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Cap 7

LUX

La vita in accademia è sempre movimentata. A qualsiasi ora si vedono studenti e lupi allenarsi, ridere, girovagare fra i corridoi, chiacchierare e scambiarsi consigli sotto gli occhi più o meno tolleranti dei professori.
Sono seduta sulle mura che circondano l'edificio, vicina a una delle torrette.
In realtà non so che scopo abbiano le mura, visto che il confine è lontano. Nessuno ha mai provato ad attaccare l'Aserâh, che io sappia. Forse hanno lo scopo di ricordarci che siamo in guerra, o magari un modo per sottolineare che la prudenza non è mai troppa.
Tuttavia, una cosa è certa. La vista qui sopra è bellissima.
Si può osservare tutto ciò che accade all'interno dell'accademia, e allo stesso tempo si ha una panoramica mozzafiato sul paesaggio circostante. Soprattutto al tramonto, quando il sole cala sulla pianura e bagna i campi e le foreste di rosso.
Nive è accucciata di fianco a me, e scodinzola piano mentre le spazzolo il pelo.
Un altro aspetto positivo di queste mura è che esiste un passaggio di larghezza sufficiente perchè ci possa salire un lupo.
È stato Leos a farmi conoscere questo posto, e da allora tutte le volte che posso mi rifugio qui.
Mi piace stare in alto; mi aiuta a riflettere. Quando ancora abitavo al villaggio mi arrampicavo sugli alberi, ma a quei tempi ancora non conoscevo il senso di pace che ti da lo spazzolare il pelo del tuo lupo al tramonto.
Lo avevo già provato a fare qualche volta, con Jeis, ma lui non era molto propenso a questo genere di cose.
A Nive invece piace quanto e forse più che a me.
Facendo scorrere le mani sotto il suo manto, e mi fermo arrivando alla spalla. La sotto, nascosta dal pelo, c'è la cicatrice del morso di Ashton.
La mia partner sembra avvertire i miei pensieri e si lascia andare ad un mugolio.
Le cingo il collo con un abbraccio. -Lo so. Mancano anche a me-
È una cosa ingiusta da dire, probabilmente. Io di sicuro non sento neanche lontanamente il peso della distanza da Alexander, e soprattutto da Ashton, rispetto a Nive.
Eppure lei mi lecca il volto come per risollevarmi il morale.
Restiamo abbracciate per qualche minuto.
-Sapevamo di trovarti qui- mi riscuote all'improvviso una voce, facendomi voltare di scatto.
Il mio volto si apre in un sorriso.
-Iron! Sef!- esclamo, allargando le braccia per accogliere i due giovani lupi che mi si fiondano addosso.
Iron è un esemplare grigio, più scuro di Jeis, grande più o meno quanto Nive anche se ha un anno in più. Sef invece ha il pelo beige ed è un poco più piccolo, con un fisico magro e scattante che gli conferisce maggior velocità.
Finisco di fare la festa ai due lupi, poi alzo lo sguardo con un sorriso, pronta a incrociare gli occhi dei loro partner.
Giafa e Leos rispondono al mio sorriso.
-Ti rifugi sempre qui quando torniamo da una campagna. Stai diventando prevedibile- continua lei, scherzosa.
-E tutte le volte salti la cena- Leos invece mi passa un panino, premuroso. -Quindi ho provveduto io-
Lo prendo e gli sorrido con dolcezza. -Grazie-
Inizio a staccare piccoli morsi, mentre i miei amici mi si siedono ai lati, e per un po' ci limitiamo a rimanere seduti con le gambe a penzoloni, mentre i nostri lupi giocano.
In teoria non ci sarebbe ufficialmente consentito dar loro un nome, non ancora almeno.
Ma è triste anche solo pensare di rivolgersi a loro senza poterli considerare individui, senza un'identitá.
Per questo praticamente tutti i cadetti scelgono un nome per il proprio partner, e li si sente sussurrarli piano, come un segreto.
In realtà, ho l'assoluta certezza che gli istruttori lo sappiano. Anzi, probabilmente lo vogliono.
