Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap 15

-Sei pronta?-

Prendo un respiro profondo. -No- ammetto, stringendo la spada -Tu?-

-Non credo che a questo punto faccia differenza.- replica Christian.

Nonostante la situazione mi scappa un sorriso. -No, direi proprio di no.-

Siamo disposti nella formazione a Freccia, coprendo il valico.

E davanti a noi ci sono Loro. I Neri, gli sterminatori, i nemici del Regno.

Quelli che dobbiamo uccidere, altrimenti ci uccideranno. Che dobbiamo battere, o ci invaderanno.

Respiro.

È importante che immagazzini aria, tanto più che quando li ho visti mi sono dimenticata come respirare per qualche minuto, fin quando non me lo hanno ricordato i miei polmoni.

Aggiusto ancora la presa sulla spada.

Sono vicina alla punta della Freccia, subito dopo Christian e il suo compagno lupo, Ryo.

Sarò la prima fra i cadetti ad affrontarli. L'ho chiesto io. Come uno scudo che vuole impedire che loro raggiungano i miei amici.

Come numero siamo leggermente superiori. Una ventina di lupi, una ventina di cavalieri e noi apprendisti.

Invece i neri, di soldati umani a occhio e croce sono una trentina. Solo che loro hanno le Lizze.

Quando ho chiesto a Dow cosa fossero le Lizze, lui mi ha indicato una lucertola.

-Vedi quella? Ecco. Solo che devi immaginartela nera, alta come Jeis, con i denti e le spine sulla coda-

Quella volta avevo deciso che le Lizze dovessero fare paura. Beh, mi sbagliavo. Non fanno paura, sono semplicemente terrificanti.

-Quelle come le battiamo?- domando, cercando di non far suonare la mia voce troppo spaventata.

-Con un'azione molto ben coordinata di cavalieri e lupi- risponde Christian, tetro. -ma prima dobbiamo assicurarci che gli umani siano impegnati con la Freccia-

Annuisco. -Bene-

Qualsiasi cosa ci sia di bene in una situazione come questa.

L'aria è tremendamente pesante. Stiamo fermi uno schieramento di fronte all'altro, a scrutarci. E la tensione aumenta.

Ormai vedo ogni dettaglio, tanto sono concentrata. Ed è così che mi accorgo che anche quello che sembra essere il comandante dei neri aggiusta la presa sulla sua arma, un mazzafrusto. E poi lo alza verso il cielo.

A quel comando la sua schiera scatta in avanti, verso di noi, le armi tese; correndo, gridando. Un'orda assassina.

-Tenete la posizione!- urla Christian. -Non indietreggiate!-

È così. Non gli andremo incontro. Non siamo una spada.

Noi siamo uno scudo, uno scudo borchiato, che se viene attaccato respinge e ricambia. Ma non attacca per primo. Loro vogliono ottenere, noi proteggere.

È questa la nostra fondamentale differenza.

Mi preparo. Sono pronta.

Il primo uomo che mi si fa contro brandisce un'ascia a due lame. Sembra pesante. Sciolgo i muscoli.

Abbiamo studiato le asce, nelle ore di Crad. Abbiamo imparato che provare a fermarle con la spada è la cosa peggiore che si possa fare.

Per quanto uno sappia ammortizzare bene i colpi, ascia contro spada la lama della spada si rompe.

Cosí, quando l'uomo cala un fendente verso di me, non cerco il contrasto. Mi muovo di lato e impegnando con la mia lama l'asta della sua arma devio il colpo, facendo si che mi passi di fianco senza neppure sfiorarmi.

Non ho ne tempo ne bisogno di fare altro; nel momento in cui è sbilanciato per il colpo mancato, Ryo affianco a me scatta. Con uno schiocco secco, balza e gli serra i denti sulla giugulare. Poi torna a rivolgersi verso un altro nemico.

Sgrano gli occhi. È così che muore un uomo.

Non serve di più. Basta un colpo, un battito di ciglia. E non esiste più.

Mi riscuoto dal mio impietrimento quando sento un urlo da dietro di noi.

-Calla!- esclamo. Una mia compagna ha una spada conficcata in un braccio. Subito il cavaliere a fianco a lei con un gesto fluido compie un fendente circolare, ma l'altro fa un balzo indietro, e viene colpito solo di striscio sul petto. Subito il cavaliere spinge indietro Calla, all'interno della Freccia, e serra i ranghi. Poi inizia a combattere con l'assalitore.

Tiro a malapena un sospiro di sollievo, che mi giro e vedo un altro nero che mi sta correndo addosso, questo brandendo un mazzafrusto.

Faccio un errore. Dalla foga paro il suo colpo con la spada, che rimane attorcigliata nella catena. Impallidisco mortalmente. Ora gli basterebbe uno strattone deciso per disarmarmi. Prima che possa anche solo provarci, agendo più di panico che d'istinto, tiro una ginocchiata bassa.

Lui sgrana gli occhi piegandosi, e scelgo quel momento per piazzargli una gomitata in piena faccia, fracassandogli il naso. Cade all'indietro sbattendo la testa, ma io non sto li a guardare se è vivo o no, devo già fronteggiare un nuovo attacco.

Su questo mi da una mano il cavaliere alla mia destra.

Però, tutto sommato, me la sto cavando incredibilmente bene. Forse è la formazione di mio padre, forse che voglio impedire che le persone mi passino oltre e vadano dai miei compagni, ma semplicemente sono brava.

Lo pensa anche Christian, che infilzando un tizio trova anche il tempo di farmi l'occhiolino.

-Buon sangue non mente!- esclama, e io, a dispetto della situazione, ruggisco d'orgoglio.

Passa il tempo. Non so quanto. Forse dieci minuti, forse mezzora, forse di più.

A un certo punto, i loro soldati sono stati dimezzati. Da una trentina che erano ne rimangono meno di venti.

Anche noi contiamo dei morti. E mi si stringe il cuore. Tre cavalieri e due lupi. Il lupo rimasto in vita che ha perso il compagno, come impazzito, è uscito dalla Freccia e si è avventato contro i nemici senza nessuna strategia o logica. Semplicemente, ne dilania più che può incurante di quello che succede a lui.

A questa scena mi piange il cuore. Mi immagino la mia Nive, la piccola dolce Nive, che sfoga in questo modo la mia morte. Fino a consumarsi lei stessa.

I miei compagni invece sono ancora tutti vivi. Anche se tre si sono ritirati dalla formazione perchè feriti abbastanza gravemente. Ma i cavalieri e i lupi li hanno sempre protetti; anche, talvolta, a costo di ferirsi loro.

Anche io ho qualche acciacco. Una spadata mi ha preso di striscio, quasi squarciandomi il ventre. Ma sto bene, ce la faccio a continuare. Devo continuare.

Ed è in questo momento che accade. Le Lizze, che sono rimaste ferme finora, avanzano. E per poco non mi dimentico di nuovo come fare a respirare.

Il lupo solitario, che le vede, avanza di corsa verso la prima della fila. E le azzanna la gola, in profondità. Questa si dimena, e cerca di scrollarselo di dosso. Il lupo si stacca e balza ancora. Il morso va ancora più a fondo. La Lizza inizia a sbandare, disorientata. Subito ne arrivano altre due ad affiancarla. E io chiudo gli occhi, mentre la prima chiude le zanne sulla testa del lupo. Sento Christian imprecare non proprio elegantemente.

-Apprendisti, tenete la posizione! Serrate i ranghi! Cavalieri...- e qui la sua voce si fa più cupa, ma non meno determinata -.. Andiamo a sterminare quegli abomini.-

Balza su Ryo e scattano in avanti. Così fanno gli altri cavalieri. E prima che me ne renda conto, sono la punta della Freccia.

-Oh...- e impreco anche io, ancor meno elegantemente di Christian.

I cavalieri si concentrano sulle Lizze, e i soldati neri si guardano bene dal mettersi in mezzo.

Al contrario, avanzano contro di noi.

Sono forse una decina. Noi diciassette. Entrambe le parti più o meno ferite.

Mentre il primo di loro ci viene incontro, estraggo fulmineamente la frusta dalla cintura e gli tiro una sferzata in faccia. Forte. Cade.

Con la frusta, riesco a limitare i movimenti dei nemici, lasciando che solo un paio alla volta passino. I miei compagni poi riescono a finirli. Uno passa e devia subito, puntando dritto su di me. Maledizione. Non riesco a parare, sono scoperta.

-Giafa!- urlo, e subito lei esegue un affondo fulmineo che lo prende al costato. Grazie al cielo.

Sento un urlo, e vedo Robert che cade, colpito all'interno coscia. Il nero alza la spada per finirlo.

-No!- la frustata parte verso di lui, ma già prima che arrivi a destinazione Josh gli ha falciato i tendini. Cade.

Sento una fitta alla gamba anche io e vedo che uno ha eluso la mia guardia e mi ha toccato. Lo tocco anche io. Peró miro al cuore.

Ne rimangono in piedi tre.

Oltre a Robert, altri due di noi sono stati feriti in modo tale da non poter continuare e si sono ritirati prima all'interno della freccia e poi verso il campo. Ma sono vivi.

E sopravvivremo.

Sotto il lavoro combinato dei cavalieri, anche le Lizze stanno cedendo. Ce la possiamo fare. Sembra incredibile, ma ce la stiamo facendo davvero.

-Stare qui è una perdita di tempo, questi non valgono niente. Io vado a spiaccicare una lucertola!-

Esclama una voce alle mie spalle. E qualcuno si stacca dalla formazione per correre avanti.

-Jamal! Fermati!- ordino. Non ci credo. Non può starlo facendo.

-Serrate i ranghi! Giafa prendi la punta!-

Urlo. E mi lancio all'inseguimento.

I miei compagni possono sicuramente battere questi tre.

Io devo salvare questo borioso pezzo di merda, così più tardi lo ucciderò con le mie mani.

Lui punta una Lizza. E la punta urlando, pieno di aperture, dimentico ti tutte le lezioni di Crag per folle desiderio di vanagloria.

Stringo i denti , ignorando il dolore alla gamba, e aumento la mia corsa.

La Lizza si gira. Vede Jamal. E, semplicemente, tira un colpo di coda. Lui vola contro il muro, il braccio ferito in più punti dalla coda del rettile. Rettile che si gira verso di lui, ben deciso a finire il lavoro.

-Ma che cazzo ti dice il cervello?-

Urlo anche io, arrivando vicino alla Lizza e tirando un fendente laterale. Lei si tira indietro, con sorprendente agilità. La ferisco, si, ma è solo un taglio poco sotto l'occhio. Che in compenso la fa infuriare davvero.

Dimentica totalmente Jamal, e fa scattare la testa verso di me.

Salto all'indietro, e nel contempo tiro un'altro fendente. Altra ferita superficiale.

Sono impietrita, ho paura. La bocca irta di zanne dell'animale e i suoi occhi freddi, cattivi, non mi lasciano scampo.

Tengo la spada dritta davanti a me, in posizione di difesa, e indietreggio. La Lizza sembra fiutare la mia paura.

Avanza lentamente, un passo alla volta, facendo guizzare la lingua giallastra.

E io indietreggio. Fino a quando il mio piede urta qualcosa.

Lancio un'occhiata alle mie spalle e impietrisco. Perchè dietro di me c'è la parete del valico.

Mi volto di nuovo verso la Lizza, con gli occhi sgranati. So che non posso più scappare. Lo sa anche lei.

Allora smetto di provarci.

Respiro. Raddrizzo le spalle. E tendo la spada dritta davanti a me.

-Andiamo- mormoro a mezza voce.

La Lizza mi guarda. E carica.

E ho la certezza assoluta che la spada non servirà a nulla, perchè sto per morire. Avrei preferito uno scenario diverso da una lucertola zannuta e con l'alito che fa più danni dei denti.

Il tempo rallenta. La Lizza si avvicina. Ancora di più, sempre di più. Mi è addosso. Spalanca la bocca.

Ed esattamente in questo momento, qualcuno mi spinge via con forza.

Cado, rotolo e mi rialzo un paio di metri più in la.

E impietrisco. Impietrisco anche prima di rialzarmi, quando nelle mie orecchie rimbomba un grido così lancinante da rimbombarmi non solo nelle orecchie, ma nell'anima. Impietrisco nel guardare le fauci della Lizza, che stringono ancora un braccio strappato.

Mi giro. Christian è accasciato sul dorso di Ryo. E con il braccio sinistro si tiene il moncherino.

Non ci vedo più. Semplicemente, faccio un passo in avanti e tiro un fendente circolare con la spada. Un fendente perfetto, da manuale. Con tutta la forza che ho.

La testa della Lizza cade.

***

Scusate se il capitolo è stato un po brutale in alcuni punti.. In realtà ho cercato di essere il meno dettagliata possibile visto che parliamo di guerra.

Comunque, sarà uno dei pochi capitoli così in questa storia.

Spero vi sia piaciuto lo stesso!

Un bacio,

Νυξ ^-^

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro