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Cap 18

Non ero mai stata nel bosco di notte. Non così almeno.

Sono già uscita di notte, nel villaggio o nella boscaglia vicino ad esso.

Ma qui... È totalmente diverso. Non so esattamente dove sono; sto cercando di orientarmi in base ai ricordi che ho del viaggio che abbiamo fatto in carrozza, ma senza seguire le strade è difficile.

E non posso rischiare di seguire le strade, perchè dopo le battaglie di questi giorni ci sono sicuramente molti cavalieri che le percorrono, e c'è un'alta possibilità di essere vista. E sarebbe davvero una situazione scomoda dalla quale uscire.

Sospiro e faccio una carezza a Nive.

-Sei stanca?- chiedo. È più che probabile che lo sia. Stiamo camminando già da ore, fra poco sarà l'alba. E Nive è comunque una cucciola, non abituata neanche da uscire dalla Nursery. Da quando siamo fuori dall'accademia si è messa a scorazzare in giro annusando tutto e rincorrendo ogni cosa che si muove, facendomi ridere più volte.

Alla mia domanda lei fa un verso decisamente di diniego; sorrido. Mi ricorda me quando non volevo ammettere di non farcela più nel mio primo viaggio con Dow.

-Beh, io lo sono- dico allora, come mio fratello quella volta -Quindi che ne dici se ci fermiamo a mangiare? Ieri sera non ho cenato...-

Questo è vero; ero troppo preoccupata per mio fratello.

E lo sono ancora, ma già la sensazione di starmi muovendo, di star facendo qualcosa, a suo modo mi rassicura. E poi devo comunque mangiare, per essere in forze casomai incontrassi dei nemici.

E soprattutto, devo far in modo di tenere in forze Nive. Non mi potrei mai perdonare se la cucciola stesse male.

È per me che è qui, è la mia partner. Devo prendermi cura di lei.

Ci sediamo in una piccola radura, dove c'è spazio sufficiente appena per noi due.

-Vediamo cosa mi ha mezzo Giafa nello zaino..- mormoro, aprendolo.

La mia amica ha proprio pensato a tutto: oltre al ricambio e al kit medico c'è principalmente carne, in qualche modo doveva aver previsto che la mia lupetta avrebbe voluto venire con me. Sorrido, rivolgendo un pensiero riconoscente alla mia amica, mentre lancio a Nive una bistecca intera cruda. Io mi prendo solo un pezzo di formaggio, non mi pare una buona idea accendere un fuoco qui.

Rimaniamo un attimo ferme, riposandoci, fin quando a Nive non scappa uno sbadiglio.

-Resisti ancora un po' cucciola, non puoi addormentarti ora- le dico, alzandomi. -Dobbiamo passare il confine. Manca poco.

Se lo passiamo di giorno, avremo molte più possibilità di essere visti.

Così invece ce la possiamo fare, con un po' di fortuna.-

Nive mi capisce e subito si rialza, pronta a rimettersi in viaggio. Sorrido per la grinta e il coraggio della mia amica, anche se è ancora così piccola.

Avevo ragione, non siamo lontani. Una mezzoretta dopo arriviamo in vista del valico dove ho combattuto giusto ieri.

Mi accuccio.

Da quello che so, il gruppo di Dow ha fatto crollare il passo dove combattevano per impedire l'avanzata dei nemici: è per permetterlo che mio fratello è stato catturato.

Mi incupisco e mi impongo di non pensarci, per ora. Non mi aiuterà vagare nei cattivi pensieri, ho bisogno di concentrarmi.

Dal momento che non posso passare dal passaggio dov'era Dow, ho deciso che attraverserò il confine da qui, e poi costeggerò fino ad arrivare dove mio lui e Jeis sono stati rapiti.

Da li cercherò indizi.

Accarezzo Nive.

-Percepisci qualcuno?- chiedo. I sensi della mia lupetta sono molto più sviluppati dei miei, quindi sarà ai suoi che mi affiderò.

La cucciola sembra ascoltare il vento, poi mi da il via libero.

Sempre circospetta, mi alzo ci avviamo.

Padsiamo il valico. Mentre lo attraverso mi ritornano in mente tutte le immagini della battaglia.

Qualcuno ha tolto i cadaveri, ma in qualche modo c'è ancora puzza di morte. Anche Nive, che cammina al mio fianco, ha le orecchie abbassate e la coda fra le gambe.

Non so se sarò mai in grado di passare di qua serenamente. Dopotutto, rimarrà sempre il luogo della mia prima battaglia.

È l'alba. Ed eccomi, sono dentro. Ho lasciato il regno dove sono nata e cresciuta per sedici anni, protetta, per addentrarmi in un territorio sconosciuto dove chiunque può volere la mia testa. Ma devo farlo.

-Senti qualcuno ora?- chiedo ancora a Nive.

Di nuovo, lei mi risponde in maniera negativa.

Mi acciglio. Strano. Come mai non c'è nessuno a sentinella del valico, in nessuno dei due regni? Non possiamo essere così indietro come organizzazione. Dev'esserci qualcosa d'altro.

Avanzo ancora qualche metro, furtiva, attenta a cogliere ogni eventuale anche piccolo particolare che mi suggerisca di scappare, o nascondermi.

Ma non vedo niente.

Faccio ancora qualche passo,poi mi fermo.

-Oh...- esclamo meravigliata. Davanti a me si apre una distesa di fiori porpora, illuminati dalla luce dell'alba,che spandono dell'aria un profumo dolcissimo.

Sono bellissimi.

Ho sempre pensato al regno dei neri come un luogo ostile e buio, terrificante. Invece la prima immagine di questo posto che mi si presenta agli occhi è questa specie paradiso.

Mi addentro fra questi e mi chino ad annusarne uno. Improvvisamente mi viene da ridere. Da vicino, il profumo è ancora più inebriante.

-Nive! Vieni!- esclamo. Mi sento una bambina.

Vorrei restare tra questi fiori, sdraiata, a dormire e giocare con la mia cucciola per tutta la vita. O anche da sola. Mi sdraio, sempre ridendo, e mi volto a guardare la mia partner.

Non mi sta raggiungendo. Ha la schiena inarcata e i denti scoperti in un ringhio, e tutto il suo corpo sembra gridare: 'ATTENTA! PERICOLO!"

Rido ancora. Che pericolo potrebbe mai esserci qui.. È tutto così pacifico... E gli effetti della notte insonne iniziano a farsi sentire mi sa, perchè i miei occhi si stanno facendo pesanti.

Sorrido.. Che male c'è poi di male nell'addormentarsi qui? É tutto così bello.. I colori.. E il profumo..

Oh, il profumo! Giro la testa e inspiro ancora, forte. Non posso fare a meno di questo profumo.. Come ho fatto a sopravvivere prima di sentirlo? Rido. Questo è il mio posto, me lo sento. Sono qui e ne ho la certezza. Non me ne andrò mai.

Inspiro... Inspiro...

Più questo profumo mi entra in circolo più ne voglio.

È linfa vitale. Non serve il sangue.. Neanche il cuore... Mi basta questo profumo. Ho tutto quello che mi serve.

Rido, e inspiro, e rido. Non me ne andrò mai da qui...

Gli occhi mi si chiudono mentre sorrido beata.

Nive continua a ringhiare.. Si avvicina e mi morde anche, prima piano, poi più forte.

Rido per quanto è buffa.

-Rilassati.. È il posto più bello del mondo...- dico, con una voce che non sento neanche mia.

È la voce dei fiori. È il loro profumo che parla.

Io e lui siamo una cosa sola ora...

Ignoro la fievole lucina in testa che mi dice di non ignorare i richiami della mia partner. È fastidiosa.. E non voglio cose fastidiose nel mio paradiso... Qui sono felice. Spengo la lucina e mi concentro sul profumo, facendolo diventare mio, facendomi diventare sua.

Rido. -Dai Nive smettila..-

Sono pronta a diventare tuttuno con i fiori. Con il profumo.

Mi abbandono totalmente a loro, beata, e non conta più nulla.

Mio fratello.. Jeis.. L'accademia.. Nive..

Ma perchè mi cruccio così tanto per cose frivole come queste? Il mondo andrà avanti comunque.. E anche se non andasse avanti.. Ora io sono qui.. Nel mio posto perfetto.. È l'unica cosa importante. Rido.

Caccio Nive con una mano. Lei non è perfetta. Non va d'accordo con il profumo.

Non ha diritto di stare in paradiso.

Io si. Io sono pronta a diventare profumo.

Chiudo gli occhi, ridendo, senza volerli aprire mai più. So che il profumo mi scorre nelle vene, mi dice di raggiungerlo. Lo faccio.

L'ultima cosa che vedo prima di sprofondare è un'ombra nera che copre il colore perfetto dei fiori.

Ma un attimo dopo non esiste più nulla.

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