È da un po' che ho il sospetto che la regola di non dare il nome in realtà è stata creata per essere infranta, e creare così un livello di maggiore intesa e complicità all'interno di una coppia.
-Allora, che è successo in accademia in queste due settimane? Ci siamo perse le novità-
Chiedo poi a Leos, inclinando la testa verso di lui. Anche Giafa si gira. È una vera e propria maniaca di gossip.
Lui sorride e scuote la testa, facendo ondeggiare i ricci.
-Nulla di particolarmente interessante. Deborah si è fidanzata con George, e ha passato una settimana a urlare e spergiurare a tutti che il loro fosse vero amore. Poi ha capito di preferire Cage-
La mia amica lancia un gemito, sconsolata. -Quella tizia è una vergogna, un'umiliazione per il genere umano e per le donne in particolare. Ti prego, uccidiamola-
Io e Leos ridiamo, poi io gli do un colpetto sulla sua gamba per farlo proseguire.
-Vediamo.. Helga ha preparato il minestrone con non so quali ingredienti scaduti. Una trentina di ragazzi sono finiti in infermeria.-
Scruto sospettosa il mio panino. -Devo fidarmi che qui non ci sia nulla di tossico?-
-Tardi, ormai ne hai mangiato metà- sorride Leos -Se avessi voluto avvelenarti avrei già raggiunto il mio obiettivo, ragazzina-
-Ma smettila!- gli tiro un pugno in pancia e Giafa ride.
-Credo che tu non gli abbia fatto neanche il solletico Lux. Ha una buona corazza-
-Vediamo al prossimo allenamento misto- borbotto.
Leos sorride, poi il suo sguardo sembra venire attratto dalla mensa, sotto di noi.
Mi giro anche io, notando un'assembramento attorno a un tavolo. Giafa sospira.
-Stanno chiedendo particolari a Loan e Devon- intuisco -Per Fran-
La mia amica annuisce. -Già. È per evitarli che siamo venuti qui-
-E io che pensavo voleste farmi compagnia! Che opportunisti!- fingo di offendermi.
Leos mi cinge le spalle con un braccio e mi tira verso di se. -Quello era il nostro secondo motivo-
Gli regalo un sorriso malinconico, e torno a guardare giù.
È vero, quando qualcuno non torna succede questo.
Chi per curiosità, chi per tristezza, tutti vogliono sapere com'è andata davvero, cos'è successo esattamente. Forse è un modo per sentirsi più vicino a lui, o semplicemente l'animo umano brama di sapere.
Sospiro.
-Secondo voi finirà mai questa guerra?-
-Ma certo!- eslama Giafa, ottimista. Poi fa un tentennamento -.. Giusto?-
-Potrebbe essere già finita- sospira Leos -Sono anni ormai che ci si scontra sul confine, senza che nessuno dei due schieramenti avanzi di un passo. Solo che quei dannati Neri non vogliomo arrendersi, continuano a sfidarci per conquistarci-
-O siamo noi a sfidare loro?- rifletto -alla fine, perchè dovrebbero farlo? Non avrebbero nulla da guadagnarci..-
-Lux ma che dici? Sembra che ru li stia difendendo!-
Mi lascio scappare un sorriso triste. -Sono pur sempre esseri umani. Con case, famiglie...-
Leos aumenta un poco la stretta sulle mie spalle. -Hai ragione- replica -E si, finirà questa guerra. In qualche modo la fermeremo.
E la gente smetterà di morire, da entrambe le parti-
Annuisco, già più serena.
Nive si accoccola alle mie spalle, insieme a Sef e Iron, e infila la testa fra me e Giafa.
Sorridendo allungo una mano nel suo pelo, accarezzandola piano.
Mentre il crepuscolo ci avvolge e le ombre rendono confusi i nostri volti, mi beo nel senso di pace che mi trasmette questo momento.
In fondo non mi serve molto per stare bene. Mi bastano le persone che amo, e sorrido.
Vorrei che potesse rimanere tutto tranquillo come ora.
Ma purtroppo so che non è possibile.
Fuori da queste mura, c'è una guerra. E già da domani dovremo continuare a combatterla.
E forse sbaglio, forse è solo un presentimento, ma qualcosa nella mia mente mi dice che sta per succedere qualcosa di grosso.

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