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Lunedì sera
Harry odiava il ritardo. Aveva sempre avuto questa eterna ossessione per la puntualità. Certo in alcuni casi si affidava al destino (non che avesse provato a programmare un po' il suo primo bacio), ma per gli appuntamenti e le scadenze da rispettare era sempre stato puntuale. Era, appunto. Harry per la prima volta forse in tutta la sua vita, era in ritardo. Non perché fosse colpa sua, ovvio, ma la cassiera del supermercato era davvero lenta quella sera, quindi si ritrovò attaccato al citofono di casa di Louis con mezz'ora di ritardo.
"Chi è?"
"Sono io. Scusa il ritardo!!"
"Io chi? Scusa, io stavo aspettando un mio amico sempre puntuale per fare cena...forse ha sbagliato indirizzo!"
"Dai scemo fammi entrare che ho una fame pazzesca!!"
Salì le scale due alla volta, rischiando di cadere all'ultimo scalino per colpa dei suoi enormi piedi scoordinati.
"È possibile che tu debba sempre inciampare nei tuoi stessi passi? Un giorno cadrai dalle scale e non ci sarò io a prenderti."
"È successo solo una volta! E, in mia difesa, non riuscivo a vedere dove mettevo i piedi per colpa della valigia enorme di Lia!!"
Louis si trattenne per un attimo prima di scoppiare in una fragorosa risata al ricordo di Harry che scivolava dalle scale e lui che elegantemente lo aveva preso per poi rimetterlo in piedi.
"Non è divertente! Adesso fammi passare se hai fame o rimarremo qui tutta la sera!"
Louis lo fece immediatamente accomodare dentro il suo appartamento.
Harry aveva sempre trovato l'appartamento dell'amico uno dei più belli che avesse mai visto. Innanzitutto era pressoché enorme, fornita di quattro camere da letto, due bagni, un salone che poteva ospitare un centinaio di persone (fatto realmente accaduto l'anno prima a capodanno quando avevano invitato tutti gli amici che conoscevano per festeggiare insieme) e una magnifica cucina che Harry amava imbrattare e usare a suo piacimento. Louis glielo lasciava fare, tanto avrebbe pulito Harry in qualsiasi caso. La casa di Louis aveva un stile davvero unico, racchiudeva in se infatti molte sfumature artistiche. Aveva un piccolo studio di registrazione, dietro alla sua cabina armadio. Louis aveva anche comprato un bel po' di ritratti e dipinti fatti da Zayn e li aveva poi appesi in giro per la casa, così da avere sempre con se un pezzo del suo migliore amico. Poi c'era un piccolissimo particolare che Harry amava particolarmente, anche se non l'avrebbe mai detto a Louis. Sopra alla mensola vicino all'entrata erano state incorniciate tre foto; una raffigurava tutta la famiglia di Louis, con le sue innumerevoli sorelle e sua madre, un'altra foto raffigurava tutti loro dentro al Wonderwall durante il compleanno di Ed, c'erano tutti quel giorno perché Lia, Harry e gli altri ragazzi si erano organizzati con i corsi all'università per passare del tempo con il loro migliore amico, poi c'era l'ultima. Era stata scattata l'ultimo giorno delle superiori e raffigurava Harry e Louis. Harry ricordava alla perfezione quel momento. Suo padre aveva appena regalato a Lia una polaroid e lei aveva voluto subito provare a scattare qualche fotografia. Era stato un momento rubato. Louis aveva appena trovato Harry su una panchina con addosso un broncio ad dir poco adorabile, e si era seduto li per capirne il motivo. Harry gli aveva confessato di aver paura di non entrare al college e Louis lo aveva tranquillizzato dicendogli che se non fosse stato accettato ci avrebbero perso loro. Harry lo aveva guardato con un luccichio negli occhi che aveva scaldato il cuore di Louis a tal punto da abbracciarlo stretto stretto, come se ne valesse la sua intera esistenza. Lia aveva catturato quell'istante esatto e poi si era avvicinata per porgere ai due lo scatto. Louis aveva trovato quella foto davvero stupenda e l'aveva in seguito portata sempre con se nella tasca dei suoi jeans. Poi quando aveva acquistato la casa, l'aveva incorniciata e appesa all'ingresso.
Harry entrò subito in cucina e si mise ai fornelli.
"Che cosa mi cucinerai stasera, Chef?"
"Pensavo una semplice matriciana e per secondo delle bistecche di capocollo...Ah e ho anche preso una torta alle mele dal negozio vicino all'università!"
"Harry mi farai ingrassare così! Io non ho la tua corporatura ed il tuo metabolismo, se mangio così tanto dovrò fare tre allenamenti questa settimana."
"Zitto e prepara la tavola!"
Louis sbuffò e cominciò a preparare il piccolo tavolino che si trovava in cucina e che usava sempre quando non c'erano molte persone. Il tavolo i salone, infatti veniva usato solo per quando veniva la sua famiglia o di Venerdì quando si ritrovavano tutti a casa sua. Avevano stabilito un programma per fare dei turni su dove trovarsi durante la settimana. Lia e Harry avevano offerto la loro dimore di Domenica perché di turno al locale c'erano Michael e Ashton, che erano stati assunti da due anni. Louis aveva dato disponibilità per il Venerdì, Ed per il Giovedì, Taylor per il Mercoledì, Kendall e Cara per il Sabato e Zayn e Liam di Martedì. Il Lunedì invece era il giorno più impegnativo per tutti e quindi non si riunivano tutti insieme.
Dai fornelli cominciò ad avanzare un profumo delizioso che spinse Louis verso di essi. Provò ad assaggiare un po' di spaghetti ma venne subito colpito dal mestolo che Harry teneva in mano, così andò in salone e accese la tv aspettando che fosse tutto pronto. Succedeva spesso che Harry cucinasse per tutti, lui e Lia erano sempre stati i più bravi. Harry considerava cucinare per qualcuno un modo per far capire al l'altro di tenere a questo, come dire "voglio farti star bene".
Finito di preparare la pasta Harry chiamò Louis a gran voce e riempì i loro piatti con una porzione abbondante di pasta.
"Dio quanto é buona!! Ti giuro Harry potrei prenderti come chef personale!"
"Ma se già lo sono! Cucino sempre io, se fosse per te mangeresti solo roba surgelata!"
Continuarono a battibeccare finché Harry non si alzò per prendere la carne.
"Tu, Harry Edward Styles mi vuoi far ingrassare così nessuno mi vorrà più e sarò deriso da tutti!"
"Non è vero, tengo alla tua salute e voglio che mangi!"
Louis non rispose e cominciò a tagliare la carne, mentre Harry si verso un po' di vino che aveva comprato al supermercato.
"Senti...", disse Harry," dovremmo parlare dell'altra sera, non trovi?"
"Si,si hai ragione." Rispose Louis.
"Beh vuoi cominciare prima tu?"
"Okay." Disse Louis.
"Harry quello che sto per dirti...è una cosa particolare...
Ti ricordi quando il professore di psicologia ci disse che a volte incontriamo una persona e ci sentiamo subito a nostro agio con questa, come se la conoscessimo da tutta la vita e non ci interessa più di stare con qualcun altro...io in quel momento mi sono girato e la prima persona che volevo guardare eri tu.
Quando sei stato preso per il corso di fotografia da Vogue, mentre io sono stato scartato, non mi sono sentito umiliato o irritato per il tuo successo. Il tuo traguardo mi ha reso felice come se fossi stato io a vincere. Non ho mai saputo perché tu mi crei queste sensazioni, non mi ero mai dato una risposta fino a due anni fa. Mia madre venne a trovarmi e le parlai di tutto questo e lei mi chiese - Louis mi potresti descrivere la tua idea di casa?- E sai cosa ho fatto? Ho cominciato a parlare dei tuoi capelli, e del suono della tua voce, di quanto soffici sono le tue labbra, e del tuo profumo fino a quando mia madre mi disse -Louis io mi riferivo ad un posto... Sai io feci la stessa cosa quando mia madre mi chiese di descrivere la mia casa, e io le incominciai a parlare di tuo padre. Questo significa che sei innamorato di Harry e che per te sarà sempre lui a significare tutto questo per te, nonostante il tempo e le decisioni che prenderai nella tua vita. Perché ci sono persone che si appartengono e non conta quanto andranno lontano o quali scelte faranno nel corso della vita perché niente cambierà lo stato delle cose. A distanza di tempo e nonostante i cambiamenti, loro si ritroveranno sempre.- Sono passati due anni e io...io provo ancora tutto questo, e l'altra sera volevo te, volevo soltanto te...e ho pensato -o adesso o mai più-. L'ho fatto e non me ne pento, perché Ti amo, e se potessi urlarlo dalla vetta più alta del mondo lo farei... Ecco perché l'ho fatto. Poi mi sono staccato e ho visto i tuoi occhi e ho avuto paura...paura di aver rovinato tutto. Ma tu mi guardi in quel modo, come se ci fossimo solo noi due, come se ti importasse solo di me...e io sono stanco di fingere e di aspettare il momento giusto perché non lo troverò mai, quindi...questo è il momento più sbagliato forse, ma cosa siamo noi; robot perfetti p essere umani pieni di emozioni?"
Louis aveva gli occhi lucidi dopo tutto quel discorso e, alzando il capo, vide che anche Harry aveva gli occhi rossi e aspettò in silenzio una risposta da questo.
Harry aprì e richiuse la bocca una ventina di volte, e la cosa avrebbe fatto ridere Louis se si fossero trovati in un altra situazione.
Alla fine Harry si alzò dalla sedia e, sussurrando disse:" Io...non so che dire...devo pensare...io...scusami..."
Prese le sue cose e corse verso l'ingresso, così di corsa che non riuscì a sentire i singhiozzi di Louis.
Martedì mattina
Harry si svegliò con un forte mal di testa, e con il cuscino zuppo di lacrime. Gli ci volle un secondo per ricordarsi della sera precedente, e per avere di nuovo gli occhi lucidi. Louis ha detto che mi ama, che mi ama da due anni. Si alzò e corse verso la camera di Lia, per poi ricordarsi di ciò che aveva trovato scritto sopra il tavolo in cucina. Lia si trovava da Ed. Ottimo. Avrebbe chiesto aiuto ad entrambi. Lo squillo del telefono lo distrasse dai suoi pensieri, era Zayn.
"Pronto?"
"Harry, devi venire in ospedale...è successo un casino..."
"Cosa è successo? Liam sta bene?"
"Liam sta bene si...ma devi venire subito."
"Cosa è successo, me lo vuoi spiegare?"
"Okay, però non agitarti..."
"Se continui a non rispondere mi agiterò ancora di più!"
"Louis ha avuto un incidente...è molto grave"
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