Capitolo venti: Avances Esplosive
C'è un vecchio detto che dice che essere disponibili e buoni con gli altri porta solo benefici. Io, dal mio canto, mentre guardo la faccia di Potter, ho solo voglia di riempirgliela di schiaffi, piuttosto che essere civile.
Muove le labbra velocemente, farneticando sull'avvenimento di ieri. Non seguo il suo discorso, nemmeno per un momento, troppo concentrata a pensare al modo in cui potrei fargliela pagare. Anche se la cosa non mi ispira molto. Dopotutto, anche se gli sbattessi la testa al muro, per decine e decine di volte, non inizierebbe comunque a ragionare come una persona matura.
-Quindi, mi perdoni Evans?- alzo un sopracciglio, risvegliandomi dai miei macabri pensieri. Dopodiché, afferro la maniglia della mia stanza, chiudendogli la porta in faccia.
-Ancora arrabbiata?- mi domanda Alice, la quale è piuttosto occupata a riordinare il suo disordine. Il risultato di giorni e giorni di svogliatezza, insomma.
-Tu che ne dici?- roteo gli occhi, sedendomi con uno sbuffo sul mio letto, pronta a rintanarmi sotto le coperte, pur di sfuggire a questa giornata di lezioni. Il chè è assolutamente bizzarro visto che io sono io, ma oggi è diverso.
Alice mi si avvicina di soppiatto, sedendosi ai piedi del mio letto con un enorme sorriso in volto.
-Okay, beh, capisco la tua voglia di inzuppare le coperte di lacrime e di lanciare imprecazioni verso tutti, ma tu sei Lily Evans. Hai presente? La ragazza che ha fatto piangere Sirius al nostro secondo anno, Miss Forza Della Natura Evans. E anche se incontrassi Mocciosus, cosa cambierebbe? Cos'è cambiato tra voi due, Lily? Niente. Il vostro rapporto, per quanto mi dispiaccia dirtelo, era già finito tempo fa. E per Potter, uhm, io sono un esperta di fatture Orcovolanti, quindi se ti si avvicina, lo farò volare in Perù.- Alice prende fiato, mentre io inizio a sentirmi già meglio.
Devo ammettere che con i discorsi ci sa fare, la ragazza.
-Ma ora alzati da questo maledetto letto e fammi copiare Erbologia!-
Come non detto.
**
-Cosa stai facendo precisamente, Luke?- domando io, confusa. Il biondo alza lo sguardo dal suo budino, storcendo le labbra e arricciando il naso. -Soffro.- mi risponde lui, infilando furiosamente il cucchiaino nel suo budino color cremisi.
Incrocio le gambe, cercando di capire innanzitutto il perchè stia martoriando il suo budino durante l'ora di Storia della Magia.
-Perchè? Stai male?- mi agito sulla sedia, tesa. Lui scuote la testa, mantenendo il suo broncio infantile.
-I dottori mi hanno proibito di mangiare budini perchè, detto da loro, mi alzano la pressione o non so chè.- borbotta lui, affranto. Apro e chiudo la bocca, sotto shock.
Sta scherzando?
-Uno di questi giorni capirò che tipo di insetto ronza nel tuo cervello, ma fino ad allora ti proibisco di parlare di questi maledetti budini come se fossero figli tuoi.-
Luke porta il cucchiaio alle labbra, scoccandomi un'occhiata furtiva.
-Perchè no? Tu potresti essere la madre ed io il padre di questi piccolini.- accarezza mestamente la confezione del suo budino, mentre io mi allontano lentamente, inquietata.
-Luke, stai mangiando un budino in classe, come potrei mai pensare seriamente di diventare la madre dei tuoi budini?- sibilo, coprendomi il volto con il blocco degli appunti.
Oggi la classe è più animata del solito mentre Lumacorno porta avanti placidamente la sua soporifera lezione. C'è un fermento generale, tra gli studenti del quinto anno, ma non ne capisco il motivo.
Black, Potter, Minus e Lunastorta sono dietro di noi, nei loro storici posti che, a detta di tutti, sono in possesso dei Malandrini sin dal primo giorno.
Se ti avvicini abbastanza a quei tanto agognati banchi puoi riuscire a vedere una piccola pergamena, sulle quali ci sono scritte le regole fondamentali se ci si trova vicino ad essi.
Ovviamente, essendo le regole state scritte da Potter e Black non possono che non essere delle stupidaggini.
Se si pensa che la regola numero uno dice che: "è vietato sospira, mugugnare o fischiare vicino al banco dell'affascinante James Potter, così da poter mantenere l'odore rigenerante della lacca per capelli".
Fosse per me, sbufferei, sputerei ed inquinerei a vita il banco di Potter ma, per mia sfortuna, le conseguenze sarebbero atroci.
-Oh, Luke!- urlo, scattando. Lui sobbalza, preso alla sprovvista.
-Cosa?- mi chiede, dubbioso. Alzo l'indice, puntandolo verso la finestra dell'aula. Luke segue il mio sguardo adorante, fermandolo sulla figura longilinea del Corvonero più affascinante di sempre: Thomas.
-Giuro che ti vomito il faccia tutte le pastiglie che ho in faccia.- mi minaccia il biondo, arricciando il naso all'insù. Sospiro, ignorando il suo commento.
Potter mi passa accanto, con un sorrisetto sghembo mentre cammina lentamente, come se fosse una specie di modello. Ew.
Quando capisce che l'oggetto dei miei pensieri non è lui, si incupisce. Si passa con più forza la mano tra i capelli, cercando di attirare la mia attenzione ma, ehi! Thomas ha una diavolo di fossetta, ed è così attraente...
-Cos'ha lui che io non ho?- mi chiede Potter, battendo la mano sulla mia spalla. Luke ed io apriamo la bocca all'uniscono, esclamando in coro: -il cervello!-
Guardo il biondo, stupita. -Wow, questo si che era inquietante, altro che i tuoi budini.-
-Oh, ma andiamo! Ha due occhi, un naso, due orecchie ed un corpo. Anche io ho tutte queste cose!- urla Potter, portandosi la mano sulla fronte.
-Si ma i suoi occhi sono così... rotondi?- dico convinta, sospirando. Luke mi guarda con espressione disgustata e Potter si sforza di non avere una crisi d'ansia.
-Sai Potter: respiri quasi come lui! Con l'unica differenza che dalle sue labbra esce ossigeno sexy.- ammicco, incrociando le mani con forza.
-Continua a parlare di lui in questo modo, e lo troverai appeso nudo come un verme dalla Torre d'Astronomia.- borbotta Potter, mordendosi il labbro.
Lo fulmino con lo sguardo, sentendo suonare la campanella. Osservo tacitamente la figura curva di Severus, mentre esce dalla stanza.
Mi incupisco a mia volta, scivolando lentamente sulla sedia e poggiando la nuca sullo schienale della sedia.
-Dio, è possibile essere emotivamente distrutti in estate?- chiedo mestamente a Luke, visto che ho perso ogni interesse verso la figura di Potter.
-Vuoi parlare a me di depressione? Davvero?- dice ironico, ridendo e scuotendo la testa. Faccio una smorfia con l'angolo della bocca, non trovando divertente la battuta di Luke. Lui rotea gli occhi, come se il mio comportamento fosse stupido.
Dio, in questo mondo servirebbero più fossette e meno capelli arruffati.
**
-Luke, si può sapere che bomba hai fatto scoppiare qui dentro?- domando, incrociando le braccia al petto. La camera di Luke è un agglomerato di panni sporchi, boccette di profumo e altre lozioni per uomo.
Luke sogghigna, calciando una felpa verde sul suo letto.
-Ehi, a me sta bene così. Non è così male, se mi concentro riesco persino a trovare il bagno.- spero vivamente che stia scherzando. Anche se, a dir la verità, con tutto questo disordine non riesco nemmeno a vedere la finestra.
-Non guardarmi così! E' che sono stato molto impegnato e le medicine mi rendono stanco.- mi fa l'occhiolino, buttandosi comodamente sul letto che, a quanto vedo, è l'unica cosa in ordine.
-Dopo vedrò cosa posso fare. Se mi sbrigo potrei finire di lavare i tuoi panni tra un'oretta.- faccio dei brevi calcoli mentali, cercando di organizzare ogni ora della giornata.
Alle quattro devo dare ripetizioni a Potter, un'ora dopo ho lo sfogo giornaliero di Alice e una volta finito di leggere il mio romanzo preferito avrò finalmente tempo per lavare la roba di Luke.
-Non sono un bambino, so gestire benissimo da me i miei panni...- lo dice con tono di voce insicuro, mentre afferra un jeans, cercando di piegarlo.
-Luke, sei davvero un caso impossibile.- mi massaggio la fronte, grugnendo. Sono con Luke, non devo preoccuparmi di grugnire come un ragazzo.
-Si, anche i dottori lo dicono.-
-Odio davvero le tue battute sul cancro, lo sai vero?-
-Si, per questo le faccio.- roteo gli occhi per la milionesima volta, afferrando la bacchetta.
-Bene, ti laverò questa roba ma scordati che io tocchi i tuoi boxer. Chissà di cosa sono sporchi...- lui scoppia a ridere, tenendosi la pancia con le mani.
**
-Godric, non così!- urlo, pestando i piedi a terra per poi sbattere il libro di Pozioni in testa a Potter.
-Quelle radici le devi tagliuzzare, non ci devi fare dei cavolo di coriandoli!- mi copro gli occhi con le mani, stufa dell'incapacità di Potter. Quest'ultimo mi fissa desolato, mentre afferra un'altra radice, pronto al secondo round.
Mi avvicino, sfilandogli il coltellino dalle mani per mostrargli il giusto procedimento.
-Devi essere delicato e distanziare i tagli almeno un pochino, vedi? Non metterci troppa fretta, o verrà male.- borbotto, tagliando quattro pezzi di radice. Potter fissa le mie mani e poi i miei occhi, mordendosi la lingua.
-Sembri davvero felice mentre ti dedichi alle pozioni.- mi stringo nelle spalle, porgendogli il coltello.
Potter fascia con la sua mano il mio polso, prendendomi delicatamente il coltello dalle mani. Dovrò disinfettarmele.
-Così va bene?- mi chiede, praticando tagli troppo vicini l'un l'altro.
-Potter, cosa non capisci di tutto ciò che ti ho spiegato?- sbuffo, afferrandogli la mano e guidandolo nei movimenti. Lui sembra scioccato e rigido, mentre io mi trovo a pensare alla sua stupidità.
Si eccita per un tocco di mani? Mi chiedo, con un cipiglio.
-Sai Evans, Pozioni inizia a piacermi.-
Angolo Me:
Sono tornata! E qui partono i cori angelici e le imprecazioni a go-go. Allora, vi ringrazio per avermi "aspettata", in un certo senso, e per non aver abbandonato questa storia. So che molti di voi, come me, hanno avuto esami questo mese, quindi ho intenzione di farmi gli affaracci vostri: com'è andata?
Personalmente sono piuttosto felice dei miei risultati e ringrazio anche voi per avermi "tranquillizzata" e incoraggiata a dedicarmi allo studio, piuttosto che a Witness The Beginning.
Con quanto siete uscite, mie piccole piccione?
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