Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap 28

LUX

Il sommo generale.
Dow mi ha parlato di lui, mi ha detto di averlo incontrato quando è stato nominato capitano, ma per me la figura di quell'uomo è sempre stata quasi una leggenda.
Certo, il luogo dove viviamo è un regno, e come tale è governato da un re. Questo re si occupa di amministrare le finanze, le leggi, ascolta i problemi dei cittadini comuni e si occupa delle loro esigenze. Li governa e, allo stesso tempo, si prende cura di loro: contadini, mercanti, allevatori, dotti, artigiani, sacerdoti. Per i soldati, però, è diverso.
Malgrado ufficialmente anche noi siamo sudditi del regno, non è al re che rispondiamo se infrangiamo una legge o se disertiamo, non è il re a premiarci per i successi da noi conseguiti, ma di tutto ciò si occupa il sommo generale.
Se il re ordinasse per noi la pena di morte e il Generale la grazia, saremmo graziati.
Come per quello del sovrano il suo è un titolo di carattere ereditario, ed è la massima autorità in assoluto in ambito militare. Il secondo re della nazione, molto più importante dello stesso re riguardo a molte questioni, dal momento che siamo in guerra.

E ora quest'uomo ci ha convocato a rapporto, senza che a me possa venire in mente nessuna ragione per cui possa averlo fatto a parte la nostra caccia al lupo nero.
Ciò mi spaventa oltre ogni immaginazione. Hanno forse scoperto la mia amicizia con Alexander? O capito cosa voglio fare? Prendo un grosso respiro. Non può accadere, è semplicemente impossibile. Abbiamo preso ogni precauzione possibile, quindi nessuno può averci scoperto. Devo stare tranquilla.
Ma malgrado continui a ripetermelo mentre corro a rotta di collo verso la scuderia dove ho dormito stamattina, nella quale mio fratello si sta occupando delle bisacce di Jeis.

-Dow!- esclamo, entrando altrettanto di corsa e rischiando di inciampare sulla coda di Sef, che mi indirizza un mugolio risentito. Mi scuso con una grattatina d'orecchie, mentre riprendo fiato e mio fratello e Giafa mi si accostano, spaventati dal mio tono.
-Che è successo?- chiede lui, proccupato.
-Abbiamo...- ansimo -Una convocazione. Non possiamo proseguire verso Jöstr-
Lui subito si acciglia. -No?- chiede, ben attento a non tradirsi -Ma rischiamo di farci sfuggire il lupo nero-
Ossia, rischiamo di mandare a monte il piano accordato con Alexander.
-Chi ci convoca?- chiede Giafa, curiosa -Deve essere un pezzo grosso se può farci disattendere a un ordine di Otyx-
-Lo è- confermo, ancora inquietata -Ci ha convocati il generale. Il sommo generale-
La mia amica spalanca la bocca dalla sorpresa, con un'espressione che la fa apparire quasi ridicola. Mio fratello si morde un labbro per non più di un secondo, ed è l'unico segno di stupore che lascia trapelare.
-Sai perché ci ha convocati?- chiede.
Faccio un rapido cenno di diniego. -No, il messaggero che ci ha portato la notizia non ha saputo dirci altro. Solo che dobbiamo recarci a Lyn Mor. Leos sembra sapere dov'è, ma io non lo conosco. cos'è questo posto?- chiedo, certa che Dow lo saprà. E lui non mi delude.
-È un maniero- dice -Per la precisione, il maniero che appartiene a Otyx, e prima che a lui alla sua famiglia, da generazioni. Non mi sorprende che Leos lo conosca; d'altronde, è il luogo in cui è cresciuto.-
-Oh- capisco. Probabilmente è per questo che conosceva il messaggero, doveva essere uno dei dipendenti di suo padre.
-Cosa può volere il sommo generale da noi?- chiede Giafa.
Scuoto la testa. -Non lo so- rispondo -Non ne ho proprio idea-

-Allora lo scopriremo una volta arrivati lì- dice mio fratello con allegria -Non si può certo dire di no al sommo generale-
Se non lo conoscessi bene come lo conosco io, non potrei mai dire che questa frase è in realtà dettata dalla rassegnazione; fortunatamente, nessun altro lo conosce così bene.
-Rimanderemo la missione; questo è più importante. Le bisacce sono a posto. Partiamo subito, non facciamolo aspettare- conclude.
Annuisco, senza però riuscire a scacciare il senso di inquietudine. E pensare che proprio un'oretta fa in questa stalla ero così rilassata. Monto in sella ancor prima di mio fratello, che però mi raggiunge subito. Giafa è su Sef.
Usciamo dalla stalla.
Leos è in compagnia del messaggero, Lisen.
-Quindi partiamo subito?- chiede, voltandosi verso di noi.
Dow fa un sorriso. -Non è certo un bene farlo aspettare. Inoltre, prima andiamo, prima potremo tornare alla missione del lupo nero, giusto?-
-Vero-
Mi guardo intorno; certo, è normale andare via subito, ma non possiamo lasciare questo posto senza far arrivare un messaggio ad Alexander e Ashton. Nive probabilmente sentirebbe che mi sto allontanando, così come Ashton riuscirà a seguire le nostre tracce con il fiuto, però non voglio che pensino che abbiamo cambiato idea o altro.
Con mio sommo sollievo vedo Derek tra la folla. Gli lancio un cenno impercettibile, che per fortuna coglie. Si avvicina, con il suo sorriso da cameriere.
-I signori partono?-
-Già- gli risponde Dow, sollevato a sua volta -Siamo stati convocati. Dobbiamo recarci dal sommo generale, quindi non possiamo rimanere ancora a gustare la vostra cucina, messere-
Gli occhi di Derek hanno un brillio. -Buona fortuna allora, cavalieri. Spero di rivedervi un giorno- risponde prontamente, serio. Anche se so che se non ci fossero testimoni ci ghignerebbe in faccia con molta irriverenza.

-Ma certo- sorride mio fratello, per quanto una nota del suo tono fa capire che, sempre se non ci fossero testimoni, direbbe che invece lui spera di non vederlo mai più. Trattengo una risatina. Dow mi allunga non troppo delicatamente una gomitata.
-Io non riuscirei a stare dietro alla corsa dei vostri lupi con il mio destriero- sta intanto dicendo Lisen -Per quanto sia uno dei migliori stalloni che si possa trovare. Quindi temo che non potrò farvi da guida, vi rallenterei. Voi conoscete la strada, signorino Leos. Pensate che padron Otyx si infurierebbe se andaste al maniero da soli?-
-Si arrabbierebbe di più se arrivassimo con molto ritardo, facendogli fare brutta figura con il sommo generale. Non temere Lesin, e grazie per averci portato la convocazione. Rifocillati pure, e torna a Lyn Mor con il passo che preferisci-
Il messaggero fa un breve inchino e arretra, per dirigersi al ristorante, dove Derek lo accoglie con un sorriso solerte.
lo guardo accomodarsi e ordinare.
-Ha molta considerazione di te- commenta Dow, parlando con Leos.
lui sorride e arrossisce lievemente -I servitori di mio padre sono sempre stati molto gentili con me. Sono loro molto grato; sono brave persone- risponde.
Dow fa un cenno di approvazione. -Forza, partiamo ora- decide poi -È molto distante da qui?-
-Non più di mezza giornata. Saremo lì prima del tramonto-
Mio fratello annuisce di nuovo. -Bene, andiamo. Facci strada, Leos- E partiamo.

Cavalchiamo tutto il giorno, non fermandoci neanche per mangiare; ci limitiamo a sgranocchiare dei panini che ci siamo fatti preparare alla locanda. Quanto a Jeis, Iron e Sef non mostrano segni di appetito, e continuano a correre, inarrestabili.
Quando il cielo inizia a farsi rosato giungiamo finalmente al maniero.
Confesso che è diverso da come me lo aspettavo. Quando Dow mi ha detto che Lyn Mor è la dimora di Otyx ho subito pensato a una dimora fretta, asettica, immersa nella solitudine in mezzo al bosco.
L'unica corrispondenza al mio pensiero è la collocazione dell'abitazione; siamo davvero in mezzo al bosco. Però il prato che la circonda è luminoso e acolorato, le stalle dove ci dicono di far accomodare i nostri lupi sono ariose e pulite, e l'allegra cortesia dei servitori mette davvero di buonumore.
I tre lupi che ci accompagnano non sono gli unici che alloggiano nella stalla; riconosco il lupo di Otyx, dal pelo bruno, che ho visto di sfuggita un paio di volte al campo prima e dopo le battaglie, che è sdraiato accanto a una lupa fulva dall'aria dolce. Il loro legame sembra riempire la stanza, come accade quando Ashton e Nive sono insieme. Non fatico a capire che lei è la sua compagna.
Iron corre a salutarli scodinzolando, e riceve da entrambi delle leccate affettuose. Leos sorride.
-Layla- dice -Baer. Che bello rivedervi-
Loro lo accolgono nello stesso modo in cui hanno accolto il cucciolo. sorrido, travolta dall'atmosfera. Poi mi guardo intorno e vedo il terzo lupo.
È un guerriero. Questo si capisce subito. ha il pelo scuro e il corpo massiccio; l'occhio destro è vigile e spalancato, il sinistro manca. Lo guardo, e quando lui mi restituisce lo sguardo chino il capo in segno di rispetto.
Non ho problemi a capire di chi sia il partner questo lupo.

Come rispondendo ai miei pensieri la porta che collega la stalla all'interno del maniero si apre ed entra un inserviente.
-Signorino Leos- chiama -Vostro padre è stato avvisato del vostro arrivo, così come il sommo generale. Potete lasciare Iron con i suoi genitori, e anche gli altri lupi saranno trattati bene qui. Voi però non potete restare; siamo attesi-
Guardo stupita Iron in compagnia dei due lupi adulti: non avrei mai pensato che fossero i suoi genitori. Forse perché di solito quando i cuccioli arrivano alla Nursery non entrano più in contatto con i genitori; non so nemmeno chi siano la madre o il padre di Nive. Né Giafa lo sa di Sef, né chiunque altro lo sa del proprio partner. Invece Leos lo sa, e Iron può vedere i suoi genitori. Per quanto io sia contenta per lui mi prende una fitta di malinconia;  sarebbe bello se potessero godere tutti di questo privilegio. Mi piacerebbe molto conoscere la madre della mia piccola.

Mentre faccio queste considerazioni seguo il servitore lungo i corridoi per raggiungere la stanza dove il generale ci attende. Nel percorso tornano ad assalirmi le preoccupazioni. Perchè ci ha convocato? Cosa può volere da noi? Non faccio altro che ripetermi queste domande, fino a quando la nostra guida si ferma davanti a una porta di mogano finemente decorata e bussa. A quel punto la confusione nella mia testa tace; non ha senso pensare ulteriormente. Qualsiasi sia il motivo della convocazione lo scoprirò subito.
La porta si apre.
All'interno la stanza è sfarzosa; il pavimento è in marmo bianco, coperto da un pesante tappeto dall'aria costosa. le pareti sono in normale pietra grigia, ma coperte da librerie e arazzi; agli angoli della stanza ci sono quattro colonne in marmo cipollino. Sono quasi certa che sia il salone principale del maniero.
Al centro della sala c'è un tavolo in mogano circondato di sedie dello stesso materiale, di cui solo una è occupata.
-Benvenuti, soldati- ci accoglie Otyx, alzando la testa. -Capitano Shadow. Siete giunti in fretta; me ne rallegro-
-Il vostro mesaggero è stato rapido nel rintracciarci- risponde Dow, chinando la testa in segno di saluto.
Il colonnello fa un cenno di approvazione. Non è seduto al posto principale del tavolo, ed il perchè è evidente. Quel posto è riservato a qualcuno che ha più importanza di lui.
Alzo lo sguardo sull'uomo che da quando siamo entrati è fermo a osservare il paesaggio al di fuori della finestra con le mani intrecciate dietro la schiena, e che non si è nemmeno voltato al nostro arrivo.
Solo ora, che rimaniamo tutti in rispettoso silenzio in attesa che lui interrompa la contemplazione di qualunque cosa ci sia fuori per dedicarsi a noi, si decide a girarsi.
Fa scorrere lo sguardo su di noi mentre io osservo lui, onestamente emozionata da questo incontro con l'uomo che in fin dei conti è quello che ci guida in modo da proteggere il nostro Paese e i suoi abitanti. A prima vista non sembra particolarmente imponente; è qualche centimetro più basso di Dow. Ha i capelli neri, il volto di un colorito acceso e un paio di baffi ben curati.
Negli occhi però ha una luce tutta particolare.
Ci inchiniamo.
Il sommo generale Donovan fa un sorriso benevolo. -Non c'è bisogno di tutta questa formalità- dice con voce calda ma ferma -Tanto più che avete cavalcato tutto il giorno e siete venuti di corsa senza riposarvi, e tutto per rispondere a un mio capriccio. Inoltre, una di voi è ferita e la gamba le duole a stare in piedi. Non è così? Prego, sedetevi. Le sedie sono qui per questo-
Contengo il mio stupore. È vero, la gamba ha ripreso a farmi male, ma ero stata attenta a non muovere nemmeno un muscolo perché non si notasse. E mi è riuscito bene, lo so, perché nemmeno Dow mi ha detto nulla. Lui invece se ne è accorto con un solo sguardo.
Ci accomodiamo, mentre il generale prende posto sulla sedia più alta, a indicare che è la persona più importante in questa sala, con Otyx seduto a fianco a lui. Ci studia di nuovo.
-Vostro figlio sta crescendo bene, colonnello- dice a Otyx, dopo aver guardato Leos -L'ultima volta che l'ho visto era un bambino, mentre ora lo ritrovo quasi adulto, un giovane cavaliere. Come stai dunque, Leos? Raccontami dell'accademia. Anche mio figlio Samuel la inizierà l'anno prossimo, sai?-
-Ne sono consapevole, generale- sorride lievemente il mio amico -Sono sicuro che si troverà molto bene lì, come è successo a me. Nessuno fa favoritismi per la provenienza di un soldato, tutti sono trattati allo stesso modo, e apprezzo molto questa cosa. Inoltre ho trovato un partner forte e valoroso-
-Molto bene- il generale annuisce, soddisfatto -Mi sono informato presso tuo padre sui tuoi risultati, e so che sei il migliore del tuo anno. Ottimo. Sai che mi aspetto molto da te, ragazzo. Tutta la tua famiglia ha affiancato la mia in battaglia, e presto sarà il tuo turno. Dovrai essere un buon braccio destro per Samuel, come tuo padre lo è per me-
-Farò tutto ciò che è in mio potere per essere all'altezza del compito-
Io seguo la conversazione con estremo interesse. Sapevo che Otyx era un colonnello, una persona importante, ma non avevo idea che appartenesse a una delle due famiglie da sempre affiancate al generale, le sue braccia, ognuna con un compito specifico.
Il compito della famiglia di Leos, realizzo con un brivido, deve essere proprio lo sterminio dei lupi neri. E dopo Otyx sarà proprio il mio amico a dover prendere in mano la missione. Non immagino nemmeno come la cosa lo faccia sentire.

-Voi come state invece, capitano?- continua intanto Donovan -Sembrate esservi ripreso perfettamente dal vostro malaugurato periodo di prigionia nel regno nero. Mi sono molto rattristato per il vostro rapimento, e già piangevo per la vostra morte quando siete tornato. Purtroppo i miei impegni mi hanno impedito di venirvi a trovare durante la riabilitazione, ma mi sono informato sovente sul vostro stato di salute. Quando siete tornato sul campo ne ho gioito-
-Ho ricevuto la vostra lettera, quel giorno- risponde Dow con cortesia -Ne sono stato molto grato e, lo ammetto, stupito. Non mi sarei mai aspettato che avreste sprecato il vostro tempo per augurarmi una buona fortuna per il mio rientro-
-Siete un mio prezioso ufficiale, dopotutto- sorride Donovan -Mi sembrava il minimo. Se potessi farei personalmente il giro delle truppe per conoscere ogni soldato, ma non ho abbastanza tempo, così non posso presentarmi a giovani promettenti che potrei non avere più l'occasione di conoscere in seguito. La guerra stronca molte vite, purtroppo-
Fa una pausa dolente, pensando alle vittime della guerra, e io non posso non pensare a quanto quest'uomo sia diverso da lo immaginavo.
-Quanto ai giovani promettenti- continua poi -Ne abbiamo una proprio qui. Non e vero, miss Lux?-
E all'improvviso sta guardando me. Mi impedisco di deglutire e abbasso lo sguardo.

-No, non essere timida ragazza. Guardami pure. Sono un uomo, non il titolo che porto. Accidenti. se ti guardo negli occhi mi sembra di rivedere tuo padre-
E improvvisamente la timidezza passa e lo fisso con uno stupore che non sono riuscita a nascondere. -Voi lo conoscevate?- chiedo.
il generale fa un sorriso malinconico. -Si, lo conoscevo eccome. Ho avuto occasione di fare conversazioni molto interessanti con lui quando eravamo entrambi all'accademia, anche se io ero all'ultimo anno e lui al primo. Non veniva da una famiglia di soldati, ma di contadini, eppure aveva un talento con la spada innato, e un'intelligenza rara. L'ho seguito con molto interesse, sia a scuola che dopo. Era sul punto di essere nominato colonnello, e pensavo già di cambiare la tradizione eleggendo un terzo "braccio" al mio fianco. Tuo padre se lo sarebbe meritato. Però poi...- si interrompe, fa un sorriso triste.
Però poi. So esattamente cosa voleva dire. Però poi i neri hanno attaccato, la mia famiglia è stata trucidata, la vita e il brillante futuro di mio padre sono stati troncati di netto.
-Pensavamo che nemmeno tu e tuo fratello foste sopravvissuti- continua il generale. -Fin quando Shadow si è presentato all'Aserâh con Jeis. Era da tanto che non provavo una simile sorpresa, e gioia. E il bello che sembra che le abilità paterne si siano trasmesse al figlio. Non mi dispiacerebbe averti al mio fianco, Shadow- dice, tornando a rivolgersi a mio fratello. Lui china il capo, onorato, e giurerei che sia un po' arrossito.
Il generale mi guarda di nuovo. -Ma non è l'unico in cui le abilità paterne sono ben presenti e visibili. Anche tu sei incredibilmente promettente e talentuosa, da quello che mi dicono. Ti chiamano "capitano dei cadetti", sai?-
Si, lo so. Di solito mi chiamano così ridendo, ma so che non lo direbbero se in fondo non fossero seri.
-Inoltre- continua Donovan -Sei riuscita in un'impresa che non era mai riuscita a nessuno, prima. Ho sentito molti racconti sulla tua impresa nel regno nero, miss Lux. Le signore si commuovevano di una simile dedizione alla famiglia da parte di una fragile fanciulla, mentre ogni ufficiale si vantava di essere stato per te un esempio. Si, sei stata un argomento davvero discusso, sui campi di battaglia e nei salotti. E ancora oggi sono in molti a seguire con interesse i tuoi progressi. Compreso, devo ammetterlo, il sottoscritto.-
Trattengo il mio stupore. Non avevo idea di aver fatto un tale scalpore. Quando si parlava di me, io ero in cella. Sono sicura che questo alle dame non è stato raccontato; probabilmente il direttore non ha voluto farmi sapere della mia fama, per scoraggiarmi dalla disobbedienza in futuro. Allo stesso tempo, non avevo idea che i pezzi grossi si fossero interessati a me. Di sicuro, non che lo avesse fatto il sommo generale.

Questi sorride, e di nuovo sembra che mi legga dentro. -Forse non avrei dovuto dirtelo. Temo che il direttore non sarebbe d'accordo, lui vuole che prima di tutto trionfi la disciplina. Tuttavia mi sembri una ragazza assennata, e non credo ti monterai la testa per questo. Piuttosto, volevo conoscerti. Come ho detto prima, volevo fare di vostro padre il mio terzo braccio. A giudicare dai vostri successi, potrei prendere in considerazione di offrire questa carica a te, Shadow. E di conseguenza, tua sorella sarebbe quello di mio figlio-
Dal silenzio di fianco a me capisco che nemmeno mio fratello questa volta è riuscito a nascondere il suo stupore. Io, d'altronde, mi sorprendo che la mia bocca non sia spalancata in un'espressione degna di un idiota del villaggio.
-Mio generale- riesce a dire Dow alla fine, ricomponendosi -Ci fate troppo onore. E una notizia così improvvisa è difficile da gestire..-
Donovan scoppia a ridere. -Non vi sto nominando su due piedi, capitano. Sto prendendo in considerazione la cosa, ma non lo farò subito. No, però ritenevo opportuno comunicarlo a voi per primi. Per quanto ammetto che siano state esilaranti le vostre espressioni, non credo che sarebbe stato opportuno per voi sfoderarle in una riunione ufficiale.
Molto meglio qui, in un incontro informale, dove gli interessati non faranno attenzione alla vostra reazione giustificata-
Dow fa un mezzo inchino, riconoscente.

-Non mi sono dimenticato di te, giovane ragazza- dice infine il generale, rivolgendosi a Giafa -Ti dispiace essere stata lasciata per ultima? Non è certo perché hai maggiore importanza che l'ho fatto, anzi. È risaputo che un buon ufficiale è a sua volta guidato da ottimi luogotenenti, e tu sembri essere nata per questo ruolo. Vieni dal villaggio di  Urbek, giusto? So che la vita non è facile lì, per una ragazza. I miei complimenti per esserne uscita così forte, nonostante le difficoltà.
Il nostro sovrano si sta adoperando per colmare questa arretratezza sessista, ma al momento trova difficoltà, dal momento che è molto diffusa nei paesi di confine. Però non disperare, in una, due generazioni sarà un problema totalmente risolto. Soprattutto se tu e altri cavalieri donne continuerete a girare nei villaggi, magari dando il buon esempio come mi è giunta voce che tu hai fatto giusto qualche giorno fa. Che ne dici?-
Giafa china la testa. -Ne sarei ben lieta, generale- risponde. Quello sembra molto soddisfatto.

-Bene- sorride, sfregandosi le mani. Poi lancia un'occhiata dalla finestra. -Ma ormai si è fatto tardi- commenta, vedendo che il sole è totalmente scomparso e che ormai si è fatto buio -E voi giovani sarete stanchi. Andate pure nelle vostre camere, la cena sarà fatta servire lì. Per voi non è un problema, vero colonnello?-
-Certo che no- risponde con calma Otyx, che non ha detto nulla finora -Avviserò immediatamente i cuochi. Leos, gradiresti accompagnare tu le tue compagne d'armi alle loro stanze?- chiede, con un tono che non lascia spazio a risposte negative.
-Certo- sorride il mio amico, alzandosi e facendo un inchino. Poi si rivolge a me e Giafa. -Andiamo?-
Annuiamo entrambe, levandoci in piedi. Dow non si muove, dal momento che il generale ha ricominciato a parlare. -A voi invece andrebbe di cenare con me, capitano? Penso che troverò il racconto della vostra attuale missione estremamente interessante-

Non posso fare a meno di lanciare un'occhiata preoccupata a mio fratello, ma lui mi rassicura con un sorriso. -Sarebbe un onore- risponde poi, totalmente padrone della situazione.
Allora io, Giafa e Leos ci congediamo e usciamo dalla stanza. Nessuno di noi tre fa un fiato mentre il mio amico ci guida verso le camere per gli ospiti, ognuno perso nei propri pensieri. Io sto rivivendo nella mia mente la conversazione appena conclusa.
Non mi aspettavo che la mia prima conversazione con il sommo generale sarebbe stata così; informale, in un ambiente quasi familiare, dove lui faceva di tutto per metterci a nostro agio e mi parlava del rispetto che provava per mio padre.
Eppure, per quanto sia stato cortese, c'è una sorta di tormentone che continua a risuonarmi in mente. "Ho saputo", "Mi hanno informato", "Da quello che so". Senza farcelo pesare, ci ha detto tutto su di noi. Ogni informazione reperibile; e sono sicura che non è solo su di noi che si è informato, ma su ogni persona di rilievo o che fa atteggiamenti strani all'interno dell'esercito.
Quanto può essere estesa la sua rete di informatori? Sono all'interno dell'esercito, ad ascoltare cosa dicono soldati e ufficiali?
Oppure nei villaggi a seguire le mosse dei cittadini? Nell'accademia, tra i mercanti? O forse addirittura nelle file nemiche?
Se è così, penso rabbrividendo, ci avranno visto anche quando Dow ha sbattuto Derek contro il muro, dietro la locanda? Erano dietro alle finestre a spiarci, mentre lo seguivamo fuori dal villaggio? Forse lo seguono anche ora. Forse arriveranno ad Ashton, Alexander e Nive tramite lui.
Rabbrividisco mentre la paura si fa strada in me. Quanto siamo davvero al sicuro in questo regno?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro