tell you about, no, no, no

Mentre Lia e Ed tornavano dai loro amici, entrambi con la mente sovraccaricata dai troppi pensieri, Harry si trovava dentro la stanza di Louis guardando il letto senza muoversi. Aveva paura che se avesse fatto anche un solo passo verso il letto sarebbe crollato in un pianto infinito.
Ma, vedendo Louis sdraiato lì privo di conoscenza, prese un po' di coraggio e si avviò verso una sedia che si trovava sul lato sinistro del letto.
Prese la mano di Louis e passò le dita sopra al 28 che Louis si era fatto tatuare poco tempo fa. Il giorno in cui si erano incontrati. Quel giorno in cui era cambiata tutta la sua vita.
"Hey Boo..."
Harry cercò di mettere in pratica gli insegnamenti che, seppur fasulli, gli erano stati dati da Grey's Anatomy e valutò la situazione di Louis. Aveva l'intero addome fasciato e una gamba era ingessata, sul viso era ricoperto di piccoli taglietti e bruciature, respirava con l'aiuto di una maschera per l'ossigeno, ma agli occhi di Harry rimaneva comunque incantevole. Lo aveva sempre trovato, da quando Louis aveva diciotto anni e un irrefrenabile voglia di portare le bretelle su qualsiasi paio di pantaloni avesse indosso, bellissimo e non poteva negare che il giovane dagli occhi così profondi da far invidia all'oceano, fosse l'uomo più bello che avesse mai visto. Non era di una bellezza comune, nota a tutti. Era di una bellezza fine, rilegata in un corpo particolare, femminile quasi, che rendeva Louis qualcosa di spettacolare. Anche in quel momento, con tutti quei macchinari a monitorarlo.
" È tutta colpa mia, tu mi stavi riportando la collanina e hai avuto l'incidente. Ora, se tu fossi sveglio mi diresti che non è colpa mia e mi diresti una delle tue battute a cui io rido sempre, perché tu sei sempre l'ottimista del gruppo. Ho davvero avuto paura di perderti. Sei fondamentale Lou, per me e per gli altri. Sui film dicono sempre che, quando una persona è in coma, bisogna parlare e parlare anche se uno crede che sia una cosa sciocca. Quindi adesso parlo. Ieri sera sono scappato, da gran codardo quale sono e ho riflettuto molto su quello che mi hai detto. C'è qualcosa tra di noi, e nessuno può mentire su questo, di indecifrabile. Ci ruotiamo attorno come due satelliti. Siamo sempre stati collegati e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Il momento in cui dovevo capire cosa tu rappresenti nella mia vita, se solo un amico o anche qualcosa di più. Qualcosa di migliore. Voglio solo rivedere quel sorriso che amo tanto, voglio potermi rispecchiare con quei occhi che mi fanno sentire a casa. Tu sei inspiegabilmente l'unica cosa, oltre Lia, che mi dia la forza per svegliarmi ogni mattina. Ti prego...ti prego svegliati..."
Harry strinse la mano di Louis e pianse fino ad appisolarsi, colpito da tutte quelle emozioni, da tutte quelle parole che aveva detto e soprattutto dal silenzio che l'aveva accolto con amore. Perché anche i silenzi di Louis era particolari. Non restava mai in silenzio per più di una decina di minuti, ma nei momenti in cui era silenzioso rendeva, inspiegabilmente, tutti più rilassati. Quando parlava o cantava, era potenza pura, un turbinio di vita e amore e gioia. Rendeva tutti pieni di elettricità. Quando si arrabbiava, e capitava poco nell'ultimo periodo, era in grado di congelare tutti solo con uno sguardo. Ma quando era silenzioso, beh quando era silenzioso era un evento strano e prezioso. Louis era silenzioso solo in due situazioni: quando era ferito nel profondo e sembrava essere stato prosciugato da tutte le emozioni, e quando era così rilassato da sembrare in completa pace con se stesso. La seconda succedeva in media solo quando dormiva, perché sembrava che Louis fosse fatto di luce pura e non poteva essere spento. Harry aveva visto il silenzio ferito di Louis solo tre volte. La prima quando suo padre, Mark Tomlinson, l'aveva lasciato ad essere l'unico uomo di casa, andandosene. Era un giorno d'autunno e Harry ricorderà per sempre l'altalena dove aveva trovato Louis, mentre pioveva a dirotto. Sembrava in trance, senza accorgersi di essere completamente bagnato. Harry l'aveva accolto sotto l'ombrello blu e rosa pieno di glitter (Louis aveva riso di quel bizzarro ombrello) e poi l'aveva portato a casa sua a giocare con i videogiochi. La seconda volta quando aveva fatto coming out con il secondo compagno di Jay. Era andata male, molto male. Louis si era presentato davanti alla porta di Harry pieno di lividi e gli occhi vitrei. Harry voleva morire davanti a quella scena, ma si fece forza e lo curò. Ringraziò il cielo che sua madre e sua sorella non fossero a casa. Non si sarebbe mai scordato quello sguardo. E il terzo silenzio. Quello era ancora impresso nel retro della sua mente. Era il silenzio con cui l'aveva lasciato scappare Louis da casa sua, la sera prima. Il silenzio di quella sera era un silenzio ancora più straziante, perché l'aveva causato lui. Non si sarebbe mai perdonato.
"Rivoglio la tua risata...rivoglio i tuoi occhi...rivoglio il mio Lou..."
"...e io rivoglio la mia mano perché se continui a stringerla così forte rischio di non rivederla più, e ci tengo eh!"
Harry pensò di essere stato catapultato in un sogno. Quello che stava accadendo non era reale. Louis non stava parlando, anzi biascicando, con lui.
"Hey...Haz...sei ancora con noi comuni mortali? Potresti darmi un po' d'acqua, ho la gola secca e..."
"TU SEI UN BASTARDO! MI HAI FATTO MORIRE DI PAURA!!! MA TI RENDI CONTO DI CHE SPAVENTO MI ERO PRESO...TI UCCIDO IO ADESSO CON LE MIE STESSE MANI!"
Louis lo guardava ridacchiando, mentre con una mano cercava di afferrare la manica del cappotto di Harry.
"Haz...Harry mi dispiace se vi ho fatti preoccupare...per favore potresti abbassare la voce? Mi fa davvero male la testa..."
"Io...scusa..." sussurrò Harry che era ancora un po' incredulo da quello che era appena accaduto.
"Vado a chiamare un infermiera così ti viene a visitare...ehm si vado okay?"
Harry si alzò ma prima di uscire fu chiamato dalla voce di Louis.
"Anche tu sei l'unica cosa che mi da la forza di svegliarmi la mattina...grazie..."
"Non c'è di che...tutto per il mio Louis."
Harry chiuse la porta della stanza e si appoggiò contro di essa. Sorrise pensando al Louis che si trovava dentro quella stanza, il Louis di sempre, il Louis che rivoleva indietro. Louis dentro la stanza sorrise, pensando che la fuori c'era Harry, il sui Harry, quello che amava tutti con un cuore troppo grande anche per il suo corpo.
Un sorriso nacque su entrambi i volti, un sorriso da far invidia al sole.
Un solo pensiero attraverso le loro menti.
Una semplice frase.
È tornato tutto alla normalità.
Mentre Ed e Lia non si guardavano in faccia per paura di esternare la rabbia che provavano e che non volevano far ricadere su l'altro.
Quasi tutto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro