Cap 9
Mi sveglio con un raggio di sole che colpisce perfettamente il mio cuscino. Sbatto un paio di volte gli occhi, nell'ambientarmi.
Non sono a casa. E neanche in viaggio con Dow e Jeis.
Mi alzo.
Le pareti della stanza in cui mi trovo sono grigie, e spoglie. Il letto ha lenzuola bianche e pulite; non c'è assolutamente nulla in questa camera che abbia un minimo spirito, una personalità.
Eppure ora come ora, mi sembra il posto più bello del mondo. E non vorrei essere da nessun'altra parte.
Perchè questa è la mia stanza dell'accademia, e da oggi avrà inizio il mio addestramento. Per diventare un cavaliere.
Grazie al sole mi sono svegliata poco prima che suoni il gong, e ho il tempo per prepararmi quasi con calma.
D'altronde non ho trucchi o gioielli da mettere; solo una sobria uniforme blu notte, con un lupo di filo dorato ricamato sopra il cuore.
Mi lego i capelli in una coda di cavallo e do una sbirciatina al piccolo specchio appeso al muro. Non sto neanche male, dopotutto. In realtà mi aspettavo la divisa molto più deprimente, invece è bella davvero.
Suona il gong.
Mi affretro fuori dall'aula, avviandomi verso quella che ieri ho classificato come sala mensa. Non mi sono sbagliata, infatti. Appena entro vedo dei tavoli di legno con le panche, esattamente come nei punti di ritrovo visitati con Dow ma meno elaborate.
Prendo un vassoio e mi servo, poi vado a sedermi su una di queste.
Ho uno, forse due secondi di tempo per iniziare a sgranocchiare i miei biscotti.
Poi qualcuno si siede di fianco a me.
-Ciao!- saluta una voce cordiale alla mia sinistra, e io mi giro.
-Ciao- rispondo, con un sorriso.
Di fianco a me c'è una ragazza circa della mia età dall'aria simpatica.
Ha i capelli castani acconciati in un caschetto, e gli occhi verdi. A occhio direi che è un po più bassa di me.
-Tu sei arrivata ieri sera giusto? Con quel cavaliere con il lupo grigio-
Annuisco. -Mio fratello- spiego.
Lei sorride. -Beh, io sono Giafa. Sono la prima che si iscrive all'accademia, in famiglia- mi spiega -i miei non erano affatto d'accordo. Le hanno escogitate tutte per trattenermi a casa. Alla fine sono riuscita a partire, ho camminato per due settimane... E appena sono arrivata qui quel cretino di un diretteore se ne è uscito che sono troppo bassa!-
Rido. -Gliele avrai cantate, immagino-
-Oh, puoi scommetterci- risponde lei, soddisfatta. -Comunque, ora sono qui da due mesi. Visto che è il tuo primo giorno pensavo che avrei potuto farti da guida.-
-Mi farebbe molto piacere- dico, sinceramente -Non ho ancora idea di come si tengono le lezioni. Oh, e comunque sono Lux-
Lei ridacchia. -Allora sbrigati, Lux, perchè il primo posto dove andiamo ti piacerá-
La guardo incuriosita, e lei mi tira in piedi.
-Coraggio! Prossima tappa, Nursey!-
Sgrano gli occhi. Sicuramente non ho sentito bene.
-Di... Di già?- balbetto, emozionata.
-Ma certo! Ogni mattina! Esclama lei, gioviale -Il rapporto con il proprio lupo è una delle cose più importante per un cavaliere. Per questo, noi andiamo nella Nursey a conoscere i cuccioli, a giocare con loro, e a capire man mano chi potrebbe essere il nostro compagno-
-Mi sembra logico..- ribatto, mentre il mio cuore accellera. Già la Nursey. Oddio.
È come un altro modo per dirmi che sono qui, ce l'ho fatta, mi sto addestrando per essere un cavaliere.
Wow.
Man mano che ci avviciniamo all'edificio che ho visto ieri, incontriamo altri apprendisti che si uniscono a noi, tutti chiacchierando a gruppetti.
-Hey, una novellina!- esclama un ragazzo dalla carnagione scura, notandomi. Lo guardo male per come mi ha chiamato, ma lui non sembra farci caso.
-Ti avviso che arrivi tardi- mi dice, spavaldo. -Il cucciolo migliore me lo sono prenotato io bambolina. Al massimo puoi avere i miei scarti.-
Lo guardo male -I cuccioli non si prenotano. È una scelta anche loro per il compagno. E se ti comporti così figurati se qualcuno vorrà te-
Ricevo un'occhiata malefica anche io, ma non ci bado.
In compenso gli altri ridono, e mi arriva all'orecchio anche un "ben gli sta".
Mi lascio sfuggire un sorrisetto anche io, ma dura poco. Siamo arrivati davanti alla porta della Nursey, e sento già il rumore dei cuccioli.
-Avanti novellina, entra tu per prima- mi sorride Giafa, ma spogliando l'appellativo da tutta la cattiveria che ci aveva messo l'altro.
Prendo un respiro, spingo la porta e entro, ad occhi chiusi. Poi li apro.
E rimango senza parole.
Perchè mi trovo davanti una stanza enorme, con cibo e acqua, paglia, cuccie, un letto, dei giochi per animali.
Ma soprattutto, ci sono tantissimi cuccioli che scorazzano in giro.
Sono di tutti i colori possibili, e giocano, si rotolano, corrono.... È bellissimo.
Non ce n'è neanche uno nero però, naturalmente.
-Wow...- Sussurro, meravigliata. Poi mi giro verso Giafa, che nel frattempo mi ha raggiunta.
-Ma.. Sono tantissimi. Come faccio a capire chi è quello giusto per me?-
-Giocaci. Coccolali. Curali- mi risponde lei -prima o poi lo capirai, davvero. Magari sarà lui a cercarti ogni volta o magari ti attirerà più di ogni altro-
-Tu hai già trovato il tuo?- chiedo
Lei però squote la testa. -Negativo. La cosa positiva è che mi posso spupazzare ogni giorno decine di cuccioli diversi-
Rido. Il ragionamento non fa una piega.
Anche se ammetto che per un attimo desidero essere come mio fratello, che aveva già Jeis e fine della storia.
Chissà se lui poi c'è mai venuto, nella Nursey...
-Io vado a cercare il mio cucciolo. Dovresti farlo anche tu... Buona fortuna!- esclama Giafa, dileguandosi. Decido di seguire il suo esempio, anche se non saprei proprio da dove iniziare.
Mi aggiro un po' per la stanza, guardando i lupetti. Come si fa a scegliere? Sono uno più bello dell'altro!
Un cucciolo, correndo, mi finisce dritto addosso, e rimbalza indietro con aria confusa. Rido della sua espressione.
-Dovresti stare più attento a dove vai, piccolino- dico abbassandomi a fargli un grattino sulla pancia. Lui scodinzola e mi ripaga con una leccatina alle dita, prima di schizzare di nuovo via rincorrendo i suoi amici.
So di avere sulla faccia un sorrisone beato. Chissà, forse sarà lui il mio compagno.
Continuo ad aggirarmi, giocando con i cuccioli che trovo e facendo loro le coccole, divertendomi con tutti allo stesso modo. Sono fantastici.
Chiunque si legherà con questi lupetti sarà un cavaliere fortunato.
A un certo punto, fra tanti suoni gioiosi, sento un uggiolio e mi giro.
Viene dalle mangiatoie.
Un piccolo lupo beige sembra provare divertimento a impedire a un altro, bianco, di raggiungere il cibo. Mi avvicino.
-Voi due, cosa state combinando qui?- chiedo, accovacciandomi. E poi scompigliando il pelo a quello beige -Ti sembra gentile fare questo al tuo amico?- lui abbassa il capo, capendo, e da una leccatina all'altro in segno di scuse. Poi si allontana.
Sorrido. Sono cuccioli, non sono crudeli. Voleva solo giocare un po'
-Ora puoi mangiare, vedi piccolino?- chiedo al lupetto bianco, che è rimasto li. Quello mi guarda.
É un batuffolino di pelo, più piccolo e gracile rispetto agli altri che ho visto. Eppure, ha negli occhi uno sguardo dolcissimo.
È una femmina capisco, per istinto.
Lei si avvicina alla ciotola e stacca due morsetti, poi si allontana, viene verso di me e mi si raggomitola contro.
-Non mangi più?- chiedo, stupita. -Guarda che ne hai bisogno. Ti serve cibo per diventare grande e forte come gli altri.-
Prendo qualche boccone e glielo porto alla bocca; lei mangia, facendomi il solletico alla mano con il pelo. Rido.
-Ma guarda un po'- mi interpella una voce sgradevole alle mie spalle. -La novellina sta già facendo amicizia con il lupo più patetico della cucciolata. Chissà perchè, non mi sorprende.- mi giro e vedo lo stesso ragazzo arrogante che mi ha interpellata prima.
Sbuffo -Ma tu non dovevi andare a conquistare il tuo cucciolo numero uno? Sparisci-
Gli dico. Chissà perchè si è fissato così con me.
Passo il resto della mattinata a prendermi cura della cucciola. Mi sento un po' preoccupata a lasciarla sola, è così piccola rispetto agli altri.
Anche se a guardarla è perfetta.
Mi metto a ridere quando prende confidenza e inizia a giocare, ruzzolare e farmi piccoli assalti. Quello che ha detto il ragazzo è una stupidaggine; è assolutamente uguale agli altri, solo dovrebbe nutrirsi di più.
Quando finisce la mattinata, mi costringo a stento a uscire di qui.
Da una parte vorrei già essere a domani mattina, per tornarci. Dall'altra però sono felice lo stesso.
Perchè oggi pomeriggio inizierà l'addestramento vero e proprio.
Non vedo l'ora.
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