》Chapter 12《:"good luck..."
Erano tutti nel Ground Beta, gli alunni, avrebbero dovuto esercitare i loro quirks per migliorarsi. Erano tutti molto potenti, e di questo Izuku ne era felice: li aveva allenati bene, e ne era valsa la pena sudare tutte le mattine per aiutare loro. Quando passò per vedere Kiuto, che a quanto pare se la cavava abbastanza bene con la sua unicità. «Professore, dovrei migliorare qualche tecnica o—» Deku lo interruppe improvvisamente, negando con il capo. «No, per il momento però dovresti solo abituarmi ad usarla. Quando tocchi un oggetto devi stare attento. Ti ricordi ieri con il registro di classe?»
Si ricordò dell'avvenimento del giorno prima, quando Kiuto aveva preso il registro e quello stava fluttuano per l'aula. «S-sì, mi dispiace molto. Sono davvero mortificato, ero agitato. Ma vi prometto che le cose andranno meglio!» Esclamò, poi, Izuku gli diede una pacca sulla spalla e proseguì la sua strada per controllare l'andamento degli altri studenti. «Hey, Watashi!» Lo salutò, vedendolo creare averi oggetti con il ghiaccio, in particolare piccolo freccette. Doveva esercitarsi nel creare più oggetti possibili senza perdere il controllo.
«Mi dica, qualcosa non va? Lo sapevo—» In quel momento, tirò un'altra freccia verso il bersagliato, però mancò il centro e venne interrotto dal professore.
«No, sei bravissimo, non preoccuparti. Continua così!» Watashi sorrise, continuando il suo esercizio con massima precisione. Poi, continuò a camminare per raggiungere un altro dei suoi studenti, ma scivoló, cadendo per poco a terra. «Ma cosa...» Toccò con le dita la sostanza: sapone. Sapeva di lavanda e manta, gli pizzicava piacevolmente il naso con il suo odore pungente e fresco. «Professore, sta bene?!» La voce femminile proveniva da Awa Toishi, la quale sembrava mortificata. Sembrava anche molto distratta, non aveva forze. «Non dovresti usare così il tuo quirk, devi rendere più leggeri gli attacchi ai nemici.» Toishi era confusa, cosa intendeva? «Io non comprendo—» Ma venne interrotta ancora una volta da Deku, che sorrise poggiando una mano sulla sua spalla. «Devi usare meno... sapone ecco. Sai fare qualcos'altro con la tua unicità?»
A quella domada, la verdina declutí rumorosamente, abbassando un po' lo sguardo. «B-beh... Non so... » Queste parole parole uscirono dalla sua bocca insicure, come se lei non avesse l'intenzione di dirlo. «Beh, qualsiasi cosa tu sappia fare, falla. Sono queste le basi per essere un eroe!»;
«No, non ci siamo capiti. Io ho paura di usarlo. Ho paura di commettere il suo stesso errore.» E staccò la mano da sopra la sua spalla: il suo sguardo era truce, di rimprovero e quasi determinato, come se non volesse mollare nel mantenere la promessa fatta a sé stessa. Ed Izuku continuò a sorridere.
«Il padre di Watashi non voleva usare una parte del suo quirk solo perché credeva fosse del padre, ma non era così. Quando glielo dissi, lui iniziò ad usarlo sempre di più, perché era una parte di lui. Tu, ora, devi usare quel potere per fare del bene, non del male. Dipende solo da come lo usi e quali sono i tuoi scopi per il futuro.» Ma Toishi era ancora molto insicura ed indecisa, voleva riflettererci a riguardo, voleva capire. «Vedrò di fare del mio meglio, per il momento. Non sono ancora pronta...»
«Ti capisco, continua così e buona fortuna!» Dopo averla salutata, lo vide andare ad aiutare i suoi amici, proprio come aveva fatto con lei. Sospirò, guardando le proprie mani, rivolgendo il proprio sguardo al cielo.
"In bocca al lupo, papà..."
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